GLI OCCHI DI ERODOTO
Antropologo o reporter? Erodoto regala storie di vita, di mondi scomparsi, di animali fantastici. Senza giudizi e pregiudizi. Ancor oggi racconta la Storia delle Storie.
A COLLOQUIO CON EVA CANTARELLA
ERODOTO, UN FICCANASO di Isabella Mancini
R
e e regine, amori e delitti, omicidi di fratelli e cugini, guerre, fiducia data e rubata, inganni e sotterfugi. Ci sono tutti gli ingredienti per la narrazione, per raccontare storie o meglio Storie. Erodoto di Alicarnasso già nel proemio dichiara i suoi intenti: esporre “il risultato delle ricerche da lui condotte, a fine che il ricordo di tanti avvenimenti umani non sia cancellato dal tempo, non rimangano oscure le grandi e mirabili gesta dei Greci e dei Barbari e si conoscano inoltre le cause per cui questi vennero a guerra fra loro”. Nel V secolo avanti Cristo, un intellettuale greco riconosceva ai Barbari di aver compiuto gesta “grandi e mirabili”. Erodoto era un uomo straordinario. Ne abbiamo parlato con Eva Cantarella, grande esperta del mondo greco e romano e figlia d’arte. Suo padre, Raffaele, era un raffinato grecista e bizantinista.
Erodoto, il “padre” della Storia, fu un viaggiatore instancabile: da Babilonia alla Scizia, dalla Colchide alla Macedonia, alla Siria, Libia, Egitto. Quest'uomo, certo di nobili origini, di madre greca e padre persiano, dedicò la propria vita al viaggio con 66 una curiosità del tutto contemporanea. Ovunque, Erodoto ‘ficcava il naso’. Si interessava a come si seppellivano i defunti o a come si pregassero gli Dei, oppure come ci si sposasse, o ancora, come si costruissero città e fortificazioni e quali piante si coltivassero e quali animali abitassero terre tanto lontane. Erodoto, a leggere lo scrittore polacco, Ryszard Kapu ci ski, era un reporter. Per Eva Cantarella, invece, era pre-antropologo. “Pensando al viaggio non si può non pensare a Erodoto, ancor prima che a Omero, perché Erodoto ha in sé alcuni tratti di