La prima declinazione
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Unità
Lectio IV
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Scegli la traduzione giusta:
fama
victoria
piratis
litteram
■ la fama ■ della fama
■ o vittoria! ■ dalla vittoria
■ dei pirati ■ ai pirati
■ la lettera ■ delle lettere
Particolarità dei casi La parola familia (famiglia), insieme al genitivo in -ae, ha mantenuto un’antica forma di genitivo singolare in -as vicino alle parole pater (padre), mater (madre), filius (figlio) e filia (figlia): pater familias (padre di famiglia), mater familias (madre di famiglia)… Le parole di genere femminile filia (figlia), dea (dea), liberta (schiava liberata), mula (mula) ed equa (cavalla) hanno il dativo e ablativo plurale in -abus, per distinguerle dai rispettivi maschili della seconda declinazione: filiis et filiabus (ai figli e alle figlie), deis et deabus (agli dei e alle dee)… Alcune parole di origine greca, come amphora (anfora) o drachma (dracma), le parole con il suffisso -cola (dal verbo colo, cioè abito) e -gena (dal verbo gigno, cioè genero) hanno il genitivo plurale anche in -um, oltre che in -arum: Graiugenum (di quelli nati in Grecia), caelicolum (degli abitanti del cielo).
La famiglia era la base della società romana. Non comprendeva solo il pater familias, la mater familias e i figli, ma tutti i beni, gli schiavi e le persone che vivevano in casa. Capo della famiglia era il marito, il pater familias, che aveva potestas (potere) su tutto e tutti. Le figlie femmine, dopo il matrimonio, passavano dalla potestas del padre a quella del marito. La mater familias dirigeva i lavori degli schiavi, usciva di rado e il suo compito principale era quello di tessere la lana per fare abiti per la famiglia. La nascita di un figlio era importantissima ed era accompagnata da un lungo cerimoniale. Nei primi otto giorni di vita del bambino (primordia) la famiglia rendeva grazie alla dea Giunone, detta Lucina perché portava alla luce i bimbi, e ad Ercole che proteggeva dai malanni. Qualche giorno dopo, si celebrava una cerimonia di purificazione, la lustratio. Durante la lustratio al bambino venivano dati tre nomi: il primo (praenomen) corrispondeva al nostro nome di battesimo; il secondo (nomen) era il nome della gens comune a tutte le famiglie discendenti dallo stesso capostipite; il terzo era il cognomen, proprio di ciascuna famiglia, derivato da una caratteristica di chi l’aveva assunto per primo.
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