PRAYING ADDIS la beghena, strumento musicale che, in etiopia, può cacciare gli spiriti testo e foto di fabio artoni
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menelik I, figlio di re Salomone, tornò da gerusalemme con una grande lira capace di ‘vibrazioni che ronzano e pungono’. uno strumento sacro, il solo che può essere suonato per radio. ma è anche un amuleto, solo la voce del musicista può accompagnarlo. viaggio fra ‘cera e oro’, nel mistero delle liturgie del cristianesimo più antico.
erodoto108 • 18
lemu aga è il più grande interprete della beghena, una grande lira che suonava re davide, arrivata in etiopia con menelik I, di ritorno da un viaggio a gerusalemme per salutare il padre, il re Salomone. niente male come tradizione ma anche il parere più laico dei musicologi valuta interessante questo strumento, per la sua arcaicità intatta: una lira con braccia decorate, di legno e pelle di capra, con corde in budello. Quando viene pizzicata la beghena rilascia vibrazioni gravi, che ronzano e pungono, da lira basso. un suono difficile da trovare perfino in un synth dai mille timbri.
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alemu è anche un uomo d'affari, ha un negozio di articoli da cucina a piassa, in centro ad addis abeba. da queste parti si vende di tutto ma alemu mi avvisa: “Se vuoi comprarti una beghena puoi farlo ma al massimo la puoi usare come soprammobile. non puoi suonarla come ti pare... e mai con altri strumenti”. Il fatto è che la beghena è uno strumento dalle origini sacre per la chiesa ortodossa d'etiopia; non si usa durante la liturgia ma è l'unico timbro che si può ascoltare per radio, in televisione e nei dintorni delle chiese ortodosse durante il grande digiuno di pasqua; può funzionare come amuleto e tenere alla larga spiriti cattivi; è intimo e solista e non può suonare con altri strumenti a parte la voce; accompagna preghiere che parlano di morte, futilità della vita, peccato, salvezza... talvolta in forma di poesia. come tutto quello che è religioso sprizza simbolismo: la cassa armonica è la voce della vergine maria, le dieci corde i dieci comandamenti, le due braccia gli arcangeli michele e gabriele e il giogo che li unisce dio stesso.