PET TREND SETTEMBRE 2015:ok
24-08-2015
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Tabella 1 - POTZ (Preferred Optimum Temperature Zone) SPECIE
TEMPERATURA IN °C
Testudo hermanni
26-30
Testudo graeca
26-30
Testudo marginata
26-30
Testudo horsfieldi
25-30
Trachemys scripta elegans
24-29
Terrapene carolina
24-30
Terrapene ornata
24-30
Kinixys belliana
28-32
Geochelone pardalis
26-32
Geochelone sulcata
26-32
Geochelone carbonaria
25-29
Geochelone denticulata
25-29
Cuora amboinensis
28-32
Tartaruga scatola chiusa
lore del sole), pertanto per questi animali la scelta più consona è utilizzare lampade a incandescenza, lampade in ceramica (che non emettono luce) o lampade a infrarossi. Nel caso si scelga di utilizzare le lampade a incandescenza è bene cercare di evitare lampade con emissione di luce bianca e vetro trasparente perché il bagliore del filamento in tungsteno può determinare problemi agli occhi degli animali.
Sistemi dal basso: i cavetti e le serpentine. In commercio si possono trovare tappetini elettrici o serpentine in grado riscaldare fornendo calore dal basso. Questi apparecchi producono calore per opera di resistenze elettriche e possono essere adagiati sul fondo del terrario. Sebbene non siano l’ideale per le tartarughe, anche questi sistemi possono essere utilizzati nei cheloni (soprattutto in inverno). L’unica accortezza
da avere è quella di evitare di inserire questi sistemi di riscaldamento direttamente all’interno del terrario. Essi vanno sistemati esternamente e non a contatto diretto con il fondo del terrario per scongiurare ustioni. … e per le tartarughe acquatiche. Per le tartarughe semi acquatiche o acquatiche è invece necessario riscaldare sia l’acqua sia la zona emersa. Mentre per la parte di terrario fuori dall’acqua possono essere utilizzati gli stessi metodi ora descritti, per l’acqua è necessario utilizzare riscaldatori da acquario che devono essere immersi in una zona difficilmente raggiungibile dalla tartaruga e schermati. Sebbene la maggior parte di questi riscaldatori abbia anche un termostato incorporato, è comunque sempre opportuno utilizzare un termometro a immersione per valutare la reale temperatura dell’acqua e accorgersi di eventuali mal funzionamenti del sistema. Cos’è il letargo? Normalmente viene definito letargo un comportamento caratteristico di alcuni mammiferi e rettili che durante la stagione fredda riducono le proprie funzioni vitali e rimangono in stato di quiescenza. Gli animali, durante questo periodo, si nutrono di riserve di grasso immagazzinate durante i mesi autunnali. In questo intervallo il metabolismo basale della tartaruga si abbassa notevolmente e il suo fabbisogno energetico è minimo. In natura, per le specie che vivono in zone temperate, questo periodo dura al massimo 3 o 4 mesi, salvo eccezioni. A seconda delle zone e del tipo di tartaruga l’ibernazione inizia a ottobre/novembre fino a febbraio/marzo. Un periodo di letargo superiore ai cinque mesi può essere pericoloso perché compromette la ripresa delle attività funzionali dell’esemplare. Non tutte le specie di tartarughe però vanno in letargo e sarebbe bene rispettare queste esigenze anche in cattività. Solitamente le specie che sopportano meglio questa condizione sono quelle provenienti da areali geografici in cui vi è una forte differenza di temperature tra estate e inverno (climi temperati). Un elenco delle principali specie di tartarughe che sopportano il letargo è riportato nella tabella 2.
PetTrend • Settembre 2015
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