48° Congresso Nazionale Multisala SCIVAC
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Citologia linfonodale Erik Teske DVM PhD Dip ECVIM-CA, Utrecht, Olanda
Benché l’aspirazione dei linfonodi normali venga eseguita solo raramente, per poter riconoscere le anomalie è necessaria una buona familiarità con l’aspetto citologico normale. Anche una lieve stimolazione antigenica avviene nel linfonodo normale e in principio si possono trovare tutti gli stadi dei linfociti B e T. Tuttavia, la maggior parte (85-95%) delle cellule è rappresentata da piccoli linfociti B e T. Questi elementi sono caratterizzati da scarso citoplasma, nuclei tondeggianti senza nucleoli e, spesso, da una struttura cromatinica leggermente addensata. Le dimensioni di queste cellule (circa 10 µ) sono comprese fra quelle degli eritrociti e i granulociti polimorfonucleati. Il citoplasma dei linfociti è piuttosto fragile e si può trovare in frammenti sciolti per tutto lo striscio, i cosiddetti corpi linfoghiandolari. Con la colorazione di MayGrünwalg-Giemsa appaiono di colore blu chiaro. I corpi linfoghiandolari sono caratteristici del tessuto linfoide e la loro presenza può essere utile per differenziare gli elementi linfoidi da quelli da un carcinoma indifferenziato a cellule piccole. Un linfonodo normale contiene anche altri stadi di sviluppo delle serie linfoidi, ma mai in misura superiore al 510% del numero totale delle cellule. Altri elementi non linfoidi riscontrabili in un linfonodo normale sono rappresentate da neutrofili polimorfonucleati e granulociti eosinofili, macrofagi, istiociti, mast cell, eritrociti e monociti. Queste cellule sono presenti solo sporadicamente.
Tessuto non linfoide La causa più frequente della diagnosi errata di un ingrossamento del linfonodo mandibolare è l’errata identificazione come tale, mediante palpazione, di una ghiandola salivare mandibolare. Le cellule di queste ghiandole sono molto più grandi di quelle linfoidi, contengono più citoplasma e formano strutture acinose (a forma di ghiandola). Linfociti e corpi linfoghiandolari sono assenti. Negli animali obesi è possibile avere l’impressione errata che il linfonodo sia ingrossato perché è circondato da uno spesso strato di grasso. Le biopsie effettuate mediante aspirazione rivelano principalmente strutture adipose. Occorre tuttavia rendersi conto che il tessuto adiposo viene per lo più disciolto dalla fissazione in alcool, che è impiegata dalla maggior parte dei metodi di colorazione.
Iperplasia reattiva La causa più frequente di una linfoadenopatia generalizzata è l’iperplasia reattiva, attraverso la quale il linfonodo reagisce ad uno stimolo antigenico. Questa può essere la conseguenza di un’infezione virale o batterica o di un’infestazione parassitaria, oppure una reazione ad antigeni tumorali, corpi estranei, disturbi cutanei o prodotti di scarto derivanti da processi infiammatori localizzati in altra sede. L’iperplasia reattiva è caratterizzata citologicamente da un aumento del numero di elementi blastici di grandi dimensioni, come gli immunoblasti ed i centroblasti, rispetto al numero dei linfociti normali, piccoli. Si osservano anche più mitosi, ed il numero di cellule linfoplasmocitarie (stadio intermedio fra immunoblasti e plasmacellule) e plasmacellule risulta aumentato. Talvolta, nel citoplasma delle plasmacellule, si osservano i “corpi di Russel”. Sono presenti anche dei vacuoli colmi di immunoglobuline. A seconda della causa della stimolazione, si può anche riscontrare un aumento numerico di altri tipi di cellule, quali macrofagi, granulociti polimorfonucleati e, soprattutto nei disordini cutanei, granulociti eosinofili e mast cell.
Linfoadenite La presenza di molti elementi infiammatori nel linfonodo viene indicata col termine di linfoadenite. A seconda del tipo di cellule infiammatorie, si distinguono una linfoadenite purulenta ed una granulomatosa. La linfoadenite purulenta è caratterizzata dal riscontro di molti granulociti polimorfonucleati, solitamente associati ad una lieve popolazione linfoide reattiva ed a scarsi macrofagi. La differenza rispetto ad un’iperplasia reattiva è talvolta difficile da confermare, ma può anche risultare molto chiara, come nella linfoadenite batterica. In quest’ultimo caso, si riscontrano molti granulociti polimorfonucleati, necrosi e talvolta batteri. Le cellule linfoidi possono anche essere completamente assenti. Un aumento dei granulociti eosinofili si osserva principalmente nella dermatite allergica e nelle infestazioni parassitarie come la leishmaniosi. Se sono presenti, i batteri si trovano nei granulociti, mentre i parassiti si riscontrano principalmente nei macrofagi. Anche la linfoadenite granulomatosa è solitamente caratterizzata da un lieve quadro linfoide reattivo e, in aggiunta, da un aumento di macrofagi, cellule epitelioidi e cellule