Professione 9-2016:ok
8-03-2016
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laPROFESSIONE
20 Lettere al Direttore Meno male che non siamo finiti sui giornali i chiamo Piercarlo Fabaro sono un veterinario libero professionista di Poirino (TO): in collaborazione con un giovane collega, Roberto Piovano di Chieri (TO), ho partecipato alla movimentata cattura della renna Masha in data 5 gennaio 2016 (vedi foto). Dopo aver letto alcuni articoli di stampa riguardanti l’episodio (vedi La Stampa di Cuneo del 5 e 7 gennaio 2016, vedi la Repubblica del 6 gennaio 2016, vedi il Quotidiano Piemontese del 7 gennaio 2016 ecc…), mi viene spontaneo pensare che gli interventi di “teleanestesia” da parte dei veterinari fanno notizia solamente quando falliscono: ricordo i numerosi articoli di stampa quando è morta la giraffa del circo Orfei a Imola (settembre 2012) e poi nuovamente quando è morta l’orsa Daniza in provincia di Trento (settembre 2014). Poiché “... la renna Masha cammina e sta bene...” come cita l’articolo di Isotta Carosso su La Stampa di Cuneo del 7-1-2016, non si specifica neanche che i due giovani (Pietro e Alberto) sono riusciti a immobilizzarla dopo che all’animale è stato sparato un sedativo con apposito fucile da parte del sottoscritto... e questo dopo almeno sette mezze giornate dedicate all’argomento e alcuni tentativi di sparo andati a vuoto. Per i “non addetti ai lavori” preciso che la teleanestesia o telenarcosi oltre ad essere per
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me una malattia professionale, è una tecnica che permette la sedazione di animali a distanza tramite l’utilizzo di siringhe autoiniettanti sparate con cerbottana, balestra, pistola o fucile idoneo: si tratta di un lavoro che presenta il rischio elevato di una brutta figura in quanto abbiamo davanti a noi un bersaglio mobile con la possibilità che la siringa colpisca il torace o l’addome con conseguenze a volte mortali per l’animale. In questi 37 giorni (dal 30/11/2015 al 5/01/2016) in cui siamo stati in contatto con il titolare della ditta di Monticello d’Alba, il 23/11/2015, diverse volte ho raccomandato al giovane collega “...stiamo attenti, spariamo solo se siamo certi di fare un tiro corretto nel collo o nella coscia, altrimenti rischiamo di uccidere l’animale e inoltre finire sul giornale...”. Forse qualche giornalista ha sentito... così siamo stati completamente ignorati, ma ciò che conta è che la renna dopo circa due ore dalla sedazione si è rialzata ed il mattino successivo ha ripreso a mangiare. Desidero ringraziare il collega del Servizio Veterinario ASL CN2 Alba-Bra, dottor Giovanni Ercole, che ha seguito tutta la vicenda e poi ha stilato il verbale della cattura: per questa volta la categoria dei veterinari ha evitato la figuraccia e quindi possiamo ben dire... meno male!... non siamo finiti sul giornale!! Colgo l’occasione per augurare a tutti una Buona Pasqua 2016 e lo auguro anche alla renna che forse preferiva correre libera tra i vigneti, le nocciole e i boschi del Roero in compagnia dei cinghiali e dei caprioli……. Piercarlo Fabaro - Medico Veterinario Poirino (TO
Renna Masha ancora sedata nel noccioleto.
Renna Masha in piedi 2 ore dopo la sedazione.
VETERINARIA 9 | 2016
Teniamo testa al burnout opo la ricerca «La dimensione del benessere nella categoria professionale dei medici veterinari» (autore: Alessandro Schianchi, in collaborazione con ANMVI e la Facoltà di Psicologia di Parma), avviamo una nuova indagine centrata sulle strategie di coping adottate dal medico veterinario per fronteggiare le situazioni di stress lavorativo. Come già successo nel passato, si tratta della prima indagine mai realizzata nella nostra professione. La natura multi-determinata del burnout porta a riflettere sul fatto che, a parità di condizioni di lavoro, individui diversi possono trovare modalità più o meno funzionali di gestire lo stress cui sono esposti. Questo dato inconfutabile apre le porte alla necessità di controllare le variabili che possono aiutare a limitare l’impatto delle situazioni stressanti sull’individuo, migliorando non solo il suo livello di benessere psicofisico, ma anche la qualità del servizio offerto all’utenza, con il conseguente aumento di soddisfazione di entrambi. Da questo punto di vista, lo studio delle strategie di coping abitualmente adottate dal personale sanitario rappresenta un’area di indagine molto promettente anche nel settore della medicina veterinaria, e può rappresentare l’ideale prosecuzione del lavoro di indagine fin qui compiuto ed una preziosa fonte di informazioni per tutelare ed in futuro poter intervenire sul benes-
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“Tocca agli animalisti (e ai politici che sposano la loro battaglia) dimostrare etica, responsabilità e coerenza: rinuncino pure alle terapie e ai farmaci ottenuti grazie alla sperimentazione animale”. Sen Elena Cattaneo
sere in ambito lavorativo dei colleghi medici veterinari. L’elaborazione dei dati verrà fatta dall’istituto di statistica della facoltà di psicologia clinica e neuroscienze dell’Università di Parma, con il contributo della professoressa Annalisa Pelosi (che curerà la parte analitica) e del dr. Alessandro Musetti (che si occuperà della rispondenza ai costrutti teorici). Il questionario validato e la pagina web per raggiungerlo e compilarlo sarà divulgato da ANMVI che ha rinnovato la partnership con il sottoscritto e la Facoltà di Psicologia di Parma. Il tutto sarà corredato di una lettera di presentazione su metodo e finalità del lavoro. Alessandro Schianchi