PrimoPiano_Risorse_Docente

Page 28

36

Sezione 2

Analizziamo il testo • L’autore Livio articola il suo racconto intorno ad alcuni momenti chiave: a) le premesse della rivolta; b) la decisione della plebe di ritirarsi in secessione sull’Aventino/Monte Sacro; c) la missione e l’«apologo» di Menenio Agrippa; d) l’istituzione del tribunato della plebe. • Il testo ci offre informazioni importanti sulle condizioni della plebe nel V secolo a.C. e sulle ragioni della sua protesta. Si può notare quanto stretto fosse il legame fra aspetti economici e rivendicazioni politiche. Finanzieri e speculatori erano pronti ad approfittare delle ripetute occasioni di guerra per strappare, con il tacito assenso dell’oligarchia senatoria, le terre ai legittimi proprietari: questi ultimi, chiamati a partecipare in prima persona alla guerra, spesso finivano rovinati in patria e si trovavano non di rado ridotti schiavi, a causa dei debiti contratti (la norma relativa alla schiavitù per debiti verrà abolita solo alla fine del IV secolo). Su tutto ciò fecero leva i leaders popolari per spingere il malcontento della plebe sulla via della secessione, cioè della rivolta aperta allo stato patrizio. • L’apologo di Menenio Agrippa, divenuto proverbiale, ci mostra anche quale concezione dello Stato dominasse nella mentalità romana: lo Stato è “cosa di tutti” (questo è il significato del termine res publica): in quanto tale, esso è paragonabile al corpo umano, ovvero a un organismo in cui tutte le parti cooperano e hanno una funzione essenziale. Questa visione politica e sociale (che possiamo definire interclassista) giudica che ogni società deve essere armonica ed equilibrata; ogni conflitto che la turbi è considerato una fonte di anormalità. La politica, in questa chiave, è precisamente la capacità di conservare la pace sociale, mediando i conflitti. • A questa visione se ne oppone un’altra, che obietta alla precedente l’idea che, invece, è proprio il conflitto (in questo caso, la decisa lotta della plebe) a far progredire la società. Questa concezione troverà poi espressione nella teoria marxista. Essa sosterrà che il conflitto è condizione normale, perlomeno in società ove esistano differenze tra le classi. La lotta delle classi oppresse è destinata ad abolire tali differenze e a preparare una società migliore, una società appunto «senza classi», in cui nuovi valori di eguaglianza e di solidarietà avranno la forza di cambiare l’uomo ed eliminare per sempre le ragioni dei conflitti.

Rifletti e rispondi 1. L’episodio narrato da Tito Livio si svolge in un anno ben preciso: quale? Quanti anni erano passati dalla cacciata dei re?

2. Qual è la causa scatenante della rivolta, secondo il racconto di Livio?

3. L’episodio di Menenio Agrippa si conclude con l’istituzione del tribunato della plebe, un organismo che per il suo notevole potere fu sempre molto avversato dai patrizi. Illustra le caratteristiche di questa magistratura.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.