Erodoto108 n°23

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IL CIMITERO DI TRESPIANO DI FIRENZE

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Quello di Trespiano è uno dei primi cimiteri extraurbani d’Italia: è stato costruito nel 1784 e da allora si è allargato sempre più sul crinale del torrente Terzollina, inglobando alcune antiche ville nobiliari e arrivando a coprire 54.000 metri quadri che, per farsi un’idea, corrispondono a un’area grande quanto gli scavi di Pompei. Così ora è il luogo di sepoltura più grande d’Italia e all’interno ci si sposta con un bus navetta messo a disposizione dall’amministrazione comunale. Posto ai confini di boschi selvaggi (lo scorso anno è stato invaso da in branco di cinghiali), offre un panorama solenne e mozzafiato che in tempi in cui la Bibbia era un riferimento culturale comune gli ha meritato la definizione di ‘Valle di Giosafat fiorentina’ (nel libro del profeta Gioele il luogo dove Dio radunerà ‘tutte le nazioni’ per il giudizio universale). A Trespiano riposano parecchi grandi (i fratelli Rosselli, Gaetano Salvemini, Piero Calamandrei, il compositore Luigi Dallapiccola). A noi piace ricordare la cantastorie Rosa Balistreri, arrivata in fuga dalla Sicilia a metà degli anni Sessanta a Firenze, dove lavora al mercato di San Lorenzo e conosce l’uomo che le cambia la vita, l’artista Manfredi Lombardi, e il conte Gastone Brilli Peri, pilota poliedrico che gareggiava su auto, moto e biciclette e che morì in un incidente di gara a Tripoli, nel 1930.


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