La Professione Veterinaria 9-2016

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8-03-2016

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laPROFESSIONE

8 Dalle Associazioni SIVE

VETERINARIA 9| 2016

È iniziata la stagione di monta equina Il rispetto dei regolamenti e degli obblighi è una forma di tutela degli ippiatri di VIVIANA CARACCIOLO DI BRIENZA Consigliere SIVE a stagione di monta equina per il 2016 è da poco incominciata, è quindi utile ricordare a tutti i medici veterinari occupati nel settore che l’attività connessa alla fecondazione è regolamentata dal Decreto n. 403 del 19 luglio 2000 adottato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali in concerto con il Ministro della Sanità come nuovo regolamento di esecuzione della legge del 15 gennaio 1991 n. 30 concernente la disciplina della riproduzione animale. Il suddetto decreto definisce nei dettagli le tipologie di autorizzazioni, i requisiti e gli obblighi che gli operatori del settore devono rispettare per la monta naturale privata e pubblica, per l’inseminazione artificiale, per l’embrio-transfer e per la produzione di embrioni. In particolare si ricorda che, chiunque intenda gestire una pubblica stazione d’inseminazione artificiale equina con materiale refrigerato o congelato prodotto da centri autorizzati, deve munirsi di apposita autorizzazione rilasciata dalla regione competente per territorio. I requisiti richiesti ai fini dell’autorizzazione come pubblica stazione d’inseminazione sono equivalenti nel caso si faccia uso di materiale refrigerato e/o congelato. Gli impianti adibiti alla produzione e distribuzione di materiale seminale per l’inseminazione artificiale si distinguono in: • centri di produzione dello sperma che provvedono alla raccolta, preparazione, controllo, confezione, conservazione e distribuzione del materiale seminale. Anche in questo caso i requisiti richiesti per l’autorizzazione sono gli stessi sia in caso di materiale refrigerato sia congelato; • recapiti che provvedono alla conservazione e ridistribuzione del materiale seminale e degli embrioni congelati forniti dai rispettivi centri di produzione, ai quali sono collegati anche ai fini della responsabilità circa l’impiego del seme e degli embrioni. Tra gli obblighi dei centri di produzione dello sperma, definiti dall’art. 13 del suddetto decreto, sussiste quello di rilasciare per ciascuna partita di materiale seminale PRODOTTO O IMPORTATO, a richiesta degli acquirenti, un certificato attestante, oltre ai dati identificativi della partita medesima, le caratteristiche qualitative rilevate secondo quanto previsto dall’art. 37 comma 1: I centri di produzione dello sperma provvedono ad effettuare analisi di qualità per ogni partita di materiale seminale prodotto, introdotto o importato, con riferimento, dopo scongelamento, almeno ai seguenti parametri: concentrazione totale, percentuale di motilità progressiva degli spermatozoi e numero di spermatozoi progressivamente mobili. Gli esiti di dette analisi sono mantenuti in appositi archivi per dieci anni. Tra gli obblighi dei recapiti vi è quello di detenere e distribuire materiale seminale ed embrioni provenienti esclusivamente dai centri nazionali di produzione dello sperma con cui sono collegati. Il passaggio di materiale seminale o di embrioni tra recapiti è consentito solo se entrambi i recapiti risultano formalmente collegati con il centro di produzione nazionale di origine del materiale riproduttivo scambiato.

della preparazione • inseminazione entro le 12 ore dal prelievo • mantenimento delle condizioni di conservazione • spermatozoi dotati di motilità progressiva al momento dell’inseminazione non inferiore al 35%.

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Diluito/trasportato Dose di seme: minimo 600 milioni di spermatozoi dotati di motilità progressiva al momento della preparazione • volume massimo 40 cc (diluizione 1:2) • inseminazione 24-36 dopo il prelievo • mantenimento delle condizioni di conservazione • spermatozoi dotati di motilità progressiva al momento dell’inseminazione non inferiore al 35%.

SEME CONGELATO Volume della dose: dipende dal metodo di congelamento. Dose di seme: minimo 35% di spermatozoi con motilità progressiva post scongelamento. Minimo 250 milioni di spermatozoi con motilità progressiva per dose inseminante valutata post scongelamento. La WBFSH raccomanda, infine, la spedizione di almeno tre dosi inseminanti per fattrice. ■

HERPES VIRUS (EHV1) a SIVE ricorda che alcuni problemi nella produzione dell’antigene nei laboratori europei stanno rendendo difficile per tutti gli ippiatri l’approvvigionamento del vaccino contro la rinopolmonite equina e per la prevenzione dell’aborto nella cavalla. Le difficoltà di reperimento del prodotto (immunologico/vaccino virale inattivato) si protraggono ormai da mesi e travalicano i confini nazionali. Le scorte si stanno esaurendo in tutta Europa e l’industria farmaceutica, contattata da ANMVI al riguardo, fa sapere di essere impegnata ad assicurare il ripristino della regolare disponibilità a partire da aprilemaggio, a procedura produttiva e di validazione ultimata. La Rinopolmonite equina, malattia infettiva da Herpes virus (EHV1), rappresenta un problema rilevante sotto il profilo sanitario e della tutela del patrimonio equino. Quanto all’approvvigionamento all’estero - tenuto conto che la disponibilità del prodotto è un problema di scala internazionale - l’acquisto è consentito al Medico Veterinario prescrittore, senza che sia richiesta alcuna autorizzazione ministeriale. Una nota del Ministero della Salute - a suo tempo diffusa per un problema analogo sollevato da SIVE - aveva precisato che, nei casi che rivestano l’eccezionalità prevista dagli articoli 10 e 11 del DLgs 193/06, acquistando da canali esteri autorizzati alla vendita del farmaco veterinario e mantenendo traccia della documentazione relativa all’acquisto, il Veterinario può acquistare personalmente il farmaco, senza chiedere alcuna autorizzazione. Al di fuori dei canali tracciati l’approvvigionamento è illecito e il medicinale non può ritenersi garantito sotto il profilo della sicurezza e dell’efficacia.

L I veterinari che intendono esercitare l’inseminazione artificiale devono essere iscritti in appositi elenchi detenuti dalla regione competente che attribuirà a ciascun iscritto un codice univoco identificativo. I veterinari hanno l’obbligo di rifornirsi di materiale seminale esclusivamente presso le strutture autorizzate e certificare l’intervento d’inseminazione artificiale su appositi moduli forniti dalle regioni. Ciascuna dose di materiale seminale deve essere usata per una sola fattrice. È vietata la suddivisione delle singole dosi ed il conseguente utilizzo per più di una fecondazione. L’allevatore può detenere nella propria azienda materiale seminale esclusivamente per l’inseminazione delle fattrici del proprio allevamento. Detto materiale seminale deve essere accompagnato dal documento di trasporto rilasciato dal recapito. Responsabile della certificazione e della registrazione dei dati è (art. 33 comma 2 a,b,c,d) a) il veterinario o l’operatore pratico che ha eseguito l’intervento nel caso dell’inseminazione artificiale; b) il veterinario in caso di impianto embrionale; c) il gestore della stazione in caso di monta naturale pubblica; d) l’allevatore solo nel caso della monta naturale privata. Si ricorda, inoltre, che in merito all’importazione di materiale da riproduzione (capo VII art. 40) i centri di produzione nazionali devono conservare, anche per conto terzi, il materiale se-

minale congelato e gli embrioni congelati di origine o provenienza dell’Unione europea o da paesi terzi dal momento dell’arrivo in Italia e per il tempo necessario all’effettuazione degli accertamenti qualitativi di cui all’art. 37. Di tali accertamenti gli stessi centri sono responsabili. Il materiale seminale può essere importato solo da centri di produzione approvati dal Ministero come centri riconosciuti dall’Unione Europea e solo se proveniente da centri approvati dall’Unione Europea. Al fine di tutelare e migliorare la qualità del lavoro di tutte le categorie operanti nel settore ricordiamo, inoltre, che esistono degli standard riguardanti il seme equino indicati dalla World Breeding Federation of Sport Horse WBFSH, che non rappresenta un organo legislativo ma ha la finalità di essere di aiuto agli allevatori e a tutta l’industria dell’allevamento, e, pertanto, può essere d’aiuto ai veterinari per supportare e tutelare i propri clienti e la propria professionalità http://www.wbfsh.org/GB/Other%20activities/Semen%20standards.aspx WBFSH definisce gli standard minimi del seme per l’inseminazione artificiale come segue:

SEME FRESCO Minimo 300 milioni di spermatozoi dotati di motilità progressiva.

SEME REFRIGERATO Diluito/fresco. Dose di seme: minimo 300 milioni di spermatozoi dotati di motilità progressiva al momento


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