Rivista Euganeamente Colli Euganei Giugno Luglio 2016

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Il dipinto vinse la IIa Biennale di Venezia nel 1897. La bellezza pittorica, la dolcezza dei lineamenti e la tenerezza che esprime l’opera del Ferruzzi, hanno reso da subito famoso il dipinto, di cui misteriosamente non si ebbe più traccia della sua collocazione Sappiamo che fu acquistato per trentamila lire, e più volte rivenduto. Fu infine acquistato dai Fratelli Alinari noti fotografi fiorentini, i quali prima di rivenderlo, si riservarono il diritto di riproduzione e propaganda. La fama dell’opera superò ben presto quella dell’autore. L’immagine della giovinetta undicenne Angelina col fratellino venne diffusa con la scritta “Madonna con Bambino”, riprodotta in tutto il mondo, divenendo l’effige mariana più diffusa al mondo, a volte addirittura attribuita erroneamente persino a pittori come Raffaello e autori del Rinascimento. Anche il nome dell’effige ha assunto numerose varianti quali Madonnina, Madonna del Riposo, Madonna delle Vie, Madonna della Tenerezza, Madonnella, Zingarella. Della tela originale non si ha traccia. Sembra sia stata acquistata da un americano, che probabil-

mente affondò con la nave che lo stava portando in America. La vicenda vera legata al quadro venne scoperta solo nel 1984, grazie alla testimonianza della figlia di Angelina, Mary poi suor Angela Maria Bovo. Eccone lo stralcio delle sue dichiarazioni, da cui si è riusciti a risalire a tutta la vicenda. Angelina Cian, trasferitasi in seguito da Luvigliano a Venezia, sposò un certo Antonio Bovo e seguì il marito in America intorno al 1906, stabilendosi ad Oakland in California. La coppia ebbe 10 figli, e nel 1929 morì Antonio Bovo, a soli 42 anni di età. Furono tempi angoscianti per la povera vedova che non riuscì ad affrontare le grosse difficoltà finendo in un ospedale psichiatrico fino alla morte avvenuta nel 1972. La piccola Mary era la settima dei 10 figli di Angelina Cian e Antonio Bovo. In seguito alla morte del padre e al crollo psichico della madre, con altri fratelli era stata affidata a un orfanotrofio. Divenne suora con il nome di Angela Maria, in omaggio a sua madre e a suor Angela, sua guida spirituale. Quest’ultima la incoraggiò a recarsi in Italia alla ricerca dei suoi lontani parenti. A Venezia ritrovò due vecchie zie ottantenni, sorelle di Angelina Cian, sua madre. Fu una delle zie che volle mostrarle il ritratto di sua madre da giovane. Era l’immagine della Maternità di Roberto Ferruzzi. Così fu svelato il segreto che avvolse nel mistero il quadro, e che fa ancora oggi di quella magnifica opera, la più amata e diffusa “Madonnina” del mondo.

ROBERTO FERRUZZI

Nacque a Sebenico, in Dalmazia, nel 1853 da genitori italiani. Condotto a 4 anni a Venezia, allora capitale della Cultura, per intraprendervi gli studi, alla morte improvvisa del padre, un noto avvocato, ritornò di nuovo in Dalmazia. Qui visse fino all’età di 14 anni, dedicandosi agli studi classici e apprendendo i primi rudimenti della pittura autodidatta. Destinato, secondo la tradizione di famiglia, alla professione forense, ritornò di nuovo a Venezia per completare gli studi e frequentare la Facoltà di Giurisprudenza a Padova. Nel 1879, dopo un ulteriore soggiorno in Dalmazia, maturò definitivamente la vocazione per l’arte e si stabilì a Luvigliano, sui Colli Euganei. La sua casa divenne meta di famosi artisti dell’epoca, come il musicista e amico Cesare Pollini. Alternando musica e pittura diede alla luce le sue opere migliori tra cui “Madonnina”. Dopo la prematura scomparsa della amatissima moglie Ester Sorgato, condusse una vita piuttosto riservata. Morì il 16 febbraio 1934 ed è sepolto con la moglie e la figlia Mariska nel piccolo cimitero di Luvigliano.

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