48a edizione Scivac Rimini - parte2

Page 198

476

48° Congresso Nazionale Multisala SCIVAC

IPOFIBRINOGENEMIA NEL CANE: NUOVI RILIEVI IN RELAZIONE ALLA EZIOPATOGENESI (144 CASI) Marco Caldin1,2 Med Vet, Tommaso Furlanello1,2 Med Vet, Francesca Fiorio1 Med Vet 1 Clinica Veterinaria Privata “San Marco” 2 Laboratorio Privato d’Analisi Veterinarie “San Marco” Il fibrinogeno è una proteina di sintesi epatica indispensabile alla funzione emostatica ed allo svolgimento dei processi infiammatori (proteina della fase acuta). Il fibrinogeno può essere misurato con metodiche quantitative (cinetiche ed immunologiche) e semiquantitative (precipitazione termica), quest’ultime meno adatte ad una corretta valutazione delle ipofibrinogenemie per la scarsa accuratezza che le contraddistingue. In letteratura veterinaria vi sono poche informazioni per quanto riguarda l’ipofibrinogenemia ed i suoi meccanismi eziopatogenetici. L’obiettivo del presente lavoro è quello di stabilire, valutando un numero rappresentativo di ipofibrinogenemie, se esistono meccanismi e cause non ancora descritti. A tal fine sono stati utilizzati come criteri di inclusione un’adeguata raccolta anamnestica, l’esame fisico ed estese indagini ematologiche e biochimiche indispensabili alla comprensione fisiopatologica del fenomeno. Nel periodo compreso tra Luglio 2001 e Ottobre 2003 sono stati analizzati 3426 profili coagulativi, comprendenti tempo di protrombina, tromboplastina parziale attivata, fattori di degradazione della fibrina/fibrinogeno (FDPs), d-dimeri, antitrombina III e fibrinogeno. L’ipofibrinogenemia è stata riscontrata in 144 casi, con una prevalenza del 4,2%. Quarantasette (47) casi sono stati esclusi dallo studio per la mancanza di uno o più dei criteri di inclusione descritti in precedenza. L’analisi dei dati raccolti ha consentito di evidenziare tre meccanismi patogenetici di ipofibrinogenemia. La mancata produzione è stata riscontrata nel 46% dei casi ed era causata nel 33% da insufficienza epatica e nel 13% da malassorbimento ed insufficienza del pancreas esocrino. Il consumo è stato riscontrato nel 46% dei casi e, cosa interessante, solo il 26% era causato da una coagulazione intravascolare disseminata (DIC), mentre l’altro 20% era causato da un disturbo coagulativo classificabile come “iperfibrinogenolisi primaria”, mai descritto in medicina veterinaria. Per iperfibrinogenolisi primaria s’intende un’inappropriata e spropositata attivazione della via fibrinolitica, che può scaturire da una DIC o da una eccessiva liberazione degli attivatori tissutali del plasminogeno. Tale diagnosi è stata fondata, analogamente a quanto descritto in medicina umana, sul rilievo di aumento dei livelli di FDPs e di mancati incrementi paralleli di d-dimeri in soggetti con ipofibrinogenemia. Ancora analogamente a quanto descritto in medicina umana, l’ipofibrinogenemia si è verificata in associazione a versamenti cavitari (sequestro) nell’8% dei casi esaminati. Lo studio retrospettivo dei dati raccolti ha consentito di evidenziare cause (iperfibrinogenolisi primaria) e meccanismi (sequestro) mai prima descritti in medicina veterinaria, che consentono la stesura di un nuovo e più completo algoritmo diagnostico dell’ipofibrinogenemia.

Indirizzo per la corrispondenza: Clinica Veterinaria Privata “San Marco” Via Sorio n. 114/c - 35141 Padova Tel. 049-8561098 - Fax 02-700518888 E-mail: francesca@sanmarcovet.it


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.
48a edizione Scivac Rimini - parte2 by E.V. Soc. Cons. a r.l. - Issuu