48° Congresso Nazionale Multisala SCIVAC
dio-opaca poco estesa; l’ampia zona radio-trasparente evidenzia la zona di trasformazione cartilaginea che non è in grado di evolvere velocemente nella zona di calcificazione. Con una pronta correzione della dieta e delle condizioni ambientali le fisi possono riprendere la loro normale attività, senza conseguenze sull’allineamento degli arti che invece si verifica in caso di mancato o ritardato trattamento.
IPERPARATIROISMO NUTRIZIONALE SECONDARIO Questa condizione, per quanto non comune, è di più frequente riscontro del rachitismo e trova la sua causa in uno squilibrio dietetico derivante da un eccesso di proteine d’origine animale e da un marcato squilibrio dietetico calcio-fosforo, con conseguente aumento di secrezione di paratormone, ipocalcemia ed iperosfatemia (rapporto Ca:P da 1:20 a 1:50). Si può riscontrare tra il 2° e lo 8° mese di vita, in cani di razze grandi e giganti, con prevalenza nei maschi, con riluttanza al movimento e dolore alla deambulazione ed alla palpazione. Si verifica una scarsa calcificazione delle ossa lunghe, con assottigliamento delle corticali ed aumento di densità della parte metafisaria delle fisi d’accrescimento. All’esame radiografico (Fig. 2), pertanto, si evidenziano corticali sottili (ossa di carta), presenza di fratture patologiche a legno verde, aumento di densità delle metafisi dove viene richiamato il calcio disponibile. La pronta correzione dietetica consente la guarigione di questa condizione patologica ed il ripristino della normale crescita ossea.
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RITENZIONE DEL CORE CARTILAGINEO Questa condizione non frequente, tipica dei cani di razza gigante, come Alano, cane di San Bernardo, Mastino Spagnolo ecc., si può verificare dal 4° allo 8° mese di vita in soggetti che presentano una curva di crescita particolarmente elevata, dovuta a fattori genetici e/o alimentari, per un eccesso nutritivo calorico da sovralimentazione e da supplementazione. Si verifica a livello delle fisi distali dell’ulna, che sono quelle più attive metabolicamente, dove provoca un ritardo della trasformazione ossea del nucleo cartilagineo centrale, e pertanto un ritardo di crescita dell’ulna rispetto al radio. All’esame radiografico (Fig. 3) si evidenzia una zona conica di minor radiodensità che si estende dalla fisi nella metafisi, assumendo l’aspetto di un candelabro. Questa condizione patologica, se trattata precocemente con l’instaurazione di un regime dietetico bilanciato ed ipocalorico, può risolversi senza conseguenze sull’allineamento dell’arto, mentre invece può provocare la deviazione in valgo e in procurvato dell’avambraccio e della mano quando non trattata in tempo. In caso di deviazione dell’arto ormai instaurata, se il cane è ancora in crescita, è indicato eseguire l’ostectomia di un segmento ulnare, per eliminare l’effetto “tirante” laterale sul carpo determinato dall’ulna in ritardo di crescita, e/o la graffatura della fisi distale del radio per fermarne la crescita; nel cane adulto, se la deviazione della mano risulta invalidante e provoca artrosi del carpo per l’appoggio alterato della mano, è indicato eseguire un’osteotomia correttiva di radio ed ulna.