Epoc Ero Uroi - Numero Uno

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- 2009

Sommario

Neon Dark (Massimiliano Bomba)

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Queste cose non funzionano a scapicollo (Squaderna, Demented)

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Sogni Epochiani (Alexandra, Re delle Aringhe)

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Numeri (Flavio, Manuel Cascone)

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Il Fattore C. Secondo Episodio (Filippo C. Pene, Vincenzo Filosa)

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Ra&Ro: La Bustina di Zucchero (Raniero B, Jenny 666)

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Amico Pus: La Puzzola Cono (Demented, Tso, Samir, Alan)

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Persone Porcellini. Primo Episodio. (Jenny 666, Demented, Barbara Fagiolo)

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Vasily Belokonenko: Storia d’Amore e Colite (Vasily Belokonenko, Infidel)

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I Mio Amico Ramiro: Amico Mio Morirai (Tso, Alan, Massimiliano Bomba)

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Leggi 666 (Mariolina Pincherle)

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Un Uomo, il suo Soppalco (Bobby Fever, Vincenzo Filosa)

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La Storia di Pa (Demented, Alan)

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Animali Lanosi, Poni Pelosi (Alan, Demented, Alexandra, Tso)

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La Scatola Nera dell’Altro Mondo (L’Oracolo)

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Simpatico T9 (Tso, Alan)

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Crusader and the Holy League (Infidel, Tso)

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Umani Vegetariani vs Piante Carnivore (Demented, Lucio Badtaste, Infidel)

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Dr. Squarti (Manuel Cascone, Simone Pasqualini)

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Frittata di Cervello (Raniero B)

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Storia della Paura (Vincenzo Filosa)

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La Posta di Bob (Bobsleigh Baby)

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L'Orascopo di Epoc (Gingagaruga)

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Epoc - Ero Uroi / Numero UNO

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Q

lettere e aspettavo. La mattina del cappuccino la schiuma era inpenetrabile, non ho potuto raggiungere il caffè.

uindi... Pronto! Inizia da qui, come se stessi scrivendo, cosĂŹ sono piĂš sicuri di cosa scrivere... Top... Inizia con Serena Laudati. L ‘ho incontrata in una mostra a Milano, vi si era recato per accompagnare due amici che di cui al presente esponevano collettivo. Una situazione di trendismo metropolitane comprese le piĂš attuali multiforme contemporanea in quel periodo. E’ stato divertente per esplorare e conoscere un sacco di persone coglione che aspirano a diventare arte. Sono stato tutto il tempo senza un incidente, ha perso uno giuochini guardare tutti quelli intorno a me. L ‘ho notata subito colpito dal suo modo di vestire. Siamo praticamente decorato nello stesso modo: jeans, scarpe da tennis, camicia bianca minimo. La prima cosa che mi è venuto da pensare è stata osservarci dall’ alto, disposti nei due diversi punti del salone. Due cifre di colore grigio e la luce proiettati nel cosmo dell’ anticoattanza. Prima mi son mantenuto a una buona distanza, poi sono andato a esaminare il lavoro di Serena Laudati da dire un paio di impressioni, dove c ‘è stato il legame con Feuillade. Erano tempi in cui ero sveglio e ne sapevo di cose inutili sull’ arte e cose cosĂŹ. Serena Laudati mi ha dato retta e sembrava interessato alle mie parole. Mi ha lasciato il suo contatto per inviare un modo di dire su queste astrusitĂ e che egli non sapeva quello che le parlai. Ho sollevato la mia mano fortunata e ho chiesto se sarebbe stato fatto per vederla alla festa della sera. Egli ha detto di non conoscere la risposta. Non vedere. Sono tornato a Roma.

Dopo un migliaio di groppi, dopo l’estate e dopo un migliaio di immaginazione sono tornato a Milano con il pretesto di andare a trovare un amico. L ‘ho chiamata, ci siamo incontrati una fredda sera in una piazza con ago e filo e siamo andati a bere in un pub. Serena Laudati è stata molto tranquilla, mi sentivo come se avessi a che fare con una guerra punica. Abbiamo iniziato a parlare, le cose che ci piaceva, i nostri progetti e il nostro futuro. Da sinistra a capire veramente il saperla lunga quando si tratta di arte, si vuole mettere in piedi un suo studio, si inizia ad essere conosciuta e ben fare. Io invece ho fatto capire di essere un genio, centimetro piĂš centimetro meno. Inspiegabilmente ho notato che dopo alcune cose che ho detto mi guardava quasi sorpreso con scherno. Ah, dimenticato, è stato castana e aveva una bella pelle d’oliva, taglio bello degli occhi, labbra ... Occhei, è inutile continuare ... Nel frattempo mi è stato di raccontare la sua indecisione, come si è deciso su due piedi come viaggio pseudo-culturali della regione nel Paese Basco. Una vacanza-tipo spiaggia oceano-birra con il pretesto di visitare Manifesta, la Biennale d’arte contemporanea. Bello, ha continuato a dire, perchĂŠ il luogo non è piĂš sotto la ‘assalto dei surfisti ed i vari gruppi di turisti. Ha apprezzato la gente del luogo; molto fuori di testa. Per la maggior parte separatisti, pissed casinò e vivace natura di persone (ciò che non ha voluto dirlo), lungi dal nostro normale. Avrei voluto facesse un salto dove vivo in modo da essere in grado di dire chi era piĂš lontano dal “nostroâ€? normale. Le avrei fatto conoscere gente che la normalitĂ non sa neanche dove possa mai gettare un’ ombra. Fu a quel punto che raccontai di quando entrammo in un pub dove la band ha svolto cover dei Deep Purple. Io ei miei amici ‘s messi a giocare a mosca cieca nella piccola zona delimitata tra la bar e il palchetto ... Dopo 4 minuti è arrivato il proprietario del locale cacciandoci a pedate. “Fico non è vero?â€?, L’ ho chiesto. Lei annuĂŹ, ma non so cosa stesse pensando esattamente perchĂŠ si voltò a fissare l’angolo del soffitto alle sue spalle. Tra le altre cose, ho detto come Willem de Kooning

CosĂŹ ha iniziato lo scambio di corrispondenza con Serena Laudati. Era estate, è stato molto caldo. Le piante in giardino si contorcevano. Sono stato a casa, nel pomeriggio, con le finestre chiuse, di fronte al computer in attesa di messaggi di Serena Laudati. Essi diventano po ‘di piccole, partendo dal presupposto che non era mai nato. Guardavo le piante in giardino e ho visto che non si è fermata, hanno mantenuto a contorcersi ancora. Sue lettere sono stati istruiti e resi senza fallire, come ho potuto capire, alcune confessioni sincere. Ho cercato di essere il piĂš ruock del pianeta con trompe l’oeil e giochi di parole letteraria off canini. Il cuore della terra fino al petto durante la lettura, la scrittura di 7


somigliasse incredibilmente a Tom Cruise ... Non ne fu molto impressionata. Parlando di letteratura si è passati a Ballard, ho detto: “È come me, ho letto solo Fight club di suo, mi è piaciuto molto”. Reagì girandosi a guardare la gamba immobile del tavolo al nostro fianco. La situazione non è esattamente promessa a grande entusiasmo. Serena Laudati camminava al mio fianco, ora pochissime cose da dire ora. Ha guardato con allarme, temendo che la volessi baciare. Nella maggior parte stava per arrivare la pioggia e il cemento e l ‘asfalto di Milano non sono mai stati in grigio come prima. L’auto andavano pianissimo, un passo d ‘uomo. Il pezzo di città in cui siamo stati sembrava di essere un ‘altro. “Questo è un altro maschio, con sindrome di infebbrito da re della foresta” penserà Serena Laudati. Fu un duro colpo vederla vigilare preoccupata le mie mani mentre ci salutammo in testa agli scalini della metro. Non ricordo quale fermata fosse ma si trattava di sicuro del puntino colorato più odioso dell’ intera rete sotterranea. Sono tornato a Roma. Ero di nuovo di fronte al mio computer. Mi ponevo domande e attendono risposte. Un pomeriggio ho trovato in un messaggio di posta elettronica di Serena Laudati l ‘invito per una mostra

che avrebbe esposto, insieme ai suoi alleati. Le piante nel giardino erano tutti morti. L ‘evento era a Casperia, vicino a Rieti. Uno strano borgo medievale dove sarebbero state applicate le opere, all ‘aria aperta tra le case.

L’ ho così prontamente risposto: ciao ser fighata atomica. sono felice per te. deve essere una prova stimolante. Il paesino è bellissimo, ci sono stato. C'entra qualcosa con questa mostra il lavoro sulle piante e la natura che mi avevi accennato l'ultima volta? Io abito ad un ora e qualcosa d'auto da casperia, verso la costa più a sud. quando scendi in queste terre se dovesse occorrerti una mano, oppure ti andasse di farci una birra fammi un fischio. ti raggiungo. ciao, x

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Lettera piuttosto sobrio e distaccato, nulla da dire. Serena Laudati ha risposto:

Ciao x ? conosci Casperia? Si, l’idea è una figata ma siamo tutti preoccupati tra la mancanza di fondi promessi che non arrivano e il pensiero che forse alla fine ci saranno quattro gatti (in piĂš rispetto ai soliti cani del paese). Il lavoro che porto spero lo vedrai con i tuoi occhi sono delle stampe... avrei voluto portare dei suoni ma non disponiamo di elettricitĂ lassĂš eppoi dovrebbe essere qualcosa che rimane nel tempo. Saranno installate al posto delle finestre mancanti delle case abbandonate di quel paesino dimenticatodadio che diventerĂ poi la mostra se non ci vediamo lĂŹ magari ti faccio un fischio byeS’

una sdrucitura alla base del cavallo dei suoi jeans, un piccolo taglietto, da dove sono venuti fuori a breve fili di cotone bianco. Ăˆ stato molto seducente. Poi il suo amico tirato fuori di ‘erba. Ha iniziato a suonare la chitarra ed è stato allora che ho ricevuto la conferma di come tutto, ha continuato a girare in modo irreparabile detestabile. Ero ancora lĂ , dall’erba esaurito, ubriaco e con gli occhi che rilucevano di buone intenzioni, scioccato e immobile sulla pietra procedura, al fine di evitare lo sguardo di Serena Laudati. L’unica cosa che volevo in quel momento era sperare che un giorno non potesse fare a meno della sostanza organica che s’ addensa nel mio baricentro.

CosĂŹ ho trovato che viaggio per Casperia, in un momento di ‘inaugurazione, pronti a stipulare un nuovo attacco alla fortezza inespugnabile che avrebbe potuto essere nuovamente Serena Laudati. Un lungo lento attacco scritto nuovamente. Una volta lĂŹ, sono andato a parlare, era con altre persone, girovagavano senza meta per i vicoli del borgo. Si potrebbe dire che, se la faceva con uno di loro, ma non ha dato a vederlo Serena Laudati. PiĂš tardi ho capito che questo sospetto era esattamente il curatore della mostra. Ha cercato di darle i bacini ma evasiva lei, il tipo era di origini germaniche lui. Al buffet c’era della grappa secca e visto che Serena Laudati, al di lĂ di un giusto comportamento amichevole, non aveva per niente l’ aria di una che volesse saltarmi addosso, mi ritrovai a saltare io addosso alla grappa. Ah, quasi dimenticavo, Serena Laudati aveva

Squaderna 9


SOGNI EPOCHIANI Sognato il 23 ottobre 2008

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0x33 0=497= 8- 8x31- 02- 5/± x40±7x 80±4±80-/9= 3= 0x/8= 9=33x 5-/ 8-40±3x7= =5-9=4-x 9- -4-8-± 4-33=44-± 3x 8-497±4= 5x5=3= 9=99x x402= 0±34± 9=3 0=497x3-4-89x 0±49x /4 4/4=7± 8=457= 4x00-±7= 9- 0x8- 97x - 5-/ 7=0=49x402= 9±5± 5±02- 0-±74- 9- 3x1±7± -3 0=497x3-489x 5=79= 3 /8± 9- x30/4= 0±48±4x49- =9 = 5=70± 0-45±88-5-3-9x9± x 81±30=7= -3 3x1±7± 3x 5- 95±3±04x 9-1=49x 5- 9- 5x3=74± 3x 9- 99±4±9±88±3x 9- 9- 9±7-4± 3x 0- 9- 0=4±1x 0- 9-

4=9-0- 4±4 8- 85=02=7=55=7± - 9=459- 0±497x8-±4= 9=33x 8-497±4= 8=457= 5-/ 57=1- 4=- 4/±1- x88/493x 97x84-88-±4= 9=33x 4x3x99-x 8=457x 41x99- 9- 9-5± -4-9x91± /4x 85=0-= 99x7x49±3x 9 /11-0-± 0x/8x9x 9x33x 0x99-1x 0±49-8-±4= 3x1±7x9-1x 4=- 0x33 0=497= /4 x/9±8x5±9x00-± 40±480-± /4± 80-±5=7± 9- 0±497± - 0x9x897±189- 0±48-9=7x4± 3x 8497±4= /4x 4/±1x 5=89= 02= 57=89± 0±03-=7x 9/99- 6/=33x 9=- 0=497a3-4-89- 9-0±4± = 8±3± /4 x11=79-4=49± /4 0±33x88± -4=1-9x5-3= 6/-49- 1±9x9± x 7=57-4=7= 6/=89± 4/±1± 9-5± 957±4-80/-9x 9±5± 5x5=3= 9±5± -3 07-89-x4=8-4± 9±5± 3 x302-4-x 9±5± - 3/4- 9=33x 7x0-±4= 9±5± -3 7=3x9-1-84± 0/39/7x3= 9±5± 3 =4x40-5x8-±4= 8=88/x3= ±7x x402= 3x 9=3=0±4/4-0x8-±4= 03±5x3= 0±4±80=7x -3 8/± 13x0=33±

0±4± 3x =44= 9- 4-3x4± =44= 9- 4x5±3- 3x =11= 9- 1=7±4x =11= 9- 1-7=48= 3x 8=9x 9- 8/7-0± =88= 9- 8x3=74± 3x 4=9-0-4x 4=33± 85=0-1-0± 3 ±9±7-4± 3x7-40±-x97-x 1=9= 3x 0x/8x 4=33 =00=88-1x =85±8-8-±4= 9=33 ±7=002-± x ±49= 8±4±7= 9- 17=6/=48x 4=9-x 4=3 8/± 57-4± 89x9-± 41x99- 3x 4x3x99-x 7-9/0= 3x 5=70=8-±4= 8±4±7x 97x 03- ±99±0=49± = - 97= 4-3x 2=798 0±4= 8= 8/±4- 1±88=7± 8=457= 1397x9- 9x /4x 0±74=99x 9=3=1±4-0x 4=3 9=49x9-1± 9- 7-89x5-3-7= -3 0/89± =6/-3-57-± 3 ±7=002-± 57±1±0x /4x 9-89±78±4= 0±4= 8= -3 0=71=33± x38x88= -3 1±3/4= 5=7 /9-7= 9/99± -3 7=89x49= 85=997± 8±4±7± 90±48=0/=48x 3= 17=6/=48= 4=9-= 1x44± -4 8x9/7x8-±4= 0±41±49=49± 3x 5=70=8-±4= 9=33= 0±48±4x49- 3x 0±41/8-±4= /9-9-1x 8- 7-13=99= 44=9-x9x4=49= 4=3 3-40/x00-± x 6/=89x 9=±7-x 8±55±4= 6/=33x 8-49x0x3-89x 9- 89x45± =94±/x497±5±3±0-0± 8= 1±88= 0±4= x11=74x4± -

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Filippo C. Pene

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mente "la tazza del cesso del Mondo". Solo una mente dalla resistenza fuori dal comune, oltre ad un corpo appositamente allenato può sopravvivere ad un viaggio attraverso il tunnel che porta dall'altra parte del finito cilindro temporale. E' per questo motivo che per entrare nella P.AC. bisognava superare delle prove estenuanti, con una percentuale di attrito dei candidati del 96% che al confronto, la settimana all'inferno dei Navy Seals era una passeggiata di salute. L'obiettivo della Federazione di Controllo infatti e' sopratutto quella della selezione, piÚ che della formazione dei pacers.

l piano era semplice, nel mio mondo fantastico. Sarei tornato indietro nel tempo, avrei cercato di raggiungere la spiaggia maledetta ed infine avrei tagliato le palle al destino per poi buttarle in un tinozzo di metallo e goderne del rumore. Tutto questo avveniva nel mio mondo fantastico. - L'inferno non esisteva finchè non ho deciso di inventarlo io, Nad. Le parole tuonarono all'improvviso proprio mentre il pannello trasparente si richiudeva davanti ai miei occhi. Non ebbi il tempo di rispondere. Iniziavo a sentire torpore agli arti, secchezza delle fauci. Quella che Luz chiamava "la sua pozione vodoo" stava facendo effetto. Vodoo perchĂŠ oltre ad essere un potente anestetico, ti sballava col suo "pizzico di sostanze psicotrope". Secondo Luz era fondamentale per la buona riuscita del viaggio e a pensarci bene nessuno si è mai lamentato di questo. Non potevo sentire Luz, ma lo vedevo attraverso il pannello dare calci all'armadio rack che, imponente, si lanciava fino al soffitto. Provavo a leggerne il labiale, pensai che non era una cosa del tutto rassicurante quindi chiusi gli occhi. In quel momento bussò l'amico cattivo che abita il mio cervello, cosa che succedeva sempre quando mi accingevo ad attraversare l'Inferno. E' troppo tardi per tornare indietro. Morirai. Ăˆ colpa tua. SĂŹ, tua. Hai capito? No, non hai capito e sai perchĂŠ? PerchĂŠ tu non capisci un cazzo. Una delle tue tante colpe. Hai promesso amore eterno a quella troia, invece sei andato via. Come? Il tuo amore era purissimo? Non farmi ridere, perchĂŠ non c’è proprio un cazzo da ridere. Morirai. Ed io con te, figlio di puttana.

Gli esperimenti sui viaggi nel tempo iniziarono col terzo millennio, con una di quelle cose che qualche tempo fa chiamavano agenzia di intelligence. Nessuno sa come si e' evoluta la cosa, per quanto mi riguarda ero entrato da poco piĂš' di un anno nella Federazione di Controllo, quando mi venne fatta la proposta di seguire il corso di 17 settimane per entrare nella neonata Perfetta Agenzia Correttiva (PAC). L'idea di andare in giro per il paese a commettere bassezze di ogni tipo impunemente, mi fece accettare con enorme entusiasmo anche se pensavo di avere poche speranze di superare le prove psico-attitudinali. Pensavo di fare l'agente segreto con la licenza di uccidere insomma, in realtĂ scoprii che sotto c'era qualcosa di molto grosso, qualcosa che fino a quel momento era stato il sogno dell' UmanitĂ e che era stato relegato ad argomento di banali racconti di fantascienza di fallimentari scrittori senza idee. Per la prima volta, veniva data la possibilitĂ all'Uomo di viaggiare nel tempo. L'agenzia era organizzata a compartimenti stagni, solo 4 pacers, i cervelli ed il Gran Trittico del Sommo, eravamo a conoscenza della possibilitĂ dell' uomo di viaggiare nel tempo. In realtĂ era piĂš semplice del previsto mantenere un segreto del genere. Immaginate di andare in giro sbronzi a dire alla prima troia che capita che siete stati selezionati dopo estenuanti prove fra i migliori uomini del Paese. A questo punto, starĂ giĂ pensando che siete un perfetto idiota e le probabilitĂ che sia carina con voi, cre-

Non ero sicuro che sarei riuscito a viaggiare, questa volta. Dovete sapere che essere accelerati ad una velocità super luminare, non è esattamente quella che si e' solito definire una scampagnata. Una volta accomodati dentro il protefeuro, si viene investiti da un fascio di tachioni dalla massa immaginaria. Il contatto accelera la materia fino a 308.000 km/s, la molecolarizza per venire poi risucchiata dalla massa negativa in quello che gli scienziati chiamano amorevol16


detemi, sono prossime allo zero. Se poi continuate con il perché di questa selezione, beh allora li rischiate di finire in un centro di riallineamento mentale. Oltre ai pacers ed i cervelli, c'era lo Scudo. Lo Scudo si occupava di tappare con la massima celerità qualsiasi falla del sistema e di proteggere l' Agenzia da quella curiosità tipica dell' essere umano verso le cose misteriose. Se usciva qualcosa da un compartimento, lo scudo bloccava questo flusso definitivamente, non si poteva infatti permettere a chi sapeva qualcosa di spefferare particolari in giro o ritirarsi, per esempio, a vita privata. Una cosa che evitavano attentamente di farti presente nel momento in cui gonfiavano il tuo ego sciorinando gli eccellenti risultati ottenuti durante l'addestramento, ma che potevi respirare nell'aria appena mettevi piede nella fabbrica. A posteriori, far parte dello scudo avrebbe preservato la mia stabilità mentale. Ora non avrei il problema di dividere il cervello con il mio amico cattivo.

Urlare non serve, cosa cazzo gridi? Non si sente niente qui. Sei pazzo. Non dovevi fare cadere Cody dalla bicicletta. Ricordi che l'hai ucciso? Ricordi? Eravate piccoli, ma per colpa tua lui e' rimasto piccolo. Guarda, ora e' qui con noi. Guarda lui come e' piccolo e quanto invece grande è quel coltello. Ti ucciderà'. Morirai. Riuscii a visualizzare o almeno credo, il muro di tachioni devastarmi il corpo mentre quella che dovrebbe essere la realtà' o più' semplicemente il tempo si deformava come un autobotte che ha un impatto frontale con il multiverso. Una cosa devastante, per capirci. In quello che mi sembrava essere il momento dello schianto, fiamme arancioni mi circondarono. Mi sentivo leggero ma senza nessuna forza, in preda alla leggi fisiche di un altro Universo. Pensai all'effetto di quelle decine di sostanze che prendevano il controllo del mio 17


corpo, erano forse quelle che mi inibivano i movimenti? Come e' possibile che le mie mani abbiano dita così lunghe e siano attaccate all'altezza del gomito? Anche se avessi potuto muovermi, non sarei potuto andare da nessuna parte, pensai che fosse andato storto qualcosa, di essere lentamente avvolto dalle fiamme dell' Inferno. Perchè sono così luminoso e non riesco ad urlare? Il calore è insopportabile non penso però che la mia bocca si stia muovendo, non capisco. Non volevo lasciarti li da sola Astrid, ti prego perdonami voglio addormentarmi ancora con te addosso e risvegliarmi con il tuo odore nelle narici, ovunque sulla mia pelle. E' tutta colpa mia. Apro gli occhi disteso faccia a terra in quello che sembrava un campo appena ossigenato. Subito dopo aver sputato della merda dalla bocca e vomitato della bile, realizzai di essere arrivato.

Rimasi immobile per quello che poteva essere un minuto o un giorno ad aspettare che mi tornassero le forze per alzare il culo. Il piano prevedeva l'arrivo alle porte della città di Merzeroo, nella zona industriale. Non mi sorprendeva essere in mezzo al nulla, infatti il sistema di puntamento era si preciso, ma in pratica a causa delle imprevedibili perturbazioni, sparare alla velocità della luce un essere umano indietro nel tempo era come giocare a freccette nel cortile di casa in Texas, durante un uragano. È in questi casi che saltano fuori i bisogni primari dell' Uomo, non riuscivo infatti a capire se avessi più bisogno di alcool o d' acqua, ad ogni modo mi incamminai lentamente alla ricerca di una delle due.


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PERSONE PORCELLINI Primo capitolo

testo di Demented e Jenny 666 - illustrazioni di barbarafagiolo Ella palesò immantinente la ragione della di lui venuta, non senza particolare empatia. E’ presto detto: ella necessitava suggere nasi per trarne grande giovamento. Acciocché l’omino venne a conoscenza di tal proposito, si crucciò non poco. “Ma come, io pensavo alle Mille e una notte!”

L

a ricerca fu affannosa ma alfine, al sopraggiungere eburneo di un tramonto infuocato, ella trovò il tanto agognato omino, acquistato per pochi rubli ad una concitata asta sul graticcio. Messo in vedita per dileggio poiché considerato tapino, l’omino di cui parlando stiamo si trovò dinanzi alla splendida magione della stagionata nobildonna.

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Ma invece no. L’amore ha strade impervie come le onde del mare che si infrangono sui flutti di una diga. I giorni passavano al calore di un camino. La servitù recava preziosi catini e prelibate ghiottonerie affinché i due si mantenessero in salute e l’omino si nettasse le cavità nasali al grido di “Mondati! Orsù mondati!”. Nonostante lo sfarzo e le premure, l’omino sembrava perplesso e assai inquieto, ma la nobildonna pareva

non accorgersene. “Ghe nettare!” declamava festosa, “Ghe bontade! Quagge deliziosa ambrosia!” mentre assaggiava i frutti dei di lui sforzi. Scesa alfine dallo sgabellino sul quale ella poneva i suoi regal piedi per meglio arrivare alla parte agognata, ritiravasi in stato di estrema grazia verso i suoi appartamenti. Col passar del tempo quanto più la nobil contessa si inebriava tanto più l’omino cadeva in un profondo interrogarsi, meditando-ahinoi-un’erratica fuga.

Oh povera contessa! Se solo avesse saputo quali tremendi pensieri affollavano la di lui materia griga! Era quasi mezzogiorno acciocché l’omino, nell’ovattato silenzio della maeravigliosa dimora, si aggirava meditabondo esprimendosi in cotal modo: “perché io? Quale disegno mi vuole in questo luogo?”. E quanto ancora questo arrovellarsi sarebbe continuato se, tutto ad un tratto, non fosse accaduto un assai bizzarro fenomeno: da sotto il fenicottero di roseo alabastro comparve una

blatta dorata! Preso da un’inarrestabile curiosità, il meravigliato protagonista della qui presente storia, si accinse a carpire il bislacco insetto che sfuggiva alla minacciosa mano come imbizzarrito dalla paura. E così, tra arbusti e vasi di legno, l’omino riuscì nella sfiancante impresa. Caso volle che la blatta non fosse realmente dorata ma altresì ricoperta da un’impalpabile patina a guisa di polvere d’ala di lepidottero. E questo cosa ci insegna cari lettori? Che non è tutto oro quello che luccica. 29


una pietanza eccessivamente speziata. In particolare l’uso di capsicum red rendette la portata un fuoco vivace. Omin ignaro delle conseguenze importanti, divorò alacremente e con gioia l’abbondante cucinato. Fu assai lieto altresì di cibarsene copiosamente. Ma arrivato per la nobildonna il momento di salire sullo sgabellino per suggere con fervore, accadde l’irreparabile. Gli occhi le divenner rossi, l’alito pestilenziale, la faccia si scavò, le guance rubizze indicavano la follia incipiente. La vecchia impazzita a causa del moccio piccante si dimena, piange, grida come in preda alle erinni. Omin, che qui per comodità chiameremo l’omino, era assai spavente per tale grave fatto ma mai quanto nel momento in cui la nobilcontessa, che da ora in avanti per giustezza chiameremo nobilcapace, sbattette gli algidi occhi contro il cavalluccio a dondolo,- che tanto la divertiva quando ella era piccina . Fuori di sé prese a cercare l’omino, brancolando a tentoni, resa oramai cieca. Ecco cari lettori da dove deriva il detto “la furia è cieca”.

Ma torniamo alle mirabolanti disavventure del nostro protagonista. Sgusciando, la blatta, dal ferreo pugno che la teneva prigioniera, essa andò a trovare riparo sotto un ciottolone della camera del trono. Senza indugio l’omino, che da questo momento chiameremo omin, scoverchiò il ciottolone, sopraffacendo la bestia e trovandosi di fronte una miniera di pepite d’oro: “Il tesoro della contessa!”. La folgore negli occhi di Omin: uno solo il suo compito, portare via le pepite e riconquistare la libertà! Dal momento di tale scoperta il raro Omin convogliava tutte le sue forze nel concepimento del piano di fuga che gli avrebbe permesso di riabbracciare l’amata Marisa. La finzione si impossessò del suo essere, continuando perciò senza un lamento a svolgere le sue preziose mansioni di suggito. Ma come è strano il fato, amici miei. Sopraggiungette infatti alla sfarzosa magione una nuova servetta che, galeotta l’inesperienza, ignorando le ferree regole delle cucine preparò al delicato Omin 30


Sconvolto dal terrore il nostro l’omino fugge senza tregua cercando conforto e un riparo sicuro nell’unico luogo in cui sin da piccolo soleva essere felice: il giardino zoologico. Ivi fra piumati struzzi e giocosi orsi polari fece il suo incontro con un primate, la cui visione riacquistò ad egli un barlume di lucidità. Il primate in questione, un gorilla, se ne stava beato in una gabbia togliendosi particole dal naso. E’ presto chiaro il piano: farsi sostituire dal vigoroso gorilla per poi riuscire nell’intento di rubare l’oro approfittando della cecità della nobilcapace. Come l’omino riuscì ad impossessarsi di tale Marcantonio la storia non lo dice. Giunti insieme sulla soglia della principesca abitazione le urla riempivano l’aere: La nobilcapace disperata non si dava tregua, cercando del naso da suggere per placare il dolore. Tosto l’omino pose il gorilla al suo posto, aspettò che ella salisse sullo sgabellino e recossi trafelato verso il suo scopo. Ma dopo aver scover-

chiato i ciottoloni e aver preso le pepite, un dubbio si mosse in lui. L’allontanarsi dalla nobilcapace gli avrebbe davvero arrecato cotanto giubilo???? Intanto la pratica del suggimento non andava a buon fine, in quanto, cari lettori, non possiamo dimenticare le origini del sopraccitato Marcantonio: egli era in tutto e per tutto un Gorilla e di conseguenza non era avvezzo a pratiche umane. Si muoveva dunque con veemenza, travolgendo tutto ciò che incontrava nel suo pesante incedere. La nobilcapace, affatto intimorita da tal virile atteggiamento, provò l’irrefrenabile impulso a stringerlo fra le sue fragili braccia. “Grobegrè!” esclamò il peloso primate devastando ad avambracciate un prezioso arazzo. “Ma ziete gungue un principe asiatico!” “ arreorogn!” rispose lui. “Mio bel vivo tesoro guali belle parote mi dite! Fatevi coprire il vello delle vostre vesti con baci rubati!” Follia e amore, unite alla cecità, andavano di pari passo per giorni e giorni: la nobilcapace si innamorava sempre più- l’amore come ben sapete voi giovani lettori, è cieco- e il gorilla rompeva ogni cosa al grido di “Omgrobè”. Ma che fine aveva fatto l’omino? Egli se ne stavo rintanato in un cantuccio, roso da un sentimento a lui sconosciuto ma al quale noi, amici, sappiamo dare un nome: Gelosia.

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Le avventure di Vasily Belokonenko, marinaio

Storia d’amore e colite, legati da mistica fede religiosa travolti dalle acque di un oceano pacifico Vasily Belokonenko - Infidel uccedono più o meno stesse cose quando fai vita mare, sembra molto avventuroso e affascinante ma in realtà così non è.

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Stavolta mi si presentava comunque una situazione strana, eravamo una flotta di tre navi passeggeri ancorate nel bel mezzo dell'oceano pacifico, tre bellissime imbarcazioni che battevano rispettivamente bandiera francese, statunitense e bulgara, ovviamente io lavoravo su l'ultima di queste. Le tre prestigiose imbarcazioni era posizionate a forma triangolare con poppa che puntava sulla prua dell'altra e via dicendo, a triangolo insomma. Gli ospiti delle tre navi eran tutti membri di una setta religiosa, che aveva un nome ridicolo che non ricordo, ci avevano portato nel bel mezzo del mondo perché dicevano che li sarebbe apparso il loro oracolo, colui che li avrebbe portati verso la salvezza, come un buon oracolo promette di fare sempre. Ma torniamo a me. A volte può capitare che una vita sregolata porti a colite cronica, io non defecavo con saggezza da tempo e i miei sfinteri anali eran indeboliti dall'espellere escrementi semi-liquidi e non massicci come Dio vorrebbe.

Decisi che sarebbe dovuto finire in mare, ma non via tubature nave, bensì previo mano mia, per mezzo di chi lo aveva messo al mondo.... me stesso.

Dopo lunghi minuti di dolore quella volta defecai e defecai sanamente un' escremento duro solido e privo di liquidi mi guardava dalla tazza del cesso, come un padre guarda per la prima volta il suo bebè appena partorito.

Raccolsi l'escremento con le mani e mi avvia di soppiatto verso il ponte della nave.

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Arrivato alla spalletta guardai l'orizzonte e lo lanciai verso il suo destino, volò per metri e metri ma non sentii mai l'atteso "Pluff!".

Comunque. Era morbida e bianca la superficie dove caddi, la trovai molto confortevole, su di essa giceva anche il mio ultimo escremento e decisi che mi avrebbe accompagnato in questa nuova avventura.

incredibile mio figlio lanciato in acqua non faceva rumore, non capivo il perchÊ, ma l'anomalo religioso equipaggio inizio a gridare.... è LUI LUI.... il prescelto il prescelto.

La cosa bianca iniziò a spostarvi spinta dalle correnti pacifiche, poco a poco ci allontanammo dai religiosi in delirio fino a rimanere soli io superficie, bimbo cacca dura e li capii.....

Dalle doloranti natiche iniziò a salirmi una sensazione di paranoia. Avevo paura. Erano impazziti, mi accerchiarono mi presero mi portarono alla scaletta della nave, gridavo, mi disperavo, cercavo aiuto ma le mie grida si disperdevano nel mezzo del Pacifico.

...capii che la zattera su cui ero caduto non era altro che il dio aspettato dai religiosi marittimi, altro non era che una gigante medusa, la piu grande che avevo mai visto, capii che io ero il prescelto perchè l'avevo centrata in pieno con il mio ultimo bisogno corporale.

Mi misero uno zainetto e mi spinsero giĂš, fuoribordo, caddi nel vuoto ed aspettai il mio "PLUFF!" che nn venne mai.

e me ne innamorai, non è facile innamorarsi per un marinaio, tanto meno di un dio quindi ne approfittai.

Come la mia creatura defecata, il mio destino non si fermava li, tra paura e stupore decisi che era meglio la colite.

Guardai nello zainetto che mi avevano dato e non c'era nulla, religiosi burloni molto simpatici.

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Passarono i giorni ed ero felice, giravo l'oceano sulla testa del mio amore spinti dalle correnti, senza bisogno di nulla, solo noi e il mare che ci culla nella nostra passione.

Chiusi gli occhi e aspettai la morte, carezzai con le ultime forze la mia amata ascoltando il suono del mare, lo stesso suono che mi aveva accompagnato per tutta la vita.

Senza accorgermene mi disidratai, non bevevo da giorni, ma nn avevo paura il mio amore mi avrebbe tratto in salvo, così credevo. Ma non lo fece mai continuo a portarmi in giro per il mare, finche la pelle inizio a riempirsi di vesciche e seccarsi, la saliva e le lacrime eran ricordi lontani mentre nel pieno del mio delirio vedevo bottiglie d'acqua di marca Vasily volare sopra la mia testa chiuse sigillate per poi sparire lontano mai mai.

Il mio ultimo sogno iniziò con una secchiata d'acqua, almeno credevo così fosse, con dei giapponesi che mi urlavano in faccia girandomi intorno come trottole eccitatissimi, mentre le loro donne facevano a pezzi mia moglie con delle piccole mannaie, un'incredibile incubo, ma visto che nn c'è incubo peggiore della realtà, mi accorsi che tutto questo era vero.

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Mi stavano saltando intorno i giapponesi mentre smantellavano mia moglie medusa.

Chiusi gli occhi e guardai il mare, mentre deglutivo il mio amore.... dopo qualche ora defecai liquido e pensai:

A quel punto striscia verso quello che era rimasto di lei, ne presi un brandello e lo mangiai, con tanta passione tutta quella con la quale si può amare veramente.

“è tutto come prima Vasily, sei tornato quello di una volta", ma in fondo a cuor mio sapevo che non era cosi.â€?

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LEGGI 666 Satana, l’Ano e la Legge. di Mariolina Pincherle “Questi tali sono falsi apostoli, operai fraudolenti, che si mascherano da apostoli di Cristo. Ciò non fa meraviglia, perché anche satana si maschera da angelo di luce. Non è perciò gran cosa se anche i suoi ministri si mascherano da ministri di giustizia...” 2 Corinzi 11:13-15 Non è solo San Paolo nelle sue lettere ai Corinzi a testimoniarci che il Demonio trovi nel diritto e nella legge il terreno privilegiato delle sue opere terrene. A rinforzare questa visione ci sono infatti le parole di Giovanni da Patmos, il misterioso autore del Libro della Rivelazione, che ci fornisce una dettagliata descrizione della natura della Bestia a sette teste, rivelandoci non solo il suo marchio numerico, ma anche l’importanza della presenza del male nella vita degli uomini. Il Demonio, ci dice Giovanni, fondò la sua potenza sul suo marchio, facendo sì che “tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi” lo ricevessero “sulla mano destra e sulla fronte; e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome.” (Apocalisse 13, 16-18) Il 666, il Numero di Satana e Sigillo del Male conferisce dunque agli uomini il diritto di dare e di avere e li rende tutti uguali in virtù della propria forza. Il regno della bestia della terra descritto nell’Apocalisse configura perciò il prodromo storico della proprietà privata e l’antenato filosofico degli ordinamenti giuridici degli Stati moderni. E’ per questa ragione che nel campo del potere e in quello ancora più determinante della legge, sono molte le occasioni di poter riscontrare manifestazioni del Demonio quasi certe, con le quali gli studiosi hanno avuto già modo di confrontarsi. Mentre sono ancora accese le controversie dottrinali sulla demoniaca figura dell’Alto Rappresentate dell’UE Javier Solana, così carica di manifestazioni sataniche da provocare agli occhi di taluni l’illusione della venuta dell’Anticristo, una legislatrice italiana marchiata ben tre volte dal numero del Diavolo ha destato la nostra attenzione e quella di altri con una proposta di legge intrisa del sapore brutale e primitivo dell’alba dei tempi. Non pronunceremo per prudenza e timore il nome terreno dell’emissario del Demonio, ma faremo presente che uno dei suoi anagrammi proclama la cosciente rabbia del demonio, nella lingua che ormai Egli predilige: è l’ AION CAUSAL SNARL, il Ringhio Causale di Satana, una delle entità celate dietro il nome del deputato, alla quale si aggiunge quella più tenebrosa

e viscerale dell’ANAL CANAL SAILOR, del quale solo più avanti potrete comprendere l’essenza. E’ nel sesto giorno del sesto mese del sesto anno del terzo millennio che l’innominabile legislatrice entra in carica nel parlamento della repubblica italiana ed è proclamata membro della Commissione Giustizia e del Comitato per la Legislazione. In data 06/06/06, ovvero il 6 giugno 2006, la deputata assume i necessari poteri e incomincia a tracciare il sentiero della sua demoniaca missione, fino a giungere ad esprimerne la summa nella PdL n. 666, presentata durante la Sedicesima Legislatura e recante le disposizioni abrogative per l’articolo 609-Sexies del codice penale. Scopo di questa legge è l’introduzione della punizione definitiva per coloro che si macchiano dell’infamante reato di violenza carnale, specie se condotto nei confronti di giovani o giovanissimi o nelle circostanze di una violenza di gruppo. E’ il blocco androgenico totale la soluzione finale proposta, con l’obiettivo dichiarato di evitare i comportamenti recidivi del reo. Può apparire strano a primo impatto dover constatare che il Demonio intenda scagliarsi contro gli stupratori, brutali esecutori di un gesto tanto immondo da ricordare una superba furia ultraterrena. Ma è evidente che non potremo risolvere questa apparente contraddizione senza abbandonare quella calda nebbia che avvolge la pigra e sottomessa esistenza di coloro che non leggono le Scritture. Perché ciò che possiamo considerare vero è contenuto nelle Scritture e sono quelle che ci sono giunte a rivelarci le Leggi del Regno di Dio. Cosa possono dirci le scritture sul nostro fondamentale quesito, sulla possibilità che Satana possa aver coltivato il desiderio di privare a vita gli stupratori della loro mascolinità? Per rintracciare i segni che ci aiutassero a capire se è davvero il Demonio a nascondersi dietro la le legge 666, siamo tornati a riflettere sulla natura di Satana, l’angelo Satanael, la Bestia con dieci corna e sette teste, Iblis, Aion, ha-satan, il Demonio, il nemico di Dio e “ladro del cielo”, il calunniatore, il portatore del Male Assoluto, il Principe delle Tenebre e Principe di questo Mondo. Egli, come Dio, precedette il mondo degli uomini e fu originato 39


nella creatura angelica più bella, perfetta e intelligente del cielo: Lucifero, la prima stella del mattino del principio dei tempi. È sempre Giovanni a darci le indicazioni più preziose per comprendere la sua natura ingannevole e ambigua e il potere determinante della sua presenza, a conferma dell’eterno sospetto che il Male non possa essere eluso dalla vita degli uomini: “La bestia ha due corna, simili a quelle di un agnello” ma “parla come un drago”, scrive Giovanni, sintetizzando l’essenza di una creatura in cui il Bene e il Male convivono e avvicinando così la sua immagine alla perfezione assoluta, almeno su un piano matematico-filosofico. Dio, d’altra parte, nella sua infinita saggezza comprese bene il potere di questa esatta ambivalenza e affidò al suo angelo perfetto il drammatico ruolo di verificatore della devozione degli esseri umani nei suoi confronti. Nella sua ricerca di conferme e di consenso terreno, che forse proprio la luce che Lucifero emanava tanto in cielo quanto in terra portò agli eccessi che resero proverbiale la sua Ira, Dio utilizzò il più alto ufficiale del suo esercito per imporre alle deboli creature prescelte gli inganni più sottili e le prove più tragiche, irrorando la vita di questi uomini di infinita sofferenza, apparentemente solo per il gusto di mette-

re a nudo la loro debolezza. Una debolezza che del resto Dio aveva voluto con fermezza quando impose al primo uomo e alla prima donna il divieto di mangiare i frutti dell’albero della conoscenza, affidando a Lucifero il primo incarico fra gli uomini Non sappiamo con precisione quando Lucifero si ribellò a Dio, né esistono testimonianze unanimi sul perché del suo gesto. Possiamo però immaginare la tragedia interiore di una creatura onnisciente e perfetta costretta ad eseguire il disegno irrazionale di portare la sofferenza sulla terra, più spesso infliggendola a coloro che non avevano mai dato prova di negligenza verso il Dio dei cieli. Non deve essere stato semplice ad esempio impegnarsi nella distruzione dell’esistenza di Giobbe. “Nessuno è come lui sulla terra: uomo integro e retto, teme Dio ed è alieno dal male”, dice a Satana il Signore, per poi convincersi che la risposta del suo angelo soldato esprima una semplice verità: “Forse che Giobbe teme Dio per nulla? Non hai forse messo una siepe intorno a lui e alla sua casa e a tutto quanto è suo? Tu hai benedetto il lavoro delle sue mani e il suo bestiame abbonda di terra. Ma stendi un poco la mano e tocca quanto ha e vedrai come ti benedirà in faccia!”. La risposta di Lucifero non esprime soltanto una più che ovvia verità, ma anche l’insensatezza, la totale irragionevolezza con 40


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cui il Creatore impostava il rapporto con quelle creature che lui stesso aveva volute ignoranti e deboli e contro le quali si accaniva senza dimostrare quella pietas che da loro pretendeva. La prova della bestemmia1 cui Giobbe fu sottoposto da quel giorno fino alla fine della sua vita, dispiegatasi in una successione di tragedie personali iniziate con la distruzione della sua fattoria e l’uccisione dei suoi familiari e culminata in una piaga che lo uccise lacerandogli lentamente il corpo, costituisce senz’altro uno degli incarichi più difficili per il soldato Lucifero, sempre più incapace di far comunicare la sua intelligenza con la sua professione celeste. Quell’intelligenza che fu in seguito rivestita dalla tradizione cristiana col mantello interpretativo della “superbia” che Lucifero dimostrò quando si ribellò ai suoi ordini di morte e distruzione. Ma quale fu il limite che Lucifero decise di oltrepassare quando disobbedì al Signore? Cosa fece traboccare il vaso della sua sempre più labile sottomissione, tanto da fargli radunare i suoi angeli più fedeli e fargli dichiarare una guerra eterna al suo Creatore? Se l’intelligenza è la via verso la verità, forse è nel verbo di Lucifero che va ricercata la causa della sua rabbia. E tra le poche testimonianze che ci giunsero è proprio nel Libro di Giobbe che troviamo una perla di saggezza primordiale e ultraterrena:

lica che sarebbe avvenuta nella “notte dei tempi”, ovvero prima del Regno di Dio e della creazione degli uomini. D’altra parte se Satana avesse dichiarato guerra a Dio prima che la terra fosse stata creata sarebbe difficile spiegare la ricorrenza nelle Scritture (integrate e apocrife) di episodi in cui Satana agisce per conto del Signore, in quel compito che la letteratura ebrea definisce di “pubblico accusatore”, ma che nell’interpretazione dei testi si avvicina di più all’incarico di un abilissimo agente segreto (dato che è in maniera tutt’altro che pubblica, bensì con l’inganno, che il soldato di Dio mette alla prova la fede degli uomini). Una simile collocazione della ribellione risulterebbe inoltre in contrasto con la continua affermazione nel Vecchio e nel Nuovo Testamento dell’inclusione dell’opera di Satana nel grande progetto divino. La cacciata di Lucifero dunque sembra situarsi in un momento oscuro della storia dei tempi, che la riflessione sulla legge 666 ci ha aiutato a ricostruire. La materializzazione semantica del Marinaio del Canale Anale, innanzitutto, ci ha condotto a ripercorrere la vicenda della distruzione di Sodoma, dove due ufficiali dell’esercito angelico furono inviati da Dio per salvare Lot e la sua famiglia. Lot, il più devoto degli abitanti della città, si vide arrivare gli angeli “sul far della sera” e dimostrò subito la sua profonda sottomissione a quei soldati del Signore “prostrandosi con la faccia a terra”. Quando i sodomiti si presentarono alla sua casa e manifestarono il desiderio di “conoscere” i due bellissimi stranieri, Lot offrì in cambio dell’incolumità di questi due le sue figlie giovani e inviolate, esprimendo infinito timore per le ripercussioni che la “conoscenza” (biblica per l’appunto) che i sodomiti avrebbero fatto con gli angeli avrebbe avuto sulla disposizione di Dio nei suoi confronti. Offrendo le sue figlie in sacrificio, Lot sapeva di non incorrere in alcun divieto divino e ripeteva anzi un rituale di cui la Bibbia testimonia in più occasioni. Ad esempio nel Libro dei Giudici, dove si narra che un Levita per salvaguardare un servo di Dio dalla volontà di “abuso” dei Gabaiti, offre a questi uomini il corpo di sua moglie, del quale essi abusano “tutta la notte fino al mattino” (Giudici 19, 22-30). E’ proprio la storia dei Gabaiti, del resto, così incredibilmente somigliante a quella dei Sodomiti, ma con la fondamentale differenza nel conseguente consumo di uno stupro di gruppo, che fa sorgere dei dubbi su quanto accadde veramente quella notte: perché nel racconto della Genesi non avviene infine nessuno stupro, mentre in quello dei Giudici la violenza carnale si consuma nel nome di Dio nei confronti di una giovane concubina? Ciò che sappiamo del Libro dei Giudici è che fu scritto tra il VI e il V secolo a.C., sulla base della tradizione deuteronomista, che fu all’origine della

"Pelle per pelle; tutto quanto ha, l`uomo è pronto a darlo per la sua vita. Ma stendi un poco la mano e toccalo nell`osso e nella carne e vedrai come ti benedirà in faccia!" (Giobbe 2, 4-6) È forse questo l’unico limite che Lucifero non trovò ragione di oltrepassare? Quello di infliggere dolori e sofferenze ai corpi di uomini e donne innocenti? Andavano bene le devastazioni dei raccolti e potevano passare anche le uccisioni delle bestie, ma perché infliggere dolore fisico ai fedeli? Ma se questo era il limite che Lucifero non fu più disposto a oltrepassare quando disobbedì alla volontà del Signore, perché allora la sua saggezza non prese il sopravvento prima che le vite di centinaia di uomini venissero distrutte per compiacere Dio? Forse perché anche Lucifero era fatto di carne e come quasi tutti gli uomini solo il dolore provato sulla sua carne avrebbe potuto porre fine alla sua angelica devozione. Se le ragioni della caduta di Lucifero restano avvolte da un mistero cui le Scritture osano accennare con molta parsimonia, probabilmente qualcosa di particolarmente inopportuno accompagna la circostanza storica della cacciata. La Genesi e il Libro della Rivelazione contengono cenni brevi e contraddittori su una ribellione ange-

1 La prova della bestemmia è apparentemente uno dei compiti routinari di Satana, del quale troviamo varie testimonianze soprattutto nelle lettere pastorali: “Questo è l`avvertimento che ti do, figlio mio Timòteo, in accordo con le profezie che sono state fatte a tuo riguardo, perché, fondato su di esse, tu combatta la buona battaglia 19 con fede e buona coscienza, poiché alcuni che l`hanno ripudiata hanno fatto naufragio nella fede; tra essi Imenèo e Alessandro, che ho consegnato a satana perché imparino a non più bestemmiare.” (Lettere Paoline, Timoteo 1, 18-20); 41


riforma religiosa che seguì all’esodo babilonese degli ebrei. Anche la Genesi è databile nello stesso periodo storico, ma deriva dalla tradizione Jahvista, risalente all’X-XI secolo a.C. e più concentrata nella descrizione dei conflitti interiori che attraversano le relazioni umane e dell’umano col divino. La funzione politica che il Libro dei Giudici assunse nella storia di Israele rende evidente che i suoi autori abbiano voluto rendere il racconto dei Sodomiti più funzionale ai loro scopi, passando per l’ammissione di quello stupro che gli Jahvisti avevano precedentemente coperto, ma modificandone i personaggi per costruire una coerente teoria sulla gerarchia delle tribù israelite, che avrebbe poi causato una guerra fratricida e imposto la superiorità della tribù di Giuda alla base della legge del nuovo Regno d’Israele. I Sodomiti furono così trasformati in Gabaiti e gli angeli del Signore in una malcapitata concubina che il levita sacrificò per dare prova dell’infamia della tribù beniaminita. Ma perché sostituire una semplice concubina ai due ufficiali celesti, rendendo l’infamia dello stupro anche meno rilevante dal punto di vista delle Sacre Scritture, dove il rispetto e la devozione verso gli emissari di Dio non è neanche paragonabile alla considerazione espressa per le donne? Forse perché se lo stupro poteva essere rivelato, per trasformarlo in strumento di infamia verso una tribù, non poteva essere rivelata l’identità della vittima, l’angelo perfetto e preferito da Dio che quella notte per la prima volta assaporò il dolore della carne.

“…Ma stendi un poco la mano e toccalo nell`osso e nella carne e vedrai come ti benedirà in faccia!" Per la prima volta a Sodoma Lucifero comprese l’essenza della carne, quella materia con cui Dio aveva plasmato lui e molte altre sue creature. E capì anche il senso profondo delle parole che egli stesso aveva pronunciato quando dimostrò la sua infinita saggezza al Signore che gli domandava di Giobbe. Se fosse stato questo tragico evento a trasformare la Luce del Mattino nel cattivo tenente del Regno delle Tenebre, prima vittima di quel Male che per tanto tempo aveva egli stesso inflitto agli uomini per obbedire al suo Signore, non possiamo che comprendere la sua Rabbia e la sua ribellione all’ottusità di un creatore che benedice quegli uomini che usano i corpi delle loro donne come merce di scambio per la gloria eterna, causando la distruzione di quelle esistenze femminili che egli sembra concepire soltanto come carni da abusare e uteri da fecondare per manipolare la riproduzione del suo regno terreno. E se l’Anticristo è tornato sulla terra nel giorno preannunciato da Giovanni nelle vesti del Marinaio del Canale Anale e ha deciso di fondare il suo regno sulla castrazione degli stupratori, non possiamo che apprezzare la sua giusta contrapposizione a un modello divino irragionevole e perverso che inonda la terra di tentazioni della carne e favorisce la moltiplicazione di quella carne che eternamente si diverte a macellare con la promessa di un’illusoria salvezza fondata esclusivamente sulla sofferenza. 42


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BOBBY FEVER

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Grazie a Sara per le traduzioni in portoghese

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LA SCATOLA NERA DELL’ALTRO MONDO Documentazione atta a descrivere e decifrare la sonorizzazione del film DER GOLEM da parte di SYSTEM HARDWARE ABNORMAL e Lorenzo degli STIMMUNG BLEND in quel del Fanfulla 101 (Roma), in un'offuscata notte novembrina. Invero viene altresÏ spiegato il REALE scopo di questo avvenimento, l'apertura di uno dei numerosi portali per OUTROLANDIA. Buona lettura.

GOLEM IN OUTROLANDIA UNA SAGA CRONACA A cura dell’Oracolo

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on è stato possibile recepire l’immagine dinanzi i capelli volanti l’entrata su due piedi di il primo e le ustioni sulla pelle di secondo causate dalle radiazioni. Outrolandia sa essere un posto difficile ma è amore sempre e comunque ci è voluto assai amore infatti per il sacrificio avvenuto nell’anno SERO durante il mese DECI secondo il calendario epochiano è assai ai limiti di uno dei sette varchi per outrolandia uno sposalizio antichissimo tra il golem e i discepoli di EPOC innanzi va precisato che si tratta della riproduzione di un antichissimo mito epochiano la fine dei rapporti tra elefanti filamentosi cavalli lanosi e il golem. La sua dipartita da outrolandia definitivamente allontanato dai suoi abitanti i due membri prendono i loro posti uno genuflesso a destra e uno inizialmente seduto raccolto nell’angolo opposto. L’epochiano inginocchiato prenderĂ il ruolo di elefante filamentoso volto a comunicare con il varco a rievocare le immagini che apparirono in tale occasione neri e bitorzoluti i movimenti del passato prendevano coraggio si intensificavano il bianco del suono si fece svolazzante si fece intermittente era vicina l’ora della venuta del cavallo lanoso definitivo colui che porta i circuiti su di se colui che schizzeranno le spinte necessarie a ricacciare il golem e l’oracolo bandito del quale io presi successivamente il posto. Sull’oracolo va aperta parentesi fu lui introdottosi dopo numerosa costanza su outrolandia a corrompere lo spirito puro del golem. Spirito di amore spirito candida incapace di traviare una beffa una truffe impedi la sua salute di restare nel mondo a lui predestino l’oracolo fu banchetto dei filamenti e lui fuori nella cruda realtĂ ciarlò e si spense in infiniti modi di pietra ikea. Ora fondamentale è che la carne di cavallo lanoso sia ben cotta durante questo e qui i circuiti beneficiano dei cavi della vicinanza a sorgive e delle manopole degli oggetti da pitale fonte prorompenti di mezzi utili ad ogni edochiano che si rispetta da se il cavallo nitrato senza posa ma non si può donare senza costanza lui dovrĂ portare cicatrici osservante della pratica è l’elefante filamentoso il BURGRAVIO DI OUTROLANDIA innestatosi dentro di lui il cavallo protrae fino a compimento e remissione inginocchiato anchessi riescono a concludersi Un’ora e mezza circa.

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il che tende a renderle ai nostri occhi inquietanti mentre questioni etiche scivolano in secondo piano.

Carissimo Dott. Grattapane, come è possibile accettare eticamente l'esistenza di una pianta carnivora?

Il vegetariano animalista è contrario a nutrirsi a spese di altri esseri del regno animale, poiché questo implica un atto violento: ora una pianta carnivora, facendo invece parte del regno vegetale, può paradossalmente nutrirsi di animali senza entrare in aporia?

Mah, una vasta componente della comunità umana riprova e ritiene delittuosa l'abitudine di nutrire se stessi e i propri figli con animali che si amano, sovente cuccioli teneri e affettuosi come gli agnelli in Europa o i gatti in Cina: ciò dipende dal fatto che in genere non è un'esperienza "catartica" assistere all'uccisione di qualcosa bello ed emotivamente coinvolgente come un animale (mammifero nell' 80% dei casi). Io intravedo in questo atteggiamento una serpeggiante reazione a quello che potrebbe essere un affronto all'etica del bello. Di fatto le piante carnivore si cibano di artropodi dalle secrezioni sgradevoli, insetti più o meno croccanti, abitanti di quel cosmo più minuto che non riescono a risalire la china nel nostro indice di gradimento collettivo,

Assolutamente si, dal momento che essa investe tutte le sue energie al fine di catturare le sue prede: vede, secondo la definizione più restrittiva una pianta per essere considerata carnivora deve possedere degli adattamenti morfologici che le consentano di attrarre le prede mediante profumi o colori, catturarle ed evitare che scappino, digerirle mediante enzimi prodotti dalla pianta stessa ed assorbire i prodotti della digestione mediante delle strutture specializzate, nonché 68


mostrare una significativa crescita della fitness. Credo che l'istinto naturale delle carnivore si sia fatto bene i conti al momento di evolvere. So che le piante carnivore sono in grado di digerire o quantomeno aggredire anche animali di dimensioni più grandi dei semplici insetti. Può parlarci meglio di questa caratteristica? Sicuramente. Prima di risponderle, vorrei analizzare i diversi metodi che questi vegetali hanno sviluppato per guadagnarsi il titolo. Le piante carnivore sono generalmente in grado di raggirare letalmente le proprie prede e catturarle con sistemi molto vari e più o meno complessi. Abbiamo qui accanto una illustrazione che ritrae in dettaglio una foglia di Drosera Capensis Alba che ha da poco predato un insetto: il sistema di cattura del genere Drosere consiste in peli al cui apice sono presenti ghiandole secretrici di un liquido nettarino e vischioso, dai colori brillanti o – è proprio il caso della Capensis Alba – freschi e trasparenti come la rugiada del primo mattino. La trappola si aziona soltanto se percepisce attività lungo la foglia: vale a dire che il malcapitato insetto, una volta poggiatosi sulla superficie e rimastoci invischiato, darà alla pianta, nel vano tentativo di districarsene, il "segnale di attacco". I peli adiacenti la preda cominciano a piegarsi su di essa e contemporaneamente a trasportarla verso il centro della foglia; nell'arco di due o quattro ore la foglia intera si sarà chiusa sull'insetto e gli stessi peduncoli cominceranno a secernere gli enzimi digestivi. Nell'arco di qualche giorno la foglia si srotolerà alla posizione originale, ed i peli smetteranno di produrre liquido vischioso finché il vento o la pioggia non abbiano lavato via i resti del pasto. Le Drosere cercano di catturare quanti più insetti contemporaneamente, così può capitare che più foglie si muovano verso una preda rimasta bloccata per evitare che possa liberarsi, ed addirittura che si dividano equamente i compiti di “attacco in massa” nel caso altri insetti siano rimasti invischiati. Le Utricularie dispongono di un sistema di cattura che rappresenta il più complesso meccanismo esistente nel regno vegetale: gli utricoli, sistemi di cattura cui

questo genere deve il nome, sono delle sacche natanti in cui la pianta crea costantemente il sottovuoto. Questa condizione viene invertita nel momento in cui un insetto si trovi ad urtare dei peli collegati al fondo della trappola. L'azione meccanica dei peli sulla membrana che mantiene la sacca stagna , permette all'acqua di entrare istantaneamente assieme al malcapitato insetto risucchiato. Abbiamo una didascalia esemplificata del meccanismo. Illustrazione utricularie, sostituire l'insetto con un lavavetri Le Nepenthes e le Dionee sono invece i due generi di carnivore in grado di catturare prede decisamente molto grandi, per rispondere finalmente alla sua domanda. Le prime sono piante aeree epifite e , tranne qualche rara eccezione, i loro bersagli preferiti sono per l'appunto lepidotteri ed imenotteri alati. Le trappole sono estensioni delle foglie simili a vasi, chiamati ascidi, coperte da una lamina che impedisce l'ingresso dell'acqua piovana. Quando la lamina è aperta, il profumo nettarino che fuoriesce dall'ascidio attrae i malcapitati insetti all'interno di esso, ove sono condannati a rimanere sciolti nel succo gastrico. Non è detto che la vittima debba essere per forza un insetto: certe Nepenthes producono ascidi lunghi quanto un braccio umano nei quali possono tranquillamente finire uccelli e roditori cui la sorte riserverà una morte da picciotto mafioso gettato nell'acido. Di un criceto sfortunato, per esempio, in un paio di settimane non rimarrebbero altro che i minuti dentini. Le Dionee invece posseggono delle trappole a tagliola dalla forma semiellittica, che ricordano molto le omelettes. Il meccanismo viene azionato dall'urto dell'insetto con uno o più dei sei peli che si trovano distribuiti tre a tre all'interno della foglia. Questi peli non funzionano come quelli delle Utricularie, ma sono dei veri e propri grilletti con tanto di memoria: perché la trappola si chiuda a scatto in un letale diciottesimo di secondo, l'insetto deve stuzzicare due peli diversi o sollecitarne uno solo più di una volta entro un intervallo di circa quaranta secondi. Tutto ciò è di utilità fondamentale per la pianta, serve ad ottimizzare le risorse in quanto la chiusura delle trappole le costa molta energia. Una volta catturato il malcapitato essere, queste piante lo "assaggiano" e, se avvertono la presenza di proteine , serrano ermeticamente i due lati della trappola cominciando a digerirlo. La morte della preda avviene in un massimo di quindici minuti, per lo più per soffocamento o stritolamento prima che per la 69


digestione, a seconda della capacità della vittima di rimanere in apnea. So che un quarto d'ora potrebbe sembrare un'eternità, ma non è molto se consideriamo che mediamente una Drosera Capensis impiega non meno di due-quattro ore per avvolgere nell'abbraccio digestivo la sua farfallina.. nella figura 1. una dionaea cerca di digerire un'appetitosa lumaca Esistono Dionee con trappole lunghe anche una dozzina di centimetri, più o meno come un Sofficino® Findus ®. Grandi o piccole che siano, le trappole hanno il solo scopo di serrare e assimilare la preda, e le posso assicurare che lo faranno a costo di marcire.

In sostanza la pianta richiama le formiche rosse poiché esse sono i più grandi produttori naturali di acido formico, sostanza molto importante nel processo di digestione della pianta stessa che da sola non e' in grado di sintetizzare...

Non si puo' certo dire che le piante carnivore conoscano la pietas,quindi: la maggior parte di esse uccidono le prede intossicandole con alcaloidi tossici, come ad esempio nella Sarracenia Flava...

La digestione fa la differenza fra organismo "civilizzato" e non?

Possiamo pensare all'uomo come ad una naturale evoluzione delle piante carnivore? Non proprio: anche se entrambi sono capolavori della natura, in quanto a complessità di funzionamento, appartengono in ogni caso a due Regni diametralmente opposti.

Hahaha! caro, mi fa sempre piacere discutere con lei, è veramente una persona simpatica! siamo tutti un po' "civilizzati" sul nostro fantastico pianeta... a cominciare dalle formiche, che si creano "greggi" di afidi dalla cui mungitura ricavano l'equivalente del nostro latte, per arrivare alle piante carnivore Utricularie che si dividono il pasto con altri vegetali, per l’esattezza delle alghe simbionti!

Punti di vista, caro lei, punti di vista... A mio avviso, la carnivora da lei menzionata è la più caritatevole nei confronti delle sue vittime, proprio dal momento che li uccide in pochi istanti. Non dimentichiamoci che in genere le carnivore digeriscono le loro vittime ANCORA VIVE. Difatti "l'arma" utilizzata dalla Sarracenia Flava consiste in un mix di sarracenina e coniina: la prima sostanza è un olio volatile, nettarino, che ha la funzione di attirare gli insetti, mentre la seconda è un alcaloide tristemente ricordato nella storia della civiltà per aver ucciso Socrate. Una curiosità su questa pianta sulla quale non potrei mai glissare: la sarracenina e' un monoterpene che attrae in particolar modo la Formica Rufa, volgarmente detta Rossa.

Le piante carnivore sono commestibili? Voglio dire: un vegetariano potrebbe mai nutrirsi di tali piante senza avere la sensazione di mangiare effettivamente carne e sentirsi dunque in colpa ? Riguardo alla commestibilità delle piante carnivore sicuramente esistono degli usi etnobotanici di esse a noi ancora sconosciuti; posso dirle che nelle Filippine 70


produzione di proteasi (enzimi necessari per la scissione delle proteine) analogamente allo sviluppo di ghiandole secretrici di sostanze vischiose: dall'altra come altre specie carnivore abbiano man mano perso la capacità di produzione enzimatica in favore di un legame simbiotico con batteri ai quali devolvere il compito di digestione. Altre ancora come la famosa Roridula, si limitano ad intrappolare insetti in favore di alcuni rincoti simbionti delle cui feci si nutrono successivamente, oppure modificano la carnivorosità in detritivorosità come la Nepenthes Ampullaria, che si è adattata a digerire foglie morte. Da studioso del fenomeno sono personalmente convinto che il principio motore dell'evoluzione su scala universale sia l'economia, il risparmio di risorse ed energie, pertanto la spiegazione del fenomeno della semicarnivorosità non può prescindere dal fatto che la pianta, affidandosi alla simbiosi con altri esseri, riesca a risparmiare energie senza rinunciare al banchetto. L'essere umano, per antonomasia la forma vivente più progredita del regno animale, affida funzioni fondamentali per la propria esistenza alle colonie di Lattobacilli che lo popolano,come il controllo della motilità del canale intestinale : in questo modo regolano il flusso del bolo alimentare lungo il percorso che lo porterà alla completa assimilazione. Il genere Nepenthes è una pianta aerea, per esempio, mentre la Nepenthes Ampullaria si è adattata a vivere sul terreno, ove la tipica forma degli ascidi di questo genere (atta a richiamare prede alate), si rivela assolutamente priva di successo. Perciò la pianta si è modificata in maniera tale da beneficiare di quel che un ambiente umido e ombreggiato come le foreste del Borneo poteva fornirle: le foglie caduche che costituiscono il soffice manto del sottobosco. In conclusione, non vedo da nessuna parte una coscienza catartica della natura che sospinga l'evoluzione delle carnivore in vegetariane. Le ho già spiegato prima che potrebbero sopravvivere senza abbuffarsi punto.

gli ascidi della Nepenthes vengono usati a mo’ di pentole per far bollire il riso, mentre molte tribù sia amazzoniche sia indocinesi bevono l'acqua piovana che si raccoglie in quelli di certe Sarracenie: che gli acidi secreti dalle Pinguicole venivano utilizzati nelle regioni settentrionali per cagliare il latte, e che la Byblis viene usata in Australia come dolcificante. Per come la penso io, un vegetariano dovrebbe evitare di mangiare una pianta carnivora. Le piante normali ricavano il nutrimento attraverso il ciclo vitale naturale degli esseri viventi, che prevede morte per invecchiamento; le carnivore invece spezzano questo ciclo alimentare naturale e si sono trasformate con il solo scopo di commettere deliberatamente atti violenti e di prevaricazione su altre forme di vita, animali per giunta! Le rivelerò, altresì, che esse crescono e migliorano le proprie prestazioni nutrendosi di animali, ma ciò non impedisce loro di sopravvivere anche senza farlo, a differenza degli uomini… Eeeeh, caro mio, beata Natura dico io... Penso che qualunque vegetariano civilizzato non possa evitare di cadere in aporia, per questo motivo. Vorrei far menzione dei nativi d'America: essi consideravano lo stesso approvvigionamento di cibo come un atto violento nei ai danni della Natura, che si fosse trattato di regno vegetale o animale. Pertanto ogni volta che dovevano nutrirsi estirpando una pianta, le rivolgevano una preghiera in cui le chiedevano perdono per il loro gesto, e le garantivano che un giorno il loro corpo esanime sarebbe tornato alla terra per nutrire la verde progenie della pianta. Purtroppo questo approccio mutuale dell'uomo con la Natura si è andato perdendo col progredire della civiltà, fino a raggiungere alcune vette di sofisma vegetarista. Qui illustrazione del vegetariano fruocio che mangia una radice

Perchè dunque i vegetariani considerano le piante come "mangiabili"? Credo proprio perché non sono mai stati mangiati da una pianta. Bene dottore, la ringrazio a nome di tutta la Redazione per la sua professionalità. Nello sbobinare mi accingerò a dare un animaletto da mangiare alla mia piantina.

So che esistono però anche piante semi-carnivore: questo complica ancor di più le cose, quasi fossero una forma di vita onnivora o addirittura semi vegetariana. Può descriverci la differenza?

Mi raccomando roba piccola e leggera, i grassi saturi le nocciono! Un caro saluto ai lettori di Epoc!

In realtà il problema introdotto dall'esistenza di piante semicarnivore è che la scienza deve ancora capire in quale direzione si stia muovendo il processo evolutivo delle piante carnivore. Studi contrapposti mettono in evidenza come da una parte alcune specie di piante siano andate ad acquisire proprietà carnivore,come la 71


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La Posta di Bob

Esimio signor Bob, Mi chiamo kudu, ho 16 anni, sono un giovane fauno della foresta romana, un pargolo strappato a Littoria molti anni orsono che ora vive in questa metropoli solare ma beffarda; sono un designer e per sbarcare il lunario vendo le mie prestazioni ai mercanti di idee che mi spremono come sanguisughe per comprarsi una macchina più bella e una donna succube e analmente predisposta. Sicchè io soffro, da tempo ormai immemore la notte, di un disturbo che mi attanaglia ano e mente e che vorrei rifuggesse per sempre nei meandri dei meandri di me perchè davvero non ne posso più. Tale disturbo, detto anche “franco” è allo stesso tempo il mio destino, ragion per cui io spesso lo associo alle mie pene quotidiane e/o comunque a parte del grande disegno divino, che io però per comodità, come già detto uso definire “franco” (la scelta del nome chiaramente non è casuale, ma da riferirsi alla franchezza del destino, che se ci pensiamo alla fine è molto franco veramente, e in seconda battuta al fatto che avevo un cane che

si chiamava franco e se lo avessi chiamato destino sarebbe stato fico, indi, non avendolo chiamato destino_ma franco_ alla fine “franco” è come se fosse destino e viceversa, quindi franco). Insomma tornando al mio problema notturno; io sono davvero molto abbattuto, e a volte mi sveglio la notte rimuginando, il tutto in un continuo digerire sentimenti contrastanti riguardo franco e sul perchè franco non mi offra sesso ANALE sovente; è una cosa veramente poco carina da fare a un così bel ragazzetto come me che si impegna tutto il giorno per la causa del design. Quando ero piccolo ho sempre sofferto la carenza dell’anal; la avvertivo indistintamente ogni giorno, ci stavo male; e più ci stavo male più essa incalzava rendendomi scorbutico e marrano agli occhi dei più; questo vivevere tormentato ha acuito in me alcune capacità straordinarie (che ora non rivelerò per motivi di copyright) esasperando ancor di più l’allontanamento dalla socialità (proprio come i più classici supereroi). Ad oggi cederei volentieri una delle mie capacità straordinarie per una bella pelle anale, ma so che questo è solo un sogno ad occhi aperti, e sognare ad occhi aperti è solo un’illusione, e le illusioni, si sa, sono solo fumo neglio occhi, che per altro ottenebra la vista, rendendoci ipovedenti e quindi potendo farci sbattere da qualche parte, magari facendoci male, magari anche rischiando di sbattere la testa mortalmente, e quindi, cessando di esistere, nulla avrebbe più senso, neanche franco (per assurdo). Quello che voglio dire è che a volte i sentimenti prevaricano il reale e l’orale, conducendoci in una dimensione del subconscio a noi sinistra, al limite della malattia, dove rifuggiamo masturbandoci delicatamente quando siamo soli. Non è facile parlare di queste cose, io ho provato più di una volta, dapprima con analisti, poi con gente dello spettacolo, barbieri, consulen92

ti del lavoro, call center fastweb/kirby/miracle blade, conducenti atac/met.ro e cotral, ma nulla, nessun parere o risposta è stato abbastanza di aiuto alla mia causa, tanto che ho dovuto farci il callo, imparando a sopportare me stesso anche nei giorni più bui. Ma sopportare non è facile, e lei, BOB, lo sa! Ora non voglio dilungarmi a descrivere il perchè della mia predisposizione acuta nei confronti del culo (ANO e/o DESTINO e/o FRANCO), quindi mi limiterò a pochi semplici sostantivi e aggettivi elencati di seguito: buco, accogliente, morbido, sorpresina, serio, largo, stretto, vivo, buio, stellare, bucio, approdo, casa, vita, sacco, profumo, puzza, sospetto, bagno, peretta, bidet, vento, superiore, inferiore, tana, obbiettivo, 12, 43, 65, 9, punto, croce e delizia, burattinaio, pianta, viveri e mosche. Ora, io so benissimo che a tutto c’è una spiegazione logica e il ricondurla a “franco” forse non è stata una delle idee più brillanti della mia vita, ma probabilmente è l’unico modo per continuare ad avere fede in qualcosa che non siano solo delle pieghette della pelle e un pertuso, ma qualcosa di più. Questo dovrebbe darle un’idea più o meno vaga di cosa sento nel mio cuore; ora non voglio assolutamente una risposta da lei sulle ragioni del cuore, mi piacerebbe di più avere una panoramica dettagliata sulle sinapsi che si attivano nel cervello nel momento in cui noi esseri viventi cominciamo a vivere in funzione dell’ano come le maree per il ciclo lunare...vorrei avere una risoluzione scientifica insomma, di modo, da poter in caso intervenire chirurgicamente! Secondo lei è amore? In attesa di un suo riscontro scorgo l’occasione per porgerle, cordiali saluti, persempre suo, michele violante placidamente. kudu.


Caro kudu LOver, Ormai lo sappiamo tutti, e ci sono stati, lo scorso seccolo, anche due guerre mondiale per affermarlo: L’ANALE ROMPE IL CAZZO! non e poco dire. pure tu, giovane di corpo, avrai fatto l’esperienza della perdita delle base psyco-geografiche delle nostre struture ontologiche mentale. Leggo e indovino, dalla tua lettera, che sei maturo e capace di (com)prendere il senso delle mie parole. Perche, caro kudu, sei un intelletuale ! e riconoscerlo dara luce e senso a cio che pensi essere un problema da risolvere. Riprendo: L’ANALE ROMPE IL CAZZO! e dobbiamo all’abandono della cultura bellicante e della consecrazione dei eroi dei ultimi seccoli questo processo, che sembra in un primo tempo irremediabile, di cancellazione dell’Eretto come forma maggiore (nel senzo di commune) della sociabilità . Sottomissione? viliaccheria? resa? NO! simplicemente gioco e feminita..! sei un intelletuale, kudu e vuoi giocare a fare penetrare un seccolo intero di cambiamenti fondamentali, di identita cadute, di frontiere

schiacciate! SEI NOMADE, KUDU! ed e in questo che, non avendo ancora una materialita che ti conviene, pre-sento gia una capacita mentale indistruttibile ad essere UN CULO. Prima di continuare, pero, devo mettere le cose in chiaro: BOb non e un dottore, e ancora meno un chirurgo.. cio vuole dire, ed e molto importanted perche e lo scoppo di questa fantastica rubrica, che dovrai imparare a una certa teatralita nel tuo diventare UN VERO CULO. Iniziamo subito‌ e anticipo pure che non sto perdendo il filo e i punti crucciali e dolorosi della tua vita-lettera, perche in questo punto preciso ritroveremo “francoâ€? il tuo fedele compagno. Ma non perdiamo tempo..: ANCHE TU PUOI DIVENTARE UN ANIMALE DOMESTICO! non hai mai sentito parlare delle surprendente codine di Gun!? sono uno spettacolo! e forza e di constatare che il destino di cui parlavi sembra darci un segno chiaro e evidente! sono codine fatte su misura, e direi alla misura delle tue fantasie.. una supposta di resina dolce e calorosa, alla quale viene aggiunta dopo

un delicato filo di cuioi la coda dei tuoi desideri piu segreti e intimi. Capra, gatto, leopardo, topo, asino e per quanto ti riguarda, potrai rifare vivere il tuo caro “francoâ€? con una formidabile coda di cane ! Ecco BOb, niente chirurgia, niente soluzione scientifiche. Perche l’Amore non e una soluzione, caro kudu. In questa rubrica si propongono camini, vie, alternative, percorsi “decouverteâ€?; non le autostrade dell’amore delle publicita comunale! sono anche percorsi economici‌ puoi ordinare e aquistare una di queste ormai famose codine al giornale per un costo stracciato di solo 40 euro! non devi dimenticare che sono fatte con Amore sulla base di una tecnica ancestrale del buio giappone, queste codine sono la firma di un artista di dimensione internazionale, anche lui rinato dalle cenere di una vita sessuale normativa e triste.

Non morderti la coda, caro kudu LOver, anche tu hai il diritto di essere felice.

Tuo, BOb.

*** Per le vostre pene amorose scrivete a Bob: carobob@epocerouroi.net ***

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orascopo ARIETE SAGGITTARIO TORO Rapporti guerrafondai tra sagittario ariete e toro vantaggio apparente tratto da sagittario dominante da dietro a letto come nella vita triangolo amoroso decisamente intenso vi consiglio di avere rapporti in locali ben areati e il 13 30 28 lasciatevi a fine mese a scanso di imprevisti

CAPRICORNO VERGINE ACQUARIO È il tuo mese capricorno ed è un mese da voyeur divertitevi ad osservare i vergine attendere mosse inesistenti da parte degli acquari INATTIVITÀ che risulterà appagante in modo decisamente insano nel caso manchi la coppia vergine-acquario minursi di pornografia 6 25 31 88

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GEMELLI BILANCIA Gemelli EGOISTI

CANCRO LEONE Svolta sadomaso nel rapporto ma in fondo lo sapevate bene paradossale predominanza cancerina interessanti episodi intimistico-mistici se praticate in casa altrui 3 8 17

SCORPIONE PESCI Questo mese i pesci amano il sesso orale maschi non fatene un dramma lo sapevate benissimo 1 22 10

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