Erodoto108 n°14

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GLI OCCHI DI ERODOTO

INCONTRO CON GIROLAMO DE MICHELE intervista di Sandro Abruzzese

E SE STUDIASSIMO THE WIRE? Partire dai testi,

dalla viva parola dei filosofi e dei poeti, in culo a quelli che leggono o recitano a memoria il manuale senza metterlo in discussione. ERODOTO108 • 14

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I corpi docili della scuola italiana e l’opposizione al reale.

Girolamo De Michele è nato a Taranto ma vive e lavora a Ferrara. Qualche tempo fa per Minimum fax ha scritto un saggio intitolato “La scuola è di tutti”. Insegnante, giornalista e scrittore, da anni si batte per una istruzione pubblica capace di fornire basi per ‘decostruire e smascherare’ le ingiustizie del nostro tempo e della società. Affinché i ragazzi abbiano non solo la capacità di aderire al nostro sistema di vita, ma anche la consapevolezza e la forza per rivoluzionarlo. È a lui che chiedo di un periodo difficile per la scuola, fatto di divisioni e profonde fratture tra politica e mondo della conoscenza. Cosa farai dei 500 euro di bonusper la formazione dell'insegnante che la Legge 107, la Buona scuola, prevede a partire da quest'anno? Quello che avrei fatto senza: con 40 euro al mese non c'è da fare programmi, comprerò i libri che avrei comprato, andrò a teatro, dove comunque andavo anche prima: cose così. Con l'umiliazione di dover certificare ogni singolo euro speso, perché della mia parola non si fidano. E viene da chiedere – e lo chiederò: se non si fidano di me su 40 euro al mese, come possono fidarsi nel lasciarmi in consegna gli studenti?

A proposito delle riforme Gelmini e Brunetta hai scritto: ‘hanno trasformato il consiglio di presidenza in un consiglio della corona nella quale è incentivato quel desiderio di ottenere e amare il potere che Foucault chiama microfascismo’. È possibile che negli ultimi quarant'anni non ci sia stata una riforma che abbia trovato il plauso del mondo della scuola? Esprimi un giudizio sui tentativi di riforme dall'autonomia alla Legge 107. Metodo inaccettabile sotto ogni profilo di democrazia e di rispetto della Costituzione, capovolgimento delle promesse elettorali, autoritarismo, mancanza di fondi adeguati e certi, precarizzazione, meritocrazia ad hoc non per premiare i presunti migliori, ma i più accondiscendenti, allargamento del divario fra scuole di serie A (licei, scuole del centro, scuole della città e del nord) e di serie B (tecnicoprofessionali, scuole di periferia, della provincia e del sud), trasformazione della scuola in un vivaio di Confindustria (parole di De Mauro), abbattimento della qualità


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