Un piano per il paesaggio agrario e urbano di Cologno al Serio

Page 79

Partendo da queste premesse abbiamo formulato una proposta che mentre tiene conto delle previsioni di espansione dal punto di vista quantitativo vuole darne una espressione che meglio interagisca nei confronti del paesaggio nel suo insieme. Ad esempio per quanto riguarda il margine sud della città e il suo attestarsi sulla nuova viabilità proponiamo che siano conservati e valorizzati i canali irrigui e le frange boscate che oggi si insinuano nelle sfrangiature del costruito e che anzi questa tendenza venga amplificata strutturando lungo la nuova strada un sistema verde a doppio pettine che considerando metaforicamente la strada come un taglio si propongano di esserne i punti di sutura.

Una particolare attenzione andrà prestata alla destinazione ed alla progettazione dell’area attorno alla rotatoria di incrocio tra il nuovo asse est ovest e la strada storica “Cremasca” che corre in direzione nord sud. In questo punto si propone una limitazione dell’edificazione per destinare la maggior parte possibile di superficie alla costituzione di un bosco che possa configurarsi come una porta verde di accesso alla città da sud. Per quanto riguarda più nel dettaglio l’area produttiva la proposta consiste principalmente nello sfruttare la presenza di aree libere all’interno del comparto per spezzare la piastra compatta con un sistema di fasce boscate che attraversando le fabbriche possa connettere con un corri-

doio ecologico i due fontanili Moèc e Briccone che si trovano rispettivamente ad ovest e ad est del comparto. Oltre che per motivazioni di carattere ecologico anche per considerazioni di carattere paesaggistico. Riteniamo infatti che, per quanto si tratti di edifici industriali, sia più rispettoso ed armonico nei confronti del contesto l’inserimento di una maglia a pezzature piccole ed irregolari, che seguano le presenze storiche delle siepi e del reticolo idrografico per inserirsi nella texture di questo paesaggio senza stravolgerla. Più in generale è necessario un approccio che investa le caratteristiche dei nuovi interventi progettati più che comprendere una mitigazione a posteriori.

Ad esempio anche i parcheggi più recenti sono realizzati in asfalto. Sarebbe opportuno invece che la fascia di mitigazione penetrasse la piastra costruita colonizzando queste aree libere. I parcheggi per le automobili potrebbero essere alberati e pavimentati con prato armato e le fasce di rispetto verdi tra gli edifici piantumate con siepi multispecie. Oltre alla costituzione del bosco a cui si è accennato si ipotizza in quest’area di collegamento nel cuore del comparto produttivo la realizzazione di un’area umida di raccolta e fitodepurazione delle acque meteoriche e di scarico dell’intero comparto. La fitodepurazione è un sistema naturale di depurazione delle acque di scarico costituito da un bacino impermeabilizzato riempito con materiale ghiaioso e vegetato da piante macrofite. La depurazione avviene mediante l’azione combinata tra substrato ghiaioso, piante, refluo e microrganismi presenti. Il sistema funziona in assenza di energia aggiunta e quindi di parti elettromeccaniche. Ciò permette di definire l’impianto “ecocompatibile”.

4. Una proposta per la salvaguardia e la valorizzazione del paesaggio agricolo

Una proposta di inserimento nel paesaggio

I due fontanili e l’area umida di fitodepurazione si configurerebbero come degli “stepping stones”1 all’interno di questo piccolo corridoio ecologico tra le grandi aree protette del Parco Regionale e del futuro PLIS favorendo gli spostamenti faunistici, la ricolonizzazione di aree scarsamente popolate ed evitando l’estinzione di ecosistemi isolati. 1

Daniel Franco, Paesaggio, reti ecologiche ed agroforestazione, il Verde Editoriale, 2000 p. 116

Figura 52 Fotosimulazione della veduta aerea dell’area industriale dopo gli interventi proposti in questo piano. Base fotografia tratta da: maps.google.com

79


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.