56° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC
474
L’esame del midollo osseo nei carnivori domestici: indicazioni, realizzazione e principi di interpretazione Vanessa Turinelli Med Vet, Castel Maggiore (BO)
Spesso considerato di difficile realizzazione pratica, il prelievo del midollo osseo ematopoietico rappresenta, invece, un esame poco invasivo, di rapida esecuzione e privo di rischi per l’animale. La sua realizzazione richiede solo un pó di manualitá e poco materiale tecnico sterile. Il mielogramma rappresenta lo studio semiquantitativo e qualitativo della composizione del midollo osseo ematopoietico, ottenuto tramite aspirazione e strisciamento su vetrino. Le principali indicazioni per la sua realizzazione sono rappresentate da: - qualunque disordine ematologico, rivelato dall’emogramma e per il quale non è possibile fornire una spiegazione (citopenie periferiche, sospetto di leucemie o emopatie maligne); - diagnosi di malattie parassitarie (Leishmaniosi, Ehrlichiosi, ecc); - ricerca di metastasi o stadiazione di neoplasie (linfomi, mastocitomi, ecc); - controllo durante chemioterapia quando si utilizzano farmaci antimitotici; - rilevamento di stati febbrili prolungati e di origine sconosciuta; - rilevamento di una ipercalcemia e/o iperproteinemia inspiegabile. Nei carnivori domestici il midollo osseo puó essere prelevato in diversi siti, quali l’ala dell’ileo, la giunzione costocondrale della 7°, 8°, 9° costola, le prime sternebre, la fossa trocanterica del femore e la testa dell’omero. La scelta di uno di questi siti dipende dalla specie, dalla taglia e dall’etá dell’animale: la giunzione costo-condrale, per esempio, è da prendere in considerazione in un cane di grossa mole e da escludere in un gatto o cane di taglia piccola, in quanto c’è il rischio di toracocentesi. Per la realizzazione pratica dell’esame, l’animale deve essere mantenuto in decubito laterale, sternale o seduto a seconda del sito scelto; generalemente è necessaria una persona che assicuri la contenzione ed una seconda persona per effettuare gli strisci, oltre all’esecutore pratico del prelievo. Nel cane non è necessaria l’anestesia generale ma è sufficiente una lieve sedazione nei soggetti particolarmente agitati. La tecnica di prelievo del midollo osseo attraverso la cresta iliaca prevede per prima cosa, il posizionamento dell’animale in decubito laterale o sternale, l’iniezione di anestetico locale attorno all’area e in profonditá fino al raggiungimento del periostio e la preparazione chirurgica dell’area. Si esegue, quindi, l’incisione della cute per circa 1 cm e si effettua una dissezione dei tessuti molli sottocutanei fino al
raggiungimento del periostio. A questo punto potrebbe essere necessario somministrare ancora un pó di anestetico. Si procede all’impianto dell’ago da biopsia midollare, posizionandolo parallelamente all’asse minore dell’ileo, leggermente di sbieco rispetto alla cresta iliaca e in direzione mediale; si eseguono piccoli movimenti di rotazione oraria ed antioraria, regolari, utilizzando una pressione costante e senza cambiare direzione (è molto importante essere decisi nei movimenti ma sempre delicati). Una volta che l’ago da biopsia è impiantato in maniera solida, si ritira il mandrino e si innesta una siringa da 10 mL. Si eseguono quindi, 3 o 4 movimenti di aspirazione, ampi e rapidi, fino a quando non si vede il sangue apparire nel cilindro della siringa. Questo è l’unico momento in cui l’animale sente dolore ed è proprio l’espressione di questo dolore che ci conferma il corretto posizionamento del mandrino all’interno della cavitá midollare. Si ritirano contemporaneamente l’ago da biopsia e la siringa e si procede alla realizzazione immediata degli strisci, poggiando su ciascun vetrino, precedentemente preparato, una goccia di succo midollare. Lo strisciamento del materiale si ottiene utilizzando un secondo vetrino che viene fatto scorrere in direzione parallela o perpendicolare al primo vetrino. Se il prelievo è particolarmente emorragico, si consiglia di lasciar colare il sangue su della carta assorbente, mentre i grani midollari restano adesi al vetrino. È altresí possibile trasferire il contenuto della siringa all’interno di una provetta con EDTA, mantenendola inclinata, affinché i grani midollari aderiscano alla parete della provetta. Questi vengono poi recuperati mediante un ago e posizionati all’estremitá di un vetrino portaoggetti prima di essere strisciati. Si procede dunque alla sutura dell’incisione mentre si lasciano asciugare gli strisci all’aria. Una volta asciugati si puó realizzare la colorazione rapida di un vetrino (ad esempio con Diff-Quik®) per verificare la qualitá del prelievo, prima di spedire gli altri vetrini al laboratorio di referenza. Gli strisci midollari sono poi colorati con il May Grunwald Giemsa, una colorazione capace di apprezzare le caratteristiche morfologiche e le eventuali anomalie cito-nucleari delle cellule. Si consiglia sempre di spedire, oltre al prelievo di midollo osseo, anche l’anamnesi completa dell’animale un campione di sangue periferico raccolto su provetta con EDTA e due strisci ematici realizzati il giorno stesso del prelievo midollare. Per effettuare una corretta analisi midollare e poter dare una giusta interpretazione è indispensabile conoscere i dati dell’emogramma e valutare la morfologia delle cellule in circolo.