38a edizione Scivac Rimini

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38° Congresso Nazionale SCIVAC

un’ora dall’esecuzione dell’ago aspirato, per valutare la presenza di liquido od aria a livello toracico e decidere se inserire o meno un drenaggio toracico. Il prelievo viene eseguito generalmente con un ago spinale, il cui mandrino viene mantenuto in situ fino al passaggio di cute, sottocute e strato muscolare per poi venire rimosso permettendo l’entrata, nell’ago, del materiale da raccogliere eventualmente aspirando 1 o 2 volte con una siringa da 5 o 10 ml, connessa all’ago tramite un tubino sterile. Questa manovra può essere eseguita con l’animale coricato su un fianco oppure in decubito sternale, con o senza premedicazione sedativa. Il punto nel quale eseguire la biopsia, deve essere deciso sulla base dei radiogrammi, sempre eseguiti almeno in due prioezioni (latero-laterale e ventro-dorsale): in presenza di lesioni nodulari l’agoaspirazione può essere eseguita “alla cieca” dopo avere preso come punti di repere le costole e le giunzioni costocondrali oppure aiutandosi nella manovra con la sonda dell’ecografo. In presenza di lesioni generalizzate si preferisce eseguire l’aspirato nel polmone destro, fra il VII ed il IX spazio intercostale, circa a metà fra la giunzione costocondrale ed il corpo vertebrale. L’area nella quale viene infisso l’ago deve essere preparata chirurgicamente e tutti gli strumenti usati (aghi, siringhe e tubino) devono essere sterili, poiché i campioni aspirati devono poter essere sottoposti anche ad esami colturali. Il materiale così raccolto viene strisciato su portaoggetto e colorato come già descritto in precedenza.

CASO CLINICO: LUNG-DIGIT SYNDROME Nel gatto il carcinoma primario del polmone è considerato raro; colpisce animali con un’età media di 12 anni, leggermente più alta che nel cane. Le manifestazioni cliniche sono spesso assenti od aspecifiche. La maggior parte dei gatti presenta inizialmente perdita di peso, anoressia, poi tosse e talvolta dispnea. La sintomatologia diventa invece più tipica con la comparsa di metastasi, per lo più scheletriche; in particolare viene segnalata una netta predisposizione per le dita, e tale sindrome prende il nome di “Lung-digit syndrome”.

Caso clinico Gatto femmina europeo comune di 12 anni, sterilizzata, a pelo corto, che vive con altri 2 gatti. L’animale viene portato alla visita perché da circa 10 giorni appare depresso, debole, con anoressia. All’anamnesi si evidenzia che nell’ultima settimana si sono rilevati alcuni colpi di tosse. Sulla base di esami ematologici, il gatto è considerato nefropatico da due anni. L’esame fisico evidenzia che il paziente è letargico, debole, lievemente disidratato. A livello del letto ungueale del 2° dito dell’arto ant. destro si osserva una piccola lesione nodulare, con fuoriuscita di materiale caseoso-purulento, ma non si rileva dolore alla palpazione. Tuttavia si osserva una lieve zoppia. L’auscultazione del torace fa rilevare alcuni sibili ed un incremento dei suoni bronchiali. La stimolazione

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della trachea non provoca tosse. A livello cutaneo si palpano tre piccoli noduli ovali (4-5 mm di diametro), duri, ben delimitati, non adesi. Viene eseguito un esame citologico dei noduli cutanei e dell’unghia; i preparati dalla cute appaiono molto cellulari, e all’esame microscopico si evidenzia una popolazione di cellule coesive, con margini distinti, che si presentano in cluster di tipo ghiandolare. Sono presenti anaplasia, anisocitosi, anisocariosi. Citoplasma fortemente basofilo, con nuclei centrali o polari irregolari. Nella lesione ungueale si osservano molti neutrofili a cui sono frammiste alcune cellule con le medesime caratteristiche. Le caratteristiche citologiche sono compatibili con un processo neoplastico carcinomatoso altamente indifferenziato. Viene eseguita una radiografia del torace in conseguenza degli episodi di tosse segnalati: si rileva un addensamento localizzato ai lobi caudali polmonari, con evidenza di un fenomeno edematoso bronchitico interstiziale. In proiezione VD la lesione appare localizzata centro-caudalmente con maggior coinvolgimento del lobo caudale dx al limite ilare. Sulla base dei segni clinici, dell’esame radiografico e del reperto citologico viene emesso il sospetto diagnostico di neoplasia primaria polmonare con evidenza di metastasi diffuse. A causa della prognosi infausta della malattia e per le condizioni cliniche del paziente si procede all’eutanasia. L’esame istologico eseguito su materiale prelevato alla necroscopia conferma la diagnosi di carcinoma primario del polmone (bronchiogenetico alveolare). Le neoplasie del polmone del gatto sono considerate rare, ma numerosi lavori suggeriscono un rapido aumento nella loro incidenza. Nel 1987 era stimata nello 0,05% dell’insieme dei tumori che colpivano questa specie. L’incremento osservato da numerosi ricercatori è stato attribuito in parte all’aumento della vita media del gatto. L’età media di presentazione è infatti di 12 anni, lievemente più alta che nel cane. È probabile però che ciò sia dovuto anche a fattori predisponenti ambientali che si sono alterati come si è verificato nello stesso periodo di tempo, in modo simile a come accertato per l’uomo (fumo, smog). In caso di carcinoma primitivo del polmone (è il tumore polmonare primario più frequente) la metastatizzazione in sede extratoracica è frequente. I carcinomi che più spesso danno origine a metastasi per via ematogena possono essere in ordine di frequenza gli adenocarcinomi, i carcinomi squamo-cellulari, ed i carcinomi indifferenziati. Una predisposizione particolare delle metastasi da carcinoma primario polmonare (CPP) per le dita è stata descritta per la prima volta da Capenter nel 1964. Diverse pubblicazioni sono disponibili riguardanti la diffusione delle metastasi da un tumore primario del polmone (NPP) ma non tutti sono concordi. I segni clinici di un coinvolgimento primario del polmone sono estremamente variabili e possono essere rappresentati da tosse, dispnea, emottisi, anoressia, perdita di peso, letargia e vomito. È però da segnalare che molti gatti con NPP si presentano senza segni clinici evidenti ed alla visita clinica risultano apparentemente normali. È da evidenziare che la maggior parte delle neoplasie polmonari origina solitamente a livello dei lobi caudali e pare più spesso a destra.


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