48a edizione Scivac Rimini - parte1

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48° Congresso Nazionale Multisala SCIVAC

Un caso di ciste della ghiandola della terza palpebra (dacriops) in un cane Adolfo Guandalini Med Vet, Dipl ECVO, Roma

Anamnesi: Un cane di razza Dalmata, maschio, 9 mesi fu inviato per la presenza di un “occhio destro rosso” ciclicamente manifesto da circa 1 mese. Il soggetto era stato trattato dal Veterinario curante con antibiotici ad uso topico per circa 15 giorni senza ottenere miglioramento. Le condizioni generali dell’animale erano buone. Non venivano riportati eventi oculari traumatici o flogistici pregressi.

Esame clinico: Il soggetto evidenziava a carico dell’occhio destro (OD) lieve scolo sieroso, iperemia congiuntivale e lieve protrusione della terza palpebra. Il riflesso pupillare diretto ed indiretto erano presenti e normali bilateralmente; la reazione alla minaccia era presente in entrambe gli occhi. Il test di Schirmer (STT), tonometria, biomicroscopia, test della fluoresceina ed esame del fondo dell’occhio mediante oftalmoscopia indiretta erano normali bilateralmente. Il lavaggio nasolacrimale era normale in entrambe gli occhi. La retropulsione del globo era nella norma bilateralmente e non si osservava alcuna resistenza all’apertura della bocca. Alla palpazione del canto mediale attraverso la terza palpebra si percepiva il margine di una massa con superficie liscia non dolente di consistenza duro-elastica. Con la estroflessione della terza palpebra mediante pinza atraumatica non era possibile evidenziare la ghiandola superficiale.

esame ecografico si evidenziò una massa a contenuto liquido di 1.66 X 2.08 cm. di diametro. Fu effettuata una dacriocistorinografia per evidenziare possibili rapporti anatomici tra la massa e l’apparato escretore lacrimale. Tale esame radiografico con mezzo di contrasto diede risultati nei limiti della norma. Per mettere in luce le relazioni anatomiche con le strutture circostanti fu effettuata una TAC senza e con mezzo di contrasto che evidenziò una struttura di natura cistica di 1.8 X 1.89 X 1.67 cm. a contenuto disomogeneo, posta rostro - medialmente al globo oculare. La diagnosi presuntiva fu di ciste (dacriops) della ghiandola superficiale della terza palpebra.

Terapia: Il soggetto fu sottoposto a chirurgia per la rimozione della massa mediante accesso ventro-mediale attraverso la terza palpebra. La struttura fu perforata durante la chirurgia ma fu, comunque, asportata in toto e sottoposta ad esame istologico. L’esame effettuato con colorazione con ematossilina-eosina mostrò una struttura cistica con rivestimento epiteliale cilindrico ed una infiltrazione nello stroma di neutrofili e macrofagi. La diagnosi presuntiva di dacriops fu così confermata.

Aggiornamenti: Il giorno dopo la chirurgia il cane maDiagnosi differenziale: Data la posizione della massa evidenziata erano possibili neoformazioni a carico della terza palpebra e della ghiandola superficiale: neoplasie (melanoma, adenocarcinoma della ghiandola, carcinoma squamocellulare, mastocitoma, papilloma, emangioma, angiocheratoma e linfosarcoma), episclerocheratite nodulare granulomatosa (NGE), granuloma, fasciite nodulare, ciste (dacriops); masse orbitali: ciste dermoide, ascesso, mucocele salivare zigomatico, neoplasie (meningioma, osteosarcoma, reticulum cell sarcoma, mastocitoma, fibrosarcoma, neurofibrosarcoma, adenoma, adenoma lobulare, adenocarcinoma e tumori a componente mista connettivale ed epiteliale), prolasso del grasso orbitale; masse che possono originare da o coinvolgere l’apparato escretore lacrimale: dacriocistite, neoplasie dei turbinati nasali e dei seni mascellari, ciste (canaliculops).

Indagini diagnostiche: L’esame citologico dopo aspirato con ago sottile mostrò la presenza di un contenuto liquido sieromucoso-emorragico contenente emazie degenerate, macrofagi e granulociti neutrofili. Il materiale sottoposto ad esame colturale diede esito negativo. Mediante

nifestava un moderato scolo sieroso ed un lieve edema congiuntivale. Al controllo al giorno 15, l’edema tessutale era del tutto risolto e la ferita chirurgica presentava del tessuto di granulazione. Al controllo del giorno 30 la ferita chirurgica era del tutto guarita, la posizione del globo era normale e non si notavano differenze oggettivabili tra i due occhi.

Discussione e conclusioni: Le lesioni cistiche della regione periorbitale sono dovute alla capacità di ghiandole e dotti presenti nell’area di subire modificazioni cistiche. Queste strutture sono rappresentate, nel cane, dalla ghiandola lacrimale, ghiandola superficiale della terza palpebra, ghiandola salivare zigomatica, epitelio congiuntivale, canalicolo, sacco e dotto nasolacrimale, mucosa dei seni frontali, nasali o mascellari. L’eziologia di queste cisti è legata a malformazioni congenite od a processi riparativi anormali in seguito ad eventi flogistici o traumatici. In questo caso clinico, l’anamnesi, l’età, le caratteristiche cliniche, l’esame istologico erano compatibili con un fenomeno congenito. La localizzazione della ciste è stata descritta come l’indicatore clinico più importante del tessuto di origine.


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