48° Congresso Nazionale Multisala SCIVAC
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scopico ad immersione in olio (ingrandimento 1000 x) nell’area di monostrato dello striscio. Si esaminano quindi più campi microscopici e si determina il numero medio di piastrine per campo, moltiplicandolo poi per un fattore di 20 in modo da ottenere un conteggio piastrinico (x 109/l). L’intero striscio deve quindi essere esaminato a basso ingrandimento per assicurarsi che non siano presenti degli ammassi che potrebbero portare al riscontro di valori artificiosamente bassi. La presenza di molti aggregati piastrinici in un preparato è di solito compatibile con un conteggio normale, anche se non è possibile stabilire il numero delle singole piastrine. Inoltre, l’esame degli strisci colorati rappresenta un metodo per riconoscere le piastrine da spostamento o da stress (megatrombociti), trombociti di grandi dimensioni (almeno quasi pari a quelle di un eritrocita) indicativi di un aumento della produzione midollare e del rilascio delle piastrine. Dal momento che la trombocitopenia autentica nel gatto è poco comune, mentre quella artificiosa è di frequente riscontro, i veterinari devono partire dal presupposto che fino a prova contraria un valore inaspettatamente basso del conteggio piastrinico in questa specie animale è molto probabilmente dovuto ad un artefatto e che il numero delle piastrine deve poi essere valutato utilizzando un emocitometro o l’esame di uno striscio di sangue colorato.
infettiva felina (FIP) e da Toxoplasma gondii. È stata segnalata nel gatto una trombocitopenia causata da microrganismi Ehrlichia-simili.
TROMBOCITOPENIA
Cause di trombocitopenia felina
Nel gatto, i sanguinamenti spontanei sono rari, a meno che il conteggio piastrinico non cada al di sotto di circa 30 x 109/l. I segni clinici associati alla trombocitopenia sono tipici di un difetto dell’emostasi primaria, e comprendono emorragie petecchiali ed ecchimotiche, emorragie oculari, epistassi e sanguinamenti gastroenterici (melena ed ematemesi) ed urogenitali (ematuria). I test che possono essere indicati nei gatti in cui è stato accertato che la trombocitopenia è reale piuttosto che da artefatto sono rappresentati da:
Le cause della trombocitopenia nel gatto possono essere divise in quattro categorie principali:
1. Esame emocromocitometrico completo di routine I disordini midollari che esitano in trombocitopenia causano spesso concomitanti anemia e leucopenia. Il riscontro di eritrociti frammentati (schistociti) in uno striscio allestito con il sangue prelevato da un gatto trombocitopenico suggerisce una possibile coagulopatia intravasale disseminata (DIC).
2. Aumento dell’utilizzazione delle piastrine La trombocitopenia nel gatto può essere causata da coagulopatie da consumo come la DIC. Questa si verifica secondariamente ad una gamma di malattie che comprendono neoplasie, infezioni (specialmente FIP), epatopatia, cardiopatia e shock. La DIC è spesso associata ad aumento dei FDP, schistocitosi, compromissione della funzione piastrinica e prolungamento di PT e PTT.
2. Parametri dell’emostasi Per confermare la diagnosi di una coagulopatia “complessa” come la DIC, una causa comune di trombocitopenia nel gatto, è necessaria la determinazione del tempo di protrombina (PT), di quello di tromboplastina parziale attivata (PTT) e dei prodotti di degradazione della fibrina (FDP). 3. Test per la diagnosi di malattie infettive La trombocitopenia nel gatto è spesso associata a malattie infettive, ed in particolare all’infezione da virus della leucemia felina (FeLV). Nei gatti trombocitopenici è indicata l’esecuzione del FeLV-test. Altri agenti infettivi che possono talvolta essere presi in considerazione sono rappresentati dai virus dell’immunodeficienza felina (FIV) e della peritonite
4. Diagnostica per immagini Dal momento che la trombocitopenia nel gatto si verifica spesso secondariamente a neoplasia, in genere è indicato l’esame radiografico del torace e dell’addome e quello ecografico dell’addome (alla ricerca di masse patologiche, linfoadenopatia od organomegalia). 5. Valutazione midollare (mediante aspirazione e/o biopsia a core) L’analisi del midollo osseo consente di valutare i megacariociti ed altre cellule progenitrici per stabilire se la trombocitopenia sia dovuta ad un’insufficiente produzione di piastrine a livello midollare. 6. Test immunologici La conferma della diagnosi della trombocitopenia immunomediata nel gatto è difficile. In questi animali, i vari test immunologici diretti o indiretti per la determinazione degli anticorpi antipiastrinici, che sono disponibili nel cane, non sono ancora stati ben descritti.
1. Diminuzione della produzione di piastrine Il calo della trombopoiesi è la causa più comune di trombocitopenia felina. Quest’ultima può essere dovuta ad infezioni (FeLV, FIV), farmaci citotossici, disordini midollari immunomediati e neoplasie del midollo, come il linfoma e le leucemie. Per stabilire la causa della trombocitopenia nei gatti colpiti è spesso necessaria l’analisi midollare.
3. Aumento della distruzione delle piastrine Nel gatto, la trombocitopenia immunomediata (IMT) è molto più rara che nel cane. La condizione può essere autoimmune (primaria) oppure secondaria a farmaci, vaccini vivi modificati, neoplasie (soprattutto malattie mieloproliferative) o processi infettivi quali l’infezione da FeLV o l’erlichiosi. La IMT felina si può anche verificare in concomitanza con anemia emolitica autoimmune e lupus eritematoso sistemico. Non si dispone facilmente di test immunologici affidabili per l’identificazione degli anticorpi antipiastrinici e la diagnosi di IMT viene spesso formulata sulla base della risposta alla terapia immunosoppressiva.