56a edizione Scivac Rimini - parte2

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56° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC

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CISTITE EOSINOFILICA IN UN CANE Area d’interesse: Nefrologia Nicola Ottolini1 MedVet; Tommaso Furlanello1 MedVet,Dipl ECVCP; Valeria Pantaleo1 MedVet; Enrica Rossetti1 Med Vet, PhD; Davide De Lorenzi1 MedVet,SCMPA, Dipl ECVCP; Marco Caldin1 MedVet, Dipl ECVCP. 1 Libero professionista, Padova Segnalamento. Cane Meticcio maschio intero di media taglia (14 kg) di sei anni di nome Tommy. Motivo della visita. Il cane era stato riferito con urgenza per macroematuria ed emissione di materiale fibrinoso con le urine. Anamnesi. Tommy presentava da due mesi macroematuria e disuria e ripetute antibioticoterapie non avevano comportato risoluzione o miglioramento della sintomatologia. Segni Clinici. All’esame clinico il cane presentava normotermia 38.3°C, lieve abbattimento, disuria, macroematuria. Sono stati eseguiti esame emocromocitometrico, profilo biochimico, elettroforesi sierica, profilo coagulativo, esame urine, radiogrammi, ecografia, urocoltura, cistoscopia con biopsia ed esame istopatologico. L’emogramma mostrava leucocitosi con neutrofilia matura, monocitosi e lieve eosinofilia. Il profilo biochimico evidenziava la diminuzione del livello delle proteine totali (4.8 g/dl, intervallo 5.7-7.4 g/dl) e in particolare delle albumine (2.2 g/dl, intervallo 2.6-3.8 g/dl), aumento dell’amilasi sierica (1561 IU/l, intervallo 350-900 IU/l), modesto incremento dell’uremia (54 mg/dl, intervallo 18-43 mg/dl), diminuzione della sideremia totale (45 mcg/dl, intervallo 81-220 mcg/dl), aumento dell’aptoglobina (210 mg/dl, intervallo 4-86 mg/dl) e della proteina C reattiva (5.83 mg/dl, intervallo 0.0-0.15 mg/dl). L’elettroforesi denotava un implemento delle alfa 1 e alfa 2 globuline. Il profilo coagulativo risultava nella norma eccezion fatta per l’iperfibrinogenemia (598 mg/dl, intervallo 130-242). L’esame delle urine metteva in risalto una imponente proteinuria (1000 mg/dl, intervallo 0-100 mg/dl), rapporto PU/CU 7.6 (intervallo 0.02-0.30). La lettura del sedimento indicava la presenza di eritrociti, numerosi cristalli di struvite, materiale amorfo e alcuni batteri di forma bastoncellare. L’urocoltura ha permesso di isolare 500.000 U.F.C./ml di Pseudomonas spp. sensibile alla marbofloxacina, enrofloxacina, ceftazidime e amoxi-acido clavulanico. La radiografia dell’addome mostrava delle calcificazioni a livello vescicale e l’ecografia addominale mostrava la presenza di materiale ecogeno intravescicale organizzato in filamenti, iperecogenicità diffusa parietale compatibile con contenuto gassoso, irregolarità del profilo mucosale. Erano inoltre presenti dilatazione di entrambi gli ureteri in corrispondenza del trigono e dilatazione dell’uretra prostatica. A livello renale vi era aumento di ecogenicità, idronefrosi e idrouretere. L’esame cistoscopico ha evidenziato presenza di materiale fibrinoso e lacinie aderenti alle pareti uretrali in tutta l’uretra; la mucosa vescicale mostra alterazioni gravissime della superficie con sanguinamento diffuso e spontaneo, proliferazioni papillari multiple di colore giallo brunastro e diffusa presenza di concrezioni minerali a livello della mucosa uroteliale. L’esame istopatologico delle biopsie ottenute in sede endoscopica evidenzia gravi fenomeni di necrosi coagulativa con aree mineralizzate multifocali e presenza di numerosi granulociti eosinofili intimamente associati all’epitelio. Diagnosi. L’esame istopatologico ha consentito di emettere diagnosi di cistite eosinofilica. Trattamento. È stata instaurata una terapia con marbofloxacina 3 mg/kg sid; prednisone 1 mg/kg sid, ed enalapril 0.3 mg/kg sid. Follow up. Dopo 40 giorni il cane presentava saltuariamente macroematuria ma non più disuria. La cistoscopia di controllo testimoniava un miglioramento delle condizioni vescicali con sola presenza di una superficie mucosale irregolarmente ispessita e la ripetizione delle biopsie riconfermava la cistite eosinofilica anche se di minore gravità. A distanza di 15 giorni il cane ha avuto una recrudescenza della sintomatologia, ed all’urocoltura è stato isolato un Corynebacterium spp sensibile solo alla claritromicina. Dopo correzione della terapia antibiotica vi è stata remissione dei sintomi per 3 settimane dopodiché il cane moriva improvvisamente per causa non identificata. Discussione. La cistite eosinofilica, in medicina veterinaria, è una rara affezione vescicale ed in letteratura veterinaria sono stati descritti pochissimi casi. L’eziologia della cistite eosinofilica non è chiara e sembra essere imputabile ad una abnorme risposta del sistema immunitario a svariati stimoli locali e/o sistemici. La diagnosi viene posta esclusivamente sulla base dell’esame istologico. L’andamento della patologia nell’uomo adulto/anziano assume spesso un decorso cronico con periodi di remissione ed esacerbazione della sintomatologia con complicazioni anche gravi sia vescicali che del tratto urinario superiore. La patologia può presentarsi anche con neoformazioni che mimano una neoplasia invasiva della vescica. La terapia medica prevede l’impiego di corticosteroidi, antistaminici e antibiotici quando è presente infezione urinaria o quando sussiste la dilatazione delle vie urinarie superiori. Nei soggetti che non rispondono alla terapia medica si ricorre alla chirurgia con cistectomie parziali. Conclusioni. La cistite eosinofilica, anche se rara, dovrebbe essere posta nelle diagnosi differenziali quando ci troviamo di fronte a pazienti di media età con alterazioni della parete vescicale, cistiti ricorrenti ed ematuria.

Indirizzo per la corrispondenza: Nicola Ottolini, Clinica Veterinaria Privata San Marco, Via Sorio 114/C 35141 Padova. Tel. 049 8561098 - Fax 02 700518888 E-mail: clinica@sanmarcovet.it


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