56° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC
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Citologia linfonodale nel cane e nel gatto Karen M. Young VMD, PhD, Wisconsin, USA
La citologia linfonodale mediante aspirazione con ago sottile è un mezzo utile per giungere alla diagnosi o per guidare nella scelta di ulteriori test. Le indicazioni per l’aspirazione dei linfonodi sono rappresentate da un ingrossamento inspiegato di un singolo linfonodo oppure da una linfoadenopatia generalizzata. I linfonodi regionali possono venire aspirati nell’ambito del processo di stadiazione di certe neoplasie. Quelli mandibolari drenano l’orofaringe e presentano tipicamente un certo grado di reattività. È preferibile evitarli a meno che non siano gli unici ad essere ingrossati. Inoltre, sono da escludere linfonodi molto voluminosi e la zona centrale di tutti quelli ingrossati, dove può essere presente una necrosi. Per quanto riguarda i linfonodi interni, quelli mesenterici drenano il tratto gastroenterico e spesso sono reattivi, un elemento da tenere in considerazione quando si valutino aspirati provenienti da questa sede. I grandi linfociti/linfoblasti sono cellule fragili e per evitarne la lisi risulta di importanza critica la preparazione appropriata dei vetrini. Il materiale aspirato non deve essere lasciato asciugare su un vetrino perché il campione risulterà troppo spesso. Lo striscio deve essere distribuito utilizzando un altro vetrino tenuto in posizione inclinata, oppure applicando un altro vetrino sulla sommità del preparato e poi facendo strisciare delicatamente i due vetrini l’uno sull’altro. L’operazione va effettuata con dolcezza ed esercitando solo una pressione minima. I linfonodi sono circondati da tessuto adiposo e, se i vetrini contengono soltanto grasso perilinfonodale e pochissime cellule, non bisogna cercare di valutarli. Quando si effettua l’aspirazione dei linfonodi mandibolari, può capitare di eseguire in realtà l’aspirazione della ghiandola salivare sottomandibolare, che fornisce grappoli coesi di cellule ghiandolari. Se ciò avviene, può essere indicato il campionamento di un linfonodo differente. Le tecniche di colorazione rapida, come la Diff Quick®, sono valide se vengono ben conservate e non sono contaminate dal materiale proveniente da altri vetrini e se si seguono le procedure di colorazione appropriate. Le tecniche rapide sono tipicamente valide per la colorazione del nucleo, ma talvolta non consentono una buona colorazione delle caratteristiche citoplasmatiche, come i granuli delle mast cell.
LINFONODI NORMALI Nei linfonodi normali, i piccoli linfociti, del diametro di circa 7-10 µ e più piccoli dei neutrofili, rappresentano il 7595% delle cellule. I linfociti di medie dimensioni o prolinfo-
citi (9-15 µ) ed i grandi linfociti/linfoblasti (> 15 µ) costituiscono i linfociti restanti. Possono essere presenti poche plasmacellule, macrofagi, mast cell, neutrofili ed eosinofili. Le dimensioni linfonodali sono importanti perché, anche se le cellule sono presenti in proporzioni normali, se un linfonodo è raddoppiato di dimensioni deve essere presente un’iperplasia linfoide.
IPERPLASIA LINFOIDE REATTIVA Nei linfonodi reattivi, i piccoli linfociti costituiscono oltre il 50% degli elementi linfoidi, ma i linfoblasti e le plasmacellule sono aumentati. La plasmocitosi può essere più pronunciata dell’incremento dei linfoblasti negli animali con infezioni micotiche, come l’aspergillosi nasale. Se il linfonodo sta drenando un tumore, i linfoblasti possono essere più pronunciati delle plasmacellule. Nei linfonodi reattivi si ha anche l’incremento di macrofagi e mast cell. Se l’iperplasia è presente in un singolo linfonodo, è necessario esaminare la sede che questo drena alla ricerca di una lesione. Se il problema è presente a livello di molteplici linfonodi, si devono prendere in considerazione le cause sistemiche, come ad esempio le infezioni generalizzate o le malattie immunomediate. Negli aspirati linfonodali contenenti un aumento numerico dei grandi linfociti si osservano frequentemente nuclei liberi e frammenti citoplasmatici. Nel gatto, le sindromi che coinvolgono l’iperplasia linfonodale sono rappresentate dalla linfoadenopatia idiopatica del gatto giovane, che può simulare il linfoma perché la maggior parte delle cellule è costituita da elementi linfoidi di media e grossa taglia. In questi gatti, i linfonodi vanno tipicamente incontro a regressione spontanea entro 4 mesi. Alcuni casi sono associati all’infezione da FeLV. Altre cause di linfoadenopatia generalizzata con iperplasia reattiva nel gatto sono rappresentate da bartonellosi ed infezione da FIV.
LINFOADENITE Le cellule infiammatorie possono drenare nei linfonodi, oppure questi possono essere la sede stessa dell’infiammazione. Nella linfoadenite neutrofila, i neutrofili costituiscono > 5% delle cellule quando il linfonodo sta drenando una lesione e spesso > 20% quando è la sede dell’infiammazione. Le cause sono rappresentate da infezione batterica, necrosi intralinfonodale e certi tumori metastatici, come ad es. il carcinoma squamocellulare. Se gli eosinofili sono >