48° Congresso Nazionale Multisala SCIVAC
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Ipercalcemia nel gatto Dennis J. Chew DVM, Dipl ACVIM, Columbus, Ohio, USA
Patricia A. Schenck, DVM, PhD, East Lansing, Michigan, USA
Introduzione Il calcio totale (tCa) comprende quello ionizzato (iCa), quello complessato e quello legato alle proteine. Nel gatto, i valori sierici di tCa ed iCa sono più bassi che nel cane. Nella maggior parte dei laboratori, viene documentata un’ipercalcemia quando i livelli sierici di tCa sono > 11,0 mg/dl ed iCa è superiore a 5,5 mg/dl nel gatto. Nei felini, rispetto al cane, l’ipercalcemia è stata tradizionalmente considerata poco comune, ma questa convinzione è stata mutata dall’aumento del riconoscimento dell’ipercalcemia idiopatica e di quella associata ad insufficienza renale nel gatto. Negli animali clinicamente normali, l’iCa sierico è tipicamente proporzionale al livello sierico di tCa (iCa = 5060% di tCa). Negli animali malati, l’iCa sierico NON è proporzionale al tCa e non può essere previsto sulla base del valore di quest’ultimo. In uno studio condotto su 434 gatti, il valore del calcio totale non è stato in grado di prevedere accuratamente la concentrazione di quello ionizzato nel 40% dei casi. In tutti i gatti, utilizzando la misurazione di tCa è stata sottostimata un’ipercalcemia ionizzata. Nei soggetti con insufficienza renale cronica è stata sottostimata l’ipocalcemia, ma in quelli colpiti da altre malattie la medesima condizione è stata sovrastimata utilizzando tCa o una formula di correzione. I pazienti con acidosi metabolica moderata o grave vanno incontro a un incremento della frazione di iCa dovuto allo spostamento del calcio dalle sue riserve legate alle proteine. Quindi, la misurazione dei livelli sierici di iCa è consigliata in tutti i pazienti con insufficienza renale o ipercalcemia. Dal momento che la concentrazione sierica di iCa è influenzata dall’esposizione all’ossigeno ed al pH, i campioni devono essere prelevati e manipolati in condizioni di anaerobiosi. I livelli di iCa sierici nel siero prelevato anaerobicamente sono stabili anche per 72 ore a temperatura ambiente o a +4 °C. La misurazione del calcio ionizzato riportata dagli analizzatori portatili è spesso inferiore ai valori forniti dagli apparecchi da banco, forse a causa dei variabili effetti dell’eparina e del volume del campione.
Segni clinici e conseguenze dell’ipercalcemia Piccoli incrementi delle concentrazioni sieriche di iCa al di sopra della norma possono avere conseguenze fisiologiche indesiderate, mentre condizioni che aumentano i livelli di tCa senza incrementare quelli di iCa non mostrano effetti deleteri.
Quindi, la misurazione dell’iCa sierico è della massima importanza. Risulta anche di notevole valore il grado di interazione col fosforo sierico, dal momento che i soggetti in cui il prodotto di tCa per la concentrazione del fosforo è superiore a 70 sono quelli con la massima probabilità di presentare gravi alterazioni tissutali associate alla mineralizzazione. L’ipercalcemia può essere tossica per tutti i tessuti dell’organismo, ma i principali effetti deleteri si osservano a livello di reni, sistema nervoso ed apparato cardiovascolare. Sulla base delle informazioni raccolte nel cane, la maggior parte degli animali con tCa sierico superiore a 15 mg/dl mostra segni sistemici e quelli con concentrazioni di tCa superiori a 18,0 mg/dl sono gravemente ammalati. I segni clinici più comuni nei gatti ipercalcemici sono l’anoressia e la letargia, seguiti da manifestazioni gastroenteriche, poliuria/polidipsia, segni urinari e neurologici. Il vomito e la poliuria/polidipsia sono molto meno comuni nel gatto che nel cane.
Diagnosi differenziale dell’ipercalcemia L’ipercalcemia può essere transitoria/senza conseguenze (comunemente), persistente/senza conseguenze (occasionalmente) o persistente/patologica. Le ipercalcemie non patologiche sono dovute a prelievi non effettuati a digiuno (aumento minimo), crescita fisiologica di animali giovani, errori di laboratorio e risultati spuri dovuti a lipemia o contaminazioni del campione/della provetta con dei detergenti. Le cause transitorie/senza conseguenze dell’ipercalcemia sono rappresentate da emoconcentrazione, iperproteinemia, ipoadrenocorticismo e grave ipotermia ambientale. Le malattie esitano in un’ipercalcemia persistente patologica causando un incremento del riassorbimento osseo, riducendo l’escrezione renale del calcio, incrementando il suo assorbimento gastroenterico ed innalzando il legame sierico con proteine/complessi. Per ricordare le malattie che possono esitare nell’ipercalcemia si può utilizzare l’eponimo HARDIONS: H = iperparatiroidismo (primario e terziario), HHM (ipercalcemia umorale da neoplasia maligna), A = morbo di Addison, R = malattia renale, D = intossicazione da vitamina D (compresa la forma granulomatosa), I = idiopatica, O = osteolitica (osteomielite, immobilizzazione), N = neoplasia (HHM ed ipercalcemia osteolitica locale), S = spurie. In uno studio retrospettivo condotto su 71 gatti, i valori medi delle concentrazioni sieriche di tCa per i soggetti ipercalcemici sono risultati di 12,2 ± 1,6 mg/dl (mediana 11,5). I livelli sierici di tCa erano massimi nei gatti con neoplasia