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Capitolo 4 – Metodologie di valutazione del sito

ESHA 2007

Per queste opere si raccomandano, tra gli altri, l’esecuzione di drenaggi accurati, la costruzione di gradonature di consolidamento e la gunitatura. Al termine del canale, la camera di carico funge da piccolo bacino per la condotta forzata. Spesso le autorità preposte richiedono che qualsiasi struttura di contenimento dell’acqua sia soggetta alle verifiche di stabilità, indipendentemente dalla sua configurazione. Il tracciato della condotta forzata, di solito realizzato in forte pendenza, pone dei problemi sia per la realizzazione dei blocchi di ancoraggio che per l’impatto visivo. A fondo valle, molto spesso costruita su un antico terrazzo alluvionale, la centrale e le relative fondazioni sono affette da problemi che possono essere attualmente risolti con la tecnica del jet-grouting (vedere paragrafo 4.3.2.4). 4.3.1 Metodologie da utilizzare Nell’ambito delle scienze geologiche, esiste un ampio spettro di tecniche geomorfologiche che si possono utilizzare per questi scopi, alcune delle quali sono brevemente descritte di seguito: • Fotogeologia. Come detto più sopra la fotogrammetria, alle scale da 1:10.000 a 1:5.000 consente al geologo di identificare i tipi di roccia, determinare le strutture geologiche ed individuare le instabilità di versante. • Carte geomorfologiche. I risultati dell’analisi fotogrammetrica assieme agli esiti dei rilievi in campo portano alla stesura della Certa Geomorfologica. Questa carta è basata su di una mappa topografica, in scala da 1:10.000 a 1:5.000, e ha lo scopo di evidenziare, mediante opportuni simboli, tutte le formazioni superficiali che interessano le opere idrauliche progettate. • Analisi di laboratorio. Le prove di laboratorio tradizionali, come quelle di determinazione della granulometria, limiti di Atterberg, consolidazione triassiale, facilitano la classificazione delle formazioni superficiali da includere nella carta geomorfologica. • Studi geofisici. Un’indagine geofisica elettrica o sismica (a rifrazione) può consentire una migliore conoscenza dello spessore delle formazioni superficiali, della posizione della superficie di scivolamento, della circolazione idrica sotterranea e della consistenza volumetrica di formazioni potenzialmente instabili. • Analisi geologica strutturale. Anche se non è propriamente una tecnologia geomorfologica, essa può risolvere problemi alla scala del bacino imbrifero e in quei casi dove i condotti di adduzione debbano attraversare ammassi rocciosi. La stabilità delle rocce e la filtrazione sotto le fondazioni delle opere idrauliche sono problemi che possono essere risolti con questa metodologia, evitando drammatici incidenti in fase d’esercizio. • Indagini dirette - Perforazioni. Queste indagini sono poco comuni per piccoli impianti. Tuttavia quando la diga o la traversa debbono essere fondate su strati non consolidati, è essenziale un programma di perforazioni seguite da test di laboratorio sui campioni estratti. Le prove più importanti sono: • prove di permeabilità in foro, come la prova di Lugeon o Test a Bassa Pressione, per definire la circolazione idrica al livello della fondazione; • prove per determinare la resistenza a compressione dei campioni e per definirne le caratteristiche.

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