Oggitalia

Page 24

in mostra all’Ara Pacis Una recente mostra al Museo dell’Ara Pacis di Roma è stata l’occasione per ripercorrere la vita cinematografica di Vittorio De Sica, il “nostro primo divo moderno”.

[

Tratto da

]

Cantante, attore di rivista, di prosa e di cinema, regista e padre. Tutto questa era Vittorio De Sica (Sora 1901 - Neuilly 1974), “il nostro primo divo moderno, comparabile Il castagnaccio è alle stelle del firmamento cinematografico un dolce molto internazionale, a Gary Cooper, Maurice particolare ma Chevalier e Hans Albers”, così lo definisce abbastanza facile della da Gian Luca Farinelli, direttore realizzare, preparato Fondazione Cineteca di Bologna e curatore conmostra la farina di allestita al Museo della Tutti De Sica, castagna. Nell’800 dell’Ara Pacis di Roma.

i toscani esportarono

il castagnaccio nel 400 Oltre venti manifesti originali, fotografie che lo ritraggono sul set, fuori resto d’Italia e nello dal set, sul palcoscenico, a fianco dei figli stesso secolo questo Manuel, ed arricchito Emi, alle due mogli dolceChristian venne Giuditta Rissone e Maria Mercader, con uvetta, pinoli e a fianco del solidale braccio destro Cesare Zavattini, rosmarino. con il quale per trent’anni strinse uno dei sodalizi* più felici del cinema italiano. (…) Ingredienti • 750 ml di acqua

Tutti i volti di Vittorio De Sica • 500 g di farina

E non mancano lettere private, oggetti vari di castagne (anche la bicicletta di Ladri di biciclette), • 100 g di gherigli di noce abiti indossati sul set, copertine di riviste, • 6 cucchiai di olio ritagli di giornali e video proiezioni sparsi extravergine di olivae multimediale. lungo il percorso espositivo • 100 g di pinoli Un percorso che procede cronologicamente, • una manciata aghi attraverso le varie fasidi della carriera di rosmarino multistrato* del maestro che deve il lancio nel mondo dello spettacolo • un pizzico di sale alla sua voce. Ebbene sì, di le incisioni • 80 g uvetta discografiche gli aprirono le porte della popolarità, basti citare Parlami d’amore, Mariù, una canzone

Il neorealismo * Poi arrivò il De Sica neorealista de I bambini ci guardano (1943), di Sciuscià (1946), di Ladri di biciclette (1948) per cui vinse l’Oscar come miglior film straniero, di Miracolo a Milano (1950) e Umberto D. (1952). Fu vedendo Sciuscià che Orson Welles rivelò: “De Sica è il cineasta che preferisco. Ah! ‘Sciuscià’ è il miglior film che abbia mai visto”. Le foto in bianco e nero non si contano, inondano le pareti del museo, mentre proiezioni video di scene tratte dai film affiancano i poster dai colori vivaci. E particolarmente colorata è la sezione dedicata a Sophia Loren e al sodalizio con il regista/attore che fruttò un buon successo al botteghino, pensiamo a L’oro di Napoli (1954), a Ieri oggi e domani (1963), alla Ciociara (1960) e a Matrimonio all’Italia (1964). De Sica fu colui che, più di altri, riuscì a mostrare la duttilità* della Loren. E poi c’è il ritorno del De Sica attore in numerosissimi commedie leggere. Chi si dimentica il maresciallo Carotenuto in Pane amore e fantasia? Il suo abito lo troverete allestito tra i vari oggetti, ci sono anche una borsa ventiquattrore e due libretti che certificano il matrimonio di De Sica con le mogli. Un ricordo speciale lo merita Il generale Della Rovere (1959) firmato da Roberto Rossellini.

Glossario duttilità: versatilità, capacità di interpretare ruoli diversi multistrato: qui, dalle notevoli capacità artistiche neorealismo: corrente culturale, letteraria e cinematografica della seconda metà del 900 italiano sodalizio: intesa, accordo

Oggitalia n. 7 - 2013 - Poste Italiane S.P.A. - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1, comma 1, DCB - Ancona

Tutti i volti di Vittorio De Sica

che lo “tormentò” per tutta la vita. Ma fu anche Mario Mattoli con la sua impresa di spettacolo Za Bum a portarlo alla ribalta con il varietà di rivista. Fu grazie a questi spettacoli che Mario Camerini conobbe De Sica e lo spogliò degli abiti teatrali, del frac elegante, per mettergli le vesti di autista in Gli uomini, che mascalzoni… (1932). Tra i due nacque un buon rapporto professionale che li portò a firmare cinque film negli anni Trenta e altri tre tra il 1955 e il 1971. Gli anni Quaranta segnarono l’esordio dietro la macchina da presa di De Sica, Teresa Venerdì fu uno dei suoi primi film. Il neo regista si rivelò anche un talent scout, scovò volti nuovi come quelli di Carla Del Poggio e Adriana Benetti che aveva “un’aria casereccia”, un preludio al Neorealismo prossimo venturo, si diceva. Carlo Lizzani definisce questi lungometraggi “segnali nel buio nel cinema di quegli anni”.

Tassa Riscossa/Taxe Perçue

Grandi attori italiani


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.