56° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC
maggior parte dei casi deludente, con risposte di breve durata. La prognosi è infausta. I tumori delle plasmacellule, rari negli animali, sono neoplasie monoclonali caratterizzate da un precursore comune appartenente alla linea linfocitaria B che va incontro a trasformazione maligna. Rientrano in questo gruppo il mieloma multiplo, la macroglobulinemia di Waldenström, il plasmacitoma solitario e la leucemia plasmacellulare. Il plasmacitoma è un tumore solitario che può localizzarsi a livello osseo (plasmacitoma solitario dell’osso) o a livello extramidollare (sede extrascheletrica: plasmacitoma extramidollare cutaneo e plasmacitoma extramidollare extracutaneo). Il plasmacitoma cutaneo solitamente non è associato né a sindromi paraneoplastiche né ad un’anormale produzione di paraproteine. Si tratta di un tumore relativamente frequente nel cane, ma raro nel gatto. Tendenzialmente il plasmacitoma solitario cutaneo ha un comportamento biologico benigno, a differenza di quelli che insorgono in sedi diverse dalla cute, e sembra che interessi maggiormente le aree sottoposte a stimolazioni antigeniche croniche da parte del sistema immunitario. I siti cutanei maggiormente interessati sono, infatti, dita o cuscinetti digitali, padiglioni auricolari, regione perianale, labiale e giunzioni mucocutanee. Clinicamente si osserva un nodulo solitario rosato, alopecico, leggermente rilevato e di varie dimensioni, talvolta ulcerato; le lesioni multiple sono di più raro riscontro (10-20% dei casi). La citologia della lesione mostra una popolazione di cellule tonde con nucleo eccentrico e cromatina coartata, ampio citoplasma intensamente basofilo (per l’RNA che produce le paraproteine) con area acromatica perinucleare (corrispondente all’apparato del Golgi). È inoltre piuttosto frequente il riscontro di anisocitosi, anisocariosi, aumentato rapporto nucleo:citoplasma, binucleazione e figure mitotiche. Occasionalmente le plasmacellule appaiono multinucleate ed assumono un aspetto “a faccia di insetto”. I campioni istologici mostrano un infiltrato generalmente dermico senza coinvolgimento epidermico. Nei casi indifferenziati è utile
383
l’immunoistochimica; il plasmacitoma immunoesprime vimentina, CD79a (80% dei casi), inoltre è quasi sempre possibile evidenziare le immunoglobuline citoplasmatiche.5 Ai fini prognostici e terapeutici, è necessario stadiare accuratamente il paziente per escludere un coinvolgimento sistemico. A questo proposito sono indicati: emocromocitometrico, ematochimica, elettroforesi delle proteine sieriche, esame delle urine e valutazione della proteinuria, citologia del linfonodo satellite, radiografia toracica, ecografia addominale e citologia del midollo osseo. La chirurgia rappresenta la terapia d’elezione; tuttavia, in caso di escissione non completa, la recidiva è piuttosto frequente. La chemioterapia non è indicata per le forma cutanee solitarie. La prognosi è eccellente se si ottiene radicalità di escissione.
Bibliografia 1. 2.
3.
4.
5.
Ihrke PJ, Mason IS, White SD, (1993), Advances in Veterinary Dermatology, Vol. 2, Pergamon Press, 273-284. Gross TL, Ihrke PJ, Walder EJ, Affolter VK, (2005), Skin Diseases of the Dog and Cat. Clinical and Histopathological Diagnosis, 2nd ed, Blackwell Science, 876-888. Williams LE, Rassnick KM, Power HT, et al, (2006) CCNU in the treatment of canine epitheliotropic lymphoma. J Vet Intern Med, 20: 136-143. Risbon RE, de Lorimier LP, Skorupski K, et al, (2006) Response of canine cutaneous epitheliotropic lymphoma to lomustine (CCNU): a retrospective study of 46 cases (1999-2004). J Vet Intern Med, 20: 1389-1397. Baer KE, Patnaik AK, Gilbertson SR, Hurvitz AI, (1989) Cutaneous plasmacytomas in dogs: a morphologic and immunohistochemical study. Vet Pathol, 26: 216-221.
Indirizzo per la corrispondenza: Laura Marconato Clinica Veterinaria L’Arca Vico Cacciottoli 46/47, 80129 Napoli tel/fax: 081-5640852 - lauramarconato@yahoo.it