56° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC
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Approccio ragionato al trattamento chirurgico dei tumori cutanei Giorgio Romanelli Med Vet, Dipl ECVS, Milano
Per avere dei buoni risultati, ogni volta che si considera la chirurgia come trattamento antineoplastico bisogna chiedersi: • Cosa sto trattando? • Qual è il comportamento biologico? • È possibile una “cura”? • Quale “dose chirurgica” deve essere usata? • Quali sono le alternative?
PLANNING CHIRURGICO
Cosa sto trattando?
Preparazione del paziente
Il tipo di tumore deve essere accertato prima dell’intervento chirurgico mediante ago aspirazione e/o biopsia per poter calcolare correttamente la “dose” chirurgica.
Gli interventi di chirurgia oncologica devono essere sempre eseguiti in anestesia generale con una corretta antibioticoprofilassi. Anche in caso di tumori di piccole dimensioni, si sconsiglia l’anestesia locale. La tricotomia deve essere sempre molto ampia per evitare di ritrovarsi con il pelo all’interno del campo operatorio al momento della ricostruzione.
Qual è il comportamento biologico? Alcuni tumori hanno solo effetto massa, altri (mastocitoma!) secernono sostanze che possono influenzare il trattamento ed il decorso postoperatorio
È possibile una “cura”? La possibilità di curare definitivamente una neoplasia dipende soprattutto da assenza di metastasi e da una exeresi completa ed ha quindi la massima possibilità si riuscita in caso di neoplasie di basso grado e di piccole dimensioni. Si deve ricordare la necessità di un intervento risolutivo “la prima volta” vista la difficoltà di trattamento delle neoplasie recidivanti
Quale “dose chirurgica” deve essere usata? L’ampiezza d’exeresi dipende da istotipo, localizzazione, comportamento biologico, dimensioni e risultati delle indagini preoperatorie. La misura dei margini è molto variabile e varia da 1 a 5 cm ed è difficile da definire in modo assoluto. È in ogni modo importante considerare le barriere biologiche e rimuovere con un bordo di tessuto sano tutto attorno, nelle 3 dimensioni. Si ricordi che alcuni tessuti (cute, sottocute, grasso e muscolo) sono facilmente penetrati dalla neoplasia, mentre altri (osso, cartilagine e fascia) sono più resistenti all’invasione.
Prima dell’intervento è necessario stabilire i margini corretti di exeresi e preparare un piano di ricostruzione (e prestabilire un piano di riserva in caso di fallimento o di inconvenienti)
Tecnica chirurgica La dissezione deve essere precisa ed atraumatica, usando possibilmente il bisturi aiutandosi con un corretto uso dell’elettrobisturi e rispettando i principi di Halsted. La ferita e le cavità devono essere protette dalla disseminazione cellulare mediante l’uso di garze mantenute sempre umide. L’uso del lavaggio in cavità è controverso mentre è necessario mantenere sempre bagnati i tessuti per evitare la dissecazione. È bene cambiare gli strumenti per la ricostruzione e, possibilmente, usare drenaggi attivi in aspirazione continua. Attraverso casi clinici sarà illustrata la modalità corretta di trattamento di varie neoplasie cutanee
Indirizzo per la corrispondenza: Giorgio Romanelli Clinica Veterinaria Nerviano via Lampugnani, 3 Nerviano MI E-mail giorgioromanelli@alice.it