53° Congresso Nazionale Multisala SCIVAC
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ONCOCITOMA NASALE IN UN CANE Area di interesse: Oncologia Enrica Rossetti 1 Med Vet, PhD, Carlo Masserdotti, Med Vet, Dipl ECVCP1, Med Vet e Marco Caldin1,2 Med Vet, Dipl ECVCP 1 Laboratorio Privato d’Analisi Veterinarie “San Marco”, Padova 2 Clinica Veterinaria Privata “San Marco”, Padova Anamnesi. Un cane meticcio femmina di dodici anni è stato riferito ai colleghi di una struttura privata per la presenza di una neoformazione lentamente evolutiva nel cavo orale; recidiva di una precedente chirurgia escissionale non seguita da esame istopatologico della lesione. Segni clinici. All’esame fisico era evidente un’estesa neoformazione in cavo orale coinvolgente l’arcata mascellare sinistra in corrispondenza del primo molare superiore e del palato, di aspetto rossastro. Diagnosi. Il soggetto è stato sottoposto ad anestesia generale allo scopo di valutare la lesione mediante esame tomografico. Successivamente il paziente è stato sottoposto a maxillectomia centrale. Contestualmente all’esplorazione chirurgica della cavità nasale di sinistra, è stata evidenziata un’ulteriore neoformazione, esofitica, rivestita da mucosa nasale, localizzata nello spessore dei turbinati, escissa durante il medesimo intervento. Porzioni significative di entrambe le lesioni sono state inviate presso la nostra struttura dalle quali sono state allestite sezioni dello spessore di 3 micron, colorate secondo la metodica routinaria ematossilina ed eosina. Le lesioni sono state classificate secondo le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. La lesione del cavo orale era istologicamente compatibile con osteosarcoma. La neoformazione nasale appariva parzialmente delimitata, rivestita da epitelio respiratorio colonnare monostratificato, costituita da strutture acinari coalescenti, cordoni anastomotici, e scarse formazioni tubulari contenenti abbondante materiale eosinofilo amorfo, immerse in delicato stroma fibrovascolare, popolate da elementi globosi con ampio citoplasma intensamente eosinofilo granuleggiante, nucleo eccentrico o paracentrale con cromatina finemente dispersa. Le caratteristiche di anisocitosi ed anisocariosi rilevate erano lievi. Nello spessore dell’interstizio connettivale si osservava lieve flogosi mononucleata ed iperemia vascolare. In diagnosi differenziale sono stati considerati: adenoma nasale, oncocitoma, tumore a cellule granulari e rabdomioma. Sono state eseguite colorazioni istochimiche: acido periodico di Schiff (PAS), PAS diastasi, ematossilina fosfotungstica (PTAH), tricromica di Masson ed immunoistochimiche: citocheratine, vimentina, desmina, proteina gliale fibrillare acida, S100, enolasi neurono specifica (NSE) a scopo differenziale. I granuli citoplasmatici, rilevati alla colorazione standard sono risultati positivi alla colorazione PAS, sensibili alla digestione enzimatica con diastasi, positivi alla PTAH e alla tricromica di Masson. L’immunoistochimica è risultata positiva per citocheratine, negativa per S-100, GFAP, NSE, desmina e vimentina. Conclusione. I reperti istopatologici in associazione ai rilievi istochimici ed immunoistochimici della neoformazione nasale sono compatibili con oncocitoma. Discussione e conclusioni. Gli oncocitomi sono rare neoplasie a carico degli oncociti. Gli oncociti sono elementi poligonali caratterizzati da abbondante citoplasma eosinofilo granulare per la presenza di numerose strutture mitocondriali. Il comportamento biologico è da ritenersi generalmente benigno. In medicina umana sono stati riportati casi di oncocitoma a carico delle strutture ghiandolari endocrine, fegato, reni, esofago e trachea. Esistono sporadici casi riportati in veterinaria nel cane e nel gatto coinvolgenti reni, laringe, tiroide, regione parotidea e cavità nasali. In particolare la localizzazione alle cavità nasali è considerata estremamente rara in medicina veterinaria e limitata ad un caso, e nell’uomo. L’istogenesi dell’oncocitoma non è tuttora chiarita. Ipotesi accreditate relative a lesioni localizzate a carico del sistema respiratorio indicano l’origine degli oncociti dalla trasformazione degli elementi epiteliali che rivestono le ghiandole sieromucose residenti. Le ipotesi istogenetiche sopradescritte concordano con i reperti istopatologici ed immunoistochimici del caso descritto la cui positività ai marker epiteliali (citocheratine) sarebbe suggestiva di tale origine. In medicina umana, gli oncociti sono presenti nella maggior parte dei parenchimi e sono suggestivi di un’alterazione cellulare da senescenza. L’affinità tintoriale che caratterizza gli oncociti è la presenza di numerose strutture mitocondriali, il cui incremento è suggestivo di iperplasia di organelli difettivi. Il fenomeno della metaplasia oncocitaria è descritto in associazione agli elementi epiteliali, di cui l’ipotesi sull’organogenesi. Sono riportati tuttavia casi di metaplasia oncocitaria in associazione ad elementi mesenchimali. Il caso descritto contribuisce alla scarsa letteratura descritta relativa all’oncocitoma a localizzazione nasale, lesione da considerare tra le diagnosi differenziali delle neoformazioni in tale distretto anatomico. In particolare l’impiego di markers immunoistochimici è in grado di fornire conferma diagnostica e di contribuire a chiarire l’istogenesi di tale lesione.