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Biogiuridica

papa Francesco, e riferito alla persona nella sua interezza, nella sua integralità , nella sua pienezza, non come soggetto perfetto o perfettibile, ma proprio come ente per natura imperfetto.

Il giurista, dunque, dovrebbe tutelare sempre e comunque il diritto alla salute, a prescindere dai criteri di efSicienza produttiva che la società stabilisce, a prescindere dall’ideologia tanatocratica che si afferma, a prescindere da tutte quelle circostanze che sono extragiuridiche in quanto poste al di fuori o perSino contro l’indisponibile elemento personale che fonda, o quanto meno dovrebbe fondare, il diritto alla salute.

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Anche in questo caso la pandemia è stato un banco di prova eccellente, come indicano gli speciosi casi di mancata assistenza sanitaria che ho citato prima.

InFine, una domanda che mi sta particolarmente a cuore e si riallaccia al tema con il quale abbiamo iniziato l’intervista. Theriaké cerca di mettere in dialogo i diversi saperi, nel rispetto dell’autonomia e dello statuto epistemologico di ciascuna disciplina, ritenendo che soltanto in questo modo sia possibile, per ciascun ambito della conoscenza, partecipare alla formazione umana e contribuire all’armonia delle diverse strutture sociali.

Ciò si lega per certi versi al principio di sussidiarietà, dato che il singolo individuo non può da solo soddisfare tutte le proprie necessità, e dunque deve appunto fare riferimento alle strutture sociali, perché diano di volta in volta una risposta al suo bisogno di salute, di istruzione, di sicurezza, di giustizia, solo per citarne alcuni.

AfFinché davvero questo accada, occorre che i diversi attori della società si riconoscano reciprocamente e possano operare in autonomia. Da quello che si è visto negli ultimi tre anni, e dal modo in cui è stata gestita la comunicazione anche quella scientiFica , sembra che molti tecnici non si preoccupino più di tanto di dare un fondamento teoretico alla propria attività, e di riconoscere l’importanza delle discipline diverse dalla propria.

Conta qualcosa, secondo lei, nella formazione di un giurista occuparsi del fondamento FilosoFico della sua disciplina? E conta qualcosa nella formazione di uno scienziato comprendere il quadro epistemologico entro cui si colloca il suo ambito di studio?

Domanda fondamentale, ricca e densa, e francamente molto complessa a cui si può dare in questa sede, ovviamente, soltanto una risposta per approssimazione.

per almeno due ordini di ragioni differenti, ma complementari.

In primo luogo: se il sapere è davvero se stesso non può che essere razionale e se è tale non può che usare la ragione, cioè lo strumento universale per eccellenza; non si possono dare, quindi, ambiti della realtà in cui la ragione è esercitabile e altri in cui ne resta esclusa.

In secondo luogo: se il sapere è davvero tale non può che riguardare la persona sempre e comunque e la persona è ben più del corpo umano o della sua anima, poiché è unione e sintesi di materia e spirito; alla luce di ciò sono essenziali tanto i saperi cosiddetti “duri” (matematica, Sisica, biologia, chimica, ecc.) quanto quelli cosiddetti “umanistici” (diritto, letteratura, SilosoSia, teologia ecc.).

Pensiamo ai grandi: Michelangelo, per esempio, aveva una perfetta conoscenza tecnico-matematica che gli consentı̀ di realizzare i capolavori che tutti conosciamo, ma che però non si esauriscono nella loro perfezione tecnica, in quanto parlano all’animo umano, cioè a ciò che costituisce la persona, ovvero la sua coscienza.

Tutto questo oggi è disatteso dall’ideologia tecnicistica e scientistica per la quale solo il pensiero calcolante è l’unico degno di ricevere pubblica investitura di utilità

Ecco perché , purtroppo, ahinoi, la gran parte degli esponenti della cosiddetta comunit à scienti S ica odierna esclude aprioristicamente il confronto con le scienze umane, ma è proprio questo che ne squaliSica la dignità . Coloro che praticano i saperi scientiSici, oggi, non sono nella maggior parte dei casi autentici scienziati sia perché credono che la scienza sia infallibile, cosa che non è , sia perché appunto credono che sia assoluta, cosa che non è nemmeno.

La gran parte di coloro che oggi studiano o lavorano nell’ambito scientiSico sono sostanzialmente dei meccanici, spesso bravissimi, ma nulla di più ; il fatto che io sappia o possa montare e smontare a occhi chiusi una Ferrari (come del resto una molecola) non mi rende un pilota in grado di saper vincere le corse in pista. Oggi abbiamo tantissimi grandi meccanici, ahinoi, privi di patente: sono essi veri scienziati dunque?

Analogamente vale per i giuristi. Uno dei Maestri della sapienza giuridica (locuzione oggi desueta che ha ceduto il passo a quella più efSiciente di “scienza giuridica”) come Francesco Carnelutti ha insegnato che «il problema del diritto non si esaurisce con la formazione dei comandi e, in particolare, delle leggi» [12], poiché c’è dell’altro, c’è di più , c’è tutta una dimensione che i giuristi devono considerare da esplorare oltre ciò che l’autorità ordina e oltre ciò che la lettera della legge prescrive. A voler essere precisi e voler prendere seriamente le parole di Carnelutti, potremmo osare dicendo che lo spazio del giurista comincia proprio laddove termina quello del comando o della legge, in quanto il giurista non è un meccanico applicatore delle norme e in quanto le norme che il giurista è chiamato ad applicare potrebbero essere norme ingiuste, contrarie all’essere umano come più volte nella storia si è ampiamente dimostrato e quindi sostanzialmente antigiuridiche esse stesse; che giurista sarebbe quello che applicasse norme antigiuridiche poiché antiumane?

Certo, se la maggior parte dei giuristi oggi avesse questa consapevolezza, tante delle cose accadute sotto la rispettabile forma della legge durante la pandemia non avrebbero potuto veriSicarsi e noi oggi parleremmo d’altro.

Purtroppo cosı̀ non è , ed è anche per questo che mi sono sentito in dovere di scrivere il volume sulla pandemia, per ricordare quanto dell’umano e quanto del giuridico essa ci ha tolto con tanta, Sin troppa, facilità , proprio a causa della classe dei giuristi che pensano di essere tali, ma che invece sono diventati soltanto dei semplici “meccanici del potere”, cioè , appunto, dei legulei.

Contro tali deviazioni soltanto l’approccio SilosoSico può essere utile, ma anche questo non è per tutti, perché richiede, come Socrate ha insegnato, di riconoscere proprio ciò che non si sa, mentre il giurista di oggi è più propenso ad esibire la propria saccenteria che a confessare la propria ignoranza.

Bibliografia, riferimenti normativi e note

1. Vitale A.R., All’Ombra del COVID-19. Guida critica e biogiuridica alla tragedia della pandemia. Il Cerchio, 2022.

2. Ivi, pp. 177-178; Tupini U. (DC), 5 marzo 1947 l’Assemblea costituente prosegue la discussione generale del progetto di Costituzione della Repubblica italiana; Medi E. (DC), 6 maggio 1947, nella seduta pomeridiana, l’Assemblea costituente prosegue la discussione generale del Titolo terzo della Parte prima del progetto di Costituzione della Repubblica italiana.

3. Cfr. Passerin-d’Entreves A., Obbedienza e resistenza Edizioni di Comunità , Roma, 2018, pp. 64-65.

4. Gazzetta UfSiciale 1a Serie Speciale - Corte costituzionale n. 7 del 15-2-2023. N. 14 Sentenza 1 dicembre 2022 - 9 febbraio 2023, p. 1; N. 15 Sentenza 1 dicembre 2022 - 9 febbraio 2023, p. 21; N. 16 Sentenza 1 dicembre 2022 - 9 febbraio 2023, p. 49. https://www.gazzettaufSiciale.it/ gazzetta/corte_costituzionale/caricaDettaglio?dataPubblicazioneGazzetta=2023-02-15&numeroGazzetta= 7

5. Regolamento UE 953/2021, n. 36, sottolineatura nostra. https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/ PDF/?uri=CELEX:32021R0953&from=IT

6. Gazzetta UfSiciale, Serie Generale, anno 162, n. 175, DL 23 luglio 2021 n. 105, p. 1. https://www.gazzettaufSiciale.it/eli/gu/2021/07/23/175/sg/pdf

7. Crepaldi G., Difendere e promuovere la vera libertà. Bollettino di Dottrina Sociale della Chiesa, n. 1 anno XVII, pp. 3-4.

8. Cfr. Benedetto XVI, Lett. Enc. Caritas in veritate, n. 9, AAS 101 (2009), p. 646.

9. Vitale A.R., op. cit., pp. 289-290.

10. Drury C., Should everyone have their own personal carbon quota? Calls grow for emissions allowances. The Independent, 13 novembre 2021. https://www.independent.co.uk/climate-change/news/personal-carbonallowance-trading-climate-crisis-b1956705.html

11. Cosmacini G., L’arte lunga. Storia della medicina dall’antichità a oggi. Editori Laterza, 3 ed. 2016, pp. 390-391.

12. Carnelutti F., Come nasce il diritto. Edizioni Radio Italiana, Torino, 1954, p. 39.

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