B Gli
elementi della narrazione
La parola “narrazione” deriva dal verbo “narrare”, che, nella sua antica etimologia, significa “far conoscere raccontando”. Un testo narrativo è scritto dall’autore per comunicare a un lettore una storia; il suo scopo essenziale è quello di raccontare una serie di eventi nel loro svolgimento temporale. A volte, inoltre, attraverso questo racconto l’autore intende comunicare al lettore dei contenuti ulteriori, come avremo modo di vedere. Per essere comprensibile, la narrazione di una storia deve possedere i seguenti elementi costitutivi: 1. Trama: il succedersi degli eventi, legati tra loro da rapporti di causa-effetto; 2. Personaggi: le persone o gli esseri animati che fanno procedere la storia, compiendo, subendo o osservando delle azioni; 3. Contesto: un ambiente e un’epoca in cui i personaggi agiscono e gli eventi si succedono; 4. Tempo: la durata della storia (minuti, ore, anni, secoli...); 5. Narratore: la voce che racconta il succedersi degli eventi nella storia. Proviamo a individuare gli elementi tipici della narrazione all’interno della semplice e conosciutissima fiaba di Cappuccetto Rosso. 1. Trama: gli eventi prendono avvio dalla partenza da casa di Cappuccetto Rosso, la protagonista. 4 Parte I Il testo narrativo
Disobbedendo alla mamma, che le aveva vietato di abbandonare il sentiero, la bimba incontra il lupo, il quale le carpisce con l’inganno delle informazioni. Questi eventi sono cause che produrranno un effetto fatale: il lupo mangerà la nonna e, successivamente, anche la bambina. Solo l’intervento del cacciatore salverà la situazione, con il lieto fine tipico di ogni fiaba. 2. Personaggi: la mamma che ha assegnato un compito da svolgere a Cappuccetto Rosso; il lupo cattivo con cui la bambina si scontra; la nonna che viene divorata dal lupo; il cacciatore che salva nonna e bimba dalla tragica situazione. 3. Contesto: la storia si svolge in un ambiente che, come spesso accade nelle fiabe, viene presentato in maniera vaga e indefinita (il bosco, la casa della nonna). Per quanto riguarda l’epoca a cui risalgono le vicende, la formula classica delle fiabe (“C’era una volta...”) situa gli eventi in un generico tempo lontano. 4. Tempo: i riferimenti del testo, come spesso accade nelle fiabe, non forniscono un’idea esatta della durata della vicenda, che tuttavia si può presumere si svolga nel giro di poche ore, al massimo in una giornata. 5. Narratore: la vicenda è narrata da una voce esterna ai fatti accaduti ai singoli personaggi. Questo esempio ci permette innanzitutto di capire come, per la piena comprensione di un testo narrativo, il lettore debba venire a conoscenza di tutti i suoi elementi costitutivi. Ma spesso il significato di un racconto non si riduce alle sue componenti essenziali: l’autore di un testo narrativo, nell’esporre una storia, intende spesso dire qualcosa di più. Il suo racconto può infatti diventare uno strumento per comunicare al lettore un messaggio, una serie di ideali o valori morali, la sua generale visione del mondo. A volte, attraverso le vicende dei personaggi, egli intende insegnare qualcosa al suo pubblico: per esempio, nel caso di Cappuccetto Rosso, che ci si può salvare anche di fronte ai più spaventosi pericoli; o anche che si può trarre dalla vicenda un insegnamento utile per ogni bambino che deve crescere. Non a caso, nel finale della fiaba, Cappuccetto Rosso pronuncia questa frase: «Mai più correrai sola nel bosco, lontano dal sentiero, quando la mamma te l’ha proibito». Se dunque “narrare” significa “far conoscere raccontando”, la fiaba di Cappuccetto Rosso mostra ai suoi lettori il seguente messaggio: il mondo è pieno di pericoli... bisogna fare attenzione!