188
compagnata dalla dislocazione del processo coronoideo, ma dalla sola sublussazione del processo articolare. È stato ipotizzato che nei soggetti colpiti da jaw locking recidivante in assenza di displasia articolare si sviluppi una contrattura anomala dei muscoli pterigoidei. Il trattamento della jaw locking syndrome è prevalentemente di tipo chirurgico, mediante osteotomia parziale o totale dell’arco zigomatico, osteotomia del processo coronoideo, o condilectomia. La riduzione manuale della lussazione e l’uso di una museruola di cerotto per alcuni giorni può essere efficace in taluni casi. Le fratture delle strutture articolari costituiscono l’1120% delle fratture mandibolari. Queste possono essere presenti come unica lesione o accompagnare altre lesioni mandibolari e/o mascellari, pertanto l’esecuzione di uno studio radiografico completo del cranio nei soggetti traumatizzati è sempre consigliabile. Le cause principali di frattura dell’ATM sono le cadute dall’alto e gli incidenti d’auto. Tipicamente, i segni clinici includono dolore e rumori di crepitio alla manipolazione mandibolare, eccessiva mobilità, ecchimosi lateralmente agli archi glossofaringei, e malocclusione con deviazione omolaterale della mandibola. Il trattamento può essere chirurgico mediante fissazione intraossea con cerchiaggi metallici (raramente possibile per le ridotte dimensioni anatomiche dei frammenti ossei), condilectomia, o fissazione interarcata con l’uso di resine a ponte tra i canini mascellari e mandibolari. Se si opta per un trattamento conservativo, che risulta spesso efficace, è necessario eseguire controlli clinici e radiografici nei mesi successivi al trauma per escludere lo sviluppo di anchilosi articolare. La lussazione mandibolare di origine traumatica avviene prevalentemente in senso dorsocraniale sia nel cane che nel gatto. La dislocazione caudale della mandibola può avvenire solo in presenza della frattura del processo retroarticolare. Nel caso di lussazione craniale unilaterale si evidenzierà malocclusione e deviazione mandibolare nel senso opposto rispetto al lato lussato (per es. deviazione destra in presenza di una lussazione sinistra). La dislocazione del processo coronoideo in posizione retrobulbare determinerà una riduzione nella retropulsione del globo oculare omolaterale. La lussazione caudale, molto più rara, determina una deviazione caudale della mandibola dello stesso lato. Le lussazioni bilaterali determinano un prognatismo o un brachignatismo mandibolare relativo. Le lesioni traumatiche dell’ATM sono accompagnate da ecchimosi della mucosa orale lateralmente agli archi glossofaringei. Generalmente, la lussazione avvie-
48° Congresso Nazionale Multisala SCIVAC
ne in concomitanza ad altre lesioni ossee che vanno ricercate mediante esame radiografico completo. Il trattamento prevede il reinserimento manuale del condilo nella cavità glenoidea mediante trazione rostrale della mandibola e pressione in senso ventrale del processo coronoideo. Una volta ridotta la lussazione, è consigliabile applicare una museruola di cerotto per alcuni giorni. Se l’instabilità articolare non si risolve, è possibile stabilizzare l’articolazione chirurgicamente mediante cerchiaggi transarticolari, flap muscolari o altre tecniche. La condilectomia omolaterale è un’altra opzione terapeutica di estrema validità. L’anchilosi può essere vera o falsa. Nel primo caso, è causata da lesioni che coinvolgono le strutture intracapsulari, quali fratture, tumori, ferite penetranti e infezioni secondarie. Tipicamente l’anchilosi vera dell’ATM è conseguenza di traumi articolari nel gatto ed estensione di un processo osteomielitico a partenza dalla bolla timpanica nel cane. L’anchilosi falsa è invece conseguenza di patologie extrarticolari che limitano i movimenti dell’articolazione, quali fratture dell’arco zigomatico e del processo coronoideo con formazione di un callo esuberante, e osteopatia craniomandibolare. In ambedue i casi, vi è un’incapacità o limitazione all’apertura della cavità orale, con conseguenti difficoltà di alimentazione. La ridotta mobilità mandibolare induce anche un’atrofia da disuso dei muscoli masticatori. Spesso si sviluppa anche una malocclusione con dislocazione caudale della mandibola. Radiograficamente, nel caso di anchilosi vera si evidenzia un assottigliamento dello spazio articolare, sclerosi ossea, e produzione di osteofiti. Il trattamento chirurgico richiede l’ostectomia di tutte le strutture ossee coinvolte. Tessuto connettivo fibroso occuperà il sito chirurgico in breve tempo, e i muscoli della masticazione manterranno la funzione mandibolare.
La bibliografia è a disposizione su richiesta
Indirizzo per la corrispondenza: Margherita Gracis Clinica Veterinaria Gran Sasso (Via Donatello, 26 - 20131 Milano) Clinica Veterinaria Città di Monza (Via Messa, 7, 20052 Monza, Milano) Tel 338 1874498 E-mail: mgracis@tiscali.it