56° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC
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Ciclo estrale nella cagna Konrad Blendinger Med Vet, Hofheim, Germania
È essenziale conoscere bene il ciclo riproduttivo della cagna. I singoli animali possono presentare delle variazioni rispetto alla norma, venire portati alla visita in momenti variabili durante i loro cicli estrali e, talvolta, manifestare delle modificazioni patologiche dei cicli stessi. Ognuno di questi scenari richiede una diversa interpretazione da parte del veterinario. Il ciclo riproduttivo normale della specie canina può essere suddiviso in quattro fasi, ciascuna dotata di caratteristici quadri comportamentali fisici ed endocrinologici, benché esistano considerevoli variazioni. Le cagne con cicli estrali normali, ma quadri inattesi, devono essere differenziate da quelli che presentano autentiche anomalie. L’identificazione delle variazioni individuali nell’ambito della normale gamma di eventi di una cagna fertile può essere di importanza cruciale per la gestione dell’attività riproduttiva. La valutazione del ciclo estrale alla ricerca di autentiche anomalie è una parte importante dell’esame di una cagna apparentemente infertile.
FISIOLOGIA DEL CICLO ESTRALE Ciclo estrale L’insorgenza del primo ciclo estrale (pubertà) è prevista fra 6 e 10 mesi di età, ma può anche non iniziare prima del raggiungimento dei due anni di vita. L’intervallo interestrale è normalmente di 4-13 mesi, con un valore medio di 7 mesi.
Anestro La fase di anestro del ciclo estrale dura normalmente da uno a sei mesi. È caratterizzata da inattività ovarica, involuzione uterina e riparazione endometriale. Una cagna in anestro non attrae i cani maschi, né è recettiva nei loro confronti. Non è presente alcun evidente scolo vulvare e la vulva è piccola. Nella citologia vaginale predominano le piccole cellule parabasali, con occasionali neutrofili e pochi batteri misti. L’aspetto endoscopico delle pliche della mucosa vaginale è appiattito, sottile e rosso. I meccanismi di controllo fisiologici che pongono termine all’anestro non sono ancora stati ben compresi, ma il deterioramento della funzione luteinica ed il declino della secrezione prolattinica sembrano costituire dei prerequisiti. Il termine dell’anestro è caratterizzato da un incremento della secrezione pulsante di gonadotropine ipofisarie, ormone follicolostimolante (FSH) ed ormone luteinizzante (LH), indotto dall’ormone gonadotropinorilasciante (GnRH). La secrezione ipotalamica di GnRH è essa stessa pulsante ed il suo andamento intermittente costituisce un requisito fisiologico per il rilascio di gonadotropine. Durante l’anestro, i livelli medi dell’FSH sono moderatamente elevati e quelli dell’LH sono lie-
vemente elevati. Alla fine dell’anestro, il rilascio pulsante dell’LH aumenta, determinando la follicologenesi del proestro. I livelli di estrogeni sono basali (2-10 pg/ml) e quelli di progesterone si trovano al nadir (< 1 ng/ml) all’anestro.
Proestro Durante il proestro, la cagna inizia ad attrarre i maschi, ma non è ancora recettiva all’accoppiamento, benché possa diventare più giocherellona. È presente uno scolo vulvare sieroematico o emorragico di origine uterina e la vulva appare lievemente ingrossata. La citologia vaginale evidenzia un progressivo spostamento dalle piccole cellule parabasali alle piccole e grandi cellule intermedie, alle cellule superficiali-intermedie ed infine agli elementi epiteliali superficiali (corneificati) che riflettono il grado di influenza degli estrogeni. Di solito, ma non invariabilmente, sono presenti degli eritrociti. Le pliche della mucosa vaginale sono edematose, di colore rosa ed arrotondate. I livelli di FSH ed LH sono bassi durante la maggior parte del proestro, aumentando durante l’impennata preovulatoria. Gli estrogeni si innalzano dai livelli basali di anestro (210 pg/ml) ai livelli di picco (50-100 pg/ml) alla fine del proestro, mentre il progesterone si mantiene ai livelli basali (< 1 ng/ml) fino a che non aumenta in corrispondenza dell’impennata dell’LH (2-3 ng/ml). Il proestro dura da tre giorni a tre settimane, con una media di 9 giorni. La fase follicolare del ciclo ovarico coincide con il proestro e con il primissimo periodo dell’estro. Il comportamento è correlato al calo dei livelli di estrogeni ed all’aumento di quelli del progesterone. Lo scolo vulvare sieroematico o emorragico può diminuire in misura variabile. L’edema vulvare tende ad essere massimo. Nella citologia vaginale continuano a predominare le cellule superficiali; gli eritrociti tendono a diminuire, ma possono persistere per tutto il tempo. Le pliche della mucosa vaginale diventano progressivamente più raggrinzite, in associazione con l’ovulazione e la maturazione degli oociti. I livelli di estrogeni scendono marcatamente dopo il picco di LH sino a concentrazioni variabili, mentre quelli del progesterone aumentano in modo costante (di solito, 4-10 ng/ml all’ovulazione), caratterizzando la fase luteinica del ciclo ovarico.
Estro L’estro dura da tre giorni a tre settimane, con una media di nove giorni. Il comportamento estrale può precedere o seguire il picco dell’LH; la sua durata è variabile e può non coincidere in modo preciso con il periodo fertile. Gli oociti primari ovulano due giorni dopo il picco di LH e la maturazione degli oociti si osserva due-tre giorni più tardi; la durata della vita degli oociti secondari è di due-tre giorni.