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48° Congresso Nazionale Multisala SCIVAC
Le patologie fisarie nel cane in accrescimento: inquadramento clinico Aldo Vezzoni Med Vet, SMPA, Dipl ECVS, Cremona
INTRODUZIONE
RACHITISMO
Le fisi d’accrescimento sono delle strutture anatomiche particolarmente delicate in quanto svolgono una funzione molto attiva per la crescita longitudinale delle ossa lunghe; per questa funzione nelle fisi si svolge un’elevata attività cellulare e metabolica durante la crescita che può andare incontro a disturbi di natura diversa, condizionati dalla nutrizione, da fatti traumatici, da infezioni e da altri fattori ancora sconosciuti. Le conseguenze dei disturbi di crescita a livello delle fisi d’accrescimento possono determinare delle gravi alterazioni scheletriche, con deviazioni a carico degli arti colpiti o con incongruenze dei capi articolari che esitano in degenerazione articolare artrosica. I segmenti scheletrici maggiormente interessati sono il radio e l’ulna, il femore e la tibia; le fisi distali di radio ed ulna, in particolare, sono quelle che determinano con maggior frequenza deviazioni angolari ed incongruenza del gomito. L’indagine radiografica permette di inquadrare dal punto di vista eziologico i vari disturbi delle fisi per gli aspetti tipici determinati dalle varie condizioni patologiche; la diagnosi precoce di questi disturbi fisari e la pronta instaurazione dei trattamenti opportuni può prevenire le conseguenze negative sull’allineamento dell’arto colpito e sulla congruenza dell’articolazione interessata. La struttura anatomica delle fisi d’accrescimento è costituita da diversi strati nei quali si verifica la riproduzione delle cellule cartilaginee, la loro trasformazione ed il processo d’osteogenesi; si distinguono pertanto una zona di crescita, verso l’epifisi dell’osso, costituita dagli strati germinale e proliferativo cartilaginei, una zona di trasformazione della cartilagine costituita dagli strati a palizzata, d’ipertrofia cellulare, di calcificazione della matrice intercellulare e di differenziazione delle cellule cartilaginee, ed una zona di calcificazione costituita dalla strato di intensa proliferazione vascolare, proveniente dai vasi metafisari che invadono e riassorbono la cartilagine calcificata e portano gli osteoblasti, e dallo strato di osteogenesi, dove si forma dapprima un tessuto osteoide non mineralizzato trasformato poi in tessuto osseo spongioso lamellare. Radiologicamente la zona di crescita è visibile come una linea più densa rispetto alla densità ossea dell’epifisi, la zona di trasformazione è visibile come una linea di radio-trasparenza e la zona di calcificazione come un’area di maggior radio-densità che sfuma gradualmente verso la metafisi.
Questa malattia, per quanto rara, può talvolta presentarsi anche ai nostri giorni. L’ultima descrizione in letteratura è di pochi anni fa (R.Malik: Rickets in a litter of racing Greyhounds, JSAP March 1997) e la diagnosi deriva dall’aspetto radiografico tipico delle fisi di accrescimento, confermata possibilmente dal basso dosaggio della vitamina D (25idrossicolecalciferolo) nel sangue. Il rachitismo consiste nella carenza di vitamina D dovuta a gravi carenze alimentari ed ambientali (mancanza di luce naturale), o al suo mancato assorbimento intestinale (somministrazione ripetuta di olio minerale). Colpisce tutte la fisi, e in maggior misura quelle più attive come quelle distali di radio ed ulna, con un riscontro clinico dal 1° al 5° mese di vita, senza prevalenza di sesso, in razze grandi e giganti. Clinicamente il cucciolo presenta un ingrossamento marcato e dolente delle epifisi. L’aspetto radiografico tipico (Fig. 1) è costituito da un’ampia zona fisaria radio-trasparente e da una linea metafisaria ra-