53° Congresso Nazionale Multisala SCIVAC
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Diagnosi neurologica: quali indicazioni si possono trarre dall’esame ispettivo e dalla postura dell’animale Rodney S. Bagley DVM, Dipl ACVIM (Neurology and Internal Medicine), Washington State, USA
Gli animali con malattie neurologiche possono presentare numerosi disordini posturali, comportamentali, involontari e convulsivi che fanno loro assumere atteggiamenti ed azioni anormali. Alcuni animali possono presentare anomalie del movimento volontario; questi saranno trattati nella sessione relativa a cani e gatti che non possono camminare.
ANOMALIE DELLA POSIZIONE DELLA TESTA La testa piegata è una postura anormale in cui un orecchio è deviato più ventralmente di quello controlaterale. Come riferimento, guardando l’animale di fronte, si può tracciare una linea immaginaria da un lato della testa all’altro lungo l’orizzonte. Una seconda linea immaginaria può essere tracciata perpendicolarmente a questa linea orizzontale che passa attraverso il filtro del naso. Negli animali normali queste linee immaginarie formano un angolo di 90°. In quelli con testa piegata, la linea immaginaria tracciata attraverso il filtro forma un angolo acuto, inferiore a 90°. Nei casi gravi, l’animale può essere rotolato sulla parte dorsale del corpo. In alcuni casi, il soggetto può continuamente cadere e rotolare. Nella maggior parte dei casi la testa piegata è associata ad una malattia dei sistemi vestibolare o cerebellare. Il capo di solito è inclinato verso il lato della lesione nel sistema nervoso, in particolare se questa coinvolge l’apparato vestibolare periferico. Occasionalmente, in presenza di alterazioni che interessano il peduncolo cerebellare caudale fra il tronco encefalico ed il cervelletto o il lobo flocculonodulare cerebellare, la testa piegata è orientata in direzione opposta al lato della lesione, determinando la cosiddetta sindrome vestibolare paradossa. La testa ruotata si ha quando il naso rimane parallelo all’orizzonte, ma è diretto verso il fianco o la parte caudale dell’organismo. Questa condizione è stata talvolta indicata come “imbardata”. Questa postura può essere una componente della sindrome avversiva, che consiste in testa ruotata (asse sagittale della testa perpendicolare al suolo) e maneggio. L’animale può anche orientare in modo intermittente la testa in direzione alterale oppure verso la parte caudale del corpo. Nella maggior parte dei casi la testa ruotata si ha in presenza di lesioni sopratentoriali. La rotazione del capo e il maneggio sono di solito rivolti verso il lato della lesione. Si può osservare un’anomalia simile, detta “emiinattenzione” o “emineglect”, in cui l’animale mangia soltanto da un lato della propria ciotola del cibo. In alcune situazioni caratterizzate da lesioni del tronco encefalico (caudale) o della regio-
ne cervicale, la testa può essere ruotata fino ad essere portata strettamente a ridosso del collo o del tronco.
ANOMALIE DELLA POSTURA DEGLI ARTI Gli animali con disfunzione neurologica possono rimanere in stazione con gli arti posizionati più lateralmente del normale. Questa condizione viene spesso definita come stazione su ampia base. Questo aspetto in genere è associato ad un’anomalia della funzione propriocettiva. Le lesioni del sistema nervoso comunemente associate ad una stazione su ampia base sono rappresentate da quelle del sistema vestibolare, del cervelletto e del midollo spinale. Questa postura può essere un tentativo da parte dell’animale di evitare di cadere su un lato. Al contrario, i soggetti che restano in stazione con gli arti molto vicini gli uni agli altri e direttamente sotto il tronco possono essere colpiti da anomalie della forza muscolare, come avviene in presenza di affezioni dei nervi periferici, della giunzione neuromuscolare o dei muscoli stessi. La spasticità è un aumento del tono dei muscoli degli arti. L’opistotono è una postura corporea in cui il collo viene tenuto in estensione, con la sommità della testa diretta verso la regione media del dorso. In un animale in decubito, spasticità ed opistotono si possono osservare in numerose situazioni. Fra queste rientrano la rigidità da decerebrazione, quella da decerebellazione e la sindrome di Schiff-Sherrington. La rigidità da decerebrazione è caratterizzata da opistotono ed estensione di tutti gli arti. Di solito l’animale si trova in stato stuporoso o comatoso. Ciò è dovuto alla perdita degli impulsi discendenti (provenienti dalle strutture sopratentoriali) e diretti alla struttura del tronco encefalico responsabile della flessione ed estensione degli arti. Le lesioni del cervelletto possono determinare l’assunzione di una postura simile. La rigidità da decerebellazione è caratterizzata da opistotono con estensione dell’arto toracico e flessione di quelli pelvici che vengono ritirati sotto il corpo dell’animale a causa di una contrazione dei muscoli sottolombari. Se la lesione coinvolge le parti ventrali del cervelletto, si osserva una rigidità estensoria di tutti gli arti. È importante notare che, dato che la lesione associata a questa postura non influisce sulla coscienza, gli animali con rigidità da decerebellazione presentano normali livelli di consapevolezza e coscienza. Questa caratteristica clinica serve a differenziare la rigidità da decerebellazione da quella da decerebrazione. Gli individui colpiti possono assumere la postura da decerebellazione in modo episodico, per cui alcuni si riferiscono a questa condizione come “crisi convulsiva cerebellare”.