Professione Veterinaria, Anno 2004, Nr 29

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AGGRESSIVITÀ

Non sarà reiterata l’ordinanza sui cani pericolosi in vigore dal 12 settembre 2003. Il Ministro si appresta a redigere un nuovo provvedimento che dovrebbe drasticamente ridurre le razze “potenzialmente pericolose” e accogliere le indicazioni delle linee guida ANMVIFNOVI-SISCA.

ARACNIDI

Congelati i lavori della Commissione ministeriale sugli aracnidi pericolosi. La Commissione, che ha individuato una lista di specie vietate e una di specie soggette a particolare regolamentazione, sarà allargata a settembre con il coinvolgimento delle Regioni.

LIBRO BIANCO

Verrà attuata ai primi di settembre l’indagine a campione su 700 veterinari per la stesura del Libro Bianco sulla professione veterinaria. Il progetto è coordinato dal Consigliere FNOVI Giuliano Lazzarini.

DIPENDENTI DI LLPP

È stato siglato il 28 luglio il nuovo contratto per i dipendenti dei liberi professionisti. L’accordo è stato raggiunto fra le parti sociali rappresentate da CONSILP-CONFPROFESSIONI, CONFEDERTECNICA, CIPA e le rappresentanze sindacali dei lavoratori del commercio, turismo e servizi (FILCAMSCGIL-FISASCAT-CISL-UILTuCS-UIL).

ALIMENTARE 1

L’On. Battaglia ha annunciato in Commissione Affari Sociali di aver predisposto un nuovo testo unificato per l’istituzione di una agenzia nazionale di sicurezza alimentare. Il nuovo elaborato recepisce le indicazioni della Conferenza delle Regioni: sì al Comitato interministeriale proposto dal Governo purché in via provvisoria.

ALIMENTARE 2

Dopo l’intesa in Conferenza Stato Regioni del 17 giugno con i ministeri della salute e delle politiche agricole, il Comitato per la sicurezza alimentare dovrebbe insediarsi entro l’anno. Fonti del Sole 24 Ore danno per imminenti i provvedimenti attuativi sotto forma di decreti interministeriali.

DPEF

Il documento di programmazione economico finanziaria prevede in tempi rapidi la riforma delle professioni. Si tratta, si legge nel DPEF, “di politiche per la concorrenza di cui raramente si parla nei discorsi macroeconomici, essenziali invece per promuovere lo sviluppo, contrastare l’inflazione, difendere il potere d’acquisto”.

DANNO ESISTENZIALE

Precedente storico al Tribunale di Milano che ha riconosciuto il danno esistenziale ad un proprietario al quale era stato rubato il furetto. Il negoziante che aveva in custodia l’animale è stato obbligato a risarcire il danno economico e 135 euro per danno esistenziale “derivante dalla lesione di interessi di rango costituzionale inerenti alla persona”.

Onaosi, insorgono i veterinari

Incontenibile la protesta dopo il primo richiamo obbligatorio

Unsopruso annunciato

di Carlo Scotti

Èdi questi giorni l’amara sorpresa per i Veterinari nel vedersi recapitare un bollettino di pagamento obbligatorio verso l’Onaosi, sigla dicui la maggior parte dei Colleghi neppure conosce il significato. Questo ennesimo balzello per il professionista, ha finalmente fatto prendere coscienza ai più che, forse, non sempre bisogna attendere di essere coinvolti economicamente per porre attenzione alle scelte che vengono fatte a nome e per conto della Categoria da figure esterne alla stessa.

La mezza rivoluzione che sacrosantamente oggi molti sanitari vogliono fare contro il colpo di mano perpetrato da una legge che obbliga alla solidarietà, era già stata annunciata dall’Anmvi un anno fa, quando nelle pieghe della legge finanziaria passò un emendamento che modificava il sistema di contribuzione all’Onaosi, trasformandolo da atto volontario ad imposizione obbligatoria. Fin da subito Anmvi e nessun altra organizzazione, prese una posizione di netto rifiuto del principio dell’obbligatorietà alla solidarietà.

Il nostro appello alla Categoria, agli Ordini ed alla Federazione stessa,affinché prendessero posizioni in merito cadde nel vuoto, anzi, da più parti la nostra Associazione venne criticata aspramente perché l’atteggiamento di forte dissenso da noi espresso veniva ritenuto quasi offensivo nei confronti dell’opera benefica che svolge l’Opera Nazionale Assistenza Orfani Sanitari Italiani (Onaosi). Nessuno mette in dubbio che la missione dell’istituzione sia benemerita, tanto più per i motivi in cui nel 1901 venne costituita.

All’epoca Medici e Veterinari contraevano facilmente malattie, anche gravi durante lo svolgimento della loro professione, in quegli anni inoltre non esistevano forme previdenziali valide, di conseguenza i Sanitari italiani decisero di unirsi e costituire un’opera di mutuo soccorso. Nacque così l’Onaosi fondata sull’adesione volontaria con lo scopo di garantire la continuità degli studi dei figli di sanitari deceduti.

I motivi che hanno spinto l’Anmvi un anno fa ad opporsi alla contribuzione obbligatoria, non vogliono mettere in discussione le finalità dell’Ente, ma si basano su semplici principi di diritto del singolo professionista a fare delle scelte personali e volontarie di solidarietà.

L’Anmvi considera infatti lesivo del diritto di libertà di scelta obbligare alla beneficenza il contribuente. Per questo motivo stiamo lavorando per coagulare il dissenso profondo delle varie Categorie sanitarie coinvolte, in modo da potere portare avanti un’azione forte e comune di opposizione a questo pericolosissimo precedente che, in futuro, potrebbe aprire la porta a qualsiasi tipo di imposizione benefica da parte della Stato Italiano.

Interrogazione di Mancuso

L’on. Gianni Mancuso è il primo firmatario con alcuni colleghi del gruppo di An di una interrogazione parlamentare ai Ministri dell’Economia e del Lavoro, presentata il 12 agosto, per sapere come il Governo intenda agire nei confronti dell’obbligo-Onaosi. Al Governo, il parlamentare chiede di eliminare tale obbligo in sede di elaborazione della legge finanziaria 2005.

Di padre in figlio

Il 30% dei membri delle due Camere è iscritto ad un Ordine. Difficilmente potrà passare una riforma delle professioni che non venga accettata dal mondo professionale. I punti in discussione sono molti, fra questi il tariffario - che la veterinaria sta ancora aspettando - è forse l’aspetto più criticato. L’Antitrust si è espresso duramente: “La fissazione di tariffe inderogabili - ha detto Tesauro - minime o fisse, appare senz’altro meno facilmente riconducibile al perseguimento dell’interesse generale a garantire elevati livelli qualitativi delle prestazioni e, invece, più direttamente finalizzata alla protezione delle categorie interessate”. Questa stessa logica è anche quella che da tempo esprime la UE. Ma ha senso per una professione sanitaria? Pensiamo di no.

Era stato anche evidenziato come la rigidità del sistema ordinistico, soprattutto quando la professione richiede per il suo svolgimento considerevoli investimenti, rende estremamente difficile per i giovani una soddisfacente carriera professionale.

I favoriti sono i figli dei professionisti che, indipendentemente dalle loro capacità, si ritrovano una struttura già avviata con la possibilità di fare subito una valida esperienza senza dover investire tempo e soldi. È difficile valutare quanto questo passaggio da padre in figlio possa essere forte nel nostro settore visto che la categoria veterinaria è ancora piuttosto giovane ma non vi è dubbio che in altri ambiti professionali questo tipo di eredità è molto forte e prosegue da più di una generazione. ■

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Richiamate le quote 2003-2004

ONAOSI:

no alla solidarietà obbligatoria

Pressioni sui parlamentari per sostenere una pdl abrogativa. Ricalcolata in base al reddito la quota 2005-2009

Duecentoquattro euro.A tanto ammonta il contributo ONAOSI dovutoda chi ha un’età compresa fra i 33 e i 67 anni di età. L’avviso, recapitato dalla Fondazione dai primi di agosto, comprende infatti la quota annua del 2004 (144 euro per chi è in questa fascia anagrafica) e i 5/12 di quota del 2003. Il contributo è suddiviso in due rate con scadenza il 31 luglio e il 30 settembre. Bisogna pagare.

Con la Finanziaria 2003, infatti, la contribuzione all’Opera Nazionale per l’Assistenza agli Orfani dei Sanitari Italiani (ONAOSI) è stata estesa a tutti i sanitari iscritti all’ordine professionale. Anche ai professionisti privati (farmacisti, medici, odontoiatri e veterinari). Che però non sono d’accordo. Per i legali dell’ANMVI non è da escludere l’anticostituzionalità dell’obbligo e un casus belli potrebbe innescare un’efficace azione di contrasto.

Il richiamo della quota oltre la prima scadenza, i disguidi e la scarsa informazione da parte della Fondazione hanno contribuito ad accrescere il malcontento della Categoria Medico Veterinaria, insorta contro l’ennesimo obbligo. A poco valgono la rassicurazione che non verranno applicate maggiorazioni o sanzioni in caso di versamenti tardivi rispetto alla scadenza di luglio (ma “in ogni caso vale la scadenza del 30 settembre” precisano all’ONAOSI) e il fatto che il dovuto sia interamente deducibile dal reddito. Per ora la quota stabilita è fissa: viene calcolata solo su base anagrafica, ma dal 2005, se

i ministeri vigilanti saranno d’accordo, è prevista una riduzione di quota in base all’età e al reddito (v. box a pagina 4).

È tenuto a pagare anche chi si fosse cancellato dall’Ordine nel 2004, anche chi “non esercita alcuna attività lavorativa”, anche chi è pensionato ed è ancora iscritto all’Ordine, i tirocinanti e gli specializzandi. Non pagare significa perdere tutti i benefici e i servizi erogati dall’ONAOSI, la quale provvede all’iscrizione “a ruolo” del contribuente inadempiente.

Non è una questione di principio Fino all’anno scorso la contribuzione all’ONAOSI per i liberi professionisti era volontaria. L’ANMVI può testimoniare come molte famiglie colpite da gravi lutti familiari abbiano tratto indubbi vantaggi dall’iscrizione all’Opera e come molte altre avrebbero potuto essere sostenute se solo lo fossero state. Non è quindi il caso di mettere in discussione il principio della contribuzione volontaria e della Fondazione stessa. Ma appunto di quella volontaria. Liberi di non aderire dunque e liberi di non sapere dell’esistenza dell’ONAOSI prima del bollettino da 204 euro. È il caso di molti Colleghi (o per lo meno di quanti ai quali sono sfuggiti un po’ di numeri del nostro giornale). Ma l’ONAOSI, alla domanda sul perché si debba versare il contributo risponde richiamandosi all’articolo 52, comma 23, della Legge 289/2002 e ad una legge del 1901. Non parla di principi e non lo facciamo nem-

Serve un casus belli

Per coltivare l’eccezione di incostituzionalità dell’art.52 comma 23 L.289/02,occorre creare un casus belli,suggerendo ad alcuni veterinari di non pagare il contributo così da sollecitare l’O.N.A.O.S.I. a citarli in giudizio per la riscossione del quantum debeatur. Ammettendo che sia realizzabile una simile ipotesi va tenuto presente che la Corte Costituzionale è già intervenuta in tema di previdenza complementare con riferimento all’obbligo di contribuzione posto dalla legge a carico degli appartenenti ad un ordine o ad una categoria professionale nei confronti dell’ente gestore di una forma di previdenza integrativa.

Basti al riguardo richiamare la Sentenza della Corte Costituzionale N° 248 del 17.7.1997, con cui la Corte ha dichiarato infondata la questione di legittimità costituzionaledell’art. 1 comma 3 del Decreto Leg.vo N° 509/94 e dell’art. 32 L. 136/91 e art. 11 comma 26 della L. 537/93, sollevata con riferimento agli artt. 3,18 e 38 Costituzione, dal Pretore di Torino adito da alcuni veterinari dipendenti A.S.L. che ritenevano che, stante la privatizzazione dell’E.N.P.A.V. e stante la copertura previdenziale dell’I.N.P.D.A.P., essi non dovessero pagare il contributo all’E.N.P.A.V. La Corte si è inoltre pronunciata, nuovamente, sull’argomento a seguito dell’eccezione di incostituzionalità promossa dal Pretore di Modena sul ricorso proposto da Moscardini Eros e altri proprio contro l’O.N.A.O.S.I. Ente anch’esso privatizzato. (da ProfessioneVeterinaria n. 21/2004)

meno noi. La contestazione non riguarda dunque l’attività dell’ONAOSI, ma l’obbligo imposto con la Finanziaria 2003.

Una proposta di legge abrogativa

Il 23 giugno 2003, circa un mese prima dell’entrata in vigore del Regolamento ONAOSI di riscossione dei versamenti obbligatori e volontari (approvato in data 31 luglio 2003), il Senatore Roberto Ulivi (AN) ha presentato una pdl ad articolo unico per abrogare l’estensione a tutti i sanitari iscritti agli ordini dell’obbligo di contribuzione. La proposta di legge è stata assegnata alla Commissione Igiene e Sanità del Senato, ma non è mai stato avviato l’iter d’esame.

Il Presidente dell’ANMVI ha quindi preso contatti con il Senatore Ulivi e sollecitato il Presidente della Commissione, Sen. Antonio Tomassini, affinché la discussione della pdl inizi al più presto. Analoga informativa, finalizzata a testimoniare il malcontento della Categoria, è stata indirizzata al Collega On. Gianni Mancuso e al Sen. Cesare Cursi, Sottosegretario di Stato alla Salute.

Più informazione

Maggiori oneri, maggiori diritti. I nuovi contribuenti, diverse migliaia, avrebbero forse gradito una maggiore informazione da parte dell’ONAOSI che in agosto chiudeva gli uffici e tardivamente aggiornava il proprio sito. A fronte di maggiori proventi, ci si aspetta un adeguato potenziamento dell’informazione. Giova tuttavia ricordare che al sito della Fondazione (www.onaosi.it) viene riservato uno spazio ai nuovi contribuenti con la possibilità di interagire on line, porre domande e sottoporre problematiche, ed è anche stato istituito un call center (199166060). ■

Cosa sta facendo l’ANMVI?

Paolo Bossi, Presidente ANMVI

Mi sembra opportuno un riepilogo della situazione Onaosi,almeno dal punto di vista ANMVI.L’obbligatorietà dell’Onaosi è passata come emendamento alla Finanziaria del 2003, approvata nel dicembre 2002.

L’emendamento è passato insieme ad altre decine negli ultimi momenti dell’approvazione di una Finanziaria, quando si fa passare di tutto. Non ne sapeva niente nessuno. Da quanto possiamo capire all’interno dell’Onaosi sembra che dell’obbligatorietà non se ne fosse mai parlato. L’ANMVI si è comunque mossa subito contestando questa decisione ritenendola iniqua nel metodo e nella logica pur riconoscendo la validità della Fondazione. Ci sembra che chi ha avuto la fortuna o sfortuna di dover utilizzare i loro servizi ne parli molto bene.

Già il 10 gennaio del 2003 @nmviOggi riportava la dura presa di posizione dell’ANMVI e la decisione di passare il tutto ai legali.

La Finanziaria è una legge dello Stato e quindi la si può modificare solo in due modi, con un’altra legge, ma crediamo che questa strada sia estremamente difficile viste le difficoltà che abbiamo per sostenere altre nostre richieste, o con un ricorso alla Corte Costituzionale, non certo al Tar che è un tribunale amministrativo.

Di Onaosi abbiamo parlato anche su Professione Veterinaria in altre occasioni sino ad arrivare alla pubblicazione, sul n°21 di P.V. di quest’anno, del parere definitivo dei nostri legali che evidenziano le estreme difficoltà nel far accettare un nostro ricorso alla Consulta viste le precedenti sentenze.

Giovedì 29 luglio @nmviOggi ha riportato la notizia che l’Onaosi aveva fissato le nuove quote per gli anni 2005-2009 con i link alle notizie apparse precedentemente.

Cosa sta facendo l’ANMVI?

La strada del ricorso alla Consulta non è stata scartata ma per muoverci dobbiamo aspettare che un veterinario che non abbia mai pagato si trovi, dopo i vari solleciti, una bella ingiunzione di pagamento da poter impugnare in tribunale chiedendo che lo stesso valuti la possibilità di inviarla alla Corte Costituzionale per evidenti dubbi di legittimità. Ci vogliono anni, non è detto che il tribunale accetti la nostra richiesta e soprattutto che la Consulta ci dia ragione.

Insieme ad altre categorie sanitarie stiamo valutando una iniziativa politico/parlamentare per modificare la legge. Pensiamo che sia molto difficile ma è giusto provarci.

Abbiamo chiesto alla FNOVI, cherappresenta i veterinari nell’Onaosi, di muoversi in modo molto duro e fermo a sostegno di queste richieste.

Questo è quanto stiamo facendo e ben vengano altre proposte ricordando che la decisione di non pagare, per evidenti aspetti legali, non può essere sollecitata dall’ANMVI, ma può essere solo una scelta personale.

Speriamo che queste informazioni possano essere utili a fare chiarezza e rendere la discussione sul problema concreta e produttiva.

Ulivi: un onere che non si giustifica

Come è noto,prima di questa recente norma (la Finanziaria 2003 ndr),l’obbligo di contribuzione riguardava esclusivamente i sanitari dipendenti dalla struttura pubblica e pertanto l’onere economico sotteso a tale contribuzione, ispirato ad un lodevole principio solidaristico, veniva ad incidere su soggetti in grado di farvi sempre e comunque fronte, essendo per essi garantito un reddito e una posizione di relativa stabilità economica e lavorativa che permetteva la certezza di poter onorare l’impegno. Con l’estensione operata dall’ultima legge finanziaria, come si diceva, il predetto obbligo è venuto a gravare indistintamente su tutti gli iscritti all’Albo professionale, indipendentemente dal fatto che il soggetto inciso sia o no in possesso di un reddito per farvi fronte, ovvero indipendentemente dal fatto che si trovi in una posizione di stabilità economica e professionale tale che possa giustificare l’aver posto a suo carico, seppur in applicazione di un principio solidaristico, un siffatto onere. Con il presente disegno di legge si intende pertanto abrogare la lettera e) dell’articolo 2 della legge 7 luglio 1901, n. 306, come sostituita dal comma 23 dell’articolo 52 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, al fine di ripristinare lo stato quo ante che, a nostro parere, rappresentava una più equa applicazione del suddetto principio solidaristico a favore degli orfani dei sanitari. (dalla presentazione del Sen. Ulivi in Parlamento della sua pld abrogativa)

3 ATTUALITÀ
laPROFESSIONE VETERINARIA 29/2004

Contribuzione 2005/2009

In data 5 giugno 2004,si è riunito il Consiglio di Amministrazione

ONAOSI,definendo le quote a carico dei sanitari iscritti per il quinquennio 2005/2009. Oltre ad una generale riduzione degli importi, ferma restando la distinzione per fasce di età, è stata introdotta una soglia di reddito, al di sotto della quale il contribuente potrà usufruire di una ulteriore riduzione.

Il contributo è stato, pertanto, fissato come di seguito specificato:

• € 3,00 (tre/00) al mese, per i contribuenti aventi un’età inferiore ai 33 anni e un reddito imponibile pro-capite annuo inferiore a € 28.000,00 (ventottomila/00)

• € 10,00 (dieci/00) al mese, per i contribuenti aventi un’età inferiore ai 33 anni e un reddito imponibile pro-capite annuo superiore a € 28.000,00 (ventottomila/00)

• € 6,00 (sei/00) al mese, per i contribuenti aventi un’età superiore ai 33 anni e inferiore ai 67 anni, aventi un reddito imponibile pro-capite annuo inferiore a € 28.000,00 (ventottomila/00)

• € 10,00 (dieci/00) al mese, per i contribuenti aventi un’età superiore ai 33 anni e inferiore ai 67 anni, aventi un reddito imponibile pro-capite annuo superiore a € 28.000,00 (ventottomila/00)

• € 1,00 (uno/00) al mese, per i contribuenti aventi un’età superiore ai 67 anni, o, in alternativa, un contributo una tantum di € 60,00 (sessanta/00), salvo che non abbiano regolarmente versato contributi all’Onaosi per 30 (trenta) anni, nel qual caso sono esentati da obblighi contributivi, senza perdita del relativo status

I suddetti importi saranno automaticamente rivalutati, in ragione d’anno (e a partire dal 2006), nella misura del 2%, ai soli fini dell’adeguamento all’inflazione.

Il provvedimento è soggetto ad approvazione espressa da parte dei Ministeri vigilanti.

Un caffè al giorno

Ebbene sì, ne convengo: farsi un’idea della questione è difficile, specialmente se si passa da contribuenti volontari a sudditi di sua maestà la politica. Non mi stupisco nemmeno se il problema è sorto ora, dopo che ha vissuto, sopito nella cenere e lontano dall’interesse di tutti, beneficiati e non, per quasi un anno e mezzo. A chi ulula all’ingiustizia e all’inequità della cosa, a poco può essere d’aiuto il ricordargli che la tassa istituita per agganciare la lira all’euro deve ancora essere restituita ai legittimi proprietari così come promesso. Perché non ricordare a questo punto il prelievo forzoso con cui lo Stato frugò nelle tasche degli Istituti previdenziali privatizzati, le nostre tasche, prelevando denari mai restituiti, trasformando così, indirettamente, sempre le nostre tasche, privatizzate ma vuote. Erano forse altri tempi quando si pretendevano denari per la moneta unica? Volete mettere sul piatto della bilancia il poter andare a fare spesa nei paesi comunitari senza perdere più tempo inutilmente allo sportello del cambio? Con quella tassa, circa uno stipendio, si è avuto il vantaggio di non pagare più le commissioni bancarie quando si va in vacanza in Europa!

E chi c’è più andato da allora! Chi diceva “si sà il popolo ha poca memoria”?

Ma è troppo tardi scandalizzarci anche per quello che è stato il tempo passato, così come irretirci ora per l’Onaosi che ci costa quanto un caffè al giorno.

Dall’altra parte, a dimostrazione che a questo mondo nulla è perfetto, si è assistito alla provincialità con cui l’Opera ha gestito la questione, introdotta, manco a

dei nostri orfani.

Siamo stati considerati in quella finanziaria nella forma a noi meno apprezzata: quella di contribuenti e perituri.

Ci si aspettava altro dalla finanziaria, da quelle prima e pure da quelle dopo. Ergo, aspettiamo l’authority alimentare consapevoli che un altro treno è passato.

È su questo che dobbiamo ripiegarci su noi stessi e stringendo i pugni trovare quell’unità di corpo che ci permetta di avere prospettive occupazionali future.

Iniziare oggi un’opera del genere sarebbe impensabile: impegnamoci a farla funzionare dando il nostro contributo non solo economico, ma anche d’idee superando tribali divisioni interne.

Sì, la mia voce è fuori dal coro ricordando che, oltre all’assistenza agli orfani, l’Opera si occupa anche di tutela agli anziani.

E gli orfani delle altre professioni?

dirlo, in finanziaria. Atteggiamento emblematico quasi di un disagio per il recepimento di un ex voto. Come mai questa gravidanza di circa 20 mesi si è trasformata in gestosi?

Due righe d’invito ai contribuenti volontari (quella è arrivata anche a me) a non versare per l’anno in corso e alla fine due bollettini, di cui uno scaduto, (allo scrivente nemmeno quello) quasi a dire: va beh, l’avete capito da voi, non è una cosa seria ma se volete così è, pagate quando volete, si insomma fatelo subito e mi raccomando state in salute che vi conviene.

Ho sempre avuto una grande forma di rispetto per l’Opera, conoscendone non solo i principi ma anche l’organizzazione, avendo visitato, anche se in tempi lontani, le strutture e avendone ricavato la passione e il senso di responsabilità con cui il personale si occupava del proprio lavoro attenti all’immagine che, con fatica, si erano saputi costruire passando attraverso la sciabola che li decapitava tra Enti inutili.

Provate ad immaginare, per un attimo, a quante professioni c’invidiano questo istituto. Ma questo rispetto oggi scricchiola. Scricchiola anche davanti al silenzio dei Colleghi che hanno beneficiato dell’Opera, ma che nulla hanno detto, scritto a difesa o non.

Negli anni passati, ho assistito indirettamente a strazianti richieste d’intercessione per accreditamenti tardivi, al fine di poter permettere gli studi ai figli di Colleghi deceduti poiché la famiglia non riusciva a sostenerne il peso finanziario. Forse è per questo, o condizionato da questo, che ho provveduto alla mia iscrizione volontaria e l’ho sollecitata anche con articoli prima ancora che la finanziaria si accorgesse di noi e

No ad ulteriori sforzi economici

Questo ulteriore “balzello” - ha dichiarato l’On. Mancuso al Corriere di Novara - è soprattutto un onere difficilmente sostenibile per i neolaureati che si trovano a far fronte alle spese dello studio e, inoltre, non si capisce come un ente nato circa un secolo fa per assistere agli allora numerosi orfani dei sanitari, debba esistere oggi in questi termini allorché, oggi, il numero di tali orfani è assai basso (grazie al cielo le guerre mondiali sono un lontano ricordo). Dunque non si capisce perché si debba richiedere un ulteriore sforzo economico ai sanitari italiani, soprattutto considerando il fatto che ogni categoria professionale è dotata di una propria cassa di previdenza che fa fronte alle esigenze dei propri iscritti.

nostra categoria chiamata in causa alla stregua di chirurghi, odontoiatri e farmacisti, quando mi sembra enorme il divario! Se non altro per l’assoluta incapacità del nostro ordine professionale, così ben pagato, di tutelare i nostri diritti, facendo rispettare almeno il minimo tariffario! Basterebbe poco per rendere anche questa incombenza un accettabile obolo anziché l’ennesimo oneroso, gravoso, contributo! Ma dal momento che non credo che la nostra realtà possa cambiare, trovo inaccettabile imporre una tassa così onerosa, perché la ritengo tale, anziché concedere che venga pagata da chi ne ha realmente la possibilità. Quest’anno mi sono concessa un viaggio di una settimana che sicuramente supera le mie possibilità economiche attuali, ma vorrei credere almeno una settimana l’anno che sto lavorando anche per me, e non solo per altri!

Come una vacca da mungere

Sono un comune cittadino iscritto all’Albo di una professione sanitaria. Ho ricevuto recentemente una cartella esattoriale che mi obbliga a pagare una tassa ad un’associazione a me sconosciuta: l’ONAOSI, per l’assistenza degli orfani dei sanitari italiani. Apprendo che si tratta di una tassa diventata obbligatoria per tutti gli iscritti agli Ordini Professionali di: farmacisti, medici, odontoiatri, veterinari. Considerazioni: come un’associazione privata sia riuscita a trasformare un contributo volontario in una tassa obbligatoria per leggea carico di alcune categorie di cittadini, mi è fatto del tutto sconosciuto; ma le vie del Signore sono infiniteal punto chetale tassaè diventataparte della Finanziaria 2003 (art.52, comma 23, Legge 289/2002). Gli orfani di sanitari italiani hanno tutta la mia comprensione ma trovo questa

Deducibilità del contributo

Il contributo ONAOSI,essendo un contributo obbligatorio per legge, è equiparato, per quanto riguarda le detrazioni fiscali, al contributo ENPAV ed èpertanto deducibile dal reddito. Ciò significa che per un veterinario con un reddito complessivo di 45.000, 00 euro,l’imposta è di 13.518,00 euro, la cui aliquota media corrispondente è del 30,04%. Se il contributo versato èpari a 1000,00 euro il risparmio fiscale corrisponde a circa 300,00 euro in dichiarazione dei redditi, perché il reddito imponibile diventa 44.000,00 e la relativa imposta diminuisce a circa 13.218,00 euro. Ai fini della deducibilità si deve conservare oltre la ricevuta di pagamento anche il relativo avviso inviato dal concessionario.

tassa profondamente discriminatoria nei confronti di tutti gli altri orfani. Domanda: Perché gli orfani di genitori che posseggono una farmacia oppure di Direttori di Clinica Universitaria devono avere degli aiuti economici previsti dalla Legge, mentre gli orfani di operai o panettieri no? Solo perché le rispettive Associazioni hanno amici diversamente “importanti”? Augurio: mi auguro che il TAR ponga fine al più presto a questosopruso verso dei cittadini che non hanno alcuna colpa se non quella di essersi laureati in una professione sanitaria e che già per questo sono di aiuto a chi a loro si rivolge indipendentemente dal titolo o dalla condizione sociale.

Non sono cinica ed egoista

Sono un medico veterinario di 27 anni, che appena un anno fa si è armata di coraggio ed ha deciso di aprire un ambulatorio tutto suo. Non perfettamente consapevole dei costi che mi sarei trovata ad affrontare, mi sono resa presto conto che di tanti soldi guadagnati, per un bel pò, non avrei visto il becco di un quattrino, impegnata come sono adesso a restituire soldi alla banca, alla società di leasing, al proprietario del locale in cui sono in affitto, alle aziende fornitrici, commercialista, ordine professionale, ecc. Insomma, argomenti che penso tutti ben conoscano... E proprio per questo spero che altri colleghi, come me, non abbiano ricevuto di buon grado la comunicazione che da quest’anno è divenuto obbligatorio contribuire al fondo ONOASI. Non vorrei sembrare una cinica egoista, anche perché credo che si tratti realmente di una giusta causa, ma mi fa sorridere vedere la

Con la presente intendo informarvi, quale mio organo di rappresentanza, della mia totale contrarierà e a mio parere ingiusta e di dubbia costituzionalità, l’obbligo da parte dei professionisti sanitari di dover adempiere ai versamenti dei contributi a favore della fondazione ONAOSI. Ciò che più mi colpisce e mi rattrista è la totale mancanza di ogni forma di protesta, verbale, legale etc. da parte di tutti i nostri organi di rappresentanza.

Ciò è forse il motivo per cui specialmente tanti giovani non nutrono più nessun rispetto e fiducia nei confronti delle nostre associazioni e purtroppo visto l’andamento di questi ultimi cinque anni (ECM in primis) pure il sottoscritto che tanto giovane non lo è più nutre gli stessi sentimenti. Confido di sentirmi a volte, (quasi sempre), una vacca da mungere, dove tra un obbligo e l’altro un balzello e una tassa in più, il mio lavoro serve solo a mantenere folte di associazioni e persone che con le più disparate motivazioni sempre benefiche nei confronti dei veterinari lavoratori cercano di sopravvivere a spese nostre senza rendere mai conto a nessuno del loro operato. Il vaso (quello mio) è ormai colmo e visto il totale disinteresse delle nostre associazioni provvederò da solo (ma neanche troppo) a trarne le conseguenze.

RC PROFESSIONALE

In esclusiva per l’ANMVI, Sicuramente srl (Bernese AssicurazioniGruppo Allianz) ha realizzato una Polizza di Responsabilità Civile Professionale rivolta ai medici veterinari iscritti ad una Associazione Federata ANMVI. Per informazioni è attivo il numero verde: 800906377 Si veda anche al sito www.sicuramente.it

la
P.T.
PROFESSIONE VETERINARIA 29/2004 4 ATTUALITÀ
Dott C. D.
A.N.M.V.I.

Il MinSal accoglie la richiesta della FISE

Il trasporto di equidi per finalità sportive non ricade nel Dlgs 532/92

Confermate le misure per il benessere dell’animale trasportato

La Direzione Generale della Sanità Veterinaria “accoglie favorevolmente la richiesta della FISE di escludere dall’ambito di applicazione del decreto legislativo 532/92 il trasporto di equidi destinati a partecipare a manifestazioni sportive, mostre od esibizioni”. Lo si apprende da una nota indirizzata alla FISE il 13 luglio, firmata dal Direttore Romano Marabelli. Le premesse di questa esclusione risiedono nell’articolo 1 del Dlgs 388/98, in attuazione del quale il Decreto Legislativo 532/92 non si applica: a) ai trasporti privi di qualsiasi carattere commerciale e ad ogni singolo animale accompagnato da una persona fisica che ne ha la responsabilità durante il trasporto; b) ai trasporti di animali domestici da compagnia che accompagnano il loro padrone nel corso di un viaggio privato; c) fatte salve le disposizioni nazionali applicabili in materia, ai trasporti di animali effettuati su una distanza massima di 50 chilometri a partire dall’inizio del trasporto degli animali fino al luogo di destinazione. “Si può constatare - scrive il Direttore Marabelli- che la richiesta della FISE di escludere dall’ambito di applicazione del decreto legislativo 532/92 il trasporto di equidi destinati a partecipare a manifestazioni sportive, mostre od esibizioni appare al momento fondata perché non si configura in senso immediato lo scopo di lucro; anche se alcune riflessioni ed elaborazioni scientifico-legislative a livello europeo non tendono ad escludere queste attività dall’ambito meramente commerciale. Pertanto si accoglie favorevolmente la richiesta, ma ad ogni buon fine- prosegue la nota- si ritiene che i cavalli trasportati per fini sportivi non devono subire disagi superiori a quelli dei cavalli trasportati per fini diversi. La Direzione raccomanda quindi l’adozione delle seguenti misure:

1) i mezzi di trasporto devono essere omologati per le specifiche finalità del trasporto degli equidi ed inoltre devono sottostare annualmente ad un controllo sanitario da parte delle AASSLL territorialmente competenti, ivi compresi i requisiti del benessere animale che devono essere presenti in dette strutture;

2) il conducente del mezzo di trasporto, pur svolgendo spesso un’attività professionale totalmente diversa, deve dimostrare di possedere un’adeguata conoscenza delle norme che regolano il trasporto degli animali al fine di essere consapevole della sua responsabilità nell’eventualità che tale trasporto esponga l’animale a lesioni e sofferenze evitabili; 3) la FISE è tenuta ad organizzare corsi di formazione del personale in-

teressato e nella didattica formativa deve essere particolarmente curato l’aspetto relativo al benessere animale. La nota si conclude con la richiesta alla FISE di fornire

al Ministero della Salute “una relazione in ordine alle attività intraprese al riguardo”. La Direzione Generale della Sanità Veterinaria ha inviato questi chiarimenti ai

Servizi veterinari regionali, alla FNOVI, all’ANMVI, al SIVEMP, all’UNIRE, ai Carabinieri del NAS e al Ministero delle Politiche Agricole “al fine di realizzare una corret-

ta ed uniforme applicazione sul territorio nazionale della vigente normativa sulla protezione degli animali durante il trasporto di equidi sul territorio nazionale”. ■

5 ATTUALITÀ
laPROFESSIONE VETERINARIA 29/2004

A rilento i nuovi obiettivi formativi ECM

La definizione dei nuovi obiettivi formativi valevoli ai fini del programma ECM sta sopportando ritardi e battute d’arresto a causa della FNOMCEO, la Federazione che proprio in queste settimane ha duramente attaccato il programma di educazione continua in me-

dicina, specie a seguito del Decreto sulle società scientifiche.

Dopo che la Sezione Ordini e Collegi della Commissione ECM ha formulato le proprie proposte di obbiettivi formativi ECM, tutti gli ordini sono stati chiamati a dare il proprio contributo. Il Comitato Centrale della FNOVI ha discusso

la nuova formulazione degli obiettivi riservandosi di dire la sua entro fine luglio. Ma dalla FNOMCEO non arriva nessun segnale. Riferisce il Commissario Gaetano Penocchio sul sito del Progresso Veterinario: “il vero problema che, irrisolto comporterà ritardi nella ridefinizione

degli obbiettivi da parte della Conferenza Stato Regioni è il ritardo nella individuazione degli obiettivi da parte della FNOMCEO; la indisponibilità di documenti ufficiali sul tema e la concomitante assenza del Presidente Del Barone (Coordinatore, tra l’altro, della Sezione Ordini e Colle-

gi), non hanno chiarito i motivi del rinvio”. Ma sulla definitiva individuazione degli obiettivi pesa anche la determinazione delle Regioni nel perseguire una parità di pesi tra accreditamento regionale e nazionale. “In questo sensochiarisce Penocchio- il rischio è quello di accreditare i formatori utilizzando criteri diversi (verosimilmente i provider richiederebbero questo riconoscimento alle Regioni con i parametri più facili da raggiungere e/o semplicemente alle Regioni organizzate in modo più snello o che prevedono meno oneri)”. Da notare che tra gli obiettivi formativi generali (etica e deontologia professionali, diritto sanitario, formazione dirigenziale o manageriale, lingua inglese applicata alle scienze mediche, informatica educazione sanitaria, tecniche di intervento nelle emergenze sanitarie) figura anche l’“esatta informazione circa le tecniche, le pratiche e le metodiche, sanitarie e/o salutistiche, delle medicine cosiddette non convenzionali o alternative ”. Relativamente al Decreto ministeriale 31 maggio sulle Società Scientifiche, che ha comportato polemiche ancora accese, il VicePresidente della Commissione D’Ari ha precisato che si tratta di un atto amministrativo che, come tale, può essere modificato quando ne venisse accertata la necessità. E Giuseppe Renzo, Presidente della Commissione per gli Iscritti all’Albo degli Odontoiatri della FNOMCEO ha dichiarato all’ANSA di non aver mai sostenuto che il Decreto del Ministero della Salute del 31 maggio 2004, in tema di Educazione Continua Medica, debba essere impugnato davanti al TAR pur confermando, come del resto molti altri componenti della Commissione Nazionale E.C.M., “di non aver potuto discutere in quella sede i contenuti del Decreto stesso’’. Renzo smentisce anche la notizia del ricorso al TAR promosso dall’ANDI: “Non mi risulta - ha aggiunto Renzo - che alcuna decisione sia stata assunta ed approvata al riguardo durante i lavori della Tavola Rotonda svoltasi il 24 luglio a Roma, da parte del Consiglio Nazionale del Sindacato ANDI’’. E sulla Gazzetta Ufficiale del 26 luglio è pubblicato l’Accordo tra il Ministro della salute,le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano sul programma di formazione continua,per l’anno 2004, e sugli obiettivi formativi di interesse nazionale, per il triennio 2003-2005: per l’anno 2004 le attività formative residenziali, ivi comprese quelle aziendali, continueranno ad essere accreditate e valutate con le modalità e le procedure attualmente in vigore, mentre i nuovi obiettivi formativi dovrebbero essere definiti fra tre mesi. ■

6 ATTUALITÀ
laPROFESSIONE VETERINARIA 29/2004
FNOMCEO assente ai lavori della Commissione ECM

Legge 20luglio2004, n. 189

Cosa cambia per i veterinari?

La Legge 20 luglio 2004,n. 189 (GU n.178 del 31-72004)avente ad oggetto “ disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonché l’impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate ” non menziona, a differenza da quanto previsto nei disegni e/o proposte di legge discussi nelle passate legislature, l’obbligo del veterinario che, nell’esercizio della sua professione abbia curato o visitato animali per lesioni riferibili ai delitti contemplati nel suddetto disegno di legge, di darne segnalazione all’autorità giudiziaria, pena l’erogazione di sanzioni pecuniarie.

L’aver espunto dalla normativa de qua detto obbligo costituisce, certamente, un successo per la categoria veterinaria e, a chi scrive, piace pensare di aver, in parte, contribuito a tale risultato, attraverso alcune riflessioni sul tema, apparse anche sulla Rivista (cfr. N°6/2001 e N°2/2003).

Imporre un tale obbligo avrebbe non solo snaturato la funzione del veterinario, ma avrebbe indotto i proprietari maltrattanti degli animali o coinvolti in combattimenti clandestini a sopprimerli in caso di ferite, piuttosto che sottoporli a cure e rischiare di essere perseguiti per i reati commessi.

Per tale via si sarebbe senz’altro depotenziata la finalità della legge che era (ed è) la tutela della salute degli animali.

Rilevato questo aspetto positivo dell’attuale legge, ritengo che, con carattere di urgenza,si intervenga presso il Parlamento affinché emani una legge ad articolo unico che valga quale interpretazione autentica dell’articolo 544 ter nella parte in cui stabilisce che è punito con la reclusione da tre mesi ad un anno e con la multa da 3.000 a 15.000 euro,chiunque sottopone gli animali a “trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi”.

Va, infatti, condivisa la preoccupazione della dott.ssa Laura Torriani, segretario A.N.M.V.I., che, in un articolo sul tema, apparso sul N°27/2004 della Rivista, intravede complicanze applicative ed interpretative dell’art. 544 ter c.p. nella parte sopra richiamata, in relazione ad una responsabilità professionale del veterinario penalmente rilevante.

Nell’ordinamento vigente non è prevista, per il veterinario, la responsabilità penale per colpa professionale ad esclusione, ovviamente, di comportamenti professionali dolosamente (volontariamente) diretti a sopprimere o a maltrattare animali.

La condotta delittuosa sopra

richiamata potrebbe,invece, venire utilizzata anche per includere nei “ trattamenti che procurano danno alla salute” degli animali anche quei trattamenti sanitari e di cura praticati con insuccesso,ex art.2336 c.c.,dal veterinario curante. Se così fosse si tratterebbe di una vera e propria rivoluzione copernicana in tema di responsabilità professionale del veterinario che da responsabilità civile assumerebbe anche natura di responsabilità penale.

Occorre dunque sollecitare il Parlamento nel senso sopra indicato onde evitare discriminanti interpretazioni giurisprudenziali.

La categoria deve mobilitare tutte le sue energie su tale questione e,da parte mia,non mancherà certo l’impegno per ulteriori approfondimenti.

Sempre rispondendo ad un’altra osservazione formulata dalla segretaria A.N.M.V.I., dott.ssa Torriani, in merito a chi e con quali criteri si andranno a valutare le caratteristiche etologiche degli animali, mi pare di poter dire che, senz’altro, sarà promulgato anche un regolamento attuativo della legge in cui si classificheranno le suddette caratteristiche.

Il legislatore nel fare ciò si avvarrà del parere di veterinari etologi e, perché no, di filosofi che

si sono occupati dei comportamenti degli animali. Se ciò non avvenisse e, comunque, anche in presenza di detto regolamento è pacifico che, in caso di un procedimento penale, in cui la definizione delle caratteristiche etologiche dell’animale

rilevi ai fini del giudizio, il Giudice non esiterà a nominare un veterinario, in veste di consulente tecnico d’ufficio, a cui rivolgere tutti i quesiti diretti a fare chiarezza, autorizzando il veterinario ad avvalersi, se ritenuto necessario, di altre figure professionali

I collezionisti

(etologi) onde poter svolgere al meglio l’incarico peritale.

Ciò,comporta che la categoria veterinaria si attivi per far arrivare in Parlamento,anche su questo aspetto della legge,tutta la competenza che le è propria. ■

Raccogliere animali in numero superiore alle proprie capacità di accudimento può essere un segno di malattia mentale

I ricercatori del Tufts University Center for Animals and Public Policy hanno stabilito che la raccolta di un numero di animali eccessivo e decisamente superiore alle proprie possibilità di accudimento (economiche e fisiche) può essere un segno di demenza o di patologia mentale ossessivo-compulsiva.

I ricercatori hanno anche definito il profilo psicologico delle persone affette da questo problema raccogliendo dati da diverse agenzie e società per il controllo e per la protezione degli animali.

Spesso i collezionisti di animali non sono in grado di occuparsene dal punto di vista sanitario e non riconoscono né le sofferenze né le malattie.

I ricercatori stanno inoltre tentando di diffondere il concetto che in questi casi è più utile un aiuto di tipo medico-psichiatrico rispetto ad una persecuzione del maltrattamento degli animali come crimine, dato che è anche stato dimostrato che la punizione non impedisce la recidiva (Trends magazine, AAHA, Aprile-Maggio 2000)

Questo breve resoconto ci chiarisce quelle tristi situazioni che tutti noi medici veterinari possiamo testimoniare e verso le quali ci sentiamo particolarmente impotenti.

Questo tipo di problema è ulteriormente peggiorato dal fatto che per l’opinione pubblica queste persone sono invece dei benefattori, perché si “occupano” degli animali e anche se ne hanno già sessanta cani o gatti raccolgono anche il sessantunesimo.

Le uniche proteste si levano solo quando la situazione è tale da diventare “inconveniente igienico”. Questo eufemismo decisamente curioso rende evidente che il problema principale sollevato in questi casi è quello della sporcizia o del fetore, mentre non vi si rileva traccia del maltrattamento estremo al quale sono sottoposti gli animali, né dello stato di sofferenza psichica che contraddistingue chi fa del “collezionismo” di animali lo scopo principale della sua vita.

7 RUBRICA LEGALE
laPROFESSIONE VETERINARIA 29/2004

ANVU a UNIRE: senza giusto compenso non lavoriamo

Trova il pieno sostegno dell’ANMVI l’iniziativa dell’ANVU di far mancare le prestazioni dei propri veterinari se l’UNIRE non accetterà una proposta di convenzione e compensi in linea con i minimi tariffari indicati dalla FNOVI.

Il 22 luglio scorso, il Presidente D’Addario confermava al Collega GiuseppeCascio , Presidente dell’Unione Veterinari Unire, che “gli accordi attualmente in vigore non risultano conformi alle norme deontologiche, alla cui osservanza sono tenuti tutti i medici veteri-

nari e, quale diretta conseguenza di ciò, si considerano i professionisti, attualmente prestatori d’opera in favore dell’UNIRE, passibili di apertura di procedimenti disciplinari da attivarsi ad iniziativa degli Ordini Provinciali di appartenenza”. Più che di uno sciopero,

dunque, il rifiuto dell’ANVU è un atto dovuto, in osservanza alla deontologia e al decoro professionale.

Al Segretario Nazionale UNIRE, FrancoPanzironi, l’ANVU ha indirizzato una nota molto schietta, coinvolgendo in indirizzo il Mini-

stro delle Politiche Agricole Alemanno: “la mancata ratifica della convenzione - scrive Cascio il 2 agosto - non ritenuta congrua per le professionalità richieste, potrebbe portare a spiacevoli procedimenti disciplinari nei confronti di quei professionisti che fino ad ora hanno svolto il ruolo assegnatogli con abnegazione e alto senso del dovere, sopperendo anche a vuoti organizzativi di varia natura, non ultimo i ritardi dei pagamenti e dei rimborsi delle somme anticipate. È altresì importante ribadireprosegue il presidente ANVUcome l’aumento dei carichi di lavoro e di responsabilità, associati ad incompatibilità professionale imposta dall’Ente, possa portare nel tempo ad una riduzione del valore dell’operato anziché del suo incremento”.

A sostegno dei veterinari incaricati UNIRE, il Presidente ANMVI Paolo Bossi ha scritto ai Ministri Sirchia e Alemanno una lettera nella quale chiede un “autorevole intervento”, soprattutto da parte del titolare del Dicastero a cui fa istituzionalmente capo la Categoria. Nella lettera si informano anche i ministeri competenti dell’ipotesi di astensione da ogni prestazione “bloccando di fatto le attività agonistiche e palesando pubblicamente l’assoluta mancanza di considerazione in cui viene tenuta la professionalità dei medici veterinari da parte dell’UNIRE”. ■

A.N.M.V.I.

Organizza un CORSO PERADDETTI ALPRIMOSOCCORSO

Teoria e pratica per l’attuazione delle misure di primo intervento interno e per l’attivazione degli interventi di pronto soccorso

Corso ai sensi del DECRETO 15 luglio 2003, n. 388 Regolamento recante disposizioni sul pronto soccorso aziendale in attuazione dell’articolo 15, comma 3, del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni.

-Gazzetta Ufficiale del 3 febbraio 2004In collaborazione con

Cremona, Palazzo Trecchi 12-13 novembre 2004

8 ATTUALITÀ
laPROFESSIONE VETERINARIA 29/2004
ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
Edizione accreditata ECM
Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Cremona

Ravvedimento operoso

Il prossimo 31 ottobre 2004 scadrà il termine per la presentazione in via telematica dei modelli UNICO2004 persone fisiche (titolari di partita IVA) e società di persone.

Le sanzioni per l’omessa presentazione delle dichiarazioni annuali sono stabilite dal Decreto Legislativo 18 dicembre 1997, n. 471 per quanto riguarda la dichiarazione dei redditi, dei sostituti d’imposta e dell’IVA e dal Decreto Legislativo 15 dicembre 1997, n. 446 per quanto riguarda la dichiarazione ai fini IRAP.

In sintesi le sanzioni applicabili sono riportate nella tabella 1. Il contribuente ha però la possibilità di usufruire di una riduzione delle sanzioni mettendo in atto la procedura nota come “ravvedimento operoso” di cui all’articolo 13, comma 1, del Decreto Legislativo 18 dicembre 1997, n. 472. È possibile accedere al ravvedimento solamente se la violazione non sia stata già constatata e comunque non siano iniziati accessi, ispezioni, verifiche o altre attività amministrative di accertamento portate formalmente a conoscenza del contribuente.

Tabella 1

Per poter usufruire delle sanzioni ridotte occorre: •presentare le dichiarazioni omesse entro 90 giorni dal termine di legge; •versare contestualmente (cioè entro lo stesso termine di 90 giorni) la sanzione ridotta, pari ad un ottavo del minimo stabilito dalla legge.

Per l’anno in corso, tenendo conto del termine di presentazione in via telematica delle dichiarazioni fissato al 2 novembre (il 31 ottobre 2004 ed il 1°novembre 2004 sono festivi), il termine ultimo per ravvedersi scade il 31 gennaio 2005.

Chi vorrà usufruire del “ravvedimento operoso” alle condizioni sopra riportate potrà quindi sanare gli omessi adempimenti con il pagamento delle sanzioni evidenziate nella tabella 2.

La sanzione di Euro 32 per omessa presentazione della dichiarazione deve essere versata per ciascuna dichiarazione non presentata e quindi tenendo conto che normalmente il modello Unico 2004 comprende tre dichiarazioni (Redditi, Irap ed Iva) la sanzione complessiva da versare sarà pari

DichiarazioneRif.legislativoSanzione per omessa presentazione della dichiarazione

RedditiArt. 1, c. 1, D.Lgs 471/97•dal 120% al 240% dell’ammontare delle imposte dovute con un minimo di Euro 258,00

•da Euro 258,00 ad Euro

1.032,00 se non sono dovute imposte

SostitutiArt. 2, c. 1, D.Lgs 471/97•dal 120% al 240% dell’ammontare delle ritenute non versate con un minimo di Euro 258,00

IVAArt. 5, c. 1, D.Lgs 471/97•dal 120% al 240% dell’ammontare del tributo dovuto per il periodo d’imposta o per le operazioni che avrebbero dovuto formare oggetto di dichiarazione, con un minimo di Euro 258,00

IRAPArt. 32, c. 1, D.Lgs 446/97•dal 120% al 240% dell’ammontare delle imposte dovute con un minimo di Euro

258,00

•da Euro 258,00 ad Euro

1.032,00 se non sono dovute imposte

Tabella 2

InfrazioneSanzione

Omessa presentazione Sanzione di Euro 32 (1/8 della sanzione minima di della dichiarazione Euro 258) (se non sono dovute imposte)

Omessa presentazione • Sanzione di Euro 32 della dichiarazione (con • Pagamento delle imposte dovute maggiorate imposte dovute)degli interessi calcolati al tasso del 2,5% annuo

• Sanzione per il ritardato pagamento pari al 3,75% delle imposte dovute (nel caso di ravvedimento entro 30 giorni [2 dicembre 2004])

• Sanzione per il ritardato pagamento pari al 6% delle imposte dovute (nel caso di ravvedimento oltre i 30 giorni)

ad Euro 96 (Euro 32 x 3).

Per il versamento delle sanzioni dovute per la mancata presentazione delle dichiarazioni fiscali dovrà essere utilizzato il modello

F 24 usando i codici tributo riportati in tabella 3.

È possibile effettuare il versamento della sanzione di Euro 32 cumulativamente per tutte le dichiarazioni non presentate utilizzando il seguente codice tributo:

8911 - Sanzione pecuniaria per altre violazioni tributarie.

Per il versamento delle eventuali imposte dovute e delle relative sanzioni sarà utilizzato il modello

F 24 con i codici tributo riportati nella tabella 4.

Si ricorda che l’importo degli interessi, al tasso del 2,5% annuo, calcolati dal giorno successivo a quello di scadenza fino al giorno di pagamento, dovrà essere sommato all’importo dell’imposta da versare.

RAVVEDIMENTO AI

FINI ICI

Ravvedimento breve

L’omesso o carente versamento della prima rata di acconto ICI, scaduta il 30 giugno 2004, può essere sanato entro 30 giorni e quindi entro il 30 luglio 2004 con il pagamento della sanzione del 3,75% (sanzione del 30% ridotta ad 1/8) oltre agli interessi al tasso del 2,5% calcolati per ogni giorno successivo al 30 giugno e fino al giorno di pagamento compreso.

Tabella 3

DescrizioneCodiceNote

Sanzione pecuniaria 8908per il versamento della sanzione di Altre Imposte DiretteEuro 32 per la mancata presentazione della dichiarazione dei redditi

Sanzione pecuniaria IVA8904per il versamento della sanzione di Euro 32 per la mancata presentazione della dichiarazione IVA

Sanzione pecuniaria 8906per il versamento della sanzione di Sostituti d’impostaEuro 32 per la mancata presentazione della dichiarazione dei sostituti d’imposta

Sanzione pecuniaria Irap 8907per il versamento della sanzione di Euro 32 per la mancata presentazione della dichiarazione Irap

Tabella 4

DescrizioneSezione Codice

Irpef - saldo Erario4001

Sanzione pecuniaria IrpefErario8901

Addizionale regionale all’IrpefRegioni3801

Sanzione pecuniaria Addizionale regionale all’IrpefRegioni8902

Addizionale comunale all’Irpef (1)Regioni3817

Sanzione pecuniaria Addizionale comunale all’IrpefRegioni8903

Versamento Iva sulla base della dichiarazione annualeErario6099

Sanzione pecuniaria IvaErario8904

Sanzione pecuniaria Sostituti d’impostaErario8906

Irap - saldoRegioni3800

Sanzione pecuniaria IrapRegioni8907

(1) Il codice tributo per l’addizionale Comunale Irpef è diverso da quello sopra indicato per le seguenti località (Decreto Ministero Finanze 20.12.1999):

•Regione Valle d’Aosta - cod. 3826

•Regione Friuli Venezia Giulia - cod. 3829

•Provincia Autonoma di Trento - cod. 3832

•Provincia Autonoma di Bolzano - cod. 3835

13 RUBRICA FISCALE
laPROFESSIONE VETERINARIA
29/2004

Il versamento dell’imposta dovuta, delle sanzioni e degli interessi deve essere effettuato con lo stesso modello usato per pagare l’imposta comunale sugli immobili barrando:

•sul modello di conto corrente la casella appositamente predisposta e denominata “ravvedimento”.

•sul modello F24 (per i comuni che hanno aderito alla convenzione con l’Agenzia delle Entrate per il pagamento dell’ICI

mediante modello F24) la casella appositamente predisposta e denominata “ravv”

L’importo da indicare sul conto corrente è pari alla somma dell’imposta, delle sanzioni e degli interessi.

Per chi effettua il versamento tramite modello F24 occorrerà tenere separati gli importi dell’imposta comunale, delle sanzioni e degli interessi utilizzando i seguenti codici tributo appositamente predisposti:

•3901 - imposta comunale sugli immobili (ici) per l’abitazione principale

•3902 - imposta comunale sugli immobili (ici) per i terreni agricoli

•3903 - imposta comunale sugli immobili (ici) per le aree fabbricabili

•3904 - imposta comunale sugli immobili (ici) per gli altri fabbricati

•3906 - imposta comunale sugli immobili - interessi

•3907 - imposta comunale sugli immobili - sanzioni

Ravvedimento lungo

Entro il 2 novembre 2004 (per chi presenta il modello Unico 2004 in via telematica) è possibile sanare l’omesso o carente versamento della prima e della seconda rata ICI dovute per l’anno 2003.

La legge infatti prevede che è possibile sanare con il ravvedimento operoso i mancati o caren-

ti versamenti entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa all’anno nel quale è stata commessa la violazione.

Per procedere al ravvedimento occorrerà versare la sanzione del 6% (sanzione del 30% ridotta ad 1/5) nonché gli interessi calcolati al tasso del 3% fino al 31 dicembre 2003 e del 2,5% dal 1°gennaio 2004.

Le modalità di versamento sono uguali a quelle sopra indicate per il ravvedimento breve. ■

GAZZETTA UFFICIALE

Serie Generale n.173 del 26-7-2004

CONFERENZA PERMANENTE PER I RAPPORTI TRA LO STATO LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO

ACCORDO 20maggio2004

Accordo tra il Ministro della salute, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano sul programma di formazione continua, per l’anno 2004, e sugli obiettivi formativi di interesse nazionale, per il triennio 2003-2005, di cui ai commi 1 e 2 dell’art. 16-ter del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni.

Serie Generale n.178 del 31-7-2004

LEGGE 20luglio2004, n. 189 Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonché di impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate.

MINISTERO DELLA SALUTE

DECRETO 17 maggio 2004

Produzione, acquisto e distribuzione di vaccini per la profilassi immunizzante obbligatoria degli animali e per interventi di emergenza. (GU n. 178 del 31-7-2004).

MINISTERO DELLA SALUTE

ORDINANZA 2aprile2004

Febbre catarrale degli ovini (Blue tongue) - Norme relative alla vaccinazione, agli indennizzi e alla movimentazione degli animali vaccinati. ORDINANZA 10giugno2004

Febbre catarrale degli ovini (Blue tongue) - Norme relative alla vaccinazione e movimentazione degli animali sensibili.

Gli annunci si possono ricercare e pubblicare anche on line

www.anmvi.it/servizi/vetexchange

www.anmvi.it/servizi/vetjob

•Neolaureata presso la facoltà di Medicina Veterinaria di Grugliasco (Torino) cerca lavoro come collaboratrice presso ambulatorio veterinario. Esperienza pluriennale in ambulatori veterinari nel settore dei piccoli animali.

Contatti: mi.guerriero@libero.itMichela 339-3350692

•Veterinaria laureata a Milano nel 2002 con esperienza clinica dei piccoli animali (ambulatorio e pronto soccorso) cerca lavoro in Catania e provincia, causa trasferimento, presso ambulatori o come informatore scientifico. E-mail: kyjri@tin.it Tel: 328/8648956

•Laureata luglio 2003, con esperienza in medicina interna, pronto soccorso e anestesiologia, valuta proposte di lavoro nelle regioni Emilia Romagna, Marche, Toscana ed Umbria. e-mail: liberaonline@libero.it telefono 3385943332 ore serali.

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PROFESSIONE VETERINARIA 29/2004 14
RUBRICA FISCALE
LEGGI IN GAZZETTA

Educazione e istruzione degli animali da compagnia

Ecco gli Istruttori diplomati GIAC

Affiancano il veterinario nella valorizzazione della pet-ownership

Pubblichiamo,seppur con increscioso ritardo dovuto a motivi organizzatividi cui peraltro ci scusiamo - l’elenco degli Istruttori diplomati GIAC, figure professionali che hanno sostenuto un lungo e articolato corso di formazione teorico-pratico dimostrando di avere acquisito la competenza tecnica per affrontare le aree dell’educazione e istruzione degli animali da compagnia. Il progetto GIAC, come scuola di formazione focalizzata sull’area della pedagogia cinofila, ovvero orientata all’implementazione del cursus educativo (declinare le peculiarità del cane a un esito comportamentale equilibrato e compatibile con la società umana) e all’apprendistato istruttivo (dare al soggetto degli strumenti di conoscenza di base), era stato ideato per realizzare una piena assonanza con il mondo della veterinaria. Un buon profilo pedagogico che andasse a sostituire l’ormai anacronistico addestramento non performativo si valutava come il modo migliore anche per valorizzare la figura del cane nell’ecumene. Nello stesso tempo la sensibilità verso la complessa materia della medicina comportamentale, vale a dire una chiarezza circa il bisogno del medico veterinario nella diagnostica

Gli Istruttori diplomati GIAC

1°CORSO:

1.BARALDI GUIDO (Goito MN)

2.BEDIN SABRINA (San Donà di Piave VE)

3.BORDONI CRISTINA (Sanfena TO)

4.CAPITANIO NAZZARENO (Alba Adriatica TE)

5.DEGANI ENRICO (Aosta AO)

6.DEGLI ESPOSTI BARBARA (Casalecchio di Reno BO)

7.DI LEO LUIGI (Sannicardo di Bari BA)

8.GARONI ELENA (Milano MI)

9.MILANI LAURA (Milano MI)

10.OTTIERI GIUSEPPINA Napoli NA)

11.PAGANELLI VANIA (Grosseto GR)

12.PANOZZO DANIELA (Treviolo BG)

13.PAPA VERONICA (Ceggia VE)

14.PARALOVO PIERPAOLO (Mortara PV)

15.RONCHI PAOLA (Salò BS)

16.ROVAROTTO CESARE WILLIAM (Villaggio Francolino di Carpiano MI)

17.SCANAVACCA LUCA (San Giuliano Milanese MI)

18.SEMBENOTTI SONIA (Trento TN)

19.SPENNACCHIO LUCA (Rivolta D’Adda CR)

20.VAIRA ANGELO (Treviolo BG)

21.VILLANI ELENA (Zola Predosa BO)

22.ZORATTI LAURA (Monternas UD)

2°CORSO:

1.BIONDI MORENO (Capriate BG)

2.CALLEGARI ELENA (Mosana di Giovo TN)

3.CAVASINO LARA (Velletri RM)

4.COLOMBO SIMONA (Castellanza VA)

5.CONTI SURIA (Pianoro BO)

6.CRISTELLI FRANZISKA (Bolzano BZ)

7.GIRO VALENTINA (Jesolo Lido VE)

8.GONZI GIANPIERO (Albareto PR)

9.KELCHER EMILIJA (Milano MI)

10.LENTI MARIA ROSA (Pontboset AO)

11.MARCHI LICIA (Modena MO)

12.MARCHIONNE LAURA (Spoltore PE)

13.MASSALIN ANNA MARIA (Mogliano Veneto TV)

14.MATTIVI LUCIANO (Zambatta TN)

15.ONESTINI PAOLO (Cervia RA)

16.PECCHENINI PIERCARLO (Parabiago MI)

17.PIOLINI SILVIA (Lodi MI)

18.ROMANI SABRINA (Turate CO)

19.RUSSO DEBORAH (Verona VR)

20.SINCOVICH DINO MARCO (Galgagnano MI)

21.VALLEISE ELISABETTA (Arnad AO)

22.ZENOBI MARCO (Jesi AN)

I recapiti degli Istruttori GIAC sono disponibili presso la Segreteria SCIVAC al numero 0372/40.35.36.

e nell’intervento terapeutico e/o sistemico, profilavano una sinergia di cui ancora oggi vi è un grande bisogno. Il GIAC ha dato vita a due corsi, dopodiché all’interno del corpo docente - oltre allo scrivente ne facevano parte Aldo La Spina e Luigi Rimoldi - si è andato maturando un allontanamento rispetto all’approccio didattico. Questo non deve meravigliare, in fondo anche per noi era un’esperienza in qualche modo nuova e forse era inevitabile che i tre anni di lavoro comune divenissero una scadenza non procrastinabile. Per quanto mi riguarda l’esperienza è stata importante e ritengo debba considerarsi unica nel nostro Paese. In fondo i partecipanti hanno avuto modo di confrontarsi non solo con un apparato teorico-pratico di ampio respiro ma anche con la grande motivazione che ci animava e che spesso ci faceva superare un vero e proprio percorso accidentato: è indubbio che molti anni di divisione e incomprensione rendevano le cose non certamente facili e immediate tra istruttori e veterinari. Se la scuola GIAC ha concluso il suo ciclo, non per questo i professionisti che ne hanno ricevuto formazione e diploma debbono sentirsi in qualche modo defraudati, perché di fatto hanno ricevuto una preparazione professionale di altissimo profilo. Oggi questi professionisti sono in grado di affiancare il medico veterinario nella valorizzazione della pet-ownership e di lavorare con lui in piena assonanza. Ritengo pertanto che sia utile per i medici veterinari conoscere il nome di questi istruttori e di avvalersi di loro per avviare i processi educativoistruttivi e per attuare i protocolli individuati dal medico veterinario sulla base di valutazioni cliniche e/o sistemiche. Non credo che tra veterinario e istruttore ci debbano essere conflittualità professionali, bensì assonanze e convergenze professionali, a patto che vengano rispettate le diverse competenze.

La sfida del GIAC è stata anche questa e di ciò bisogna dargliene merito, per cui è ipotizzabile che il criterio di collaborazione non sia solo un proposito ma possa diventare una prassi. ■

World Buiatrics Congress23a Edizione Quebec City

Dopo l’appuntamento di Hannover in Germania nel 2002, il Congresso Mondiale di Buiatria si è svolto quest’anno, per la prima volta nella sua storia, in Canada nella suggestiva cornice di Quebec City, città ricca di storia e di fascino europeo, dal 11 al 16

luglio. Ospitato dal funzionale Centro Congressi nel cuore della Vieux Ville, la 23a edizione del WBC ha registrato la partecipazione di oltre 1800 veterinari provenienti da 53 paesi, con una netta maggioranza di colleghi nord americani e una buona presenza di europei, tra i quali è stato apprezzato il gruppo italiano con 95 presenze, in larga parte liberi professionisti. Il Comitato Organizzatore, presieduto dal Prof. Emile Bouchard, Università di Montreal, già ospite al Congresso Sivar del 2003, ha predisposto un intenso programma di relazioni che si sono tenute in contemporanea su cinque sale e che hanno abbracciato le principali aree di interesse della medicina bovina: Medicina interna e chirurgia (comprendente mastiti, malattie infettive e metaboliche, parassitologia), Medicina di mandria, Riproduzione e embrio transfer, Sanità pubblica. Nell’ambito del congresso si sono svolti inoltre quattro forum su argomenti specifici, tra i quali hanno riscosso notevoli apprezzamenti quello dedicato alla medicina di mandria e quello sulle tecniche chirurgiche a cura rispettivamente del Prof. Noordhuizen, NL, e del Prof. Hull, USA. Hanno completato il programma i simposi satelliti organizzati dai principali sponsor della manifestazione: Pfizer Animal Health, Intervet e Schering-Plough A.H. In totale il congresso ha registrato la presenza di oltre 200 relatori e l’esposizione di 400 posters. Interessante la sessione dedicata alla medicina di mandria con relatori provenienti dalle principali aree di sviluppo della zootecnia (Canada, Stati Uniti, Australia, Francia e Olanda) che ha dato un quadro complessivo dello stato dell’arte della medicina bovina. Nelle sessioni di chirurgia molte le relazioni sulle tecniche diagnostiche e di intervento con l’ausilio di ecografia ed endoscopia, mentre il programma di sanità pubblica ha rivolto l’attenzione soprattutto sui rischi di contaminazioni alimentari e sui sistemi di autocontrollo. Tra le numerose relazioni ascoltate merita una segnalazione particolare quella del Dr. Otto Radostitis, Professore Emerito, della Università del Saskatchewan, che ripercorrendo i suoi 45 anni di insegnamento ha descritto l’evoluzione della medicina bovina e le sfide che si affacciano nel futuro. Con appassionata vivacità, partendo da James Herriot e dalla pratica clinica quotidiana è arrivato alla complessità della moderna medicina di mandria e alle poco ottimistiche tendenze dell’allevamento bovino (concentrazione dei capi e riduzione delle stalle), evidenziando la necessità di adeguare la formazione dei veterinari,

di Roberto Marchesini

Nuovi incarichi SCIVAC

Nella seduta del Consiglio Direttivo/Commissione Scientifica SCIVAC del 16 luglio scorso, sono stati assegnati i seguenti incarichi:

Responsabile Delegazioni Regionali: Giorgio Romanelli

Responsabile degli Eventi: Giorgio Romanelli

Coordinatore delle Società Specialistiche: Pier Mario Piga

Responsabile SCIVAC per il Centro Italia: Carlo De Feo

Responsabile SCIVAC per il Sud Italia: Carlo Damiani

Responsabile SCIVAC Centro Studi Perugia: Carlo De Feo

sia pre che post laurea, in funzione delle prospettive del mercato. L’appuntamento per la prossima edizione del Congresso Mondiale di Buiatria è fissata di nuovo in Europa e precisamente a Nizza, nell'ottobre del 2006.

Vice Presidente SIVAR

Seminario AVULP:

Approfondimenti in Ortopedia II

5settembre 2004

Relatore: G. Rovesti

Sede del Seminario: Centro Studi SCIVAC/AVULP Perugia

Informazioni: Avulp Via Morettini, 19 Perugia

Tel/Fax: 075/50508703

E-mail: segreteria@avulp.it

Sito:www.avulp.it

Oftalmologia: incontro CVM

Il Circolo Veterinario Milanese con il patrocinio degli Ordini dei medici Veterinari di Milano, Como e Sondrio, organizza il 14 settembre 2004, una serata sul tema “Tumori oculari e retroculari nel cane e nel gatto”. Relatore: Prof. Bernard Clerc, Maison Alfort Paris. La serata è gratuita per tutti i soci del Circolo Veterinario Milanese. Sede:. NOVOTEL MILANO NORD

CA’ GRANDA - V.le Suzzani, 13MILANO - Tel: 02/66101861.

Per informazioni sulle modalità

d’iscrizione: e - mail CVM: c.v.m@libero.it

sito Internet: www.cvm-online.itTel: 02/57600149 (dott. Montagna, ore studio)

Seminario AVULP:

Patologie dell’articolazione femoro-tibiorotulea nei piccoli animali.

Biomeccanica e trattamento della rottura del legamento crociato craniale

17-18 settembre

Relatori: Prof. P. Montavon, Dr. D. Damur, Dr. T. Guerrero, Dr. F. Gallorini. Sede del Seminario: Centro Studi SCIVAC/AVULP Perugia

Informazioni:

Avulp Via Morettini, 19 Perugia

Tel/Fax: 075/50508703

E-mail: segreteria@avulp.it

CVB: appuntamento il 2ottobre

Il Circolo Veterinario Bolognese organizza il 2 ottobre 2004 presso il Novotel di San Lazzaro- Bo, un incontro dal titolo “L’esame radiografico del torace nei piccoli animali: le strutture cardiovascolari.”

Relatore: Prof. Ripone. Per l’incontro è stato richiesto l’accreditamento ECM. L’incontro avrà inizio alle 14.00 per terminare alle 19.00 circa. Per ulteriori informazioni contattare la segreteria del CVB051 6313158.

Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno: ad ottobre tre corsi

8 Ottobre 2004: corso di aggiornamento sulla “Sicurezza degli alimenti ad uso zootecnico: dal benessere animale alla tutela del consumatore”. Responsabile scientifico: Dr. Luigi Serpe - Direttore Dipartimento Chimica I.Z.S.M.

15 Ottobre 2004: Corso sulla “Sorveglianza per la tutela della mozzarella di bufala campana”. Coordinatore scientifico: Dr. Mario Bartoli - Direttore Dipartimento Isp. Alimenti I.Z.S.M.

19-22 Ottobre 2004: Corso sui “Metodi statistici e sorveglianza epidemiologica in sanità pubblica veterinaria. Responsabile del corso: Dr. V. Caligiuri - Dirigente Veterinario I.Z.S.M. e Responsabile Osservatorio Epidemiologico Regione Campania. Sede dei corsi: Salone Conferenze I.Z.S.M., Via Salute 2Portici (NA).

Per tutti i corsi è stato richiesto l’accreditamento ECM.

Per ulteriori informazioni: Segreteria Organizzativa Ufficio Formazione e Informazione

Tel. 081-7865218

Fax 081-7865254 http://www.izsmportici.it

E-mail: formazione@izsmportici.it

15 DALLE ASSOCIAZIONI
laPROFESSIONE VETERINARIA 29/2004

E se fosse vero?

Secondo la sentenza del Consiglio di Stato i veterinari pubblici non dovrebbero essere iscritti all’Ordine se non nel caso in cui svolgano anche la libera professione. In sostanza quindi un laureato in Medicina Veterinaria, dopo aver superato l’esame di Stato, si iscrive all’Ordine e può quindi partecipare ai concorsi pubblici ma una volta

diventato dipendente pubblico non è più tenuto a mantenere l’iscrizione se non nel caso in cui svolga anche attività professionale privata. D’altra parte il ministro Sirchia ha riconosciuto ai medici, e quindi anche ai veterinari, la possibilità di svolgere la libera professione togliendo più o meno tutti i vincoli precedenti. Ho letto anche con attenzione l’intervento della

collega Madia apparso sul n°28 di questa rivista e sinceramente faccio fatica a condividere e capire il suo desiderio, se non entusiasmo, di cogliere l’occasione per togliere dagli Ordini i dipendenti pubblici. Detto questo proviamo a pensare cosa accadrebbe se dovesse essere applicata la Sentenza del Consiglio di Stato. Quanti sono i dipendenti pubblici

che svolgono attività libero professionale? Non lo so, ma penso che dovrebbero essere pochi visto che quasi il 99% aveva optato per l’intramoenia. Ma soprattutto quanti avranno l’interesse a restare iscritti all’Ordine, e quindi all’ENPAV, pur di continuare a svolgere anche una attività privata? Sono convinto che la stragrande maggioranza si cancellerebbe preferendo rinun-

ciare definitivamente ad altre attività. Potrebbero continuare a svolgerle occasionalmente senza iscriversi all’Ordine ma rischiando in questo caso una denuncia per abuso di professione.

Dei 6.000 dipendenti, quindi, solo pochi, quelli che negli anni hanno consolidato una attività privata, resteranno iscritti mentre tutti gli altri, compresi moltissimi docenti universitari, avranno tutta la convenienza a togliersi dall’Ordine. La FNOVI perderà così circa 6000 iscritti, non è drammatico da un punto di vista economico, ma soprattutto perderà tutta la componente pubblica.

Siamo convinti che avere una FNOVI che finirà di rappresentare solo il mondo libero professionale sia logico e conveniente? Non è meglio, e non abbiamo maggior forza, ad avere una Federazione che rappresenta tutta la categoria?

Una FNOVI solo di liberi professionisti rischierebbe una sindacalizzazione che oltre ad essere pericolosa sarebbe anche in contrasto con le stesse finalità istituzionali degli Ordini. Anche l’ENPAV perderebbe 6.000 contribuenti, tutti i dipendenti pubblici. Ma le pensioni attualmente elargite sono principalmente a favore di dipendenti pubblici e la loro copertura finirà di gravare quasi esclusivamente sui versamenti dei liberi professionisti. Si potrebbe pensare ad una gestione separata, come da tempo qualcuno suggerisce, ma non sarebbe certo una scelta facile e senza ostacoli.

Per l’ONAOSI poi si arriverebbe all’assurdo di escludere dall’obbligatorietà i dipendenti pubblici, in quanto non più iscritti all’Ordine, che l’hanno sempre avuta lasciandola solo ai professionisti privati che giustamente non la vogliono. Penso quindi che al di là degli aspetti normativi, che non mi sembrano particolarmente chiari, la strada dell’emarginazione del settore pubblico sia da escludere in quanto priverebbe la FNOVI di una componente molto importante, e per certi versi anche molto forte, della nostra categoria. Se il mondo professionale non si sente sufficientemente rappresentato credo che sia soltanto colpa sua visto che su circa 23.000 iscritti agli ordini veterinari quelli del settore pubblico sono poco più del 25%. Non ci vorrebbe molto, quindi, per avere una maggior forza di rappresentanza. ■

16 laPROFESSIONE VETERINARIA 29/2004 RIFLESSIONI
Il Prontuario Terapeutico Veterinario 2004 è in spedizione gratuita a tutti i soci SCIVAC

Crediamo che i fatti commentati in questi messaggi tratti dalla Vetlink siano sufficientemente noti ai Colleghi da non richiedere introduzioni. La lista infatti viene letta da molti colleghi, molti di più di quanti vi intervengono attivamente. Comunque per chi avesse bisogno di ricapitolare la questione, chiariamo che l’antefatto è un corsivo pubblicato sul numero 26 del nostro giornale. L’autore, Antonio Manfredi, risponde qui ai Colleghi Caporaletti e Torriani che hanno commentato in lista il suo “Piove governo ladro”.

Piove governo ladro!

Leggo con stupore la prima pagina di Professione Veterinaria 26/2004 ed in particolare l’editoriale “Piove, governo ladro!”.L’articolo, per chi non lo avesse letto, prende spunto da due discussioniaffrontate sulle mailing list vetlink e scivac-forum e più precisamente quelle riguardanti il servizio tossicologico purina e il GIAC. Si sostiene che partendo da queste discussioni si sia scatenata “...una ridda di interventi anche contro l’ANMVI, che con il servizio tossicologico non c’entra nulla. Pochi giorni dopo si è passati a prendere di mira la Sisca e il progetto GIAC. Da interventi riconducibili ad una logica, si passa a volte a messaggi senza spessore e spesso pretestuosi”. Tutto questo per poi asserire che se questo succede è perché l’ANMVIe la SCIVAC sono spesso viste come il governo della veterinaria e per questo colpevoli di tutto. Ho provato a rileggere le mail da me salvate su quegli argomenti e non ho trovato traccia di attacchi sconsiderati ad ANMVI. La critica al servizio tossicologico Purina è stata mossa da Oscar Grazioli nei modi usuali della sua penna che la testata dell’associazione dovrebbe ben conoscere visto che scrive con regolarità una rubrica sullo stesso settimanale e i suoi articoli pubblicati da Libero appaiono con link nella Home page dell’anmvi. Al suo intervento ha fatto seguito una replica di Scotti e gli interventi di Colleghi molti dei quali attivamente impegnati in ANMVI(tra cui io stesso). Unsubdolo ammutinamento?

O semplicemente critica ad un servizio sulla cui efficacia esistono molti dubbi? La discussione sul GIAC ha origine da una domanda posta da Laura Torriani a cui hanno risposto molti comportamentalisti della SISCA. Anche qui fra le mail da me conservate neanche un attacco ad ANMVI. Ammutinamento anche in questo caso? O forse il progetto GIACnon ha funzionato neanche per gli iscritti alla società che lo ha promosso? Mi ha colpito inoltre il passaggio in cui si afferma che si sia passati attraverso messaggi riconducibili ad una logica: di che logica si parla? Ringrazio ANMVIper il ricorso avverso all’apertura della Facoltà di Ca-

tanzaro, ma non credo che questo debba e possa tacitare le critiche interne ed esterne dalle quali sarebbe meglio prendere spunto per migliorarsi.

Nessuna ribellione

Quell’editoriale l’ho trovato anch’io fastidioso e soprattutto fuori tema, sarò anch’io pagata sottobanco dalla parte avversa per destabilizzare il palazzo?

Primo discutere dell’efficienza o inefficienza come hanno fatto

Oscar (lugubre nemico-spia ululante nella notte avvolto di drappi blu/neri?) e la collega Broggi di un qualsiasi servizio da chiunque gestito non mi sembra reato di lesa maestà, ma casomai disappunto per essere ricorsi ad un aiuto proposto e ampiamente pubblicizzato e non averlo in realtà trovato. Controllo di qualità, chiamiamolo se mai, peraltro pare tristemente che dalle rispostescaturite un controllo non sia mai stato eseguito dai responsabili. Nonho oltretutto avuto l’impressione che dozzine di colleghi insorgessero a difesa del servizio tessendone le lodi.

Secondo, facendo parte sia della prima discussione (si può esprimere un parere professionale e eseguire una valutazione funzionale in base alle proprie esigenze lavorative?) che della seconda (purtroppo ho la memoria lunga, che volete, il GIAC mi sono ricordata che esisteva e ho chiesto dove fosse finito, dov’è il problema?) non ritengo di aver compiuto azione sovversiva e destabilizzante. Anch’io sono andata a rileggere e di strali lanciati verso ANMVI non trovo traccia, oltretutto ne sono pure il Segretario. Tanto meno mi sembra di intravedere una logica di qualsiasi tipo, mi sembra solo di vedere dei colleghi(tra l’altro quasi tutti sonoosono stati dei collaboratori delle varie società in un modo o nell’altro) che esprimono dei pareri o descrivonovicende reali, poi il parere può non piacere, ma la libertà di esprimerlo non significa ribellione o eversione.

Per correttezza di informazione e per equilibrare la diffusione del messaggio “piove governo ladro” sarebbe gradita la pubblicazione di questi commenti su professione anche se ciò avverrà a settembre.

Nonostante questi due interventi siano già apparsi in Vetlink ci è stato chiesto di pubblicarli anche su Professione Veterinaria visto che il corsivo “Piove, governo ladro!” è apparso sul n°26 di questa rivista. Come ho già avuto modo di spiegare in lista a Caporaletti ed alla Torriani non condivido l’interpretazione ed il significato che loro hanno dato al testo pubblicato. Cercherò quindi di riprendere il ragionamento sperando di essere più chiaro e non lasciare

altri dubbi. Con questo corsivo si volevano evidenziare due aspetti: il primo riguarda il fatto che spesso in Vetlink si parte da un argomento e si finisce di parlare di tutt’altro perdendo il filo del ragionamento con interventi anche inutili, aggressivi, personali, pretestuosi, promozionali, maleducati, ecc., facendo perdere alla discussione l’obbiettivo e la concretezza del ragionamento originario che al contrario potrebbero essere molto utili ed importanti per tutti gli iscritti. Nei due casi portati semplicemente ad esempio in quanto ultimi avvenuti - quello sul Servizio Tossicologico della SCIVAC e quello sul GIAC - è accaduto quanto lamentavo. Si è partiti da argomenti di grande interesse per tutti, per poi involversi in aspetti che allontanavano dal problema principale, dando spazio anche ad interventi di scarso contenuto o di battibecco personale. Con questo non voglio colpevolizzare o giustificare qualcuno, desidero solo esprimere il rammarico per aver perso delle occasioni di confronto che potevano essere molto utili. Questo concetto mi sembrava chiaro anche nel corsivo: “Qualche giorno fa un collega ha evidenziato alcuni limiti operativi del Servizio Tossicologico... Da interventi riconducibili ad una logica, si passa a volte a messaggi senza spessore e spesso pretestuosi”. Il concetto era espresso in termini generali con tutto il rispetto per chi aveva avviato la discussione e per tutti gli interventi “concreti” che erano seguiti. Il secondo aspetto riguarda l’atteggiamento che spesso si evidenzia nei forum di discussione nei confronti delle associazioni nazionali. Su vari argomenti ho avuto modo di leggere interventi di questo genere: “Ma cosa fa l’ANMVI?”, “Perché l’ANMVI non interviene?”, “E la SCIVAC perché non fa nulla?”, ecc. E questo parlando di IVA, dei troppi veterinari, del ministro che non ci ascolta, della crisi del settore, dell’ONAOSI, ecc. Dell’ECM poi si arriva a dire che è stato voluto dall’ANMVI e dalla SCIVAC perché poteva essere un “business”. Ma quando? Ma dove? Tutti questi interventi dimostrano enorme disinformazione e spesso la alimentano. È vero che nei momenti di crisi ci si arrabbia sempre con il Governo e che l’ANMVI e la SCIVAC sono viste come il governo della veterinaria, ma non si possono attribuire loro le responsabilità di tutto quanto da parecchi anni non funziona nel settore veterinario dimenticandosi l’impegno che, al contrario, queste ed altre associazioni hanno e continuano ad esprimere nell’interesse di tutta la categoria veterinaria. Questo non significa che non si possano avanzare critiche o contestare azioni sulle quali non si è d’accordo, anzi, saranno sempre ben accolte se avranno un valore costruttivo nell’interesse di tutta la veterinaria. Anche questo era già scritto nel corsivo: “Ben venga comunque tutto, anche le critiche: le

liste sono state messe a disposizione anche per questo”. Sono tutte riflessioni personali, e mi sembrano ovvie, visto che rispondo agli interventi di due esponenti dell’ANMVI, ma credo che siano condivisibili da tutti quanti credono nella crescita culturale e professionale della veterinaria italiana.

I vegani di una volta...

Sto leggendo con divertito interesse la polemica suscitata al commento di un collega a proposito dei veterinari vegani (ProfessioneVeterinaria n. 28/2004 ndr).

La signora Marina Berati, vegana di professione, così afferma: “in un mondo ideale, un vegano, in quanto rispettoso della libertà degli animali, vorrebbe non ci fossero più animali costretti alla dipendenza dall’uomo, ma solo animali selvatici, che possano vivere la loro vita senza interferenza umana”.

E più avanti prosegue: “...e li porta dal veterinario a sterilizzare, a curare, a vaccinare.”.

O bella!! mi sono detto. Li porta a sterilizzare? Un vegano che violenta il corso naturale e selvatico di estrogeni e testosterone? Li porta a vaccinare? Un vegano che impedisce il ciclo naturale e selvatico della Leptospira? E magari gli somministra pure quelle schifezze chimiche che interrompono il bucolico idillio selvatico tra la pulce e la tenia...

E no, mi sono detto. Non esistono proprio più i vegani di una volta.... Mauro Bolzoni

“Una scala a chiocciola attorcigliata in senso orario, con uno scheletro di zucchero e fosfati, e i gradini di basi azotate che costituiscono l’alfabeto del vivente’’

Francis Crick, 1916-2004 (osservando la foto a raggi X dei cristalli di Dna scattata con R. Franklin nel 1953)

Organizza un Corso per datori di lavoro in struttura veterinaria

LA SALUTE

E LA SICUREZZA

SUL LAVORO

Corso ai sensi dell’art. 10, comma 2, del D.Lgs 626/94

In collaborazione con

Cremona, Palazzo Trecchi 5-6 novembre 2004

laPROFESSIONE VETERINARIA 29/2004 17 LETTERE AL DIRETTORE @
ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Cremona Edizione accreditata ECM
A.N.M.V.I.

SIMIV

MEDICINA INTERNA - Relatore:GRANT GUILFORD - Richiesto accreditamento ECM - Cremona,Palazzo Trecchi

Per informazioni:Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403502 - email socspec@scivac.it

SIVE - MACROREGIONI NORD ORIENTALE E NORD OCCIDENTALESEMINARIO MACROREGIONE - Relatori:J.M.DENOIX - M.TONIATO - Cremona,Palazzo Trecchi - Richiesto accreditamento ECM

Per informazioni:Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel 0372/403502 - email info@sive.it

SIVE - MACROREGIONI CENTRALE E MERIDIONALESEMINARIO MACROREGIONE - Relatori:J.M.DENOIX - M.TONIATO - Roma - Richiesto accreditamento ECM

Per informazioni:Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel 0372/403502 - email info@sive.it

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC CAMPANIAFONDAMENTI DI ANESTESIA GASSOSA - Novotel Caserta Sud,S.S.87,Sannitica Km22.600 Capodrise CE - Relatore:dr.Emilio

SEMINARIO SCIVAC

SEMINARIO SCIVAC

CORSO SCIVAC

IN QUESTO NUMERO

COPERTINA: ONAOSI, INSORGONO I VETERINARI ATTUALITÀ

Feltri - Richiesto accr.ECM - Per info:Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - email:delregionali@scivac.it

NUOVI APPROCCI A VECCHI PROBLEMI GASTROENTERICI NEGLI ANIMALI DA COMPAGNIA - Cremona - Relatore:dr.Grant

Guilford - Richiesto accr.ECM - Per info:Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403508 - email:info@scivac.it

NUOVI APPROCCI A VECCHI PROBLEMI GASTROENTERICI NEGLI ANIMALI DA COMPAGNIA

Teramo,Facoltà di Medicina Veterinaria Università di Teramo - Relatore:dr.Grant Guilford - Richiesto accreditamento ECM

Per informazioni:Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403508 - email:info@scivac.it

CORSO DI CARDIOLOGIA 2a PARTE - Cremona - Crediti ECM:18

Per informazioni:Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403508 - email info@scivac.it

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC SICILIAIL PRURITO E TUTTE LE SUE CAUSE - Acireale - CT - c/o IRMA,via Paolo Vasta 158/C - Relatore:dr.ssa Fabia Scarampella

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC VENETO

SICARV

INCONTRO REGIONALE AIVEMP LIGURIA

SIVAE

SEMINARIO SCIVAC

SCVI

5 punti ECM - Per informazioni:Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - email:delregionali@scivac

MALATTIE INFETTIVE NELLA PRATICA CLINICA - Park Hotel Villa Fiorita Monastier-TV- - Relatore:dr.Tommaso Furlanello - Richiesto accreditamento ECM - Per info:Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - email:delregionali@scivac.it

TACHIARITMIE SOPRAVENTRICOLARI E IPOCINESIA VENTRICOLARE SINISTRA - Cremona - Richiesto accreditamento ECMPer informazioni:Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403502 - email socspec@scivac.it

TECNICHE DI QUALITA’NELL’ATTIVITA’DEL MEDICO VETERINARIO NEL SSN - Sala Polivalente “Città di Recco”,Via Ippolito d’Aste 2/B - Recco (GE) - Richiesto accr.ECM - Per info:Lara Zava - Segreteria AIVEMP - Tel 0372/403541 - email segreteria@aivemp.it

MEDICINA DEGLI ANIMALI ESOTICI - Cremona - sede AVIS - Via Massarotti 65 - Richiesto accreditamento ECM

Info:Sara Cazzaniga -Segreteria SIVAE - Tel 0372 460440 email info@sivae.it

LA PREVENZIONE DELLE PATOLOGIE COMPORTAMENTALI NEL CANE E NEL GATTO - Alghero - Hotel Carlos V

Rel.:dr.Raimondo Colangeli,dr.Corrado Sgarbi - Richiesto accr.ECM

Per info:Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403508 - email info@scivac.it

CHIRURGIA TORACICA AVANZATA - Cremona - Richiesto accreditamento ECM

Per informazioni:Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403502 - email socspec@scivac.it

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC ABRUZZOL’ARTE E LA SCIENZA DELLA CITOPATOLOGIA DIAGNOSTICA - Pescara - Hotel Miramare,via Tito De Casearis,8 Città di Sant’Angelo - Relatore:dr.Davide De Lorenzi - 5 punti ECM

SIODOV

SEMINARIO SCIVAC

Per informazioni:Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - email:delregionali@scivac.it

PATOLOGIE ORALI DEL GATTO - Cremona - Richiesto accreditamento ECM

Per informazioni:Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403502 - email socspec@scivac.it

AGGIORNAMENTI IN CHIRURGIA DEI TESSUTI MOLLI - San Giusto Canadese (TO) - Teatro Carlo Bernasconi Telecittà Studios, L.go V.De Sica - Relatori:dr.Paolo Buracco,dr.Gilles Duprè - Crediti ECM:6

Per informazioni:Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403508 - email info@scivac.it

GIORNATA DI APPROFONDIMENTO SCIVACDALL’ECOCARDIOGRAFIA AD UNA STANDARDIZZAZIONE SCIENTIFICA DEL METODO,PER LA DIAGNOSI,LE INDICAZIONI TERAPEUTICHE,GLI SCREENING DI RAZZA E LA RICERCA - Cremona - Relatore:dr.Claudio Bussatori - Richiesto accreditamento ECM - Per informazioni:Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403508 - email info@scivac.it

SIVE - SEMINARIO

SVIDI

CORSO SIVAR

SEMINARIO SCIVAC

SIMVENCO

INCONTRO SIODOV/INNOVET

LE PATOLOGIE DELLA GRASSELLA - Cremona,Palazzo Trecchi - Relatore:Ellen Singer (UK) - Richiesto accreditamento ECM

Per informazioni:Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel 0372/403502 - email info@sive.it

DIAGNOSTICA PER IMMAGINI DELLE VIE RESPIRATORIE - Cremona - Richiesto accreditamento ECM - Per informazioni:Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403502 - email socspec@scivac.it

RAZIONAMENTI ALIMENTARI,BCS,RACCOLTA E ANALISI DATI NELLA VACCA DA LATTE (Max 20 iscritti).

Sede:Az.Sperimentale “V.Tadini”- Gariga di Podenzano (Pc).Relatori:dr.G.Tolasi,dr.F.Masoero,Dr.M.Moschini.

Richiesto accreditamento ECM.Info:Paola Orioli (Segreteria SIVAR) - Tel.0372/40.35.39 - email:info@sivarnet.it

AGGIORNAMENTI IN ANESTESIA - Cannizzaro (CT) - Sheraton Catania Hotel & Conference Center,Via A.Da Messina 45 Relatori:dr.ssa Alessandra Bergadano,dr.ssa Claudia Spadavecchia - Richiesto accreditamento ECM

Per informazioni:Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403508 - email info@scivac.it

STATO DELL’ARTE IN MEDICINA NON CONVENZIONALE - Cremona - Richiesto accreditamento ECM

Per informazioni:Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403502 - email socspec@scivac.it

AGGIORNAMENTI IN ODONTOSTOMATOLOGIA FELINA.NUOVI APPROCCI E TERAPIE Hotel Manuelina La Villa Via Roma,278 -16036 Recco -GE- Relatore:Dr.ssa Dea Bonello - Richiesto accreditamento ECM - Per informazioni:Monica Borghisani Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - email:monica.borghisani@evsrl.it

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC MOLISEFONDAMENTI DI ANESTESIA GASSOSA - Campobasso - Relatore:dr.Emilio Feltri - Richiesto accreditamento ECM

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC MARCHE

INCONTRO ITINERANTE SUINI DELEGAZIONI REGIONALI SIVAR

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• TRASPORTO EQUIDI E DLGS 532/92

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laVETERINARIA PROFESSIONE

La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore

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Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Angelo Franceschini, Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it

Comitato di Redazione Pierpaolo Bertaglia, Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni

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Per informazioni:Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - email:delregionali@scivac.it

PERCORSI DIAGNOSTICI E SCELTE TERAPEUTICHE NELLE PIU’FREQUENTI CARDIOPATIE ACQUISITE DEL CANE- Relatore: Dr.Francesco Migliorini - Richiesto accreditamento ECM - Per informazioni:Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC Tel 0372/403506 - email:delregionali@scivac.it

IL COMPLESSO DELLE MALATTIE RESPIRATORIE INFETTIVE DEI SUINI (PRDC):INQUADRAMENTO,PATOGENESIS E METODI DIAGNOSTICI - Sedi:Cuneo,Milano,Brescia,Verona,Perugia - Relatori:prof.Fabio Del Piero,dr.Michele Dottori

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CORSO DI DERMATOLOGIA 2a PARTE - Cremona - Richiesto accreditamento ECM

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CORSO DI EMATOLOGIA CLINICA - Perugia - Centro Studi SCIVAC/AVULP - Crediti ECM:21

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GIORNATA DI APPROFONDIMENTO SCIVACCITOLOGIA CUTANEA - Cremona - Relatore:dr.Carlo Masserdotti - Crediti ECM:7

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ONCOLOGIA CUTANEA - Cremona - Richiesto accreditamento ECM

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laPROFESSIONE VETERINARIA 29/2004 18 CALENDARIO ATTIVITÀ
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