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Atto Primo
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SCENA PRIMA
A casa di Pantalone. Pantalone e sua figlia Clarice, il dottor Lombardi e suo figlio Silvio, i servi Brighella e Truffaldino e la serva Smeraldina.
silvio . Clarice, prendi la mia mano. Il mio cuore è tuo. pantalone . Ora siete fidanzati e presto sarete marito e moglie! clarice . Sì, caro Silvio. Ecco la mia mano destra. Prometto che sarò tua moglie. silvio . E io prometto che sarò tuo marito. dottore * . La promessa* è fatta! Bravi! smeraldina . [Oh, che bello! Anch’io vorrei tanto sposarmi!]. pantalone . Brighella, tu sarai testimone* di questa promessa tra mia figlia Clarice e Silvio, il figlio del dottor Lombardi. brighella . Caro Pantalone, per me è un onore! pantalone . Festeggeremo tra noi* il matrimonio. Cosa ne pensate? silvio . Io voglio solo stare insieme alla mia cara Clarice. pantalone . Il destino ha voluto questo matrimonio! Clarice può sposare Silvio perché il suo fidanzato, Federigo Rasponi, è morto a Torino. Io l’avevo promessa a lui. silvio . Sono stato fortunato, allora! dottore . Eh… il destino! Com’è morto Federigo Rasponi?
dottore qui, dottore significa avvocato promessa (qui) il fidanzamento testimone (qui) persona presente ad un fatto importante tra noi (qui) festeggiare da soli, senza altri ospiti
pantalone . Assassinato*, di notte! brighella . È successo a Torino? pantalone . Sì. Conoscevi Federigo? brighella . Certo! Sono stato a Torino per tre anni. Conoscevo anche sua sorella, che si vestiva da uomo e andava a cavallo! pantalone . Che strana ragazza... Ma su, non parliamo più di cose tristi. Brighella, ci prepari qualcosa da mangiare? brighella . Volentieri*! Tutti dicono che il cibo della mia locanda* è il più buono di Venezia! [bussano alla porta.] smeraldina . Signore, è il servo* di uno straniero. Dice che vuole parlare con il padrone. pantalone . Sentiamo cosa vuole.
SCENA SECONDA Truffaldino, Smeraldina e tutti gli altri.
truffaldino . I miei saluti a tutti voi! pantalone . Chi sei, amico? Cosa vuoi? truffaldino . Chi è questa bella ragazza? [guarda Clarice.] pantalone . È mia figlia. Ed è fidanzata. truffaldino . Che peccato. E lei chi è? [guarda Smeraldina.] smeraldina . Sono la cameriera del signor Pantalone. truffaldino . Che bella! Complimenti! pantalone . Oh, basta! Cosa vuoi da me? Chi sei? Chi ti manda? truffaldino . Tre domande sono troppe! [guarda Smeraldina.] pantalone . [Quest’uomo mi sembra un po’ stupido]. truffaldino . Sono il servitore del mio padrone! [continua a guardare Smeraldina.]
assassinato ucciso da qualcuno volentieri con piacere locanda semplice albergo dove si dorme e si mangia servo sinonimo di “servitore”
pantalone . E chi è il tuo padrone? truffaldino . È uno straniero che vuole parlare con te. pantalone . Chi è questo straniero? Come si chiama? truffaldino . Si chiama Federigo Rasponi e viene da Torino.
Io, invece, mi chiamo Truffaldino Batocchio e vengo da
Bergamo. pantalone . Non mi importa niente di te! Ripeti: come si chiama il tuo padrone? truffaldino . [Povero vecchio! Forse è sordo*]. Il mio padrone è
Federigo Rasponi, di Torino. pantalone . Tu sei matto*. Federigo Rasponi di Torino è morto! truffaldino . È morto? pantalone . Sì, è morto! truffaldino . [Ma era vivo pochi minuti fa!]. È morto davvero? dottore . Sì, è morto. truffaldino . [Oh, povero padrone! Forse ha avuto un attacco di cuore mentre ero qui]. Allora, signori, arrivederci [va via]. pantalone . Chi è questo Truffaldino? Un furbo* o un matto? dottore . Un po’ furbo e un po’ matto. smeraldina . Però è bello! pantalone . Dice che Federigo è vivo ed è qui! [Truffaldino ritorna]. truffaldino . Ma cosa dite? Il signor Federigo è vivo! È qui e vuole salutarvi. pantalone . Adesso ti bastono*! dottore . Facciamo entrare questo signore! pantalone . Dai, facciamo entrare questo morto resuscitato*. clarice . [Silvio mio, ho paura!].
sordo (qui) che non sente bene matto pazzo furbo intelligente ma bugiardo bastonare colpire, picchiare qualcuno con un bastone resuscitare quando un morto torna a vivere
silvio . [Non avere paura, noi ci sposeremo!]. brighella . Io conosco Federigo, se è lui lo riconoscerò!
SCENA TERZA Entra Beatrice, vestita da uomo. Finge di essere Federigo.
beatrice . Signor Pantalone, ho aspettato mezz’ora fuori! pantalone . Chiedo scusa... ma tu chi sei? beatrice . Sono Federigo Rasponi di Torino. brighella . [No! Questo non è Federigo! È Beatrice, sua sorella!
Perché finge* di essere suo fratello?]. pantalone . Sono felice di vedere che sei vivo! beatrice . Lo so, la gente dice che sono morto, ma sono stato solo ferito! Ora sto bene e sono venuto Venezia, per incontrare te. pantalone . Ancora non posso crederti, se non mi dai una prova... beatrice . Certo. Ho con me quattro lettere che dimostrano la mia identità. [Oh no! C’è Brighella! Lui mi riconoscerà!]. [va vicino a
Brighella]. Amico, mi sembra di conoscerti. brighella . Sì, sono Brighella. Ci siamo conosciuti a Torino. beatrice . Sì, ora ricordo. Che fai a Venezia? [Per favore, Brighella, non dire che sono Beatrice!]. brighella . [Non ti preoccupare]. Faccio il locandiere. beatrice . Mi serve un posto per dormire. Verrò nella tua locanda! pantalone . Queste lettere dicono che tu sei davvero Federigo! beatrice . Puoi anche chiedere a Brighella. Lui mi conosce. brighella . Certo, lui è Federigo Rasponi. pantalone . Chiedo scusa per i miei dubbi. clarice . Papà, è davvero lui?
fingere far credere quello che non è
pantalone . Sì, è davvero lui! beatrice . Signor Pantalone, chi è questa ragazza? È Clarice? pantalone . Sì, è lei. beatrice . Clarice! Posso salutarti? clarice . Certo. beatrice . Pantalone, tua figlia non è molto gentile con me. pantalone . È una ragazza timida. beatrice . E quel ragazzo è un tuo parente? silvio . Sono il fidanzato di Clarice! beatrice . Come? Ma Clarice è fidanzata con me! pantalone . Caro Federigo, noi sapevamo che tu eri morto, quindi ho promesso mia figlia a Silvio. Ma ora Clarice è tua: io rispetto la mia promessa. Silvio, non so cosa dire... silvio . Ma Federigo non può volere la fidanzata di un altro uomo! beatrice . Perché no? Non ci sono problemi. silvio . Clarice è mia. Chi la vuole, deve affrontare questa spada*. beatrice . Ma tu, Clarice, non dici niente? clarice . Dico che sei venuto per tormentarmi* [va via].
SCENA QUARTA Pantalone e Beatrice.
pantalone . Cosa dici, Clarice? Torna qui! beatrice . Clarice, con il tempo, mi amerà. Ora parliamo di affari*! pantalone . I tuoi soldi* sono pronti. Puoi averli quando vuoi. beatrice . Dopo, grazie. Ora devo andare con Brighella: lui conosce
Venezia e può aiutarmi con i miei affari. [va via].
spada tormentare dare dolore e preoccupazione affari (qui) soldi e lavoro soldi denaro
SCENA QUINTA Beatrice e Brighella.
brighella . Beatrice, che stai facendo? beatrice . Federigo è stato assassinato e tutti accusano Florindo, il mio fidanzato. Lui e Federigo hanno litigato* e non so cosa è successo: Federigo è morto e Florindo è scappato! Ho pianto tanto: ho perso mio fratello e anche il mio fidanzato! Florindo è scappato a Venezia e sono qui per cercarlo. Pantalone deve dare dei soldi a Federigo: io prenderò quei soldi e aiuterò il mio
Florindo. Aiutami, Brighella! brighella . Va bene, ma non voglio dire bugie a Pantalone. beatrice . Bugie? Perché? Mio fratello è morto e io sono la sua erede*. No? brighella . Sì, ma perché non dici la verità? beatrice . Perché tutti dicono che una donna non deve occuparsi di soldi, che non è conveniente! Voglio la mia libertà! brighella . Sei sempre stata strana... ma ti aiuterò. beatrice . Grazie, ora andiamo alla tua locanda.
SCENA SESTA Davanti alla locanda di Brighella.
truffaldino . Sono stanco di aspettare! Questo padrone mi fa mangiare poco e mi fa sempre aspettare. È già mezzogiorno e io ho fame! Gli altri padroni, quando arrivano in una città, prima vanno in una locanda. Lui no, va a casa delle persone e dimentica il suo povero servitore! Oh, povero Truffaldino! Basta, adesso
litigare discutere con rabbia erede la persona che riceve i soldi quando un parente muore

smetto di fare il servitore e trovo un altro lavoro. Farò il... che cosa? Per fortuna, non so fare niente! [arriva qualcuno]. facchino . Non ce la faccio più! È troppo pesante! florindo . Là c’è una locanda. Non puoi fare questi pochi passi? facchino . Aiuto, il baule* cade! [il baule cade a terra]. florindo . Sei troppo debole [arriva Truffaldino]. truffaldino . [Forse posso guadagnare qualche soldo]. Signore, posso aiutare? florindo . Sì, porta questo baule in quella locanda. truffaldino . Subito! È leggerissimo! facchino . Signore, aspetto. florindo . Cosa aspetti? facchino . La paga* per il mio lavoro. florindo . E quanto ti devo pagare per questi dieci passi? facchino . Io non conto i passi. Voglio la mia paga. florindo . Tieni cinque soldi. facchino . Voglio la mia paga. florindo . Basta! [gli dà un calcio*]. facchino . Adesso sì, ho ricevuto la mia paga! Ahi! Ahi! [va via].
SCENA SETTIMA Florindo resta con Truffaldino.
3 florindo . Com’è questa locanda? truffaldino . Buona, signore. Buoni letti e buon cibo. Ho parlato con il cameriere, la servirà come un re! florindo . Tu che lavoro fai? truffaldino . Faccio il servitore.
baule paga soldi per un lavoro fatto calcio colpo dato con un piede
florindo . Sei di Venezia? truffaldino . No, sono di Bergamo. florindo . Hai un padrone, adesso? truffaldino . Adesso? Adesso, no. florindo . Sei senza un padrone? truffaldino . Sì, adesso sono senza padrone [non dico una bugia: il mio padrone adesso non è qui]. florindo . Vuoi essere il mio servitore? truffaldino . Perché no? Quant’è la paga? florindo . Quanti soldi vuoi? truffaldino . Un filippo* e un soldo al giorno per il tabacco. florindo . Sì. Va bene. truffaldino . [Lascio l’altro padrone e resto con questo]. florindo . Vorrei qualche informazione su di te. truffaldino . Allora deve andare a Bergamo, là mi conoscono! florindo . Faremo una prova: vai alla posta e chiedi se ci sono lettere per Florindo Aretusi. Io ti aspetto. truffaldino . Mentre aspetta, può chiedere al cameriere di preparare il pranzo. florindo . Sì, bravo [entra nella locanda].
SCENA OTTAVA Truffaldino, Beatrice e Brighella.
truffaldino . Questo padrone mi paga di più del padrone torinese.
Cambio padrone! Vado subito alla posta! [Arrivano Beatrice e Brighella]. beatrice . Ah, sei qui! Perché non mi hai aspettato lungo la strada?
filippo moneta di quel tempo
truffaldino . Ho fatto una passeggiata, per non sentire la fame. beatrice . Dai, aspetta il facchino con il mio baule e portalo alla locanda al signor Brighella. truffaldino . [È la stessa locanda del signor Florindo]. beatrice . Poi vai alla posta e chiedi se ci sono lettere per Federigo o Beatrice Rasponi. Doveva venire anche mia sorella, ma poi è rimasta a casa. [Ho detto a un mio servitore di scrivermi].
SCENA NONA Truffaldino e Silvio.
truffaldino . Ci sono tanti servi senza un padrone, e io ora ne ho due! Non posso servire tutti e due! No…? E perché no? Se servo due padroni, avrò anche due paghe! E se lo scoprono, non importa. Se un padrone mi manderà via, io resterò con l’altro.
Adesso vado alla posta per tutti e due! [arriva Silvio]. silvio . [Questo è il servitore di Federigo Rasponi]. Buongiorno. truffaldino . Buongiorno a lei. silvio . Dov’è il tuo padrone? truffaldino . Il mio padrone è in quella locanda. silvio . Voglio parlare con lui. Vai a chiamarlo. Io aspetto qui. truffaldino . Ma il mio padrone... chi? silvio . Vai o ti bastono! [Federigo proverà la mia spada!].
SCENA DECIMA Silvio, Truffaldino, Florindo.
truffaldino . Signor Florindo, quell’uomo vuole parlare con lei.

Carlo Goldoni
È il commediografo che ha rivoluzionato la Commedia dell’Arte italiana. Questa era una forma di teatro popolare molto antica che, con Goldoni, diventa teatro vero, con attori veri e vere commedie.
I primi anni
Carlo Goldoni nasce a Venezia nel 1707. A soli 9 anni scrive il suo primo breve testo comico. A 12 anni va a Perugia, dove studia in collegio. Poi va a Rimini, dove studia filosofia. Il teatro però è la sua grande passione e nel 1721 torna a Venezia insieme a degli attori comici. Nel 1726 lo cacciano dal collegio di Pavia dove studiava legge, perché aveva scritto una commedia divertente ma un po’ offensiva. Insomma, il teatro e le cose comiche erano la vera passione del giovane Carlo.

Una rivoluzione in teatro
Dopo alcune esperienze di lavoro, Carlo torna a Venezia con una compagnia di attori e comincia a scrivere commedie. Queste hanno abbastanza successo, ma nel 1738 Goldoni fa una vera rivoluzione: scrive la parte del protagonista della commedia Mòmolo cortesan. È una rivoluzione perché, fino a quel momento, gli attori non imparavano a memoria la parte: avevano solo delle storie semplici, dove inventavano molto di quello che dicevano. Con Goldoni, invece, l’attore impara a memoria le sue frasi e segue una storia scritta da un commediografo.
Le commedie
Mentre le sue commedie migliorano, il suo lavoro peggiora e, dopo molti problemi, Goldoni trova lavoro come avvocato a Pisa dal 1745 al 1748. Qui scrive Il servitore di due padroni. Nel 1748, su richiesta del famoso attore Medebach, torna a Venezia e scrive le sue commedie più famose, come La bottega del caffè e La locandiera. Diventa così famoso che molti copiano le sue commedie!
Il successo e i problemi
Goldoni diventa famoso anche all’estero: le sue commedie sono tradotte anche in francese e in inglese, ma… i problemi non lo lasciano mai. Molti commediografi odiano il suo successo e la vita per
Goldoni diventa difficile. Va a Roma: qui è molto infelice, ma scrive altri capolavori come I rusteghi, le tre commedie sulla Villeggiatura, La casa nuova, Sior
Tòdero brontolon e Le baruffe chiozzotte.
Gli ultimi anni
Sono anni difficili, con molti problemi economici e di lavoro. Goldoni è famoso ma ha molti nemici in teatro e guadagna poco. Va in Francia, dove lavora come insegnante di lingua italiana alla corte di re Luigi XVI. Si ammala e, poverissimo, muore nel 1793. Nessuno sa dove è sepolto.
La bottega del caffè.

La Commedia dell’Arte
È un genere teatrale nato in Italia a metà del Cinquecento e famoso in tutto il mondo per la sua comicità e per le sue maschere, fino al Settecento.

La caratteristica principale della Commedia dell’Arte è che gli attori non recitavano testi scritti, ma “improvvisavano”, cioè inventavano i dialoghi mentre recitavano. I personaggi erano gli stessi in tutte le commedie e si chiamavano “maschere”: Colombina era la “serva furba”, Pantalone era “l’avaro”, Arlecchino (o Truffaldino) era il “servo bugiardo” e tanti altri. Un gruppo di attori formava una “compagnia” e questa “compagnia” girava per tutta l’Italia. Per farsi capire da tutti, gli attori parlavano una lingua particolare, fatta con tutti i dialetti, cioè le lingue locali, d’Italia. In questo modo il pubblico poteva capirli a Milano, come a Venezia, come a Palermo. Prima del Cinquecento, gli spettacoli non avevano attori: c’erano solo acrobati o narratori di storie. L’arrivo delle “compagnie” è stata una vera rivoluzione. Carlo Goldoni, poi, ha ancora cambiato il teatro, con i suoi testi scritti da recitare.
Arlecchino (o Truffaldino)
“Arlecchino”, “Truffaldino”, “Zanni” sono maschere molto simili e rappresentano tutte il servo furbo e sempre affamato, che spesso però fa le cose senza pensare, da sciocco. Tutte e tre queste maschere indossano, generalmente, il famoso costume colorato, ma possono anche indossare il semplice vestito del “povero”. A seconda delle commedie, della zona e del periodo, si chiamano Arlecchino, Truffaldino o Zanni, ma in sostanza rappresentano lo stesso personaggio, più o meno furbo, più o meno affamato, più o meno volgare. Truffaldino, per esempio è una maschera che “truffa” cioè dice bugie e fa cosa non oneste, mentre lo Zanni (Gianni) ha come caratteristica principale la fame.
Colombina
È la serva furba e romantica. Nelle commedie è spesso la fidanzata di Arlecchino.

Arlecchino
Con questo nome si indica una maschera tipica della città di Bergamo, ma il suo nome si collega anche, in tempi molto antichi, al nome di un diavolo.
Pantalone

Maschera di Venezia, è il vecchio mercante che ama solo i soldi e le belle donne.
Brighella
Maschera di Bergamo, è amico di Arlecchino. Il suo nome significa “che attacca briga”, cioè litiga facilmente. Fa molti mestieri, più o meno onesti.
Scegli A, B o C e completa le informazioni sulla commedia.
1 Truffaldino compare per la prima volta a ■ nel secondo atto. b ■ nel primo atto. c ■ nel terzo atto. 2 Il Dottor Lombardi è a ■ un medico. b ■ un nobile. c ■ un avvocato. 3 Silvio non può sposare Clarice perché a ■ Clarice è promessa in sposa a Federigo. b ■ Clarice è innamorata di Federigo. c ■ Clarice è innamorata di Florindo. 4 Truffaldino decide di servire due padroni perché a ■ ha paura di restare senza un lavoro. b ■ vuole guadagnare il doppio. c ■ vuole lavorare il doppio. 5 Nel secondo atto, Silvio a ■ combatte con Pantalone. b ■ combatte con Federigo. c ■ combatte con Truffaldino. 6 Beatrice confessa la sua vera identità a ■ quando Truffaldino la scopre. b ■ quando incontra Florindo. c ■ quando pensa che Florindo è morto. 7 Pasquale è a ■ un amico di Truffaldino. b ■ un cameriere della locanda. c ■ il servo di Florindo. 8 La commedia finisce con a ■ un matrimonio. b ■ due matrimoni. c ■ tre matrimoni.
Aggettivi possessivi Avverbi di modo Comparativi Dopo che + indicativo e dopo + infinito passato Espressioni idiomatiche Futuro semplice regolare e irregolare Passato prossimo Imperfetto Mentre + verbo e durante + sostantivo Parole con doppio significato Preposizioni