56° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC
cani con anemia emolitica immunomediata trattati presso la nostra clinica. Abbiamo utilizzato il Venoglobulin nel corso dell’ultimo anno circa per trattare i cani con anemia emolitica immunomediata refrattaria o “ad alto rischio”, alla dose di 0,5-1 mg/kg (una o due dosi) con risultati ottimi; anche se questo prodotto è relativamente costoso (400-600$ per una dose per il Cocker Spaniel), la maggior parte dei pazienti ha risposto con un aumento dell’ematocrito senza effetti indesiderati rilevanti.
TROMBOCITOPENIA IMMUNOMEDIATA La trombocitopenia immunomediata (IMT o ITP) rappresenta la causa più comune di sanguinamento spontaneo nel cane ed è estremamente rara nel gatto. Colpisce principalmente le cagne di media età. I segni clinici sono quelli di un difetto emostatico primario e sono rappresentati da petecchie, ecchimosi, e sanguinamento superficiale. Se l’emorragia è pronunciata, si può avere un collasso acuto. Se l’anemia non è accentuata, la maggior parte dei cani risulta abbastanza asintomatica. In genere, la trombocitopenia immunomediata è acuta o iperacuta. L’esame emocromocitometrico completo nei pazienti con IMT è caratterizzato da trombocitopenia con o senza anemia (a seconda del grado di sanguinamento spontaneo e della presenza o assenza di una concomitante anemia emolitica immunomediata); si può rilevare una leucocitosi con spostamento a sinistra. In presenza di un’associazione fra anemia emolitica immunomediata e trombocitopenia immunomediata (sindrome di Evans), si riscontra un’anemia rigenerativa Coombs-positiva con sferocitosi. La citologia del midollo osseo è solitamente caratterizzata da iperplasia megacariocitaria, anche se in rari casi può essere presente un’ipoplasia megacariocitaria con nuclei megacariocitari liberi. Quando l’indice di sospetto della trombocitopenia immunomediata è elevato, si deve iniziare un tentativo terapeutico con corticosteroidi a dosi immunosoppressive (equivalenti a 2-8 mg/kg/die di prednisone). Le risposte si osservano solitamente entro 48-96 ore. Non ci sono prove cliniche del fatto che il desametazone sia più efficace del prednisone per il controllo della trombocitopenia immunomediata; anzi, secondo la mia esperienza, la prevalenza delle ulcere gastroenteriche acute è considerevolmente più elevata nei cani trattati con desametazone rispetto a quelli che assumono prednisone. Poiché un sanguinamento acuto del tratto superiore dell’apparato gastroenterico è solitamente catastrofico in un cane con trombocitopenia, il prednisone è il farmaco d’elezione. L’azatioprina (Imuran, Wellcome) (50 mg/m2, PO sid o a giorni alterni) è efficace per il mantenimento della remissione, ma non è un buon agente per indurla; in alcuni cani, l’azatioprina è tollerata meglio della somministrazione cronica dei corticosteroidi, anche se si raccomanda uno stretto monitoraggio ematologico, date le sue proprietà mielosoppressive. Uno steroide androgeno, il danazolo (5 mg/kg, PO, bid) è stato recentemente oggetto di attenzione come potenziale terapia nei cani con trombocitopenia immunomediata, anche se di solito ha costi proibitivi nei soggetti di grossa taglia. Nella maggior parte dei cani con trombocitopenia immu-
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nomediata la prognosi è buona, ma richiede una terapia che duri tutta la vita. I cani colpiti da una forma refrattaria della malattia possono essere trattati con successo con piastrine caricate con la vinca, danazolo (vedi sopra) o splenectomia.
NEUTROPENIA IMMUNOMEDIATA La neutropenia immunomediata (IMN) è relativamente comune nell’uomo. Nonostante il fatto che i lavori pubblicati in letteratura sulla neutropenia immunomediata (o steroido-sensibile) negli animali siano scarsi, la malattia è relativamente comune nei piccoli animali esaminati presso la nostra clinica. Cani e gatti di qualsiasi età e sesso possono essere portati alla visita con una neutropenia immunomediata asintomatica o sintomatica. La maggior parte dei soggetti colpiti da questa malattia ed esaminati presso la nostra clinica è asintomatica. La neutropenia immunomediata viene tipicamente diagnosticata in un cane o un gatto sano sottoposto ad una valutazione ematologia nell’ambito di una visita di controllo annuale o in previsione di un’anestesia. In questo sottogruppo di pazienti, i risultati dell’esame clinico sono normali e l’unica anomalia rilevata è la presenza di una o più citopenie nell’emogramma. Occasionalmente, i cani con neutropenia immunomediata vengono portati alla visita perché presentano febbre o segni clinici associati all’infezione. Ai fini della diagnosi della neutropenia immunomediata è utile l’esame emocromocitometrico completo. Nella maggior parte dei cani e dei gatti asintomatici, l’unica anomalia ematologia presente è una grave neutropenia (< 500/µl); è comune un conteggio dei neutrofili di 100-200/µl e la maggior parte delle cellule non presenta alterazioni tossiche (ad es., basofilia del citoplasma, corpi di Döhle). L’aspirazione con ago sottile del midollo osseo dei cani o dei gatti con neutropenia immunomediata rivela tipicamente un quadro ipercellulare con iperplasia mieloide e megacariocitaria, benché si possa riscontrare anche un’ipoplasia mieloide. La diagnosi di neutropenia immunomediata viene solitamente formulata per esclusione, dato che, secondo la mia esperienza, i test specifici per l’identificazione degli anticorpi sulla superficie dei neutrofili non sono clinicamente affidabili. Il paziente deve essere sottoposto ad un approfondito esame clinico alla ricerca di un focolaio infettivo occulto. Ciò risulta probabilmente più importante nei cani sintomatici che in quelli che non presentano manifestazioni cliniche, dal momento che è estremamente improbabile che un cane o un gatto neutropenico ed asintomatico sia colpito da un’infezione clinicamente in apparente. Il caposaldo della terapia dei cani e dei gatti con neutropenia immunomediata è rappresentato dai farmaci immunosoppressori. Come già ricordato, il ricovero dell’animale seguito da un tentativo terapeutico con corticosteroidi a dosi immunosoppressive dopo 2-3 giorni di antibiotici è un modo sicuro per ottenere la conferma retrospettiva della diagnosi. Indirizzo per la corrispondenza: C. Guillermo Couto Department of Veterinary Clinical, College of Veterinary Medicine, The Ohio State University, Columbus, OH