PetTrend Ottobre 2015

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PET TREND OTTOBRE 2015:ok

24-09-2015

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i conigli di razza ariete, la cui peculiarità sono proprio le lunghe orecchie piegate all’ingiù.

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Acari al microscopio

I pericoli dell’acqua Anche le razze canine selezionate per il lavoro in acqua, sono a rischio di otite e, per lo stesso motivo, una delle fasi più delicate della toeletta è proprio il bagno: impedire l’ingresso di acqua nel condotto, anche se auspicabile, non è sempre facile e dato che anche l’introduzione di cotone o garze non risulta particolarmente efficace, è fondamentale procedere a un’accurata e completa asciugatura delle orecchie. Di fatto l’acqua di per sé non è dannosa, ma agisce come facilitante in presenza di orecchie molto sporche o compromesse. Troppi peli Altre razze ancora presentano un’esuberante quantità di peli che ostruiscono il condotto, impedendo la fuoriuscita del materiale accumulato. Barboni, shihtzu, bichon frisé, bolognesi, maltesi sono solo alcuni esempi. In questo caso è bene asportare il pelo con l’ausilio di una pinzetta o utilizzando delle specifiche polveri che lo indeboliscono alla base e ne facilitano il distacco. Le otiti Un padiglione particolarmente arrossato o gonfio, la presenza di materiale nerobrunastro, cattivo odore, tracce di sangue, evidenti manifestazioni di prurito con l’animale che scuote la testa, la tiene inclinata da un lato o semplicemente si gratta, sono segni di una infiammazione in atto. Queste evenienze presuppongono la necessità di una visita veterinaria urgente per diagnosticarne la causa e instaurare la terapia più efficace. Cane. Nel cane le forme più frequenti di otite sono quelle batteriche (Staphylococcus, Proteus e Pseudomonas i più comuni), eritematose, purulente a volte molto dolorose, spesso unico segno di una dermatite atopica; quelle da lieviti (Malassezia, dal caratteristico e inconfondibile odore) e quelle parassitarie. Gatto. Nel gatto la più rappresentativa è l’otoacariasi, otite ceruminosa parassitaria, nel cui essudato nerastro, simile ai fondi caffè, è spesso possibile vedere i microscopici acari (Otodectes cynotis) come puntini bianchi che si muovono. Pruriginosa e contagiosa (non per l’uomo) impone il dovere di informare i proprietari

circa la necessità di trattare tutti gli animali conviventi. Cavia. Quest’ultima è anche l’otite più frequente nella cavia e spesso è a tal punto pruriginosa che l’animale si contorce come se fosse in preda a una crisi epilettica. Coniglio. L’otite parassitaria è anche quella che affligge maggiormente il coniglio, con formazione di croste grigiomarroni, che dal condotto auricolare si estendono alla faccia interna della pinna (il condotto auricolare esterno), provocando prurito intenso, causa di grattamento, escoriazioni, perdita di pelo e in-

fezioni batteriche secondarie. Furetto. Riconoscere invece un’infiammazione auricolare nel furetto è più complicato. Infatti, abbondante cerume scuro, bruno-rossastro è normalmente presente nelle orecchie di questo mustelide e raramente, la presenza di acari della rogna, responsabili del classico cerume nero negli altri pet ha manifestazioni evidenti quali prurito o segni di malessere generalizzato. Volatili. Negli uccelli non è presente il condotto auricolare esterno ma la presenza di penne imbrattate o bagnate ai lati degli occhio possono essere indice di una otite. ●

Malassezia al microscopio

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