46a edizione Scivac Rimini

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46° Congresso Nazionale Multisala SCIVAC

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CLASSIFICAZIONE, ASPETTO CLINICO E RADIOGRAFICO, E TRATTAMENTO DELLE CISTI E DEI TUMORI ODONTOGENICI PIÙ COMUNI DEL CANE E DEL GATTO Gracis Margherita, Med Vet, Dipl AVDC, Dipl EVDC Libero professionista, Milano I tumori e le cisti odontogeniche sono lesioni che derivano da un’aberrazione dei processi embriologici di formazione delle strutture dentali. Nella classificazione della World Health Organization basata sui tessuti di origine delle lesioni, i tumori vengono suddivisi in benigni e maligni. I tumori maligni sembrano essere estremamente rari nel cane e nel gatto, ed includono i carcinomi, i sarcomi e i carcinosarcomi. I tumori benigni sono invece più frequenti, e comprendono le neoplasie ad origine dall’epitelio odontogenico, senza componente mesenchimale (per es. l’ameloblastoma e l’Amiloyd-Producing Odontogenic Tumor o APOT); le neoplasie ad origine mista (dall’epitelio e dall’ectomesenchima odontogenico), con o senza la formazione di tessuti dentali duri (per es. l’odontoma complesso e composto, e il Feline Inductive Odontogenic Tumor o FIOT); e le neoplasie ad origine mesenchimale, con o senza tessuto epiteliale odontogenico (per es. il fibroma odontogenico periferico). La diagnosi è basata sull’aspetto clinico e radiografico, oltre che sull’esame istopatologico. Tra i tumori più frequenti nel cane annoveriamo l’ameloblastoma acantomatoso canino (AAC) (precedentemente denominato “epulide acantomatosa”) e il POF (comprendente i tumori chiamati in passato “epulidi fibromatose e ossificanti”). L’AAC è caratterizzato da una superficie irregolare, di colore rosato, facilmente sanguinante, ed è localmente invasivo e spesso localizzato nelle zone mandibolari rostrali. Radiograficamente aree di radiotrasparenza si alternano a zone ad opacità mista, i margini sono poco definiti e a volte presenta un aspetto multiloculare. Chemio e radioterapia sono state riportate come possibilità terapeutiche, ma l’escissione chirurgica ampia rimane la terapia d’elezione. Il POF origina dalle cellule del legamento parodontale. Ha solitamente un aspetto peduncolato, a livello del margine gengivale, ed ha superficie liscia. Non essendo localmente invasivo causa solo segni radiografici lievi, dati dalla dislocazione dei denti adiacenti e da una certa radiopacità della massa se vi è un aumento del contenuto minerale. Il trattamento prevede l’escissione chirurgica della massa accompagnata dall’estrazione del dente interessato e dalla rimozione delle fibre parodontali dalle pareti alveolari. L’odontoma non è mai stato riportato nel gatto. È considerato un amartoma e non un tumore. È caratterizzato dalla formazione di tutti i tessuti dentali. Radiograficamente possono essere visibili denticoli radiopachi all’interno della massa. L’APOT colpisce sia cani che gatti, ma in maniera estremamente rara. Si può presentare clinicamente come una massa gengivale. Non è localmente invasivo ma può causare lisi ossea per espansione. Il FIOT è un tumore che colpisce esclusivamente i gatti giovani, nelle zone mascellari rostrali. Può essere invasivo e causare osteolisi. L’escissione chirurgica è il trattamento d’elezione per l’odontoma, l’APOT e il FIOT. Quest’ultimo richiede un margine di almeno 1 cm. Tra le cisti odontogeniche riconosciute dalla classificazione della WHO, solo le cheratocisti, le cisti dentigere e un caso di cisti radicolare sono state riportate nel cane. Le cisti dentigere si sviluppano intorno alla corona di un dente permanente non erotto. Possono essere dolorose e causano lisi ossea per compressione. Le cheratocisti contengono cheratina e possono avere un comportamento aggressivo. Le cisti radicolari originano a livello periapicale in seguito a stimoli infiammatori generalmente causati dall’estensione di processi patologici endodontici. Le cisti sono radiograficamente radiotrasparenti, a margini ben definiti, uniloculari e vanno rimosse chirurgicamente poiché possono dare origine a tumori maligni.

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