Piano di Zona AUSL7 - proposta Immigrati

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Modica, 18 Aprile 2009 Oggetto: Piano di Zona – Distretto socio sanitario 45 – Tavolo Immigrazione Proposte progettuali A. PIANO DI ZONA 2006-2008 Da quanto risulta dal Piano di Zona precedente, le analisi ed azioni nel settore “immigrazione” erano riassunte come di seguente:

3 2.3.14. Gli obiettivi prioritari a) Sviluppare una cultura dell’accoglienza e dell’integrazione - aumentando la conoscenza delle altre culture, nella comprensione e nel rispetto reciproco; - valorizzando le varie nazionalità di appartenenza degli stranieri e la loro cultura di origine; - coinvolgendo la comunità locale in uno scambio interculturale. b) Favorire l’accesso ai servizi esistenti e facilitare il rapporto con gli stranieri realizzando un coordinamento tra i vari operatori teso anche a prevenire il disagio sociale. c) Favorire forme di associazionismo e di rappresentanza, e così riconoscere gli immigrati come attori e non come semplici utenti, includendoli nei processi partecipativi. 2.3.15. Le azioni, le strategie e i progetti da avviare Come potenziamento dei livelli essenziali di assistenza l’attenzione all’integrazione e all’abitare è stata inserita anche nell’Azione progettuale denominata “Tessuto inclusivo”, mentre l’Azione specifica dell’ambito è la MEDIAZIONE LINGUISTICA E CULTURALE (cf. allegati) intesa come a) coordinamento, al fine di costituire un osservatorio permanente sul fenomeno migratorio e sulle eventuali discriminazione, mettere in rete tutti i servizi sociali e sanitari interessati, studiare le strategie per facilitare l’accesso ai servizi stessi da parte degli immigrati; b) intervento diretto, consulenza normativa, informazione sull’accesso ai servizi, sviluppo di progetti per l’inserimento scolastico o per interventi di animazione, soprattutto come mediazione culturale sia in situazioni circoscritte sia in fasi progettuali. 2.3.16. Le risorse professionali e strumentali necessarie (cf. il progetto) 3.1 Livelli essenziali di assistenza Immigrati: Con il Piano di zona interventi parziali, comunali, del privato sociale trovano un connettivo nel progetto di MEDIAZIONE LINGUISTICA. Restano comunque aperti i problemi legati all’integrazione, come quello per l’abitare (ove il primo ostacolo è dato dal circolo vizioso tra diffidenza / pregiudizio ed esperienze concrete di inaffidabilità degli extracomunitari). Ancora una volta, accanto al problema dei servizi, emerge anche un problema complesso di cultura e di relazione tra diversi. 3.2. Rete di servizi e collaborazioni Immigrati: Il progetto si presenta come strumento di comunicazione e collaborazione tra i vari servizi e di facilitazione dell’incontro tra etnie e culture diverse, quindi rafforza l’idea di comunità inclusiva presente anche negli altri ambiti. 3.3. Comunicazione sociale Immigrati: Mediazione diventa la parola chiave per le relazioni difficili: nella famiglia come nell’incontro tra culture e popoli diversi. Mediazione linguistica per capirsi, culturale per accogliersi. 4.2. Risorse Immigrati: Mediazione linguistica e culturale 168.163,46 euro


BABILU’ Cooperativa Sociale, via San Teodoro 3 MODICA (RG) babilu.net@gmail.com - http://babilu.myblog.it c/o Eric E. van Monckhoven +39 3312068969 Bisogni Immigrati: Si rilevano i bisogni legati: alla tutela socio-legale, soprattutto dove si verificano discriminazioni; al riconoscimento dei diritti e dell’identità culturale; all’alfabetizzazione e alla formazione professionale (informatica, artigianato); alla facilitazione dell’accesso alla casa; alla mediazione culturale; all’assistenza per la maternità; all’assistenza per le attività delle associazioni di immigrati; all’informazione anche tramite sito internati sui servizi offerti; alla possibilità di realizzare collegamenti a siti di lingua madre per avere notizie aggiornate sui propri paesi; alla possibilità di luoghi di incontro a livello provinciale. Si rilevano, inoltre, il bisogno di educazione interculturale (dal momento che ancora si evidenziano atteggiamenti di intolleranza e di sfruttamento) e l’esigenza del potenziamento del lavoro di rete con le altre istituzioni interessate al fenomeno dell’immigrazione.

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Domanda Immigrati: I bisogni si traducono in richiesta di consulenza nella ricerca di alloggio e di assistenza nella stipula del contratto di locazione; di orientamento e di informazione per la ricerca di lavoro; di attività che consentano una più piena integrazione nel tessuto sociale. Opportunità Immigrati: Si propongono: la professionalità nei servizi; la mediazione culturale; attività in cui poter esprimere la propria cultura; assistenza negli iter burocratici e nei contatti con le istituzioni. Situazione Immigrati: I servizi resi restano ancora parziali. Immigrati: Il principale indicatore di riferimento risulta l’integrazione attraverso le molteplici forme di mediazione e di accompagnamento presentate nelle voci precedenti.

B. BISOGNI EMERGENTI (NUOVO PIANO DI ZONA) a) Livello trasversale Senza entrare nello specifico, sembra che il piano di zona passato sia stato carente in almeno 3 aree: • • •

Comunicazione Monitoraggio Coordinamento

Questo suggerisce la necessità di provvedimenti seri per:

facilitare la circolazione delle informazioni, sia tra operatori sia verso il pubblico, e dare maggiore visibilità all’offerta dei servizi (ad esempio attraverso la creazione di un portale o sito web specifico al piano di zona o la creazione di pagine web specifiche nei siti dei comuni del distretto); presentare obbiettivi che siano espressi in termini misurabili (tempi di

completamento, volumi di produzione, livello di soddisfazione degli utenti, numero di utenti, costi) ; •

assicurare incontri periodici di raccordo, valutazione e coordinamento.

Tali provvedimenti potranno solo offrire maggiore trasparenza e facilitare la crescita delle comunità locali ed il loro coinvolgimento diretto o indiretto.

b) Settore “immigrati”


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I bisogni emergenti, come nel piano precedente, vanno identificati nelle seguenti aree: • • • • • • •

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l’area l’area l’area l’area l’area l’area l’area

della prima accoglienza e della seconda accoglienza alloggiativa sanitaria del sostegno alla maternità e all’infanzia scolastica, della formazione e del lavoro della mediazione e del sostegno alla cultura di origine dell’informazione e dei servizi per l’immigrazione

In realtà, i bisogni non sono molto cambiati rispetto al piano precedente, e sono tali che non possiamo immaginare che, da solo, il Piano di Zona potrà rispondere a tutte le esigenze del territorio.

C. PROPOSTA PROGETTUALE

Il piano precedente ha dato importanza alla “mediazione linguistica”. Essa rimane sicuramente una priorità. È necessario tuttavia fare una messa a punto, una riflessione sulla mediazione linguistico-culturale nel distretto 45, in provincia di Ragusa, Sicilia e Italia, in quanto come si evince anche da diversi studi ed articoli, il nostro Paese pullula di mediatori per caso, mentre il mondo del lavoro e la società hanno bisogno di elevate professionalità, di mediatori linguistici e culturali per vocazione e per formazione. Un’esigenza crescente, in una realtà sempre più multilingue e multiculturale, alla quale sembra si cerca di dare risposta attraverso una nuova proposta di legge presentata in data del 12 marzo 2009 dai deputati Di Biaggio, Pagano e altri. www.seiugl.it/documenti/

doc/pdl12mar2009.pdf Molte regioni, province e comuni hanno predisposto da anni strumenti per garantire maggiore professionalità nel campo della mediazione linguistica e culturale istituendo albi, creando e attivando corsi di formazione (di base, specializzazione e aggiornamento) sia per operatori dei servizi sociali e sanitari, insegnanti, docenti, per gli stessi mediatori, organizzando corsi di lingua italiana per stranieri, ecc. Nel campo della mediazione linguistico-culturale e nell’ambito del nuovo Piano di Zona, oltre a rafforzare i servizi esistenti (sportelli, sostegno nelle scuole, ecc.), a nostro avviso,: 1. va realizzata a livello di ciascun Comune del distretto una mappatura delle comunità straniere (europee e non) e di tutte le realtà che da vicino o no, per scopo statutario o per altre ragioni, hanno rapporti con il mondo dell’immigrazione; 2. va istituito un albo degli interpreti e dei mediatori e va organizzato un corso per nuovi mediatori linguistico-culturali e corsi di aggiornamento per i mediatori già attivi; 3. vanno siglati con le scuole, avendo un numero consistente di alunni stranieri, accordi per la realizzazione di progetti PON mirati a tale utenza (accoglienza, educazione interculturale, corsi d’italiano per genitori, ecc.). Una proposta progettuale più articolata di “Mediazione linguistica e Nuova cittadinanza” per il nuovo Piano di Zona potrebbe contenere le seguenti macro-azioni:


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Consolidamento dei servizi di mediazione linguistico-culturale già esistenti (albi comunali, corsi di formazione e aggiornamento per nuovi mediatori e non) e della politica d’accoglienza nelle scuole, strutture amministrative, sociali e sanitari (corsi di formazione per personale e operatori); Potenziamento dell’attività informativa ed orientativa (rete informativa distrettuale, e sportelli comunali); Sostegno all’apprendimento della lingua italiana (corsi per stranieri, in particolare donne); Promozione della partecipazione della popolazione straniera/immigrata alla vita sociale e culturale del territorio (festa interculturale annuale, forum cittadini stranieri, percorsi di educazione interculturale e socializzazione, corsi d’informatica per stranieri).

Se possibile, si potrebbe anche pensare ad una proposta d’interventi di sostegno in materia di politiche abitative a favore degli immigrati, tipo mediazione con il mercato immobiliare privato, forme di sostegno economico per il pagamento del canone d’affitto, ecc. D. DISPONIBILITA’ BABILU’ è una cooperativa sociale di Tipo 'A' a mutualità prevalente che si propone di perseguire l'interesse generale della comunità alla promozione umana e all'integrazione sociale dei cittadini. Ha sede a Modica (Rg) ed è associata a Confcooperative. Si basa sull’esperienza pluriennale dei suoi soci e collaboratori, con progetti e iniziative realizzati per Istituzioni pubbliche, imprese, il mondo della scuola e delle università, il terzo settore, in Italia e all’estero. Si avvale di una rete estesa di esperti sui temi della coesione sociale, della mondialità, dell’intercultura, dello sviluppo sostenibile, dell’ambiente, della solidarietà e della pace. L'obiettivo principale della nostra attività è la rinascita delle comunità locali e lo sviluppo di relazioni sociali e umane solidali. Nel campo dell’immigrazione, la nostra cooperativa ha organizzato con successo la prima festa interculturale della contea di Modica nel 2008 (purtroppo senza l’appoggio e/o sostegno del Comune) e sta portando avanti nel 2009 un’iniziativa coinvolgendo donne dell’immigrazione. Sempre in questo campo, le nostre professionalità riguardano principalmente: - L’educazione interculturale (organizzazione di feste ed eventi; di percorsi formativi per operatori socio-sanitari ed insegnanti; di attività socio-educativi, in particolare con donne e bambini); - L’insegnamento della lingua italiana L2 per adulti; - L’organizzazione di corsi di base, specializzazione e aggiornamento per mediatori interculturali. La nostra cooperativa è aperta ad ogni collaborazione, sia con le istituzioni, sia con le realtà del Terzo Settore. Riteniamo che c’è lavoro per tutti, e che in tutti modi bisogna lavorare con grande spirito di cooperazione e collaborazione, e non di competizione. Abbiamo buoni rapporti con La Sorgente, la cooperativa Il Dono, la Caritas (Casa accoglienza Don Pugliesi), anche se non abbiamo ancora avuto molte opportunità di lavorare insieme. Per maggiori informazioni, vedi: http://babilu.myblog.it


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