56a edizione Scivac Rimini - parte2

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56° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC

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I tumori delle ghiandole circumanali e dei sacchi anali. Simili ma differenti Emanuela Morello Med Vet, PhD, Grugliasco (To)

La regione anale e perianale è caratterizzata dalla presenza di numerose strutture ghiandolari che possono subire una trasformazione neoplastica. Il canale anale rappresenta la porzione terminale del canale alimentare. Si estende per circa 1 cm di lunghezza tra il retto e l’ano. Lo strato mucoso del canale è suddiviso in tre segmenti, cutaneo, intermedio e colonnare. La zona cutanea, più caudale, viene ulteriormente suddivisa in due parti, interna ed esterna. L’ano, l’apertura terminale del tratto alimentare, viene idealmente collocato su di un piano che separa tra loro le suddette due parti. Quella interna misura circa 4 mm e presenta una superficie umida. A questo livello si aprono gli sbocchi dei seni paranali. La parte esterna varia in ampiezza, soprattutto nei cani maschi adulti ed è sede di sviluppo delle ghiandole circumanali. La zona cutanea si solleva in piccole pieghe sulla cui sommità si aprono i dotti delle ghiandole circumanali. La zona intermedia, di dimensioni inferiori al millimetro, assume l’aspetto di una piega suddivisa in quattro archi. Viene definita linea anocutanea. A tale livello sboccano le ghiandole anali, che possono svilupparsi anche a carico della zona colonnare del canale anale. Ghiandole circumanali (epatoidi o perianali p.d.). Si tratta di ghiandole sebacee, epatoidi che derivano dal follicolo pilifero esterno; sono costituite da due parti, una più superficiale propriamente di natura sebacea ed una seconda più profonda, non sebacea, in grado però di trasformarsi anch’essa in senso sebaceo. Queste ghiandole, oltre ad essere localizzate a livello della parte esterna della zona cutanea del canale anale, si trovano anche a livello della coda, del prepuzio e di alcune regioni del tronco. Nei cani di sesso maschile, si accrescono nel corso degli anni, a spiegare la maggiore ampiezza (fino anche a 4 cm) di questa parte anatomica nei soggetti anziani. Ghiandole anali. Sono di tipo tubulo-alveolare caratterizzate dalla produzione di un secreto grasso nel cane. Possono svilupparsi anche a carico della zona colonnare del canale anale. Ghiandole del sacco anale. Si tratta di ghiandole aprocrine, sudoripare che giacciono nello spessore della parete dei seni paranali e sboccano all’interno di essi. A livello del dotto del sacco sono presenti sia cellule tubulari sudoripare sia sebacee. Il sacco si comporta da serbatoio di accumulo del materiale prodotto dalle ghiandole. La parete del sacco e dei dotti è rivestita da un epitelio squamoso stratificato corneificato, sotto al quale giace lo strato di tessuto ghiandolare immerso in uno stroma connettivale ricco di tessuto linfatico.

I tumori della regione perianale sono rappresentati dall’adenoma e dall’adenocarcinoma perianale e dall’adenoma e dall’adenocarcinoma seni paranali. Altri tipi neoplastici possono insorgere a carico della zona, quali linfoma, melanoma, carcinoma squamoso, mastocitoma; la loro incidenza è decisamente più bassa. Tumori perianali (epatoidi, circumanali). Sono frequenti nel cane maschio, ma piuttosto rari nelle femmine e nei gatti. L’adenoma perianale è la forma più frequente, rappresentando circa l’80% dei tumori perianali e la terza neoplasia in ordine di frequenza nel cane maschio. Più dell’85% di queste forme insorge in cani maschi interi di età media di 10-11 anni; il Cocker spaniel, il beagle, il bulldog e il Samoyedo sembrano avere maggior incidenza. Solitamente si localizzano nella parte esterna della zona cutanea del canale anale, glabra, ma possono estendersi anche alle zone con pelo; clinicamente possono apparire come noduli singoli, ben circoscritti e rilevati, o multipli, spesso di colore bluastro; esistono delle forme diffuse caratterizzate da un aumento generalizzato delle dimensioni della regione perianale; la crescita è generalmente lenta. Se di grosse dimensioni la lesione può ulcerarsi o infettarsi. I noduli sono spesso asintomatici e il proprietario non si accorge del problema fino a quando nota la presenza di sangue fresco sulle feci o la perdita di sangue dalla massa ulcerata. I cani tendono a leccarsi con insistenza l’ano. L’adenoma può anche insorgere a carico di altre regioni, quali prepuzio (3%), base della coda (7%), dove sono presenti strutture ghiandolari analoghe. L’adenoma perianale è raro nelle femmine, probabilmente a motivo della differente influenza ormonale; si sviluppano quasi esclusivamente nei soggetti sterilizzati, nei quali i bassi livelli di estrogeni non riescono ad inibire la crescita tumorale. Sono segnalati casi di adenomi perianali in femmine sterilizzate con iperadrenocorticismo ipofisario. La regione perianale del cane maschio subisce un’influenza androgenica; inoltre, spesso, gli adenomi perianali sono associati a tumori interstiziali del testicolo che producono testosterone. Nel gatto è raro, poiché questa specie non possiede ghiandole analoghe. L’adenocarcinoma perianale insorge di preferenza nei cani maschi, interi o castrati, di età media di 11 anni, senza particolare predisposizione di razza, anche se è più frequente riscontrarlo in soggetti di grossa taglia. Clinicamente può risultare non sempre facile differenziarlo dall’adenoma. Non risente dell’influsso ormonale e per questo le lesioni perianali che insorgono in soggetti castrati devono essere sempre guardate con sospetto. È in


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