40° Congresso Nazionale SCIVAC
smo. Da un punto di vista ecografico esso appare come una struttura anaecogena priva di contenuto corpuscolato o con echi irregolari più o meno fitti occupanti la cavità. Di solito i margini appaiono irregolari e le dimensioni sono variabili. Nei casi di cavità di grosse dimensioni il profilo prostatico può essere alterato 1. Le neoplasie della prostata presentano una relativa bassa incidenza (5% di tutti i soggetti con patologia prostatica). La neoplasia più frequente è rappresentata dall’adenocarcinoma, seguito dal carcinoma delle cellule di transizione. Non sono state riportate neoplasie benigne prostatiche in letteratura 3. Il rilievo ecografico tipico è rappresentato dalla presenza di una prostata aumentata di volume, con parenchima disomogeneo, foci di mineralizzazione e margini irregolari 1, 11 . In soggetti orchiectomizzati tale reperto può essere altamente indicativo di neoplasia della prostata poiché, a differenza delle altre patologie prostatiche, le neoplasie possono colpire anche i soggetti castrati. Nei casi di patologie neoplastiche prostatiche lo studio Color Doppler può costituire un ulteriore elemento differenziale. Nell’uomo, infatti, i soggetti affetti da neoplasia presentano un aumento del numero dei segnali Color che assumono spesso aspetto caotico. Tale rilievo è stato descritto anche in caso di prostatite. Nel cane tuttavia non apparirebbero differenze per lo studio Doppler tra normali e quelli con prostatite, mentre non esistono dati riferibili agli studi con Color Doppler 5. Le cisti paraprostatiche possono derivare dalle rimanenze del dotto di Mueller, da cisti prostatiche da ritenzione o ematomi prostatici 3. In genere le formazioni di derivazione dall’utero mascolino sono localizzate dorsalmente alla linea mediana della prostata. In questi casi la prostata appare normale. Nel caso di cisti di origine prostatica invece spesso la prostata presenta i quadri tipici dell’IPB associata o meno ad altre patologie. Le cisti paraprostatiche di qualunque origine presentano l’aspetto ultrasonografico di grosse strutture anaecogene spesso multiloculate 1.
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metodica di tipo terapeutico nel senso di permetterne il drenaggio e la successiva alcolizzazione in modo mini invasivo. Nella nostra esperienza il drenaggio ecoguidato di cisti prostatiche seguito dalla alcolizzazione con alcool assoluto della cavità rappresenta un utile modo di ridurre eventuali sequele del trattamento farmacologico e chirurgico (orchiectomia) delle forme più severe di iperplasia cistica benigna. Ricordiamo che i farmaci e la castrazione non agiscono sulle formazioni cistiche 3, che se di grandi dimensioni possono continuare a essere responsabili di eventuale sintomatologia quale lo scolo emorragico o possono successivamente essere infettate da infezioni delle vie urinarie con trasformazione in ascesso. Per quanto concerne il drenaggio degli ascessi prostatici è stato riportato che la metodica può presentare rischi di infezione retroperitoneale legata al passaggio di germi lungo il tragitto dell’ago, o di shock settico provocato dall’assorbimento di batteri e delle loro tossine 3. Sebbene tale metodica sia comunemente utilizzata in medicina umana, in medicina veterinaria è ancora consigliato il drenaggio chirurgico con metodiche diverse3. Anche nel trattamento chirurgico sono comunque riportati frequenti complicanze post intervento 12. Recentemente il nostro gruppo ha pubblicato uno studio condotto su 45 casi di ascesso prostatico drenato per via transaddominale sotto guida ecografica. In nessuno dei soggetti di tale studio si sono osservate complicanze a seguito della patologia e solo 4 soggetti hanno presentato recidive ad 1 mese risoltesi comunque con un secondo trattamento (follow up a 6 mesi). Sulla base di tali dati è nostra opinione che il drenaggio percutaneo degli ascessi prostatici possa essere considerato se eseguito da mani esperte un’ottima tecnica di rapida esecuzione e con risultati duraturi, alternativa alla chirurgia.
Bibliografia 1. 2. 3.
UTILITÀ DELL’ECOGRAFIA NELLA TERAPIA DELLE PATOLOGIE PROSTATICHE
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Poiché l’esame ecotomografico si è dimostrato una metodica ripetibile ed accurata per la valutazione delle dimensioni prostatiche, essa riveste un ruolo di primaria importanza nel follow up dei pazienti trattati (riduzione delle dimensioni, regressione delle cisti da ritenzione). Inoltre essa permette l’individuazione di eventuali eventi complicanti il normale decorso della patologia. Ad esempio i pazienti trattati con estrogeni per IPB possono presentare quadri di metaplasia squamosa facilmente individuabile con l’esame ecotomografico. Un discorso particolare deve infine essere fatto per quanto concerne il trattamento delle cisti prostatiche di dimensioni maggiori di 2 cm e degli ascessi prostatici. In caso di tali patologie, infatti, la metodica ecografica permette da un lato una diagnosi precisa per quanto concerne la localizzazione e le dimensioni delle lesioni, dall’altro rappresenta una
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