56° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC
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PELVECTOMIA CON OSTEOSINTESI PER MEGACOLON SECONDARIO NEL GATTO: 16 CASI Area di interesse: Chirurgia Salvatore Maugeri, Med Vet Libero professionista, Clinica Veterinaria Cascina - Fornacette (Pisa) Introduzione. Nei casi di megacolon secondario è contemplata la colectomia subtotale, l’osteotomia pelvica o entrambe. La letteratura riporta che la grave e prolungata distensione del colon oltre i sei mesi induce delle alterazioni irreversibili della muscolatura liscia e dell’innervazione del colon, che provocano inerzia. Lo scopo di questo lavoro è di riportare la nostra casistica con la tecnica di pelvectomia con osteosintesi non associata a colectomia, in cui tutti gli animali trattati hanno mostrato immediato miglioramento senza nessuna recidiva anche quando il megacolon era presente da più di 6 mesi. Segnalamento e anamnesi. Dal 1999 al 2006 abbiamo trattato 16 gatti (10 femmine e 6 maschi), di età compresa tra i 3 e i 16 anni, da 2 a 6 kg di peso affetti da megacolon secondario. Alla visita clinica la maggior parte dei soggetti presentava stipsi cronica, anoressia, lipotimia, abbattimento, perdita di peso, debolezza, disidratazione, vomito, tenesmo, cattive condizioni del mantello. Due gatti presentavano diarrea mucoide emorragica. La palpazione addominale rivela la dilatazione del colon. All’esplorazione rettale si apprezza una netta ostruzione della via pelvica. Il restringimento pelvico, nella maggior parte dei casi è sia latero-laterale sia ventrodorsale. L’esame radiografico identifica il colon dilatato repleto di materiale fecale e mette in evidenza il restringimento del canale pelvico per il consolidamento anomalo di fratture pelviche o deformazioni della colonna sacro-caudale. Trattamento. Per tutti i soggetti è stato eseguito uno screening ematico completo e ognuno è stato sottoposto a fluidoterapia endovenosa e alimentato per via parenterale prima di essere sottoposto ad intervento chirurgico. È stata iniziata inoltre terapia antibiotica contro batteri aerobi gram-negativi ed alcuni anaerobi a base di Metronidazolo (10 mg/kg/TID e.v. per quattro giorni) ed Enrofloxacina (5 mg/kg/SID i.m. per 5 giorni) a partire dalle 24 ore precedenti l’intervento chirurgico. In anestesia generale i pazienti vengono preparati per l’accesso ventrale della regione addominale e pubica. Si procede all’incisione cutanea sul piano sagittale mediano che si estende dalla regione perineale alla linea che congiunge le due ali dell’ileo. I muscoli gracile e adduttore vengono scollati dalla sinfisi pubica. Evitare di scontinuare il peritoneo. Si esegue l’osteotomia dei quattro rami del pube con ossivora a taglio o con sega oscillante. Una volta asportato il pavimento pelvico si divarica il canale inserendo uno o due divaricatori di Gelpi nei punti di taglio. Una volta ottenuto l’allargamento desiderato si procede all’osteosintesi. Sono state utilizzate placche (da ricostruzione maxillofacciale con fori di Ø 2 mm, placca di Shermann fori Ø 3,5 mm), viti da corticale (Ø 2 o 2,7 o 3,5 mm varia lunghezza) e/o filo da cerchiaggio metallico (Ø 0,8-1 mm). La placca viene preparata con una lieve curvatura ventrale, in modo da permettere un aumento del diametro ventrodorsale del canale pelvico e fissata ai rami dell’ischio. Nella ricostruzione il muscolo retto dell’addome viene ancorato all’osso pubico residuo ed al legamento pubico craniale nella sua porzione caudale con punti ad U o X. I muscoli gracile e adduttore vengono suturati tra loro. Nei giorni successivi all’intervento occorre evitare un’eccessiva abduzione degli arti posteriori. Risultati e Considerazioni. Solo in due casi si è dovuto procedere all’enterotomia nella stessa seduta per l’asportazione di feci eccessivamente voluminose e solidificate. In tutti gli altri casi, subito dopo la pelvectomia il colon è stato svuotato manualmente con pressione dall’esterno sull’addome e clisteri blandi senza eccessiva difficoltà grazie alla pervietà ottenuta. In nessun caso è stata eseguita la colectomia subtotale. Nell’immediato postoperatorio si è assistito al rapido miglioramento delle condizioni generali del paziente. L’unico disagio osservato dimostrato dai pazienti era legato allo stiramento dei muscoli adduttori. Sulla base della nostra esperienza (follow up medio 3,5 anni), la tecnica di pelvectomia con osteosintesi sembra essere una valida scelta chirurgica per il trattamento del megacolon secondario nel gatto. Nei casi riportati non è stato osservato nessun caso di recidiva di megacolon. Questo ci permette di affermare che il colon non ha riportato lesioni permanenti nonostante siano passati diversi mesi dalla comparsa della sintomatologia alla risoluzione chirurgica (più di 6 mesi). Inoltre, non essendosi reso necessario effettuare la colectomia si riducono i rischi di morbilità e di incontinenza fecale provvisoria legata a questa tecnica. Bibliografia Schrader SC: Pelvic osteotomy as a treatment for obstipation in cats with acquired stenosis of the pelvic canal: six cases(1978-1989). J Am Vet Med Assoc 200:208,1992.
Indirizzo per corrispondenza: Salvatore Maugeri, via I Gioielli 33, Crespina - Pisa - Cell. 335 6303749 - email: maugeri@clinicaveterinaria.net