40a edizione Scivac Rimini

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40° Congresso Nazionale SCIVAC

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Otite terminale nel cane e nel gatto Indicazioni e limiti della TECALBO (Total Ear Canal Ablation and Lateral Bulla Osteotomy)

Carlo Maria Mortellaro* Med. Vet., Istituto di Clinica Chirurgica e Radiologia Veterinaria - Università degli Studi di Milano

* in collaborazione con: S. De Dominici

Riassunto L’otite terminale del cane e del gatto, o “end stage otitis” (ESO) degli AA. Anglosassoni, definisce un processo flogistico cronico, in particolare del tratto orizzontale del condotto uditivo, caratterizzato da impervietà parziale o totale del lume stesso. Il processo è complicato generalmente da concomitante otite media. Stenosi del condotto in esito a fibrosi cicatriziale, suo “collasso”, sua occlusione ad opera di imponenti processi proliferativi dell’epitelio di rivestimento, ossificazione e/o calcificazione delle cartilagini auricolare e anulare, sono all’origine della non pervietà (“deficient horizontal ear canal”) che contraddistingue una ESO. L’ablazione totale del condotto uditivo esterno associata a ostectomia laterale della bolla timpanica (in sigla TECALBO dall’inglese “Total Ear Canal Ablation and Lateral Bulla Osteotomy”) rappresenta l’intervento di elezione nel controllo dell’otite cronica di cui sopra. La metodica, inoltre, trova indicazione nelle neoplasie del tratto orizzontale del condotto uditivo, nelle neoplasie primitive dell’orecchio medio, malformazioni, affezioni para-auricolari, neoplastiche e non, gravi traumatismi dell’orecchio esterno, insuccessi di altre procedure di resezione; l’iperplasia delle ghiandole ceruminose, polipi dell’orecchio esterno particolarmente invasivi ed il carcinoma squamoso della pinna costituiscono ulteriori indicazioni, peculiari della specie felina. TECALBO è una procedura chirurgica che prevede l’escissione della cartilagine auricolare verticale ed orizzontale e con contemporanea rimozione di porzioni della parete laterale della bolla timpanica al fine di realizzare un meticoloso curettage del suo epitelio di rivestimento. In sede operatoria la complicanza maggiore è rappresentata dall’emorragia dovuta a recisione di grossi vasi (arteria carotide esterna, vena retroglenoidea). Le complicanze del periodo post-operatorio immediato comprendono paresi/paralisi del nervo facciale, nervo ipoglosso, sindrome vestibolare, eventualmente ipoacusia, deiscenza della sutura e suppurazione superficiale. Una ascessualizzazione periauricolare con creazione di tragitti fistolosi costituisce infine temibile e tardiva complicanza. Per tali motivi la procedura dovrebbe essere affrontata da chirurghi con adeguata competenza tecnica, ma soprattutto con solida conoscenza dell’anatomia della regione, spesso distorta. La nostra esperienza basata su circa 40 interventi (di cui 35 nel cane) conferma che la TECALBO è un efficace metodo di trattamento dell’otite terminale con risultati a lungo termine buoni o eccellenti. L’alta incidenza di complicanze, peraltro in gran parte evitabili con adeguato training e non pregiudicanti la vita del soggetto non deve scoraggiare il chirurgo dall’affrontare l’intervento in questione.

INTRODUZIONE L’otite terminale del cane e del gatto, o “end stage otitis” (ESO) degli AA. Anglosassoni, definisce un processo flogistico cronico, in particolare del tratto orizzontale del condotto uditivo, caratterizzato da impervietà parziale o totale del lume stesso1. Il processo è complicato generalmente da concomitante otite media. Stenosi del condotto in esito a fibrosi cicatriziale, suo “collasso” o sua occlusione ad opera di imponenti processi proliferativi dell’epitelio di rivestimento, ossificazione e/o calcificazione ossea delle cartilagini auricolare e

anulare, sono all’origine della non pervietà (“deficient horizontal ear canal“) che contraddistingue una ESO. Per tale motivo e soprattutto a causa della concomitante non diagnosticata otite media, la resezione laterale del condotto uditivo, come pure la resezione totale del suo tratto verticale, esitano quasi costantemente in insuccesso se attuate in un paziente canino o felino portatore di otite terminale 2. La non conoscenza o la sottovalutazione dei gravi processi patologici irreversibili che una ESO sottende, o peggio ancora una sua misdiagnosi, costituiscono dunque i presupposti per l’inefficacia terapeutica delle due metodiche chirurgiche testè ricordate.


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