56a edizione Scivac Rimini - parte2

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56° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC

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TRATTAMENTO DELLA ROTTURA URETRALE IN UN GATTO MEDIANTE URETROSTOMIA SUBPUBICA Area di interesse: Chirurgia Giuliana Bonetti1 MedVet, Roberto Milan1 MedVet, Luca Lideo1 MedVet, Matteo Gobbo1 MedVet, Ermenegildo Baroni1 MedVet 1 Libero professionista, Rovigo Scopo. Descrivere l’utilizzo della tecnica uretrostomica subpubica per la gestione della rottura uretrale traumatica in un gatto. Metodi. È stato visitato un gatto europeo maschio sterilizzato di 8 mesi investito 24 ore prima; il proprietario riporta che l’animale non si regge sul posteriore, non ha né urinato né defecato e che le condizioni generali sono peggiorate. Clinicamente il gatto presenta depressione, ipotermia, mucose pallide e TRC aumentato; si notano anche dolore addominale e zona fortemente algica localizzata in regione sacrale, corrispondente ad una raccolta liquida sottocutanea. Le radiografie dell’addome evidenziano la presenza della vescica e fratture al bacino; si nota anche distacco epifisario femorale distale sinistro. L’ecografia addominale mostra un coagulo vescicale e liquido intracavitario e gli esami laboratoristici svelano anemia, iperazotemia, iperkaliemia e acidosi metabolica; aspirando la raccolta sul dorso si ottiene un liquido sieroematico classificato come urina. Si stabilizza il paziente e si drena la raccolta liquida sottocutanea. Essendo il cateterismo uretrale anterogrado infruttuoso si procede con un’urografia discendente che mostra spandimento di liquido radiopaco in zona pelvica, quadro compatibile con rottura uretrale; l’ecografia inoltre “perde” la visione del catetere in zona pelvica. Si esegue un intervento chirurgico esplorativo per localizzare e riparare il danno uretrale. Con approccio addominale caudale si espone la vescica e si cateterizza l’uretra per via retrograda; si procede poi al cateterismo uretrale anterogrado e s’incidono i tessuti dalla zona perineale ventrale al pube medio per esporre l’uretra. Si evidenzia rottura uretrale completa: il moncone distale si trova a circa 1 cm dal fornice penieno, mentre quello craniale viene repertato, dopo ostectomia pubica mediana, a metà circa del canale pelvico. Il tentativo di apposizione dei due monconi uretrali provoca tensione per cui si opta per un’uretrostomia subpubica; il pube viene ulteriormente ostectomizzato fino ad 1 cm dal suo margine craniale e il moncone uretrale viene curettato eseguendo poi un’incisione longitudinale sulla faccia ventrale dell’uretra stessa per ottenere uno “scivolo” per l’urina. Si asporta parte del tessuto adiposo inguinale, si suturano vescica ed addome more solito, si asportano scroto e pene e vengono tra loro apposti i muscoli ad inserzione pubica. Il tessuto periuretrale viene suturato al sottocute della futura zona di stomia e viene chiuso anche il restante piano sottocutaneo. Vengono quindi posti i punti tra mucosa uretrale e cute mettendo prima quelli critici (i vertici del “triangolo uretrale”) e poi i restanti. La cute viene chiusa more solito. Viene posizionato un catetere uretrale per controllare la produzione urinaria ed evitare il ristagno di liquidi sulla cute inguinale; dopo tre giorni il soggetto viene sottoposto ad intervento per riduzione delle fratture. Il gatto viene dimesso dopo sette giorni raccomandando al proprietario la pulizia del sito di stomia applicandovi anche una pomata vaselinata. Alla rimozione dei punti di sutura, quindici giorni dopo l’intervento, il sito di stomia si presenta pervio ma con leggera irritazione cutanea. Nel sito di spandimento urinario primario il gatto svilupperà necrosi cutanea che verrà trattata per via conservativa. A quattro mesi dall’intervento il gatto viene riportato in clinica per stranguria, ematuria ed irritazione della cute inguinale, causate da cistite batterica; il proprietario ha smesso da un mese di curare il sito di stomia che è pervio ma parzialmente occluso da agglomerati di pelo. Ad oggi, a circa sette mesi dall’intervento, il proprietario non riferisce ulteriori complicazioni. Risultati. Il sito di stomia ha cicatrizzato correttamente e le complicazioni post-operatorie sono state facilmente gestibili. La cosa più importante è la cura del sito di stomia. Conclusioni. La rottura uretrale è un evento raro che si instaura per lo più in conseguenza di traumatismi sia accidentali che iatrogeni; è una patologia da sospettare in caso di traumi addominali/pelvici o cateterismo anterogrado infruttuoso. Il trattamento di questa patologia prevede sia la guarigione per seconda intenzione con posizionamento di catetere (lacerazioni) sia la sutura con posizionamento di catetere; nel secondo caso è imprescindibile che la sede di sutura sia scevra da tensioni. Nel caso di rottura uretrale completa con tensione sui monconi o localizzata al pene/fornice penieno, è opportuna l’uretrostomia, con sito variabile a seconda della localizzazione del trauma. In questo caso erano possibili l’uretrostomia prepubica o subpubica; si è optato per la seconda tecnica perché essa non compromette lo sfintere uretrale interno, ha meno complicazioni della prima e perché, in caso d’eventuale stenosi dello stoma, permette di avere ancora a disposizione una discreta quantità di tessuto uretrale per il reintervento o per un’uretrostomia prepubica.

Indirizzo per la corrispondenza: Giuliana Bonetti, Clinica Veterinaria Baroni, Via Martiri di Belfiore 69/D 45100 Rovigo Tel 0425/471076 Fax 0425/404918 - e-mail: aratinga@virgilio.it


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