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46° Congresso Nazionale Multisala SCIVAC
L’erlichiosi in Europa Susan E. Shaw BVSc (Hons), MSc, MRCVS, Dipl ACVIM, Dipl ECVIM, FACVSc, Cert Arts (Arch), Università di Bristol, Regno Unito
Estratto breve Sino a non molto tempo fa, in Europa venivano riconosciuti come patogeni per gli animali due genogruppi di batteri intracellulari classificati come “Erlichiae”. L’analisi filogenetica utilizzando le sequenze di geni compreso quello del 16S rRNA ha ora permesso di identificare questi gruppi distinguendo due generi separati: il genere Ehrlichia che comprende E. canis, responsabile dell’erlichiosi monocitaria nel cane e nel gatto, e quello Anaplasma, in cui sono classificati ora Anaplasma phagocytophila, agente eziologico della “erlichiosi” granulocitaria del cane e del gatto, ed A. platys, responsabile della trombocitopenia infettiva del cane. L’erlichiosi monocitaria del cane causata da E. canis è un’importante malattia dell’Europa meridionale, anche se la sua distribuzione si va diffondendo verso Nord. Viene trasmessa principalmente dalla zecca Rhipicephalus sanguineus. La fase acuta è caratterizzata da segni aspecifici di malattia quali febbre, anoressia e linfoadenomegalia associati a trombocitopenia immunomediata e disfunzione piastrinica che provocano la comparsa di petecchie ed epistassi. Questo quadro è seguito da una remissione clinica variabile, anche se è comune la persistenza, ed esita in ripetuti episodi di sanguinamento, ipergammaglobulinemia e sindrome di iperviscosità. L’infezione cronica da E. canis causa pancitopenia da distruzione midollare fatale nelle razze predisposte come il pastore tedesco. L’insorgenza dei segni clinici può essere scatenata da una malattia concomitante. In gatti con sieropositività per Ehrlichia canis è stata descritta l’erlichiosi felina associata ad inclusioni negli elementi mononucleati e, recentemente, prove di natura molecolare hanno confermato l’occorrenza dell’infezione da parte di questo microrganismo. Si presume che venga trasmessa dalle zecche. I segni clinici sono rappresentati da febbre intermittente, anoressia, perdita di peso, scolo oculare, uveite, poliartrite e dolore muscolare, anemia, trombocitopenia, leucopenia ed iperglobulinemia. Non sono state segnalate associazioni con altre infezioni. La trombocitopenia ciclica del cane, causata da Anaplasma (E.) platys e presumibilmente trasmessa da Rhipicephalus sanguineus, è distribuita in tutta l’Europa meridionale e presenta un tropismo per le piastrine. La patogenicità è generalmente bassa, ma l’infezione da A. (E.) platys può svolgere un ruolo nella coinfezione con altre malattie da Rhipicephalus quali Babesia o Ehrlichia spp.
Ad intervalli di 2-3 settimane si osserva una trombocitopenia lieve o moderata. Si tratta principalmente di un’infezione asintomatica, a meno che il cane non venga sottoposto ad un intervento chirurgico o non sia colpito da un disordine emorragico concomitante, anche se in Grecia ed in Medio Oriente sembra essere stato descritto un ceppo più patogeno. L’erlichiosi granulocitaria (anaplasmosi) da Anaplasma phagocytophilum è una malattia endemica emergente del cane e del gatto nell’Europa settentrionale. È causata dall’infezione da parte di un batterio intragranulocitario, A. (E.) phagocytophilum, e viene trasmessa da alcune specie di zecche del genere Ixodes. I segni clinici sono rappresentati dall’insorgenza acuta di febbre, debolezza, linfoadenopatia, rigidità e dolore muscolari, poliartrite, trombocitopenia subclinica e segni neurologici quali meningite, uveite e vasculite, ma non è stata descritta la grave malattia cronica che si osserva nei cani suscettibili con infezione da E. canis. Dal momento che l’erlichiosi granulocitaria viene trasmessa da zecche del genere Ixodes, nel cane è probabile la coinfezione da Borrelia e Bartonella spp. La diagnosi si basa su riscontri clinici appropriati e sull’identificazione delle morule delle erlichie nei leucociti o nelle piastrine degli strisci allestiti con il buffy coat o nel sangue dei vasi capillari. Nel caso di E. canis si possono anche impiegare gli aspirati tissutali da milza, polmone o linfonodi. La diagnosi sierologica è basata principalmente sull’immunofluorescenza, anche se sono disponibili parecchi altri test. Oggi esistono saggi di PCR su sangue con EDTA sia genere- che specie-specifici, sensibili e specifici, che permettono di distinguere fra l’infezione e l’esposizione e di identificare precocemente i casi durante la progressione della malattia. La coltura di E. canis ed A. phagocytophilum è estremamente difficile e non risulta pratica ai fini diagnostici. A. platys non è coltivabile. La somministrazione di doxiciclina od ossitetraciclina alla dose di 5-10 mg/kg per 3-4 settimane costituisce il trattamento d’elezione dell’erlichiosi. Se sono presenti anemia e trombocitopenia potenzialmente letali, è possibile ricorrere alle trasfusioni di sangue ed ai glucocorticoidi. Questi ultimi possono anche essere utili nell’artrite immunomediata, nella meningite e nella vasculite da erlichiosi granulocitaria. Non è disponibile una vaccinazione. È possibile somministrare a scopo profilattico tetraciclina per os alla dose di 6,6 mg/kg/die, ma la prevenzione si fonda principalmente sull’energico controllo delle zecche.