Rehens Ostaggi Catalogo show in Rome

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Elizabeth Aro Silvia Levenson rehenes/ostaggi


Argentina ha nel campo delle arti plastiche, in confronto con altre realtà , una tradizione breve eppur tuttavia rilevante. Come molte delle espressioni culturali del nostro paese, le DUWL SODVWLFKH ULFRQRVFRQR XQD LPSRUWDQWH LQà XHQ]D LWDOLDQD QRQ VROR SHUFKp PROWL ULOHYDQWL H ULFRQRVFLXWL DUWLVWL SODVWLFL DUJHQWLQL KDQQR RULJLQH LWDOLDQD DOWUHVu SHUFKp JUDQ SDUWH GL quest’ultimi si sono formati in Italia.

Argentina tiene una comparativamente breve pero relevante tradiciĂłn en materia de artes plĂĄsticas. Como muchas de las expresiones culturales de ese nuestro paĂ­s, el arte plĂĄstico UHFRQRFH XQD LPSRUWDQWH LQĂ XHQFLD LWDOLDQD QR VROR SRUTXH PXFKRV GH ORV PiV GHVWDFDGRV y reconocidos artistas plĂĄsticos argentinos son de origen italiano sino porque, ademĂĄs, una gran parte de ellos fue formada en este paĂ­s.

In linea di continuitĂ con queste esperienze, le artiste argentine residenti in Italia, Aro e Levenson, rappresentano questa stretta relazione tra la meravigliosa tradizione artistica italiana ed i piĂš motivati artisti argentini per affermare la propria presenza nello scenario internazionale.

En continuidad con esta prĂĄctica, las artistas argentinas residentes en Italia, Aro y Levenson, expresan esa estrecha relaciĂłn entre la fabulosa tradiciĂłn artĂ­stica italiana y los mĂĄs SXMDQWHV HVIXHU]RV GHO DUWH DUJHQWLQR SRU DĂ€UPDU VX SUHVHQFLD HQ HO HVFHQDULR LQWHUQDFLRQDO

/D ORUR RSHUD FXUDWD SHU -XOLD *LRYDQDUGL HG $OH[DQGUD .RSS *UDFR ULĂ HWWH DOWUHVu GXH PRQGL DQFKH VH LQ TXHVWR FDVR QRQ VL WUDWWD GL SDHVL EHQVu GL GXH PRQGL LQWHULRUL FKH VĂ€GDQR la rigiditĂ , l’ostilitĂ , le esigenti contradizioni alle quali ci sottomette la vita contemporanea. Materiali, tecniche e linguaggi nettamente contemporanei consentono alle artiste di navigare come prigioniere in un mondo senza uscita o, cosĂŹ come gli ostaggi fanno con la loro prigione, sue ansie di liberazione dell’anima umana. Le sensazioni che si esperimentano nella mostra “Rehenes – Ostaggiâ€?, nel ciclo Autunno Contemporane, ci confrontano con la nostra identitĂ , la nostro quotidiano e nostro destino in quanto “UmanitĂ â€?. CosĂŹ, a partire da un fuoco che non brucia, un mondo che non gira, la tentazione di acquisire simbolicamente aspetti idealizzati, la rigiditĂ ed il calore che non fa DOWUR FKH VFRSULUVL IUDJLOH H IUHGGD FRVu FRPH O¡DVĂ€VVLD FKH WUDVPHWWH OD IRWRJUDĂ€D GL $UR ci pongono in evidenzia gli ostacoli che incontriamo nella nostra contemporaneitĂ all’ora GL YLYHUH LQ SDFH H WUDQTXLOOLWj DO WHPSR FKH FL ULSURSRQH OD VĂ€GD GL FUHDUH QXRYL PRGL SHU recuperare gli aspetti piĂš puri e genuini della vita. Per l’Ambasciata Argentina in Italia è un onore ed un enorme soddisfazione promuovere il lavoro di queste due esponenti dell’arte contemporaneo e partecipare cosĂŹ dell’importante iniziativa “Autunno Contemporaneoâ€? organizzata dal Comune di Roma che ogni volta ci consente di mettere in evidenzia il profondo vincolo esistente tra l’arte argentino e l’arte italiano. Ringraziamo le AutoritĂ della Sala Santa Rita e della CittĂ Eterna.

Torcuato Di Tella (Ambasciatore Argentino in Italia)

6X REUD PHWLFXORVDPHQWH FXUDGD SRU -XOLD *LRYDQDUGL \ $OH[DQGUD .RSS *UDFR UHĂ HMD WDPELpQ GRV PXQGRV DXQTXH HQ HVWH FDVR QR VH WUDWD GH SDtVHV VLQR GH GRV PXQGRV interiores que desafĂ­an la rigidez, la hostilidad, las exigentes constricciones a que nos VRPHWH OD YLGD DFWXDO 0DWHULDOHV WpFQLFDV \ OHQJXDMHV QHWDPHQWH FRQWHPSRUiQHRV SHUPLWHQ a las artistas trazumar como prisioneras en un mundo sin salida o como los rehenes hacen con su prisiĂłn, sus ansias de liberaciĂłn del alma humana. Las sensaciones que se experimentan en la muestra Rehenes - Ostaggi, del ciclo de OtoĂąo ContemporĂĄneo, nos confrontan con nuestra identidad, nuestra cotidianidad y nuestro destino en tanto Humanidad. AsĂ­, a partir de un fuego que no quema, un mundo que no gira, OD WHQWDFLyQ GH DGTXLULU Ă€FWLFLDPHQWH DVSHFWRV LGHDOL]DGRV OD ULJLGH] \ FDOLGH] TXH QR KDFH PiV TXH GHYHODUVH IUiJLO \ IUtD WDQWR FRPR OD DVĂ€[LD TXH WUDQVPLWH OD IRWRJUDItD GH $UR QRV ponen en evidencia los obstĂĄculos que encontramos en nuestra contemporaneidad para vivir en paz y tranquilidad, al tiempo que nos repropone el desafĂ­o de crear nuevos modos para recuperar los aspectos mĂĄs puros y sencillos de la vida. Para la Embajada argentina en Italia es un honor y una gran satisfacciĂłn promover el trabajo de estas dos exponentes del arte contemporĂĄneo y participar asĂ­ de esta importante iniciativa “OtoĂąo ContemporĂĄneoâ€? organizada por la Comuna de Roma toda vez que permite poner de PDQLĂ€HVWR HO HQWUDxDEOH YtQFXOR TXH H[LVWH HQWUH HO DUWH DUJHQWLQR \ HO LWDOLDQR $JUDGHFHPRV por ello a las autoridades de la Sala Santa Rita y de la Ciudad Eterna.

Torcuato Di Tella (Embajador Argentino en Italia)


REHENES/OSTAGGI

Alexandra Gracco Kopp e Giulia Giovanardi

La mostra, DWWUDYHUVR XQ Ă€WWR GLDORJR WUD OH RSHUH GL (OL]DEHWK $UR H 6LOYLD /HYHQVRQ ULĂ HWWH sulle violenze e le coercizioni che abitano la quotidianitĂ e sulle possibili strategie di reazione. Nel raccolto e suggestivo spazio della ex Chiesa di Santa Rita si fronteggiano da vicino due estetiche e due mondi divergenti. Alla fredda e dolorosa immobilitĂ delle installazioni della Levenson fa da contrappunto il pathos delle sculture in velluto della Aro. La diversitĂ dei linguaggi visivi elaborati dalle artiste è espressa dalle caratteristiche antinomiche dei materiali che compongono le installazioni: mentre la Levenson sfrutta il valore simbolico del vetro per evocare sensazioni di fragilitĂ e ostilitĂ associate ad oggetti quotidiani, Elizabeth Aro sviluppa un vocabolario che fa costante riferimento al corpo attraverso l’uso di materiali “caldiâ€? come i velluti ed i tessuti broccati. La contrapposizione tra le estetiche delle due artiste si risolve nell’evocazione della condizione esistenziale dell’ostaggio, metafora di uno stato latente di costrizione che non esclude però la possibilitĂ del riscatto e della reazione. I lavori di Elizabeth Aro e Silvia Levenson appaiono mossi da una stessa potenza critica verso il mondo, concretizzata in due temperamenti molto differenti. Se il lavoro della Levenson si offre come una fredda lente di ingrandimento attraverso cui evidenziare le tensioni che corrono VRWWR OD VXSHUĂ€FLH GRUDWD GHOO¡DSSDUHQ]D VRFLDOH OR VJXDUGR GHOOD $UR DIIRQGD QHOOH SLHJKH SL drammatiche e viscerali dell’uomo, estraendone il battito vitale. L’installazione Forever happy di Silvia Levenson riproduce un ambiente domestico quotidiano, il salotto standard di una qualunque casa contemporanea. Avvicinandosi all’opera lo spettatore, apparentemente fronteggiato ad una situazione ordinaria ed abituale, comincia però a percepire un senso di disagio, di straniamento. Il luogo di convivialitĂ e socialitĂ della casa q LQIDWWL FRSHUWR GD XQ PDQWR FRPSDWWR GL WHVVHUH YLWUHH SXQWHJJLDWH GD OXQJKL DFXOHL Ă€OLIRUmi: ci muoviamo di colpo in un ambiente fragile ed ostile. Il senso di sicurezza associato alla casa-rifugio è ribaltato in un luogo freddo che respinge e ferisce. La Levenson rivela cosĂŹ una TXRWLGLDQLWj DWWUDYHUVDWD GD LQTXLHWXGLQL H GLVDJL FHODWL VRWWR OD SDUYHQ]D GL IHOLFLWj Ă€WWL]LH Nella visione dell’artista l’uomo è costretto in una realtĂ falsa e illusoria, una prigione sociale che lo condanna alla “felicitĂ eternaâ€?. Specchiandosi nei lavori della Levenson ci si riconosce ingabbiati in una cultura della cosmetica della felicitĂ dove tutto deve apparire perfetto e sotto controllo. La critica sociale dell’artista diventa esplicita e puntuale nella serie di sculture Porsuite of happiness da cui è tratta l’opera in mostra Still life II. Una serie di piccole ampolle allineate sul marmoreo altare sono gli antidoti (valium, xanax, joy, self-control, etc..) offerti allo spettatore per rispondere alle aspettative di un senso comune dittatoriale che considera la debolezza, la

fragilitĂ e l’imperfezione alla stregua di tabĂš. RealtĂ vergognose che vanno nascoste, allontanate o dissimulate grazie a magici elisir di eterna bellezza e pillole della felicitĂ permanente. La condizione dell’ostaggio, sospeso tra la prigionia e l’aspirazione alla libertĂ , prende FRUSR QHOO¡RSHUD IRWRJUDĂ€FD 5HKHQHV GH XQ SHQVDPLHQWR GL (OL]DEHWK $UR 8QD IRQGDmentale ambiguitĂ attraversa, animandola e drammatizzandola, questa immagine in cui L YROWL GL XQ XRPR HG XQD GRQQD VRQR QDVFRVWL HG LPPHUVL LQ XQD QXYROD GL JRQĂ€R WHVVXWR broccato. Materializzazione di un sogno utopico che unisce in un vincolo solidale o concretizzazione di paure e angosce interiori che bloccano e immobilizzano? Sospesa tra TXHVWH GXH SRVVLELOLWj LQWHUSUHWDWLYH OD VWUXWWXUD GL WHVVXWR DSSDUH RUD FRPH XQ VRIĂ€FH sogno che spinge all’azione collettiva, ora come una soffocante prigione paralizzante. Nelle altre opere in mostra di Elizabeth Aro il dubbio comincia a sciogliersi: la staticitĂ GHOOH Ă€JXUH GL 5HKHQHV ODVFLD LO SRVWR DO SDWKRV GHOOH VFXOWXUH LQ WHVVXWR &RVu LQ $OO Ă€UHV 7KH Ă€UHV XQD WHRULD GL PRUELGH Ă€DPPH GL YHOOXWR VLPLOL D FXRUL ULVDOH OXQJR XQD QLFFKLD ODWHUDOH GHOOD FKLHVD Ă€Q TXDVL D VĂ€RUDUH LO IUHJLR GL SXWWL VRYUDVWDQWH ,O ULWPLFR PRWR DVFHQVLRQDOH GL TXHVWD Ă€DPPDWD YLUWXDOH FRQ OD VXD IRU]D FURPDWLFD HYRFD O¡HURPpere di singole energie individuali; forze non piĂš costrette in anestetici ambienti ostili, ma libere di pulsare ed esistere. Quest’azione di “svelamentoâ€?, intesa come un processo di emersione e liberazione della dimensione patica, è enfatizzata nell’installazione Branches II, collocata simbolicamente a chiusura del percorso espositivo nell’abside. 8QD VWUXWWXUD UDPLĂ€FDWD GL YHOOXWR URVVR VL LQWUHFFLD HG DYYROJH D IRUPDUH XQD JUDQGH VIHUD VRVSHVD DOOXVLRQH DG XQD YLWDOLWj Ă€QDOPHQWH OLEHUD H PDQLIHVWD /D UHOD]LRQH WUD O¡RSHUD H OR VSD]LR q LQWHQVLĂ€FDWD GDO JLRFR GHOOH OXFL FKH GRSR DYHU animato il colore purpureo dei “ramiâ€? con sfumature piĂš chiare e calde, rompe la solida DUFKLWHWWXUD GHOO¡DEVLGH SURLHWWDQGR XQD Ă€WWD WUDPD GL RPEUH VXOOH SDUDVWH HG L FDSLWHOOL corinzi. L’esposizione vive nell’oscillazione tra l’estetica “freddaâ€? delle opere della Levenson e le accensioni cromatiche delle sculture della Aro, in questo dialogo serrato prende IRUPD OD Ă€JXUD GHOO¡RVWDJJLR TXDOH DOOHJRULD GL XQD GLPHQVLRQH QRQ OLEHUD PD OLEHUDELOH


REHENES/OSTAGGI

Alexandra Gracco Kopp e Giulia Giovanardi

La muestra mediante un intenso diĂĄlogo entre las obras de Elizabeth Aro y Silvia Levenson, UHĂ HMD OD YLROHQFLD \ HO VXIULPLHQWR TXH KDELWD HQ OD FRWLGLDQHLGDG \ UHĂ H[LRQD VREUH ODV SRVLEOHV estrategias de reacciĂłn. En el acogedor y sugestivo espacio de la antigua iglesia Santa Rita, DKRUD FRQYHUWLGD HQ HVSDFLR H[SRVLWLYR VH HQIUHQWDQ GRV HVWpWLFDV \ GRV PXQGRV GLYHUJHQWHV A la frĂ­a y dolorosa rijidez de las instalaciones de Levenson hace el contrapunto el “pathosâ€? de las esculturas en terciopelo de Aro.

Happiness fuente de inspiraciĂłn del trabajo expuesto en la muestra, Still Life II. Una serie de pequeĂąos frascos alineadas sobre el altar de marmol, son los antĂ­dotos (valium, xanax, joy, self-control, etc. .) ofrecidos al espectador para responder a las expectativas de un sentido comĂşn dictatorial que considera la debilidad, la fragilidad e imperfecciĂłn como si fuera tabĂş. Realidades vergonzosas que se ocultan, se alejan o disimulan gracias a mĂĄgicos elixires de eterna belleza y pĂ­ldoras de felicidad permanente.

/D GLYHUVLGDG GH ORV OHQJXDMHV YLVXDOHV HODERUDGRV SRU ODV DUWLVWDV VH H[SUHVDQ D WUDYpV GH ODV caracterĂ­sticas antagĂłnicas de los materiales que componen las instalaciones: mientras que Silvia Levenson aprovecha el valor simbĂłlico del vidrio para evocar sentimientos de fragilidad y hostilidad asociadas a objetos cotidianos, Elizabeth Aro desarrolla un vocabulario que hace constante referencia al cuerpo mediante el uso de materiales ÂŤcĂĄlidosÂť como el terciopelo y el EURFDGR /D FRQWUDSRVLFLyQ HQWUH ODV HVWpWLFDV GH ODV GRV DUWLVWDV VH UHVXHOYH FRQ OD FRQGLFLyQ H[LVWHQFLDO GHO UHKpQ PHWiIRUD GH XQ HVWDGR ODWHQWH GH FRDFFLyQ TXH QR H[FOX\H OD SRVLELOLGDG del rescate y la reacciĂłn.

/D FRQGLFLyQ GHO UHKpQ TXH RVFLOD HQWUH HO HQFDUFHODPLHQWR \ HO DIiQ GH OLEHUWDG WRPD FXHUSR HQ OD SUR\HFFLyQ 5HKpQHV GH XQ SHQVDPLHQWR GH (OL]DEHWK $UR 8QD IXQGDPHQWDO ambigĂźedad, que la anima y dramatiza, atraviesa esta imĂĄgen en la que los rostros de un hombre y de una mujer son ocultos y sumergidos en una nube de brocado. MaterializaciĂłn de un sueĂąo utĂłpico que une en un vĂ­nculo solidario o concretizaciĂłn de miedos y angustias interiores que bloquean e inmobilizan? Suspendida entre estas dos posibilidades interpretativas la estructura de tejido parece ser un suave sueĂąo que HPSXMD D OD DFFLyQ FROHFWLYD \ D OD YH] XQD DVĂ€[LDQWH FiUFHO SDUDOL]DQWH

Los trabajos de Elizabeth Aro y Silvia Levenson parecen impulsados por una misma fuerza crĂ­tica hacia el mundo, concretĂĄndose en dos temperamentos muy diferentes. Si el trabajo de Levenson se ofrece como una frĂ­a lente de aumento, mediante la cuĂĄl se destacan las tensiones TXH FRUUHQ EDMR OD VXSHUĂ€FLH GRUDGD GH OD DSDULHQFLD VRFLDO OD PLUDGD GH $UR VH KXQGH HQ SOLHJXHV PiV GUDPiWLFRV \ YLVHUDOHV GHO KRPEUH HVWUD\HQGR D WUDYpV GH HOODV HO ODWLGR YLWDO

En las otras obras expuestas de Elizabeth Aro la duda empieza a disolverse: la rigidez GH ÀJXUDV GH 5HKpQHV GHMD HO OXJDU DO SDWKRV GH ODV HVFXOWXUDV HQ WHOD $Vt HQ $OO )LUHV 7KH )LUHV XQD VHULH GH GHOLFDGDV OODPDV GH WHUFLRSHOR SDUHFLGDV D FRUD]RQHV VXEH a lo largo de un nicho lateral de la iglesia hasta casi tocar las esculturas de angeles que decoran la arquitectura. El ritmico movimiento de ascención de esta llamarada virtual, con su fuerza cromåtica evoca la irrupcion de las energías individuales; quizas ya nos HVWiQ REOLJDGDV D SHUPDQHFHU HQ DQHVWpVLFRV DPELHQWHV KRVWLOHV VLQR OLEUHV SDUD SRGHU latir, existir. Esta acción de desvelar�, entendida como un proceso donde emerge y se OLEHUD XQD GLPHQVLyQ PiV GUDPiWLFD HVWD WDPELpQ HQIDWL]DGD SRU OD REUD %UDQFKHV ,, FRORFDGD VLPEyOLFDPHQWH DO ÀQDO GHO UHFRUULGR GH OD PXHVWUD HQ HO iEVLGH 8QD HVWUXFWXUD UDPLÀFDGD GH WHUFLRSHOR ERUGHDX[ VH HQWUHOD]D \ VH HQYXHOYH KDVWD IRUPDU XQD JUDQGH HVIHUD VXVSHQGLGD TXH KDFH DOXVLyQ D XQD YLWDOLGDG ÀQDOPHQWH OLEUH \ PDQLÀHVWD

/D LQVWDODFLyQ )RUHYHU +DSS\ GH 6LOYLD /HYHQVRQ UHSURGXFH XQ DPELHQWH GRPpVWLFR FRWLGLDQR el tipico salón de cualquier casa contemporånea. Acercåndose a la obra, el espectador percibe en un primer momento la apariencia de una situación normal y habitual, y luego empieza lentamente a percibir una sensación de malestar, de extraùamiento. El lugar de la coexistencia y sociabilidad de la casa esta cubierto con un manto compacto de azulejos de YLGULR SXQWHDGRV SRU ODUJRV ÀOLIRUPHV DJXLMRQHV QRV PRYHPRV GH JROSH HQ XQ HQWRUQR IUiJLO \ hostil. La sensación de seguridad asociada a la casa-refugio se volverå sensación de un lugar frío que rechaza y desprecia. Silvia Levenson revela así una cotidianeidad obstaculizada por LQTXLHWXGHV \ PROHVWLDV HQPDVFDUDGDV EDMR OD DSDULHQFLD GH XQD IHOLFLGDG ÀFWtFLD En la visión del artista el hombre esta obligado a una realidad falsa e ilusoria, una prisión social que lo condena a la felicidad eterna. Espejåndonos en los trabajos de Levenson nos UHFRQRFHPRV DSULFLRQDGRV HQ XQD FXOWXUD GH OD FRVPpWLFD GH OD IHOLFLGDG GRQGH WRGR GHEH aparecer perfecto y bajo control. La crítica social del artista pasa a ser explícita y puntual en la serie de esculturas Porsuite of

/D UHODFLyQ HQWUH OD REUD \ HO HVSDFLR VH UHIXHU]D FRQ HO MXHJR GH OXFHV TXH GHVSXpV de haber animado el color purpureo de ÂŤramasÂť con sombras claras y cĂĄlidas, rompe la arquitectura sĂłlida del ĂĄbside proyectando una densa trama de sombras sobre los pilastros y los capiteles corintios. /D H[SRVLFLyQ YLYH HQ OD RVFLODFLyQ HQWUH OD HVWpWLFD ŠIUtDÂŞ GH ODV REUDV GH 6LOYLD /HYHQVRQ y las ardientes y cromĂĄticas esculturas de Elizabeth Aro, en este diĂĄlogo intenso toma IRUPD OD Ă€JXUD GHO UHKpQ DOHJRUtD GH XQD GLPHQVLyQ TXH QR HV OLEUH SHUR HV SRVLEOH liberar.


EX CHIESA DI SANTA RITA allestimento


REHENES/OSTAGGI

Elizabeth Aro/ Silvia Levenson


mostra Rehenes/ Ostaggi foto Marco Del Comune





Elizabeth Aro

Rehenes de un pensamiento proiezione sul muro, 2010 misura ambiente

opere/obras


Mundo feltro e legno, 2004 300 cm diametro


Provvisorio per sempre broccato e legno, 2013 350 cm x 300 cm x 400 cm


E davvero incredibile come non si KD SL YRJOLD GL ÀQJHUH D XQ FHUWR momento vetro, cornice, mensola, 2013 misura ambiente


Stamani tu dormivi ancora quando mi sono svegliato velluto, 2013 work in progress, nella galleria Gagliardi Art System misura ambiente


Finchè la morte ci separi vetro fuso a cera persa, 2012 cm 40 x cm 40 x cm 50 courtesy Sandro Pezzoli

Silvia Leveson

opere/obras


Sette ogni ora vetro fusione, 2013 diametro cm 110 x cm 120


Mi sento un po’ strana vetro fuso a cera persa, ceramica, 2013 cm 30 x cm 13 x cm 18


Garden Therapy #2 vetro fuso a cera persa,rame,2012 cm 20 x cm 20 x cm 40

Garden Therapy #3 vetro fuso a cera persa,rame,2012 cm 20 x cm 20 x cm 30

Garden Therapy #1 vetro fuso a cera persa,rame,2012 cm 35 x cm 35 x cm 30 courtesy Luciano Colantonio

Forever Happy vetro, mobili Ikea, 2007 dimensioni determinate dall’ambiente



Elizabeth Aro www.elizabetharo.com

Nata a Buenos Aires. Dal 1990 al 2005 ha vissuto in Spagna, attualmente vive e lavora in Italia. Mostre personali 2013 La trilogia Esistenziale, curatore Maria Cristina Strati, con Claudia Maina e Santissimi. Gagliardi Art System, Torino. 2012 Seguendo il filo di un pensiero, Istituto Italiano di Cultura, Amburgo, Germania All fires, The fire. Pasajist, Istanbul, Turchia 2011 Stand d’artista, curatore Marianna Agliottone Art Fair , Bologna 2010 Galería Charpa , Valencia , Spagna O Silenzio - Galleria Marte, curatore Olga Gambari, Roma 2009 Big show- Galería Metta, Madrid, Spagna 2007 Photography and objects - Mirta Demare Art, Rotterdam, Olanda Giochi Dialettici con Giovanni Ozzola, Punctum, Roma Elizabeth Aro and Timothy Nolan, Fondation Australis, Rotterdam, Olanda 2005 Galleria Guido Carbone, curatore: Francesca Pasini, Torino Los otros, Ciudadela Pamplona, Spagna. 2004 Elizabeth Aro - Espacio Uno, Centro de Arte Reina Sofía, Madrid, Spagna 2003 Cuando llueve diluvia, Centro Cultural de España, San José, Costa Rica ¿Quién te ha invitado a la fiesta? - Diana Lowenstein Fine Arts, Miami, USA 2002 De la Gente y el Paisaje - Spazio Erasmus Brera, curatore Gabi Scardi, Milano

2001 De la Gente y el Paisaje, Casa Rivadavia, Cadiz, Spagna 2000 Instituto de América Santa Fé-Granada, Spagna. Project Room Territorio Doméstico curatore Fernando Castro Flórez, Valencia, Spagna 1999 Galería Arteara, Madrid, Spagna 1998 Galerìa Antoni Pinyol, Reus, Tarragona, Spagna Galerie Maier, Rosenheim, Germany Jacob Karpio Atma Gallery, San José de Costa Rica 1996 Las torres y otras esculturas - Salomo Haus, Amburgo, Germania 1995 Instalación Ciudad Horno, Ciudadela Pamplona, Spagna El Cuerpo del Espacio. Casa privada, Madrid, Spagna. 1992 Galería Víctor Martín, Madrid, Spagna Mostre collettive selezionate 2013 Identidad Nomade, Festival Attraversamenti, Ostuni Un---fold , Fondazione Barriera, Torino Kunst in Mi, Spazio DiLab, Valladolid, Spagna Fabrica de movimientos, Oporto, Portogallo 2012 Natività e Nascite Laica curata da Francesca Pasini, Ameno Common Ground, Gallery, Miami, USA 2011 Crossover, Gallery Bullseye, Portland, USA Photografabilly curatore Marianna Agliottone, Dino Morra, Napoli 2010 Dreams curatore: J. Ferrer Serra. Espai Metropolità d’Art deTorrente Valencia, Spagna Libri d’Artista dalla collezione Consolandi, curatore: A.Vettese , G. Maffei, Palazzo Reale, Milano 2009 Andata e Ritorno, Istituto di Cultura Italiano, curatore, Olga Gambari , Cairo, Egitto

Love- Jacob Karpio Gallery- curatore Clara Astiasarán , Costa Rica 2008 Questo mondo è fantástico, curatore Luca Beatrice, Palazzo Bricherasio, Torino 2007 La Passione, Festival di Ravello, curatori Irma de Arestizábal e Achille B. Oliva, Ravello, Italia 2006 Take me with you - Fundación Loewe, Mori Museum, Tokio, Giappone Qui si sta bene, curatore Francesco Poli, Assesorato alla Cultura Torino La donna oggetto- curatore Luca Beatrice- Castello di Vigevano Italia Dissertare,Disertare – curatore Francesca Pasini, Castello Colonna Genazzano, Roma 2005 Generations of arts - curatore G. Verzotti, Chiesa di San Francesco, Como De Frente – Curatore, V. Noorthoorn, C. Cultural de España 2004 Di un mare di tanti mari- curatore Lia de Venere, Ospedali dei Crociati, Bari Argentinos de dos Mundos - Arajunez, Madrid, Spagna Naturezas Mortas, Interiores, Arquiteturas e Paisagens -Galleria Rosa Barbosa, Sao Paolo, Brazil 2003 Il filo raccontato - curatore Francesca Pasini y G. Verzotti, Museo Trento e Rovereto Veinte Poemas de amor y una canción desesperada Jacob Karpio Atma Gallery, Costa Rica 2002 Wokweek – curatore V. Broggini, Civica Galle. D’arte Moderna Gallarate GAM Video Festival - Torino, curatore Fernando Castro Flórez del Meiac de Badajoz, Spagna Artistas de la Galería, Escritorio de Arte Rosa Barbosa, Sao Paolo, Brasil 2001 Cuerpos Electrónicos, curatore Graciela Taquini, Museo de Arte Moderno, Buenos Aires, Argentina Guardaroba, Antico Convento Santa Scolastica, Bari

2000 Quello che non c’é – curatore Gabi Scardi. Spazio Erasmus Brera Milano Domestico`00 in privated house, Madrid, Spagna 1999 Teatri d’Italia – curatore Alessandra Galasso, Milano Video.it - San Pietro in Vincoli, curatore: Francesco Poli, Torino 1998 Supermegadrops – curatore: Mario Gorni, Via Farini, Milano 1997 La otra orilla – curatore: Miguel Fernández Cid, Casa de América, Madrid, Spagna Argentina Orígenes y Herencia, Museo de Bellas Artes,Buenos Aires, Argentina Arheoloski Muzej Zagreb, Croazia ,Museum Etnograficzne Varsovia, Polonia 1996 Fondazione Ratti, Chiesa San Francesco, Como Argentinien Ursprunge und Erbe, Musem in Giessen, Galerie Am Fischmarkt ,Erfurt Galerie Rahhnnnitzgasse der Landeshauptstadt Dresden, Museum für Volkerkunde, Berlin, Germany 1995 70/80/90 Museo de Bellas Artes Buenos Aires, Argentina 1991 La Escuela del Sur. El taller de Torres Garcia y su legado, Museo Reina Sofía, Madrid, Spagna, Archer M. Huntington Art Gallery Austin, Texas, USA, México. Rufino Tamayo Museum México D.F., México, The Bronx Museum of Arts, New York, USA 1990 VII Biennal Iberoamericana of Art - Museo de Arte Moderno, Mexico D.F. 1989 II Bienal de Pintura -Museo de Arte Moderno de Cuenca, Cuenca, Ecuador Ideas e Imágenes de la Argentina, The Bronx Museum of Arts, New York, USA.


Silvia Leveson www.silvialevenson.com

Nata a Buenos Aires nel 1957. Vive e lavora in Italia dal 1980. Mostre personali 2013 Not Neutral, (con Mindy Weisel) Lorch + Seidel Gallery, Berlino. 2012 Life Strategies, David Richard Gallery, Santa Fè (NM), USA. Camouflage, Luciano Colantonio, Brescia. 2011 Everything is OK, Solange Guez. Buenos Aires, Argentina. 2010 El plan era perfecto, a cura de Elizabeth Aro. Sansalvatore Artproject, Modena. Life’s Strategies, Micaela Gallery, San Francisco.USA. 2009 Io ti perdono, a cura di Elisabetta Bucciarelli, Galleria Traghetto, Roma. 2008 You are not living alone…. Bullseye Gallery, Portland (OR) USA. The kitchen, el corazon de la casa. ( con Natalia Saurin). Galeria Montoriol, Barcelona, Spagna. 2007 Happy forever, Caterina Tognon, Venezia. 2006 Something’s wrong ( con Natalia Saurin), Arthobler Gallery, Porto, Portogallo. Plaza de Mayo, Galleria Traghetto. Roma. Algo anda mal (proiezione video) con Natalia Saurin, Ambasciata Argentina, Roma. 2005 I see you are a bit nervous. (installazione + video con Natalia Saurin) Bullseye Gallery, Portland, USA. 2004 Sit down!, Olivier Houg, Lione,Francia. 2003 Piccolo Ulisse, Galleria Caterina Tognon, Bergamo. Games and Fairly tales, Bullseye Gallery, Portland. USA. Bambina spinosa, Arthobler Gallery, Porto, Portogallo.

2002 Silenzio, bambini, Caterina Tognon, Venezia. Toys, Galleria San Salvatore, Modena. 2001 Bambina Spinosa, Centro Arte Contemporanea Cavalese a cura di Orietta Berlanda . Piccoli Tesori, Galeria Esther Montoriol, Barcellona, Spagna Correre ai ripari, a cura di PaolaTognon e Martina Corgnati. Museo del Credito Valtellinese di Sondrio. Bambina Cattiva, Gemine Muse, Museo Archeologico, Padova. Mostre collettive selezionate 2013 Sangue di Drago Squame di Serpente. Castello del Buonconsiglio, Trento. Chroma Culture, Bullseye Gallery, Portland, USA. 2012 Greffè/Griffè. Biennale Nationale de Sculpture Contemporaine, Trois Rivieres, Canada. In the name of love. Alexander Tutsek-Stiftung, Monaco,Germania. Miniature di vetro. Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arte, Venezia. Fiori di Vetro, Museo Bagatti Valsecchi, Milano Fino alla fine del Mondo, Zaion Gallery, Biella. 2011 Crossover. Bullseye Gallery, Portland (OR) USA. Artista Invita Artista, Centre D’Art Ville Eugenia, Valencia, Spain. Beyond Shared Language: Contemporary Art and the Latin American Experience, Art Museum of South Texas, USA. Hans hat Gluck, Hans Oberrauch collection, Castello Gandegg, Appiano (BZ). 2010 From_&_t(w)o. Kunst Meran, a cura di Valerio Dehò, Merano. Case Study from the Bureau of Contemporary Art, New Mexico Museum of Art, Santa Fè (USA). I Glass 2010, Levant Art Gallery, Shangai. Maravee Domus, a cura di Sabrina Zannier, Castello di

Susans (UD), Udine. 2009 Welcome Home, Spazio AB 23, Vincenza. 2008 European Glass Context.Bornholms Kunst Museum, Danimarca. La Giostra dell’apocalisse, a cura di Lorella Giudice. Rotonda della Besana, Milano. Flux, Reflections in Contemporary Glass, New Mexico Museum of Art,Santa Fè, USA. My own Gallery, Bombay Sapphire Prize, Milano. Yalos, why Glass? Claudia Gianferrari, Milano- Caterina Tognon, Venezia. 2007 Aria, Fondazione Ermanno Casoli, a cura di Valerio Dehò, Jesi. Annisettanta,Triennale, a cura di Francesca Alfano Miglietti, Milano. Visioni Parallele, a cura di Olga Gambari, galleria Mp & Partners, Torino. 2006 Crafting a collection, The Museum of Fine Arts, Houston (USA). Glass, Material Matters, a cura di Howard Fox e Sarah Nichols, Los Angeles County Museum of Art (USA). XX Years On, GLasmuseum Ebeltof, Danimarca. 2005 Quadriennale, Roma. Chez moi, a cura di Manuela Gandini, Galleria Erasmus Brera, Milano. Sotto la superficie, a cura di Marina Mojana e Giuliana Montrasio, Fabbrica del Vapore, Milano. 2004 Neruda, Istituto Latinoamericano, Roma. Delicartessen, Galeria Esther Montoriol, Barcelona, Spagna. 2003 Interior secrets of body, Ludwig Museum, Budapest, Ungheria. The Light Within, Kentucky Art Museum, USA. Fresh, Heller Gallery, New York USA. 2002 Glass Way, Museo Archeologico. Aosta. Musica per occhi, a cura di Paola Tognon.Conservatorio,

Bolzano. Galerie Olivier Houg, Lyon, France. Luoghi di Concentramenti, a cura di Manuela Gandini, Artandgallery, Milano. Chaussés-croisés, Museo del Design, Lausanne, Svizzera. 2001 Ghost, GianFerrari Arte Contemporanea & Ciocca Gallery, Milano. Tagli, a cura di Manuela Gandini, Spazio Erasmus, Milano. Tutto l’odio del mondo, a cura di Alessandro Riva. Arengario, Milano. 2000 Sui Generis, a cura di Alessandro Riva, PAC, Milano. Frangibile, Spazio Trevi, a cura di Paola Tognon. Bolzano. Trapassato Futuro, a cura di Alessandro Riva, Cartiera Vannucci, Milano. Vocazioni, a cura di Paola Tognon, Convento dei Celestini, Bergamo. Collezioni pubbliche Fine Art Museum, Houston. USA New Mexico Museum of Art, Santa Fè (USA) Corning Museum , Corning USA ( Rakow Commision) Tikanoja Art Museum, Vaasa, Finlandia Alexander Tutsek-Stiftung , Monaco, Germania Musée du Verre Sars Poteries, Francia Glasmuseum Ebeltoft, Danimarca Ernsting Glass Collection, Coestfeld, Germania Museo Leon Rigaulleau, Argentina Coleccion Casas de las Americas, Cuba Comune di Castelvetro, Castelvetro (Modena) Fondazione Remotti, Camogli Fondazione Banca San Gottardo Museo di Storia ed Arte, Sondrio Glas Museum Fraueneau, Germania Museo del Vetro, Altare


Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia

Elizabeth Aro / Silvia Levenson Rehenes / Ostaggi Dal 15 novembre al 6 dicembre 2013 Sala Santa Rita, Roma A cura di Giulia Giovanardi e Alexandra Gracco Kopp Mostra promossa in collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia e l’Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica di Roma Capitale Organizzazione Presentecontinuo, Roma Promozione e Comunicazione Zètema Progetto Cultura )RWRJUDÀH Marco Del Comune, Emilio Tremolada, Enzo Isaia courtesy Gagliardi Art System Trasporto Autotrasporti Delledonne srl 3URJHWWR JUDÀFR HG LPSDJLQD]LRQH Natalia Saurin Un particolare ringraziamento a Ana Sarrabayrouse, adetto culturale dell’Ambasciata Argentina in Italia, per il suo sostegno ed incoraggiamento. Maria Carla Mancinelli (Responsabile Servizio Programmazione e Gestione Spazi Culturali Polivalenti, Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica di Roma Capitale) e Roberta Perfetti (Responsabile Sala Santa Rita) per aver sostenuto e accompagnato la realizzazione del progetto. Alan Legal, Maria Scarognina e Marco Del Comune per la loro generosa collaborazione.

in collaborazione con

organizzazione

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