Mockup

Page 1

N. 1 - LUGLIO 2017

FMR



FMR

Elisabetta Bontempi N° di matricola: 832912 Corso Fotografia: Lo Spirito della Professione Docente: Corrado Maria Crisciani Corso di Laurea di Design del Prodotto Industriale A.A. 2016/2017


CONTENTS

ESTERNI 04

IL LABIRINTO La provocazione più grande del mondo

10

ARCHITETTURE Monumentalità a misura d’uomo

04


10 INTERNI 18

GLI SPAZI ESPOSITIVI Proporzione e simmetria

24

LA COLLEZIONE Eclettismo sconfinato

30

LE MOSTRE TEMPORANEE

24


FMR

IL LABIRINTO

IL LABIRINTO DI BAMBÙ DI FRANCO MARIA RICCI LA PROVOCAZIONE PIÙ GRANDE DEL MONDO

Ho discusso di labirinti tutta la vita, con Italo Calvino, con Roland Barthes, con Borges. Lui ne era ossessionato, li citava continuamente nei suoi racconti, come nel Tema del traditore e dell’eroe, dal quale Bernardo Bertolucci trasse il suo La strategia del ragno. Borges rimase ospite a casa mia venti giorni, negli anni Ottanta, e fu allora che iniziai a pensare di costruire un labirinto vero.

È

il più grande labirinto esistente, composto interamente di piante di bambù (in totale sono circa 200.000), appartenenti ad una ventina di specie diverse, alte tra i 30 centimetri e i 15 metri. Il percorso è lungo oltre 3 chilometri. Franco Maria Ricci spiega così la scelta del bambù: “C’è, sul retro della mia casa a Milano, una sorta di hortus conclusus, un giardinetto circondato da alte mura. All’inizio non sapevo che farne; poi, un giorno, un giardiniere giapponese, competente e gentile, mi suggerì di piantarci un boschetto di bambù.

Per acquistare i pochi bambù che mi erano necessari andai in Provenza, dove scoprii la Bambouseraie d’Anduze. Si tratta di un vivaio che ospita circa 200 specie diverse di bambù, è la più grande piantagione in Europa.Nel mio giardinetto milanese i bambù crebbero subito rigogliosi. Mi stavo innamorando di quella pianta. Tornai alla Bambouseraie e questa volta i miei acquisti furono ingenti: avevo deciso di piantare un giardino di bambù sulle terre che circondavano la mia casa di campagna, a Fontanellato.Ancora una volta si trattò di un esperimento felice.

4


ESTERNI

5


FMR

IL LABIRINTO

Sino a quel momento il bambù non aveva alcun rapporto col Labirinto; poi un giorno ebbi una folgorazione: quella pianta mi offriva la materia prima ideale per costruirlo.” Il bambù è una pianta sempreverde, elegante, flessuosa, vigorosa, rapida nella crescita. La sua forza è l’elevata fotosintesi che riduce l’anidride carbonica restituendo ingenti quantità di ossigeno. La Fondazione Franco Maria Ricci favorirà il restauro del paesaggio padano, rovinato da capannoni disadorni, proponendo agli imprenditori di utilizzare il bambù per mascherare le brutture con cortine verdi e fornen-

do le piante necessarie e un servizio di consulenza. Alcune specie di bambù del Labirinto: Phyllostachys bissetii: è il bambù maggiormente usato per il Labirinto. Ha il fogliame denso e morbido. Adatto ai climi rigidi. Phyllostachys vivax “Aureocaulis”: bambù gigante (può raggiungere i 15 metri d’altezza!), con culmo dorato che presenta delicate e rare striature verdi. Phyllostachys Aureasulcata “Spectabilis”: può raggiungere gli otto metri d’altezza, i suoi culmi alla base hanno spesso un curioso andamento a zig-zag.

6


ESTERNI

7


FMR

IL LABIRINTO

8


ESTERNI

9


FMR

ARCHITETTURE

LE ARCHITETTURE DEL LABIRINTO MONUMENTALITÀ A MISURA D’UOMO

Sulla sostenibilità c’è un fraintendimento colossale... Va intesa in senso più ampio: un edificio che duri mille anni, sia flessibile, sobrio e renda felice la vita delle persone è certamente ecologico.

G

li edifici del Labirinto della Masone sono stati progettati da Pier Carlo Bontempi, architetto di Parma noto e attivo su un piano internazionale. Bontempi condivide con Franco Maria Ricci l’amore per le forme classiche, per una tradizione italiana ed europea, fatta di opere concluse, definitive, ma anche di visioni e fantasie rimaste sospese e come in attesa. Nel concepire il disegno del dedalo Ricci si è ispirato ai mosaici delle ville

e delle terme romane; per le opere murarie sono stati scelti come punto di riferimento, d’accordo con Bontempi, i grandi architetti del periodo della Rivoluzione Francese: Boullée, Ledoux, Lequeu, e l’italiano Antolini, autore di un visionario progetto del Foro Bonaparte a Milano (mai eseguito ma giunto sino a noi sotto forma di un volume di Bodoni). Sia pure in tono minore, Bontempi ha disegnato e costruito le opere murarie avendo presenti quei sogni, quelle utopie.

10


ESTERNI

11



GLI SPAZI E LE FUNZIONI

Q

uesti edifici ospitano spazi culturali destinati alla collezione d’arte di Franco Maria Ricci e una biblioteca con i più illustri esempi di grafica e tipografia. Al centro del Labirinto una grande corte è contornata da porticati e ampi saloni per ospitare concerti, feste, esposizioni ed altre manifestazioni culturali. Quinta finale della corte è una cappella a forma di piramide. Al termine dei portici si trovano due suites rifinite con decorazioni, opere d’arte e arredi raffinati. Ogni suite consiste in un salotto privato, in una camera da letto e in due ampie sale da bagno. Sono destinate soprattutto a ospiti venuti da lontano e amanti del comfort. Nel primo cortile trova spazio anche la ristorazione del Labirinto della Masone, firmata dagli stellati chef Spigaroli,che comprende Il Bistrò, Il Caffé e la Bottega. Tutti gli edifici sono realizzati in mattoni a mano, materiale da costruzione tipico del territorio padano.


FMR

ARCHITETTURE

14


ESTERNI

15


FMR

ARCHITETTURE

16


ESTERNI

17


FMR

ARCHITETTURE

GLI SPAZI ESPOSITIVI PROPORZIONE E SIMMETRIA

Je ne veux que du magnifique et je ne travaille pas pour le vulgaire

G

li spazi interni, volti ad accogliere le opere della collezione privata di Ricci, presentano la stessa cura e la stessa minuzia progettuale che può essere facilmente riscontrata dall’esterno. Anche qui nulla è lasciato al caso. La porta-finestra della sala da cui parte l’esposizione è proporzionata alla lunghezza della storica Jaguar nero corvino che troneggia spavalda al centro della stanza, in cui altrimenti non avrebbe mai potuto entrare. Finestre circolari illuminano la prima stanza del piano superiore, che

ospita dipinti (anch’essi circolari) attribuiti a Martin Knoller. Le stesse finestre che sembrano voler incorniciare e abbracciare la vista sull’ingresso della corte in cui si trova la piramide. Anche l’apertura tra la stanza dei busti e quella dedicata alla mostre temporanee è strategicamente posizionata in modo da mostrare subito una delle opere principali della mostra, insieme al nome dell’artista. Le pareti di alcune stanze sono decorate con motivi damascati dipinti direttamente sull’intonaco

18


INTERNI

19


FMR

ARCHITETTURE

con enorme maestria. I neri libri che hanno fatto la fama e la fortuna della casa editrice di Franco Maria Ricci sono esposti in scaffali neri lungo i corridoi. Essi sono alternati dalle surreali stampe del Codex Seraphinianus, le cui cornici colorate spezzano il ritmo cupo delle librerie. I busti di marmo bianco prendono vita in contrasto con il rosso sangue dei muri circostanti. Tutto è pensato in funzione dello scopo, dell’utilità di quel determinato spazio in modo così raffinato da fondersi con la collezione

stessa. L’opera e il “contenitore” di essa diventano una cosa unica fino a generare un’opera più grande e più completa ancora. Tutto rispecchia la “Divina Proporciòn” che Ricci ha cercato per tutta la sua carriera, quella simmetria che rende ordinata anche una collezione alle volte stramba ed eccentrica come questa.

20


INTERNI

21


FMR

ARCHITETTURE

22


INTERNI

23


FMR

LA COLLEZIONE

26


INTERNI

27


FMR

LA COLLEZIONE

LA COLLEZIONE D’ARTE ECLETTISMO SCONFINATO

Ogni scultura, ogni dipinto, ogni oggetto, così mirabilmente uniti dalla cornice affascinante dell’edificio, del design, del colore e dei decori da lui scelti, è come una persona in un dialogo che non può finire. Perché, anche nel silenzio, quelle opere parlano e parleranno sempre di Franco Maria Ricci.

D

isposta su cinquemila metri quadrati, eclettica e curiosa, la collezione d’arte rispecchia il gusto di Franco Maria Ricci. I pezzi sono circa cinquecento e attraversano cinque secoli di Storia dell’Arte, dal XVI al XX.

Non mancano i manieristi (Carracci, Cambiaso…), né artisti legati agli anni d’oro del ducato di Parma (Boudard, Baldrighi, Ferrari…), né la pittura dell’Ottocento, tra cui spicca Hayez. Infine, a documentare gli accostamenti al Novecento, le opere di Wildt, Ligabue, Savinio, unite alle eleganze di epoca Déco.

Si va dalla grande scultura del Seicento a quella neoclassica, ai busti dell’epoca di Napoleone, a cui fanno da controcanto le Vanitas, nature morte con teschio, spesso granguignolesche, qualche volta opera di artisti famosi, come Ligozzi.

L’allestimento non è quello casuale di una quadreria, né quello scientifico di un Museo: procede per associazioni, e non si astiene dal sot-

24


INTERNI

25


11


INTERNI

29



MOSTRE TEMPORANEE

L

a prima mostra temporanea, Arte e Follia, inaugurata in contemporanea con il complesso del Labirinto, è stata dedicata ai pittori Antonio Ligabue e Pietro Ghizzardi. Organizzata dalla Fondazione Franco Maria Ricci e dalla Fondazione Ligabue e curata da Vittorio Sgarbi, è stata aperta dal 29 maggio 2015 al 17 gennaio 2016. La seconda mostra, su Gaetano Gandolfi, vedeva esposti settanta ritratti di illustri scienziati eseguiti nel XVIII secolo dal pittore bolognese. È seguita poi un’esposizione di sessanta fotografie di Massimo Listri, fotografo contemporaneo di fama internazionale, che collabora da tempo con Franco Maria Ricci.La quarta mostra è stata dedicata al pittore messicano contemporaneo Sergio Hernández, con più di cento opere in mostra, in una fusione di linguaggi espressivi che mescola la tradizione europea a quella messicana.Il 25 novembre 2016 è stata inaugurata la mostra Gino Covili. Le opere ritraggono diversi aspetti della vita contadina dell’Appennino, alla quale il pittore era fortemente legato, e sono contraddistinte da una visione quasi espressionista. Nel 2017 è stato protagonista di un’esibizione temporanea Carlo Mattioli.





Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.