Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 34

Page 12

laPROFESSIONE

12 Anmvi Informa Medicina di base

VETERINARIA 34 | 2008

LEAVET: tutti ne parlano Non basta dire “Leavet”, bisogna sapere di cosa si parla per comprendere a fondo la portata di questo progetto di FERNANDO FIORAMONTI Segretario Nazionale Veterinari Ambulatoriali FEDERAZIONE MEDICI UIL FPL- SIVA ambvetlasala@libero.it l 10 settembre us, come da Accordo Anmvi-Federazione Medici UIL FPL, la Federazione Medici UIL FPL ha presentato in Sisac le sue proposte di carattere sindacale tra cui sono presenti i Leavet. Mentre aspettiamo l’iter procedurale in Sisac- Struttura Interregionale per i Sanitari Convenzionati- (v. Professione Veterinaria, n. 33/2008), possiamo provare a definire i Leavet in maniera chiara e univoca, in modo da avere una base comune quando ne parliamo ai colleghi e fra colleghi. Questo perché tutti dobbiamo sapere che esistono i Leavet e che si sta facendo di tutto per trasformarli in realtà. Sembrerà un’ovvietà ma non è così, molti non sanno bene di cosa si parla e a molti altri sono state date solo informazioni frammentarie e confuse, anche da persone che con i Leavet non hanno nulla a che vedere. Da queste pagine, è bene che venga fissata una sola versione. La strada logica affinché i Leavet vengano trasformati da concetto astratto a reale è: 1) Legge quadro nazionale (modifica 281, PDL Mancuso ecc) 2) Regolamentazione della legge (ACN che metta delle regole per tutti i veterinari aderenti) 3) Fruitori/finanziatori (Regioni, Province, Comuni e altri enti locali) Il nostro problema oggi è che il punto 2 sta procedendo di pari passo con il punto 1. La Sisac, l’organo che deve stabilire le regole, ha aperto le contrattazioni il 10 settembre prima che fosse stata fatta la legge quadro, un’occasione da non lasciarsi sfuggire perché non si sa quando avrebbe riaperto le concertazioni.

I

DEFINIZIONE Leavet è l’acronimo di Livelli Essenziali di Assistenza VETerinaria. Sono concepiti sulla falsa riga dei LEA umani ma non sono la stessa cosa, hanno, infatti, un iter diverso e i finanziamenti provengono da fonti diverse. L’unica cosa in co-

mune sono le prime tre lettere iniziali (LEA) e null’altro. I Leavet non sono una mutua per gli animali ma un rapporto di convenzione tra i medici veterinari titolari o direttori sanitari di struttura (erogatori del servizio), il SSN (controllore) e le amministrazioni pubbliche (finanziatori). Il progetto LEAVET fa parte di quella “moderna politica sociale” che sollecita nuovi stili di vita, previene le malattie e promuove ambienti sicuri, sottraendo, al tempo stesso, risorse all’area della inefficienza riassegnandole alle tutele attive. Leavet è un progetto ideato da Anmvi.

FINANZIAMENTO I fondi che verranno utilizzati per i Leavet NON devono essere stanziati né reperiti da qualche parte. Si parla di riallocazione delle risorse già esistenti ovvero utilizzare in maniera fruttuosa i soldi oggi sprecati.

I COSTI 400 milioni di euro spesi ogni anno dai Comuni per mantenere i cani all’interno dei canili. A questa cifra vanno aggiunti molti altri milioni (cifra quasi impossibile da calcolare) per le spese collaterali al randagismo sostenute dal SSN e Regioni, nella grande maggioranza, e in parte ancora dai Comuni (cifre presentate dalle associazioni animaliste, nella commissione benessere animale, al sottosegretario Martini che le ha accettate). Mantenere a vita un cane in un canile costa di media 3 euro al giorno x 365 giorni l’anno x 10 anni. Un medico veterinario dipendente costa al SSN circa 200mila euro l’anno (cifra simile a quella di un medico). In media, questo collega (riferito ad area A e C) sterilizza 20 cagne l’anno (meno di una a settimana lavorativa) e il doppio di gatte. In media esiste un solo ambulatorio veterinario Asl in ogni distretto e molti sono scarsamente attrezzati. A questi costi vanno aggiunti il mantenimento delle strutture pubbliche, il personale tecnico e amministrativo e il materiale per gli interventi. Oltre queste cifre vanno aggiunte quelle stanziate per i progetti ASL finalizzati alla riduzione del randagismo. Una sterilizzazione effettuata in Asl costa alla comunità circa 450 euro. Se passa la LP dei di-

pendenti inserimento microchip e iscrizione anagrafe canina costeranno alla comunità circa 50 euro (cifra considerata comprensiva del contributo del cliente). Un vaccino qualcosina di più. Questo vi fa capire la differenza di risparmio utilizzando i liberi professionisti.

REQUISITI Tra i medici veterinari possono aderire SOLO i titolari o direttori sanitari da almeno due anni di una struttura veterinaria a norma di legge, come da richiesta alla Sisac. Tutto quello discusso in lista sui requisiti minimi strutturali sarà il nostro massimo accettabile in sede di contrattazione. L’adesione è volontaria tramite domanda, valida sul territorio provinciale, fatta attraverso il comitato zonale di riferimento. Essendo questo un contratto vero e proprio, il dipendente pubblico titolare di struttura non può partecipare, così come tutti quei colleghi che hanno un contratto a tempo indeterminato con il SSN o enti pubblici.

PRESTAZIONI Per tutti gli animali (randagi e di proprietà): Sterilizzazione di cani e gatti femmine e maschi; Vaccinazioni cani e gatti; Prelievo di sangue per le zoonosi; Inserimento microchip e iscrizione anagrafe canina. Per i soli animali randagi: Reperibilità 24/24 (la prestazione poi effettuata verrà pagata dal comune proprietario del cane).

CHI PAGA Per i cani randagi, vaganti non identificati e delle associazioni animaliste riconosciute le prestazioni sono a totale carico delle amministrazioni comunali, provinciali e regionali. Per gli animali di proprietà è previsto il pagamento di un ticket, variabile da regione a regione, e il rimanente della prestazione rimane a carico delle amministrazioni. I proprietari degli animali devono appartenere ad una delle seguenti fasce di reddito: avere un’età superiore ai 60 anni ed essere titolari di pensione minima; essere titolari di una pensione sociale; avere un reddito complessivo lordo non superiore a 15.000,00 euro annui; essere disoccupati o non occupati. ■

ANCHE UNA PROPOSTA DI LEGGE i chiama "Disposizioni per l'erogazione di prestazioni di medicina veterinaria in regime di convenzione e agevolazioni tributarie in favore dei proprietari di animali d'affezione" la proposta di legge n. 1181, presentata dall'On. Gianni Mancuso. La proposta regolamenta le prestazioni erogate in regime di convenzione, presso strutture veterinarie private convenzionate, da medici veterinari iscritti all'albo professionale, in favore degli animali d'affezione di proprietà e degli animali randagi o comunque non di proprietà. La proposta riguarda l'adempimento degli obblighi posti in capo ai proprietari dalla normativa vigente in materia, si pone in linea con le finalità della legge 14 agosto 1991, n. 281 e finalità di prevenzione e di profilassi veterinarie. La pdl ricalca il progetto LEAVET dell'ANMVI per dotarlo di un supporto legislativo che lo inserisca nel nostro ordinamento giuridico. Parallelamente, il progetto ha intrapreso un percorso di concertazione in SISAC. La proposta di legge dell'On. Mancuso abbraccia anche l'ambito fiscale e propone l'adeguamento dell'IVA sulle prestazioni veterinarie al 10% e la detrazione delle spese sostenute per l'acquisto di prodotti alimentari per animali d'affezione per sostenere ed incentivare il possesso dell'animale da compagnia. Fra le spinte innovative del progetto di legge figura anche la realizzazione dell'anagrafe felina. Hanno firmato la pdl 1181 i deputati Ghiglia, Castellani, Ciccioli, Porcu, Patarino, Holzmann, Minasso e Marsilio.

S


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.
Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 34 by E.V. Soc. Cons. a r.l. - Issuu