Il Grillo e la Luna - Letture 2

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IL e LA LEGGERE BENE COMPRENDERE RIASSUMERE EDUCAZIONE CIVICA

e Emo zioni e Saper

METACOGNIZIONE LOGICA CODING STEAM PEER TEACHING

LIBRO DIGITALE

Il piacere di apprendere

LETTURE Gruppo Editoriale ELi



Il tuo LIBRO di LETTURA

ha TRE SEZIONI

LEGGERE BENE COMPRENDERE

RIASSUMERE

Lavorare SUL TESTO


INDICE ACCOGLIENZA 6

SCUOLA

24 25 26 27 28 29 30 31

SIAMO ancora QUI !

Letture per ritrovarsi e iniziare un nuovo percorso insieme.

Le parole degli amici Ho scoperto un’amica Durante l’inter vallo ! ? , . ; Pimpa va a scuola L’e lefantino Giulio va a scuola Il primo giorno di scuola di Pinocchio Leggere fa male

7 Filastrocca di casa e di scuola 8 Uno, due... cento giorni

AUTUNNO 10 L’e state se ne va 11 LE 4 STAGIONI di un RAMO d i

Leggere bene...

12

per SOGN ARE , per

CONOSCERE

melo 32

EDUCAZIONE CIVICA

L’avvoltoio che vuole andare a scuola competenze

34 La casa di Greta 35 Uffa la scuola!

Percorso per acquisire la competenza in lettura.

Lettura scorrevole Significato delle parole Intonazione

CASA

14 15 16 17 18 19 20 21 22

So leggere! La casa di Bastiano La casa di Pippo Pettirosso La casetta del criceto Ceto La casa di Marco Macaco La mia camera La casa della strega La strega Settimia LOGICA

mente!!!

GRILLI Leggere? Bleah! IN LETTURA! Leggere? Slurp! 37 Arte • Segnalibri parlanti 36

HALLOWEEN 3 8 Che spavento! 3 9 G li “ingredienti” per la ricetta di Halloween


per ENTR ARE nelle STORIE

comprendere... 40

Percorso per acquisire la competenza in comprensione del testo.

GRILLI La strega Sibilla IN LETTURA! e un incauto lavaggio 59 Arte • U na strega? Basta un tratto di matita! 58

Personaggi • struttura

60

Tempo • luogo

viaggiare IN TREN O, in barca e... con LA FANTASIA

Significato delle parole Informazioni Argomento • scopo

42

bacchette MAGICHE e cappelli a CONO

• Personaggi • struttura : c ome inizia la storia, come

• Tempo • luogo

62 63 64 65 66 67 68 70 71

Un incontro a sorpresa Il viaggio di Ugo Gigi e la stradamatta Trinciasquali e la sua nave Tilda sulla luna Giovanni vuole andare sulla luna Il viaggio di Adelia La vasca di Gama Il viaggio della famiglia Miraggio EDUCAZIONE CIVICA

72

Sulle gobbe di Bigiobbe

continua, come finisce

44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54

L’amica delle stelle Il raduno dei maghi Sibilla e Serafino Pilù e Zuzù Bibiti-bà La casa di Mago Rospetto La strega Perfidia Il vestito di corteccia Scherzi al telefono Mago Nocciolo dormiglione

competenze

74 Il viaggio di Ciro

GRILLI La macchina volante IN LETTURA! 77 Arte • V iaggiare così? Solo al cinema si può! 76

INVERNO

LOGICA

mente!!!

competenze

56 Ma io questa storia l’ho già sentita!

78 79 80 82 83

Nevica!

LE 4 STAGIONI di un RAMO di melo NATALE • Nel palazzo di Babbo Natale CAPODANNO • Felice nuovo Anno EPIFANIA • Compiti per le vacanze


84

Mi tremano le GAMBE

competenze

114 La volpe e il tomte • Significato delle parole • Espressioni figurate

86 88 90 91 92 93 94 95

Mostri acquatici Mostri casalinghi Come individuare i fantasmi La mummia Nel cielo della notte Tanta paura per nulla! Vorrei far paura Ho tanta paura

96

LOGICA

GRILLI Mix e Max amici IN LETTURA! per la pelle 117 Arte • I l braccialetto dell’amicizia 116

118 CARNEVALE

mente!!!

120

competenze

98 Temporale estivo

GRILLI Il mostro IN LETTURA! della lavatrice 101 Arte • M ostri in pixel art 100

102

IO +TE = NOI

• Informazioni esplicite • Informazioni implicite

104 Un lupo e un coniglio amici? 105 Un orso per amico 106 Con gli amici imparo 108 Ho trovato un amico 109 Il negozio dell’amicizia 110 Filippo e Samir 111 Proverbi sbagliati 112 Il Piccolo Principe e la volpe

A- MICI ANIMALI

• Argomento : ciò che scrive l’autore • scopo : perché scrive l’autore

122 123 124 126 127 128 129 130 131 132

Il gatto Osiride Fermati, papà! Le opinioni di un gatto Un lucertolone trasformista Il colore del camaleonte Vola, vola, piccolo grillo Il parco di Noè La storia del cagnolino con l’o sso La gabbietta di Felice EDUCAZIONE CIVICA

Un armadillo nella stalla competenze

134 Nerone e Budino

GRILLI Tuffy, siamo alle solite! IN LETTURA! 137 Arte • Quadri gatteschi 136


riassumere... per RA CC ON TA RE

PRIMAVERA

in BR EV E le ST OR IE

160

138 Marzo • Aprile 139 LE 4 STAGIONI di un RAMO d i

melo

Percorso per imparare a riassumere.

La trama Le sequenze

PASQUA 140 Chi fa le uova di cioccolato? 141 Pulcini fondenti

142

BAMBINI e BAMBINE come ME

Ripresa di tutti gli aspetti della comprensione, secondo il Quadro di Riferimento Invalsi.

144 145 146 147 148 150 151 152 154

Anche i supereroi sono stati bambini Daniel = Harr y Potter Angelica Michele Gaia e Serena Voglio un’altra mamma! Uffa i miei fratelli! Quando si perde un dente LOGICA

mente!!!

competenze

156 Una partita a Monopoli

Le frasi chiave Lo smontaggio

162 1° STEP LA TRAMA 163 Gli occhiali della maestra 164 Grandine o perle? 165 L’o mino di neve 166 167 168 170 172 173

2° STEP

LE SEQUENZE

La tacchina mangiafiori La vecchina e il drago Marcolfo sulla luna La topina scalatrice La banda degli animali

174 3° STEP LA FRASE CHIAVE 174 La merenda di Isabella 175 Giulio Coniglio impara a nuotare 176 Il mago Gon Guong 178 4° STEP LO SMONTAGGIO 178 La casa 180 Le penne di gallina 181 La casa nel tronco competenze

182 Un premio per Ricciolina 183 Nino e Alì

Lavorare SUL TESTO 184 Il palazzo di diamante 186 Cappuccetto Lento

GRILLI I giocattoli buttati 158 IN LETTURA! 159 Arte • I giochi nascosti

ESTATE

METODO TESSITORE In questa sezione il bambino “tesse” il suo sapere. Lavora sul testo utilizzando e intrecciando tutte le competenze acquisite.

190 Madama Estate 191 LE 4 STAGIONI di un RAMO di

melo


SIAMO ancora QUI ! Sono finite le vacanze. Hai ritrovato amici, amiche, insegnanti… e anche noi: LUNA BLU e CRI CRÌ . Anche quest’anno, insieme, impareremo a leggere bene, a comprendere fino in fondo ciò che leggiamo e, perché no?, a ripeterlo agli amici e alle amiche in poche parole! Ma vedrai: ci sarà spazio anche per il diver timento!

Buon anno scolastico!

S =SENTIMENTI Tra queste immagini c’è un tuo ricordo delle vacanze? Se non c’è, disegnalo sul quaderno.

6


Filastrocca di casa e di scuola

S =SENTIMENTI “A

CASA C’È IL NIDO

A scuola c’è il mondo ”. Ci sono momenti in cui ti senti nel nido anche a scuola? Quando?

A A A A A A A A A A

casa io gioco scuola io faccio casa è il mio fuoco scuola è l’abbraccio casa io sono scuola divento casa io chiedo scuola rispondo casa c’è il nido scuola c’è il mondo.

B. To g n o li n i , Rime raminghe , Salani

7


SIAMO ANCORA QUI!

UNO, DUE… CENTO GIORNI Il mio primo giorno di scuola corro in classe: sono troppo eccitata per piangere. Vedo la mia maestra, la signorina Domino. La signorina Domino dice: – Ogni mattina faremo amicizia con un nuovo numero e una nuova parola. Li scriveremo sui nostri quaderni. Quando arriveremo al centesimo giorno faremo una grande festa. Nessuno di noi crede che raggiungeremo i cento giorni! La signorina Domino ci dà una stellina premio se riusciamo a scrivere senza errori. Io scrivo STELLA , il mio nome, in quattordici colori diversi. Passeranno i giorni. Che cosa scriverò il centesimo giorno? R. Wells, I miei primi 100 giorni di scuola , Mo ndadori

Carissimi amici, amiche e parenti, è il mio 100° giorno di scuola. So leggere. So scrivere. So contare. 100 bacioni per voi.

8

Con tanto amore, Stella


SIAMO ANCORA QUI!

Coding Colora utilizzando tanti colori diversi.

U nO, d Ue , V eNT i... C eNT o giorni Scrivi le parole sulla Lim (o su uno schermo di computer) utilizzando il programma di scrittura. Divertiti a cambiare i caratteri e i colori di ciascuna lettera.

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O

A

UT

U NN

AUTUNNO: una stagione, tanti cambiamenti. Comincia con il caldo, finisce con il freddo. Comincia con la pioggia, finisce con la neve. Comincia con le foglie sugli alberi, finisce con i rami senza foglie.

L’estate se ne va L’e state se ne va senza fare rumore e impigliati tra i rami lascia pezzi di sole. Foglie rosse, gialle, brune, foglie d’o ro e di fuoco. Poi l’albero ha un brivido di freddo. Ha sentito l’autunno. F. Bo b e , Storie per tutte le stagioni , Einaudi Ragazzi

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LE 4 STAGIONI di un RAMO di melo

O

A

UT

U NN

Autunno Settembre. L’e state sta finendo. Tra qualche giorno sarà autunno Il sole sale meno alto nel cielo. Le notti sono più fresche e piove spesso. Le mele sono state raccolte. Ne è rimasta qualcuna per gli uccelli. E le foglie? Ingialliscono. Prima una, poi due, poi quattro: cominciano a cadere. Piano piano, il melo si spoglia. È novembre. Che nebbia, che grigio! Dove sono finiti i colori? Sul ramo l’ultima mela: farà felice un uccellino? A . Cr aus az, Le 4 stagioni di un ramo di melo , L’ I p p o c a m p o

I l melo amico di Luna Blu ti racconterà le stagioni. Ti aiuterà a vedere lo scorrere delle stagioni attorno a te. “ Adotta Adotta”” un albero: fotografalo in mesi diversi. H ai l’l ’ album delle tue foto che testimonia i tuoi cambiamenti? Perché non farne uno anche per il tuo albero?

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Leggere bene...

per SO GN AR E , per

CONOSCERE

Sai leggere bene? Sì!

No!

Non lo so!!!

Non ti preoccupare. Luna Blu ti insegnerà la strada! Dove leggi? Soprattutto a casa e a scuola. Perché leggi? Per divertirti e per conoscere! Luna Blu ti regala dei bei racconti “di casa” e “di scuola”! Lettura scorrevole Significato delle parole Intonazione

ra Lettu vole e r r sco

o e at ol c r i nif pa Sigelle d

In to na zio ne

Colora i quadratini usando i colori dei puzzle.

L eggere senza incer tezze e senza inciampare nelle parole. Leggere rispettando . , ? ! : … L eggere anche parole che sembrano strane.

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METACOGNIZIONE IMPARO A IMPARARE Vuoi scoprire come sai leggere? Valutati e colora il pallino seguendo le indicazioni. = lo so fare = non lo so fare = ho qualche incertezza

Sai leggere: Alce (parola corta) Topolino (parola lunga) Scarafaggio (parola difficile) Un gattino dormiva sul ramo (breve frase) Ora leggi: BABIRUSSA. È un animale. Lo conosci?

SCOPERTA! Se sai leggere bene, puoi immaginare e imparare “cose” nuove.

MA SARÀ VERO? Ascolta la storia letta dall’insegnante o sul CD-Audio.

v Testo sulla Guida insegnante e sul CD-Audio.

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CASA

SO LEGGERE! Francesca leggeva a una a una le lettere che formavano le parole scritte sul libro. Ma un giorno bastò uno sguardo e la parola “topo” le appar ve intera. L’immagine di un topo grigio le attraversò la mente. Poi vide la parola “cavallo”. Con la fantasia, sentì gli zoccoli battere sul pavimento. Era finalmente riuscita a unire le lettere tra loro per formare le parole. Era riuscita a capire il significato delle parole stesse. Aveva voglia di gridare a tutti: – So leggere! So leggere! B. S m i t h , Un albero cresce a Brooklyn , Mo ndado ri

LEGGERE BENE Colora il pallino delle parole che leggi senza incertezze.

ala

cantina

14

ape

pecorella

cane

fiume

petrolio

cavolo

comprare

Anche tu sai leggere! Ora devi imparare a leggere bene. Che cosa vuol dire? Vuol dire leggere in modo scorrevole e con espressione.


CASA

LA CASA DI BASTIANO Era la casa più buffa che Bastiano avesse mai visto in vita sua. La casa sembrava una zucca. Era infatti gigantesca e rotonda. Le pareti e i muri avevano in molti punti bozzi e rigonfiature: delle pance per così dire. C’e rano anche un paio di finestre e una por ta d’ingresso. Erano tutte in qualche modo stor te e sbilenche. Il tetto era molto alto e appuntito. Stava sopra alla casa come il berretto di un nano burlone. M. Ende , La storia infinita , Sa l a n i

LEGGERE BENE Q uesto era un brano breve. Sei riuscito/a a leggerlo bene? Alcune parole erano difficili da leggere? Se sì, sottolineale.

un

ALTO

Salto in

P er leggere senza incertezze devi anche capire il significato delle parole. Sapresti spiegare a un compagno o a una compagna il significato delle seguenti parole?

Rigonfiature

Sbilenche

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CASA

LA CASA DI PIPPO PETTIROSSO La mamma di Pippo Pettirosso è andata a cercare da mangiare. Pippo vola fuori dal nido. La mamma ritorna e trova il nido vuoto. Va a cercare Pippo nel bosco e chiama: – Pippo! Pippo! Pippo è caduto nella tana della talpa Emilia. La mamma lo vede e dice: – Ti ho trovato, Pippo Pettirosso! Pippo e la mamma tornano a casa. La talpa Emilia li saluta. È notte. Nel nido c’è una coper ta gialla. Pippo Pettirosso chiude gli occhi e dice: – Che bel calduccio! F. Altan, Pippo Pettirosso e la neve , Em me Edizioni

LEGGERE BENE Leggi più volte il racconto, poi rispondi.

C ome ti è sembrato il brano? Lungo. Cor to. D opo quante volte sei riuscito/a a superare tutte le incer tezze? ….............….. Q uando hai letto la prima volta, hai compreso bene il racconto? …........….......….............…....... Se leggi in modo scorrevole non avrai difficoltà a comprendere. Controlla se la lettura scorrevole ti ha aiutato a comprendere. Rispondi indicando con una X.

D ov’è caduto Pippo Pettirosso? N ella tana della talpa. Nel suo nido.

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CASA

LA CASETTA DEL CRICETO CETO Il criceto Ceto viveva in una casetta, che a sua volta era dentro un’altra casetta, che era dentro un’altra casetta. La casetta di Ceto era dentro la casetta che un bambino aveva nella sua cameretta. E questa casetta era dentro la casetta dei genitori del bambino. Nelle tre casette si facevano sempre le stesse cose tutti insieme. Quando la mamma si lavava, il bambino si lavava e Ceto si lavava. Quando la mamma mangiava, anche il bambino mangiava e anche Ceto mangiava. E se Ceto il criceto andava sulla sua ruota? Allora la mamma por tava il suo bambino sulla ruota del Luna Park! Era una famigliola pazzerella così. V. Lamarque, Storie di animali per bambini senza animali , Ei n audi Ragazz i

LEGGERE BENE I l brano non era corto. Hai avuto difficoltà a leggerlo? Che cosa ti ha aiutato a leggerlo in modo scorrevole?

Sottolinea queste parole nei colori indicati tutte le volte che le incontri.

casetta si lavava mangiava

S =SENTIMENTI E tu come ti compor ti? Ti capita di imitare qualcuno?

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CASA

LA CASA DI MARCO MACACO In questa filastrocca alcune parole non sono intere, ma la rima ti aiuterà a completarle.

Marco Macaco non sta in un castello con guardie, torri e ruscel … . . . . . . . . . . . . . . . . . . … Marco Macaco non sta in palazzo con fregi, archi, statue e terraz …. . . . . . . . . . . . . . . . . . … Marco Macaco non sta in villa con la fontana che fresca stil …. . . . . . . . . . . . . . . . . . … Marco Macaco non sta in casa con por ta, scale e tetto ro …. . . . . . . . . . . . . . . . . . … Marco Macaco non sta in grotta con pietre, muschio e ombra fit …. . . . . . . . . . . . . . . . . . … Marco Macaco sta su una pianta: fra rami e foglie borbotta e can …. . . . . . . . . . . . . . . . . . … R. Piumini, Il libro delle parolacce , RCS

LEGGERE BENE A volte per leggere una parola ti basta leggere solo l’inizio perché sai già come finirà. Questa è l’anticipazione della lettura e aiuta a leggere in fretta. Esercitati.

Sul davanz … . . . . . . . . . . . . . . . . . . … della fines …. . . . . . . . . . . . . . . . . . … un uccell … . . . . . . . . . . . . . . . … becca le bri …. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . … . Nel cespu … . . . . . . . . . . . . . . . . . . … vici … . . . . . . . . . . . . . . . . . . … al poll …. . . . . . . . . . . . . . . . . . … si nasco … . . . . . . . . . . . . . . . . . . … una vo … . . . . . . . . . . . . . . . . . … .

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CASA

LA MIA CAMERA Amo la mia camera e odio la mia camera. Il mio letto a castel … . . . . . . . . . . . . . . . . . può trasformarsi in un for tino. Mi basta infilare le lenz … . . . . . . . . . . . . . . . . . sotto il matera …. . . . . . . . . . . . . . . . . superiore e lasciarle pendere fino a terra. Io dormo nel letto di sotto e la mia scrivania è esattamente di fronte alla fine …. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . … . Ogni cosa è dove voglio che sia. La radiosve … . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . … è accanto al letto. Queste sono le cose che amo della mia cam …. . . . . . . . . . . . . . . . . . Quello che od … . . . . . . . . . . . . . . . . . della mia camera è il posto dove i compiti mi chiamano giorno e notte come dei mostri.

Finiscimi. Finiscimi. Prendi la matita.

H. W inkler, Hank Zipzer e le cascate del Niagara , U o v o n e ro

Esercitati con l’anticipazione della lettura.

LEGGERE BENE Sempre più difficile! Ora sono scomparse addirittura le parole! Con la tecnica dell’anticipazione della lettura saprai superare ogni difficoltà! Leggi e completa.

I miei vestiti sono nell’ …. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . … con le ante bianche. o preso le costruzioni dalla cesta dei …. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ....… . H o messo la federa pulita al mio …. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . … . H Luca ha aper to la … . . . . . . . . . . .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . … per cambiare aria.

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CASA

LA CASA DELLA STREGA C’e rano una volta due bambini, Hänsel e Gretel. Un giorno il padre li por tò nel bosco e li abbandonò. I bambini arrivarono a una piccola casa. Ma non era una casa come le altre. Le pareti erano fatte di tor ta, il tetto di pan di zenzero e le finestre di zucchero filato. I bambini avevano fame. Hänsel disse: – Senti, Gretel: io salirò sul tetto e staccherò un pezzo di pan di zenzero. Tu intanto rompi un pezzo di zucchero filato. Hänsel si arrampicò sul tetto e strappò un pezzo di pan di zenzero. In quel mentre la voce di una vecchia venne dall’interno. – Ehi, ehi, bambini! Perché volete ridurre in pezzi la mia casa?

Leggi più volte a voce alta solo per esercitarti nella lettura scorrevole.

G. Rodar i, Favole per bambini golosi , Ed i tor i Inte rnazion a l i R iu n iti

LEGGERE BENE Hänsel e Gretel sono due parole straniere e ti possono sembrare “strane”. Leggi a voce alta queste parole. Poi rispondi.

fasila • matore • tepino pratore • tibrino • fimistro quarutro • miemisco • presiglia

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ai avuto difficoltà H a leggerle? Sì

No

ueste parole hanno Q un significato? Sì

No


CASA

LA STREGA SETTIMIA Settimia è un’adorabile strega. Abita in una vecchia casa viola, che scricchiola da tutte le par ti. Questa casa si chiama Villino dei veleni. Si trova a Montetor to, al numero 13 di vicolo del Malocchio. Il villino è accogliente, confor tevole, caldo e inquietante. Le tende alle finestre sono di spesse ragnatele. I pipistrelli si sono sistemati in soffitta. I gatti si aggirano silenziosi per tutte le stanze. In ogni angolo abita un bel ragno. – Per me questa è la casa più bella del mondo – dice Settimia. – Qui c’è tutto quello che ci vuole per fare felice una strega. Ho persino un armadio per le scope.

Leggi più volte a voce alta solo per esercitarti nella lettura scorrevole.

C. Hawkins, La strega Settimia , Ed izi o n i E L

LEGGERE BENE Leggi a voce alta queste parole.

strapino • pustrale • coccotrume stradina • pugnale • coccodrillo quaderno • sciacallo • maglione quaprino • sciatro • magliufo

Quali gruppi hai letto con più facilità? Indica con una X.

Hai capito che leggi in modo più scorrevole se conosci il significato delle parole!

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A C I LOG

! ! ! e t n me

Imparare vuol dire aprire la mente, trovare soluzioni… Quando incontrerai queste pagine vorrà dire che troverai soluzioni per aprire la tua mente divertendoti!

Come cambiano le cose con i segni di punteggiatura! Viaggiano tra le parole... ci danno informazioni diverse!

I lupi, Cappuccetto Rosso e la nonna Che cosa è successo ai personaggi? Hanno perso “la frase”! Aiutali a ritrovarla osservando la punteggiatura nelle frasi e i disegni. Inserisci in ciascun fumetto la lettera corrispondente.

A Andiamo a mangiare la nonna! B A ndiamo a mangiare, nonna! C A ndiamo a mangiare nonna?

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Che cosa fa la nonna? Hai notato che cosa cambia? Inserisci in ciascun quadratino la lettera corrispondente.

A L a nonna mescola il cioccolato e in una ciotola sbatte le uova con B L a nonna mescola il cioccolato e in una ciotola sbatte le uova con

il latte; con la frusta lo zucchero. il latte con la frusta; lo zucchero.

E adesso che cosa fa la nonna? Sembra indecisa! Il lupo usava il computer insieme alla nonna Cappuccetto faceva i compiti. Il lupo usava il computer insieme alla nonna Cappuccetto faceva i compiti. Nella prima frase inserisci la virgola dopo la parola “computer”.

Che cosa fa la nonna?

… . . . . .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .......................…

Nella seconda frase inserisci la virgola dopo la parola “nonna”.

In questo caso, che cosa fa la nonna?

…. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .............................

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SCUOLA

LEGGERE BENE Guarda il brano senza leggerlo! Sottolinea in blu le parole che leggi immediatamente a colpo d’occhio. Poi leggi il brano.

Ora leggi più volte il racconto. Ti servirà per leggere senza incertezze. Hai letto con difficoltà alcune parole? Se sì, sottolineale.

LE PAROLE DEGLI AMICI

AM

ICO

L. Cima, Nel paese delle parole , Il c a s t o ro

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SO

NA

CO

CIAO

GIO

Federico e Tommaso sono amici. Sono tanto amici da tanto tempo. Oggi la maestra Meri ha preparato una sorpresa. In mezzo all’aula ha messo un grande albero. I rami hanno foglie verdi. CUORE Ma sono foglie di parole. Su ogni foglia c’è scritta una parola. La maestra invita i bambini a scegliere una FOGLIA-PAROL A. Ognuno deve leggere la sua parola. Sono parole facili. Federico legge: “ TANA”. Tommaso legge: “NASO”. – Maestra Meri, per favore, possiamo avere un’altra foglia-parola? La maestra li fa scegliere contenta. Federico legge: “GIOCO” Tommaso legge: “AMICO”. Le NOSTRE PAROLE!


SCUOLA

HO SCOPERTO UN’AMICA La maestra ci chiede di fare un autoritratto. Io mi disegno come un cane che si chiama Ossodipollo, e mi faccio anche una benda sull’o cchio. Giorgio, il mio amico, si disegna con un sacco di orribilissime cicatrici sulla faccia. Poi do una sbirciatina al foglio della bambina seduta accanto a me.

Che cosa??? Oh, mamma!

Ha disegnato gli orecchini! E i lobi delle orecchie! E le ciglia lunghe! E le narici! E una corona… piena di pietre preziose! Quando la guardo mi sorride, oh… perdindirindina! Non posso crederci! LE MANCANO I DUE DENTI DAVANTI!!! In quell’istante decido che è la mia migliore amica. È troppissimo simpatica ! A . Hanlon, Dor y fantasmagorica trova un’amica (per davvero) , Terre di Me zzo Ed itore

LEGGERE BENE Nel brano che hai letto ci sono molte parole in cui è facile “inciampare”! I n quali parole sei “inciampato/a”? Sottolineale e poi rileggile, pronunciandole a sillabe. Ora rileggi almeno un’altra volta il brano.

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SCUOLA

DURANTE L’INTERVALLO Leggi facendo attenzione a questi segni ? ! , .

Mi dai un po’ di merenda?

Passa la palla!

Foglie, sassolini, rametti.

Oh, no! Ma non mi hai visto?!

PEER teaching

INSIEME è più facile

Drammatizzate queste situazioni, dando la giusta intonazione.

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SCUOLA

!

?

,

.

;

Il punto esclamativo è chiaro, è un’e mozione, quello interrogativo chiede la tua attenzione. La virgola ti è utile, ser ve a tirare il fiato, il punto è indispensabile per dire “è terminato”. Invece il punto e virgola con la sua aria incer ta un po’ chiude la por ta e un po’ la lascia aper ta. J. Car iol i, Poesie a righe e quadretti , G iu n ti Ju n ior

LEGGERE BENE Alcuni segni di punteggiatura nominati nella poesia hanno perso la loro frase. Li aiuti a ritrovarla? Scrivi nei quadratini il segno di punteggiatura adatto.

Vuoi

una caramella

Vorrei: caramelle

cioccolatini

biscotti

Esagerato Ora leggi le frasi con la giusta intonazione.

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SCUOLA

PIMPA VA A SCUOLA “Buongiorno!”, dice Armando alla Pimpa. “Buongiorno! Oggi vado a casa di Coniglietto”, dice lei. “Non credo che lo troverai!” “Perché?” chiede Pimpa. “A quest’o ra va a scuola, e dovresti andarci anche tu!”, dice lui. “Uh, me n’e ro dimenticata! Devo andare, sennò faccio tardi!” dice Pimpa. Pimpa corre e raggiunge Coniglietto. “Siamo puntuali”, dice Coniglietto. “Così la maestra Maria sarà contenta!” La maestra Maria insegna a scrivere, a leggere e a contare. Poi, quando suona la campanella, dice: “Ci vediamo domani. Sarete puntuali?” “Sì!!!” dicono Coniglietto e Pimpa. A lt an, Pimpa in viaggio con gli amici , F ranc o C osimo Pa n in i

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In questo brano trovi evidenziati tutti i segni di punteggiatura. I due punti (:) e le virgolette (“ ”) ti fanno capire che quelle che leggerai sono proprio le parole pronunciate dal personaggio. Al posto delle virgolette, si usa anche il trattino (–). Segui i consigli della poesia a pagina 27 per leggere con espressione.

LEGGERE BENE Leggi cambiando il tono della voce per far capire che stanno parlando personaggi diversi.


SCUOLA

L’ELEFANTINO GIULIO VA A SCUOLA

Anche in questo brano sono evidenziati i segni di punteggiatura. Prima leggi due volte per leggere senza incertezze. Poi prova a leggere con espressione.

Oggi Giulio, l’e lefantino, è arcicontento. Salta come un canguro: tutto casca e si fracassa. – Per tutti gli gnu! – esclama papà. – Che cosa succede?!!! – Domani è il mio primo giorno di scuola! – risponde Giulio. Il giorno dopo Giulio, quando torna a casa, salta e balla a più non posso. – Ti è piaciuta la scuola? – chiede la mamma. – Oggi ho conosciuto Paola! È una scimmia. Mi ha insegnato a fare questo. E poi fa un salto incredibile e dopo quattro piroette atterra su un piede solo! Coding – Braaavooooo!!! – urlano mamma e papà. Da quel giorno, quando Giulio torna Una piroetta senza salto da scuola, mamma e papà gli chiedono sempre: Metti in ordine le azioni – Chi hai conosciuto oggi? che occorre fare per eseguire una piroetta. Che cosa ti hanno insegnato? S. Frasc a, I facoceri fanno le… , Piem m e

A lza un piede. F ermati mettendo a terra entrambi i piedi. Ruota su te stesso/a. D atti una spinta.

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SCUOLA

IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA DI PINOCCHIO Pinocchio prese la strada che por tava alla scuola. Tra sé e sé, diceva: “Oggi, alla scuola voglio subito imparare a leggere. Domani imparerò a scrivere. Domani l’altro imparerò i numeri. Poi, con la mia abilità, guadagnerò molti quattrini. Con i primi quattrini che mi verranno in tasca comprerò al mio babbo una casacca di panno”. Gli par ve di sentire in lontananza una musica di pifferi e di colpi di grancassa, PI-PI-PÌ, PI-PI-PÌ… ZUM, ZUM, ZUM, ZUM. Si fermò e stette in ascolto. “Che cosa sarà questa musica? Peccato che io debba andare a scuola, se no…” E rimase lì perplesso. A ogni modo, bisognava prendere una risoluzione: o a scuola o a sentire i pifferi! C. Collodi, Le avventure di Pinocchio , Mo n d a d o ri

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Segui i consigli della poesia a pagina 27 per leggere con espressione. In questo brano c’è qualcosa in più: i tre puntini (…) ti fanno capire che la frase non è conclusa. Le onomatopee (PI-PI-PÌ, ZUM) ti dicono che devi simulare un suono.

PEER teaching

INSIEME è più facile

Leggi con un compagno o con una compagna. Chi legge le parole che pronuncia Pinocchio, chi le parole che narrano.


SCUOLA Prima leggi due volte per procedere senza incertezze. Poi leggi con espressione.

LEGGERE FA MALE Tutti dicono che leggere fa bene, ma… • d opo dieci minuti mi fanno male le gambe, perché devono stare ferme; • dopo mezz’o ra mi bruciano gli occhi; • d opo un’o ra mi fa male tutta la faccia per i troppi sbadigli. – Ognuno deve leggere quello che gli piace di più – dice la mia mamma. – A Elisa piacciono i vampiri, a Tobia le fiabe. E a te? – A me non piace leggere! La mamma dice che io non ho ancora trovato il mio libro ideale. Che cosa sarebbe questo libro ideale? La maestra Anna mi ha spiegato che è un libro che non ti stanchi mai di leggere. – Un libro così non esiste – le ho risposto sbuffando. M. Dubini, Non mi piace leggere , Mo n d a d o ri

S =SENTIMENTI Che cosa succede a te quando devi leggere, ma non ne hai voglia?

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EDUCAZIONE CIVICA

Leggi una volta e “presta attenzione” ai tuoi sentimenti. Poi ascolta il racconto letto dall’insegnante o sul CD-Audio. Lo capirai meglio e sentirai anche come un’altra persona lo interpreta.

L’AVVOLTOIO CHE VUOLE ANDARE A SCUOLA C’e ra una volta un grande albero solitario su cui abitava Avvoltoio Giovanni. Un giorno sotto l’albero costruirono una scuola. Avvoltoio Giovanni bussò con il becco alla por ta della scuola. – Che vuoi? – disse il maestro. – Voglio entrare! – Questa è una scuola per bambini, non per avvoltoi! Avvoltoio Giovanni pianse molto. Per consolarlo, gli uccellini decisero: – Facciamo noi la scuola sui rami di questo albero. Tu ci dirai che cosa fare! Detto fatto! Ogni mattina, Avvoltoio Giovanni sbirciava dentro le finestre per vedere che cosa facevano i bambini. Poi volava veloce sull’albero a fare le stesse cose con i suoi amici uccellini. Un giorno Avvoltoio Giovanni tornò dal maestro e gli disse: – Abbiamo studiato tanto, e sempre da soli. Ora vogliamo studiare con voi. E così fu. Si ritrovarono tutti insieme, bambini e uccelli. I bambini insegnarono agli uccelli a giocare e gli uccellini insegnarono ai bambini a cantare. E da quel giorno la por ta della scuola rimase aper ta. Per sempre. P. Come ntale, Avvoltoio Giovanni va a scuola , E m m e E d i z i o n i

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In classe, ai giardini… spesso sei in compagnia. A volte gli altri ti fanno felice, altre volte ti fanno arrabbiare; a volte ti fanno stare bene, altre volte ti fanno stare male. Sai che si può imparare a stare bene con gli altri? Sai che si può imparare a dare attenzione a tutto ciò che è intorno a noi per rispettare e ricevere rispetto?

STARE BENE CON SÉ E CON GLI ALTRI

L’Avvoltoio Giovanni è molto triste perché non può andare a scuola. E tu, come stai quando non puoi andare a scuola? Come ti senti se in classe arriva un compagno o una compagna che non conosci? Se non ti è mai capitato, pensa a come ti sentiresti. N el racconto che hai letto, bambini e uccellini insegnano e imparano gli uni dagli altri. Scegli la frase che ti piace di più e colorala. Se vuoi, puoi inventarne una tu.

CHE BELLO IMPARARE! INSIEME SI STA MEGLIO!

IMPARARE CON GLI AMICI È DIVERTENTE. O ra discuti con l’insegnante, i compagni e le compagne. Avete tutti le stesse idee?

Stare con gli altri ci aiuta a imparare di più, a imparare sempre.

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e rc o rs o .

competenze È il momento della VERIFICA VERIFICA! Niente paura! La verifica ti indica quale gradino della “scala della conoscenza” hai raggiunto. È da questo gradino che partirai per salire SEMPRE PIÙ IN ALTO.

Questa verifica serve per capire se ti sono stati utili i consigli di lettura delle pagine precedenti. Leggi una sola volta.

La casa di Greta Greta Grintosa abitava in una casetta piccola e carina. Sembrava una casetta delle fiabe dove vivono nani e folletti. Si trovava in una stradina di ciottoli tutta su e giù. Ah, quella casetta, quant’e ra graziosa! Aveva due finestrelle affacciate sulla strada. Sul retro c’e ra un piccolo giardino. Era ben protetto da un’alta staccionata verde. C’e rano un ciliegio e qualche cespuglio di uva spina. Nel prato verde, Greta lanciava le briciole di pane ai passerotti. I passerotti saltellavano sul vialetto proprio accanto all’aiuola dove crescevano i bucaneve. A Greta quella casetta andava benissimo, anche se era così piccola. A. Lind g re n , Greta Grintosa , I p e rb o re a

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Sei “inciampato/a” in qualche parola?

No

Ti sembra di avere letto in modo scorrevole?

No

H ai rispettato i segni di punteggiatura?

No

Hai capito ciò che hai letto? Sì

No

Se puoi, fatti aiutare da un adulto. Deve misurare il tempo che impiegherai per leggere questo brano. Se impieghi meno di tre minuti, sei super super!


. o s r o cr e

Leggi una sola volta.

Uffa la scuola! Oggi è il primo giorno di scuola per Betta. – È ora di prepararsi – dice la mamma. – Non voglio andare! Uffa la scuola! – Si cantano delle bellissime canzoni – dice zia Bea. – LALLALLERO , LALLALLÀ ! – Non voglio andarci! – Si pittura – ­ dice zia Lea. – SPLISH , SPLASH, SPLOSH! – Non voglio andarci! – Si fanno molti giochi – dice il nonno. – Pronti, par tenza, via! – Non voglio andarci! Uffa la scuola! Voglio giocare con i miei amici. – Ma i tuoi amici sono tutti a scuola – dice il papà. La scuola è finita, ed è ora di tornare a casa. – Uffa, non voglio tornare a casa! – dice Betta. M.L Fitzpa tr ick, Uffa la scuola , Ba b a li b ri

Ti sembra di aver letto con espressione?

No

Hai trovato difficoltà a leggere le parole colorate? Sì No Leggi queste parole lunghe e difficili.

p agliaccio

g iravolta

s ubacqueo

m appamondo

e xtraterrestre

s traordinario

Ora colora i quadratini:

in in in

se hai avuto difficoltà; se hai avuto un po’ di difficoltà; se non hai avuto difficoltà.

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GRILLI IN LETTURA! Preg o, no n di st ur ba re

!

Leggere è… bello, faticoso, interessante, noioso... Qualunque sia la tua idea sulla lettura, ora fai così: mettiti comodo/a e leggi solo per il piacere di entrare nelle storie.

Leggere? Bleah! Leggere? Slurp! Giulio era bravo a leggere, non inciampava nelle parole, ma quelle dentro un libro non gli dicevano niente. I bambini della sua classe avevano preso una malattia molto contagiosa, che è il virus della lettura. Non facevano che leggere, scambiarsi libri. La sua mamma gli suggerì: – Perché non vai in biblioteca? – Ma che cosa farò? – disse. – Ce ne sono troppi, di libri. – Vai tranquillo, vedrai che un modo lo troverai – gli disse la mamma. Giulio arrivò in biblioteca, salutò la bibliotecaria. Lui fece un giro e, senza volerlo, si ritrovò nel repar to Bambini Piccoli. Il bambino sfiorò un libro a forma di papera che fece SQUUEK. E allora gli venne in mente di quando era piccolo e ne aveva uno identico, che teneva nella vasca e sfogliava quando faceva il bagno, la sera…

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Si lasciò scivolare a terra e se lo guardò tutto. Poi ne prese un altro e un altro ancora: ma quelli erano libri veri, niente papere o pesci. Quelli erano libri veri, libri di car ta. Si poteva cercare la storia nelle figure e riscoprirla nelle frasi... Venne sera. La bibliotecaria gli disse: – Stiamo per chiudere. – Torno domani – disse Giulio. E andò proprio così. B. M a s i n i - R . P i u m i n i - A . Pa o li n i , Che rivoluzione! Da Gutenberg all’e-book: la storia dei libri a stampa , Ca r t h u s i a

A rte Segnalibri parlanti Comunica ai tuoi amici e alle tue amiche il gradimento di un libro. Non ser vono tante parole: basta un segnalibro adatto! Costruiscine alcuni “parlanti”.

È BLEAH! BELLISSIMO!

CHE NOIA!

TE LO PRESTO?

Coding 1 P er ogni segnalibro taglia una striscia e un cerchio di car toncino. 2 Disegna l’e moji adatto sul cerchio. 3 Decora poi la striscia con altri emoji o... come vuoi tu! In questo modo amici, amiche, parenti e conoscenti sapranno quali sono i tuoi gusti “libreschi”.

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EN

H

AL

LOWE

C he spavento! C he paura, Che spavento!

dentro questa notte scura! Mostri in giro ad atterrire, bimbi pronti a inorridire!

Streghe, scheletri, folletti fantasmini e diavoletti. Ragni, ragnatele e zucche dolci, lecca lecca e chicche. Scher zi, buffe burle e lazzi; urla, versi e gran schiamazzi. C’è trambusto, c’è gran chiasso: Halloween, che grande spasso! J. R e s t a n o

Leggi: con voce bassa e cavernosa la parte scritta in con voce allegra e festosa la parte scritta in

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.

;


GLI “INGREDIENTI” per la RICETTA

di

LO W EE

N

H

AL

Halloween

IENTE: D E R G 1° IN Mago, a d e m il costu piro, m a v , a é s t re g . p u rc h . . o r t le sche icante! f i r r e t sia

2° ING REDIEN T E : la z Bastan ucca! o poch i t ecco o a g li e . . . … cchi, n a so e bo Lo spa cca! ve n t o è assicur ato!

i d o lc e t t i! : E T N E I D 3° INGRE i v ic in i. .. U n g ir o d a rzetto? e h c s o o D o lc e t t cchetto! a s il io p R ie m

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comprendere...

per EN TR AR E

nelle STO RIE

Che cosa succede quando ti chiedono: “Hai compreso ciò che hai letto”? Se nella tua mente scorrono come in un film le scene della storia, hai compreso il racconto. Se questo non succede, NON AGITARTI! LUNA BLU ti indicherà la strada. Personaggi • struttura Tempo • luogo Significato delle parole Informazioni Argomento • scopo

Sai qual è l’argomento di questa storia? Scrivi il titolo del racconto. ……………………………….............................................................................................................

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METACOGNIZIONE IMPARO A IMPARARE “Leggi” le immagini.

Hai compreso chi sono i personaggi? Hai compreso in quali luoghi si svolgono i fatti? Hai compreso come comincia, come continua e come finisce la storia?

SCOPERTA! Sei in grado di “comprendere” un racconto. Come mai? Perché sei riuscito/a a individuare i personaggi, i luoghi, i fatti...

MA SARÀ VERO? Ascolta la storia letta dall’insegnante o sul CD-Audio.

v Testo sulla Guida insegnante e sul CD-Audio.

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LEGGO bacchette

MAGICHE lli e cappe

a CONO

– Ti piacciono di più i maghi o le streghe? Le principesse o i principi? – Dipende dalla storia! – Che cosa vuol dire? – Dipende da che cosa succede e da come va a finire! – Beh! Con maghi, streghe and company so che posso aspettarmi magie, cattiverie, premi e…

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I PERSONAGGI

COME INIZIA LA STORIA

COME CONTINUA

COME FINISCE

COMPRENDO

METACOGNIZIONE IMPARO A IMPARARE I disegni di queste due pagine narrano una storia.

Quali personaggi vedi? Come inizia la storia?

Come continua? Come finisce?

SCOPERTA!

In ciascun racconto si incontrano uno o tanti personaggi. I personaggi danno vita a una storia, agiscono, “fanno qualcosa”. I fatti devono essere raccontati con ordine: l’introduzione, lo sviluppo, la conclusione.

MA SARÀ VERO?

Ascolta la storia letta dall’insegnante o sul CD-Audio.

v Testo sulla Guida insegnante e sul CD-Audio.

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BACCHETTE MAGICHE

L’AMICA DELLE STELLE Avete mai sentito parlare della Fata Blu? Non credo. È così timida che esce solo a notte fonda quando è buio. Si veste tutta di blu scuro così che nessuno la possa vedere. È grande amica delle stelle, con le quali gioca a Guardie e Ladri fra le nuvole. Anche le stelle sono timide. Forse per questo vanno d’accordo. Nelle notti stellate, quando il cielo è terso, può capitare di vedere una scia più chiara che lo attraversa. Molti, anzi a dire il vero quasi tutti, sono convinti che si tratti della Via Lattea. Un tappeto di stelle così lontane da noi che non riusciamo che a distinguere una striscia di luce diffusa. In realtà è la Fata Blu che gioca a Guardie e Ladri con le stelle. Dovreste vedere come vola leggera, come un’o nda di dolcezza che corre per il cielo insieme alle stelle. C.C. Legora, Storie della buonanotte , Sk i ra Ki d s un

COMPRENDERE Chi è il personaggio principale del racconto? … … … … … … … . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Come si definisce il personaggio principale di una storia?

Protagonista.

Attore.

Con chi gioca il personaggio principale? … … … … … … … . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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Salto in

ALTO

uale di queste frasi ha lo stesso Q significato di “Il cielo è terso”?

el cielo non ci sono N nuvole. N el cielo ci sono tante nuvole.


BACCHETTE MAGICHE

IL RADUNO DEI MAGHI Il mago Gherardo e Ginevra la strega han fatto fagotto e chiuso bottega perché nel paese dei cento e più laghi si sta preparando un raduno di maghi. Chi sa trasformare un gallo in un chiodo chi sa fare al fiume la piega ed il nodo. Però la sorpresa più bella e più strana la por ta Ginevra che la settimana riduce a sei giorni mangiandone uno che sputa dagli occhi in un filo di fumo.

COMPRENDERE Chi sono i personaggi? Completa.

Il mago ………………. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ........................................................... e la strega ………. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..........................….......................... . Quale di queste figure potrebbe essere il paese in cui si svolge il raduno dei maghi? Cerchialo.

“Sei giorni soltanto ma tutti di festa” precisa ridendo e china la testa. G. Pontre moli, Rabbia Birabbia , Nuov e Edizion i R oma n e

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BACCHETTE MAGICHE

COMPRENDERE Scrivi i nomi dei personaggi di questo racconto.

SIBILLA E SERAFINO Sibilla la strega viveva in una casa tutta nera nel cuore di una foresta altrettanto nera. Sibilla viveva nella sua casa nera con il suo gatto Serafino. Anche Serafino era nero. Ed è così che cominciarono i guai. Quando Serafino aveva gli occhi aper ti, Sibilla riusciva a vederlo. Ma quando li chiudeva per schiacciare un pisolino, Sibilla non riusciva più a vederlo. Così finiva per inciamparci dentro. Sibilla afferrò la bacchetta magica e… … ABRACADABRA! Ecco Serafino di tutti i colori. Serafino era ridicolo e se ne rendeva conto. Fu allora che Sibilla ebbe un’idea! Diede un colpo con la sua bacchetta magica e… Serafino era di nuovo un gatto nero. Diede un altro colpo con la sua bacchetta magica e… ecco una casa di tutti i colori! Adesso Sibilla riesce a vedere Serafino ovunque esso sia. V. Thomas, Serafino e la strega Sibilla , I d e e A li

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…………………. . . . . . . ......................................................... …………………. . . . . . . .........................................................

Il personaggio principale è Sibilla o Serafino? …………………. . . . . . . .........................................................

R icordi come è definito il personaggio principale di una storia? Scrivilo. …………………. . . . . . . .........................................................

un

Salto in

ALTO

Come termina la storia? Colora nel modo giusto il disegno che rappresenta la conclusione.

PRIMA

DOPO

INFINE


BACCHETTE MAGICHE

PILÙ E ZUZÙ Oggi è il giorno della prima cavalcata della principessa Pilù. Suo padre, il re Pasù, e la sua mamma, la regina Lulù, sono emozionati. Perché la prima cavalcata, ad AltoReame, è molto impor tante. – Sei pronta? – chiede mamma Lulù. Pilù fa di sì con la testa. – Ecco il tuo destriero, Zuzù! – dice re Pasù. Pilù si avvicina: Zuzù è grande, blu e verde, con ali da pipistrello. La principessa sale sul drago, lui le dà una leccatina sulla guancia, fa una fiamma e via che si vola, in mezzo alle altre creature alate del reame: aquile giganti, alicorni, libellule rosse. Pilù è felice, il suo drago Zuzù è bravissimo. Sarà lui a por tarla in volo, per tutta la vita, anche quando diventerà regina. Pilù sorride. Oggi, ad AltoReame, è nata una vera amicizia. L. Walte r, Storie brevi, molto brevi, molto molto brevi , E d i z i o n i E L

COMPRENDERE Chi è la protagonista di questo racconto? …………………. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .......... Chi sono gli altri tre personaggi? ……………… … . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ……………. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..........

Quale tra i quattro personaggi è assolutamente fantastico? ……………… … . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ……………. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..........

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BACCHETTE MAGICHE

BIBITI-BÀ C’e ra una streghetta piccola piccola che con la sua scopetta volava qua e là, per fare dispetti alla gente. Piccola streghetta, quando vedeva la signora Tersilla che leggeva un libro, diceva la parola magica: Bibiti-bà, e il libro diventava un topolino. (Che spavento!) Mentre Susanna si pettinava i bei capelli biondi, la streghetta diceva Bibiti-bè, e i capelli diventavano dritti come spaghetti. (Mamma mia!) Vincenzino stava gustando un bel gelato. Bibiti-bù e il gelato volava via lasciando Vincenzino a bocca asciutta. (Si è mai visto uno scher zo così cattivo?) A fare questi dispetti la streghetta si diver tiva un mondo. Ridendo volava via con la sua scopetta, per andare a farli da qualche altra par te. M. Biass oni, La streghetta dispettosa , E d i z i o n i E L

COMPRENDERE Q uesto racconto presenta un inizio (introduzione), il racconto dei fatti (sviluppo) e un finale (conclusione). Hai individuato le tre parti? Colora le parentesi. Osserva attentamente e scrivi al posto giusto introduzione e conclusione. AH, AH!

...…………...... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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… … … …. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

un

Salto in

ALTO

Se Streghetta è carina e piccoletta, come si chiameranno queste streghe? Completa.

………. . . . . . . . . . . . ..................................................... … è brutta e cattiva. … ………. . . . . . . . . . . . ..................................................... è piccolina e magrolina.


BACCHETTE MAGICHE

LA CASA DI MAGO ROSPETTO Tanto tempo fa, nel Bosco di Querciaverde, viveva Mago Rospetto, intrepido mago esploratore. La cosa che più desiderava era vedere il mondo: infatti quasi tutte le sue magie ser vivano proprio a costruire i più ingegnosi e strani mezzi di traspor to, su cui viaggiava sempre da solo. Decise di costruirsi una vera e propria casa galleggiante. Il mago si mise subito all’o pera, aiutato dai Gemelli Topetti, abili falegnami. Alla fine, la casa-barca fu pronta e il mago la contemplò soddisfatto. – Ora manca il tocco finale: quello magico – spiegò ai suoi amici.

COMPRENDERE Questo racconto è diviso in introduzione, sviluppo, conclusione. Colora le cornici dei disegni e le parentesi.

Il mago recitò una formula magica ed ecco che la casa-barca si mise in moto e prese a navigare. – Buon viaggio! ­– esclamarono gli amici del bosco. T. Wolf, Maghi , D a mi Ed itore

Sottolinea in rosso il personaggio presentato nell’introduzione. Sottolinea in blu i personaggi presenti nello sviluppo.

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BACCHETTE MAGICHE E...

LA STREGA PERFIDIA Un tempo lontano, un terribile giorno, si sentì un grande boato. BOOOOMMM! La terra tremò. Un alto vulcano esplose e dal fuoco nacque Per fidia, la malefica strega. Subito, la strega iniziò a spaventare tutti a mor te. Poi imprigionò cento fate buone nei tronchi delle grandi foreste. Passavano gli anni e la crudeltà di Per fidia aumentava sempre di più. Gli uomini, gli animali e tutta la natura erano prigionieri dei suoi incantesimi. Una sera, però, accadde un fatto molto strano. Come sempre, al tramonto Per fidia salì sulla torre più alta del castello. Che fatica! Per la prima volta la strega sentì un cer to mal di schiena. Prese la scopa Gina e pronunciò la formula magica.

– Scopa potente, scopa volante, fammi volare o te ne do tante. M.G. Ber tarini, Alizé contro Per fidia , L a Sp i g a E d i z i o n i

PEER teaching

INSIEME è più facile

Raccontate la vostra scelta e poi confrontate le conclusioni più votate!

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COMPRENDERE Che cosa succede di importante nell’introduzione?

E splode un vulcano. N asce la strega Per fidia. Che cosa succede di importante nello sviluppo?

lla strega viene A mal di schiena. L a strega imprigiona le fate. Quale potrebbe essere la conclusione?


BACCHETTE MAGICHE

IL VESTITO DI CORTECCIA “Cor teccia, mi ser ve tanta cor teccia!” pensò Silvano. Ne prese parecchia da piante secche e, tagliando e cucendo, si confezionò un abito tutto di cor teccia. Lo indossò e si sentì subito un po’ albero anche lui. Alzò le braccia al cielo e restò fermo a godersi il colore del sole e la carezza del vento. Gli sarebbe piaciuto avere radici for ti che lo legassero alla terra. Una fata che passava di lì avver tì il suo desiderio e lo esaudì: Silvano, l’uomo vestito di cor teccia, diventò una magnifica quercia. Gli uccelli cantarono e fecero il nido tra i suoi rami e Silvano fu felice. S. Bordiglioni, L’alfabeto delle fiabe , E m m e E d i z i o n i

COMPRENDERE C he cosa manca in questo racconto?

Introduzione Sviluppo Conclusione Scegli la frase che potresti inserire nella parte che manca.

’e ra una volta un contadino C che voleva essere un albero. ’e ra una volta un contadino C che voleva nascondersi.

un

Salto in

ALTO

Scrivi la definizione di corteccia. …………. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ................................................………. …………. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ................................................……….

Come si chiamano i frutti della quercia? …………. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ................................................……….

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BACCHETTE MAGICHE

SCHERZI AL TELEFONO Uno sciocco faceva tanti scher zi al telefono. Un giorno fece un numero a caso e sentì una strana voce rispondere. – Parla mago Macchione. Lo sciocco disse: – Naso di peperone. L’altro, invece di arrabbiarsi, disse: – Peperone giallo o rosso? Lo sciocco chiuse la comunicazione. Andò allo specchio e quasi svenne dallo spavento: il naso si era trasformato in un grosso peperone giallo e verde. Pianse, strillò, gridò, ma non ci fu niente da fare. Poi ricordò che il suo telefono aveva un tasto per chiamare l’ultimo numero fatto. Lo premette e sentì: – Qui mago Macchione. – Ti prego, signor mago, toglimi il peperone! – implorò. – Non farò mai più scher zi al telefono! In quell’istante, puf, il peperone sparì. R. Piumini, Poco prima della notte , E i n a u d i R a g a z z i

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COMPRENDERE hi sono i personaggi C del racconto? . . . . . . . . . . . . . . . . . . ............................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . ........................................................

S egna con parentesi nei rispettivi colori la frase dell’introduzione, la frase della conclusione, lo sviluppo.

PEER teaching

INSIEME è più facile

Leggete il racconto con espressione dividendovi le parti: il mago, lo sciocco, il narratore. Sottolineate l’onomatopea, cioè la parola-suono.


BACCHETTE MAGICHE

MAGO NOCCIOLO DORMIGLIONE Nocciolo non è solo un mago e un astronomo, ma è anche un grande dormiglione. Ogni notte va a guardare le stelle. Ma è così pigro che difficilmente riesce a osser varle fino a notte fonda, perché si addormenta. E, anche questa notte, verso le tre, si assopisce sull’e rba fresca, lasciando il cannocchiale incustodito. Ecco che ne approfittano i Guzznag, i terribili folletti dispettosi! In un attimo si mettono all’o pera intorno alla lente del cannocchiale. Poi cominciano a sussurrare: – Siamo stanche di brillare! Facciamo sciopero! A un tratto Nocciolo sente le voci e si riscuote dal sonno. “Ma che succede?” si chiede. E quando appoggia l’o cchio al cannocchiale vede una faccia che gli fa la linguaccia! Allora si avvia verso casa mogio mogio. È convinto che le stelle, offese dai suoi sonnellini, lo abbiano punito con quella strana protesta… I dispettosi Guzznag, invece, stanno ancora ridendo a crepapelle!

COMPRENDERE C hi è il protagonista? . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..........................................................

C he lavori fa? . . . . . . . . . . . . . . . . . . .......................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..........................................................

sono gli altri Chi personaggi? . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..........................................................

Qual è la loro caratteristica? . . . . . . . . . . . . . . . . . . .......................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..........................................................

Che cosa fingono di essere i Guzznag? . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..........................................................

S ottolinea nei rispettivi colori la frase dell’introduzione e la frase della conclusione. Segna con una parentesi lo sviluppo.

T. Wolf, Maghi , D a mi Ed itore

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A C I LOG

! ! ! e t n me

Gli anagrammi

Il Super Mago ha organizzato un convegno. Nella sala del raduno un soffio magico ha mescolato le lettere dei nomi. Ha fatto tanti anagrammi.

Collega ciascun anagramma al nome corrispondente, numerando.

NEL REMO

PIENA TU

MAGLIA NO RIPIENO

1 2 3 4 5 6 7 8 IN OLIVA

LE PIANTA MI RASA

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IN MERLO

L AVINIO MARISA PETUNIA PIERINO MERLINO MERLONE PETALINA MAGNOLIA


Ai maghi e alle streghe è stata consegnata la procedura per ottenere una pozione straordinaria! Per avere la formula, devono risolvere un enigma e ordinare la ricetta seguendo lo schema introduzione, sviluppo, conclusione. L eggi in ordine, da sinistra a destra, tutte le lettere scritte su fondo azzurro. Scrivile per ottenere una frase. .......................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ...................... .......................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ......................

P rocedi nello stesso modo per le lettere su fondo giallo e su fondo rosa. .......................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .......................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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Quale regola hai seguito?

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Hai letto una lettera: o gni 2. o gni 3.

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L

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O O. E!

o gni 4.

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e rc o rs o .

competenze Ma io questa storia l’ho già sentita! In un regno lontano vivevano una strega e uno stregone che desideravano tanto una streghina. E, dopo tanto desiderare, la streghina nacque. Per festeggiare l’e vento gioioso, mamma strega e papà stregone diedero una festa. Una festa? Che cosa dico? Una megafesta! E invitarono tutte le streghe del regno. Mangiarono la tor ta, ballarono la giga e poi ciascuna strega diede alla streghina il suo regalo. Naturalmente erano regali da strega. Una le regalò i brufoli, un’altra l’alito di fogna, un’altra ancora la voce di cornacchia. A un cer to punto si udì un dolce suono di usignoli e le streghe, inorridite, si tapparono le orecchie. Era arrivata la fata Rosaluna, che non era stata invitata alla festa e se l’e ra presa un sacco (si sa che le fate sono permalose). Allora, per vendetta, che cosa fece? Fece alla streghina un regalo specialissimo: – Quando compirai sedici anni ti innamorerai di un principe. – Nooooo! – gridò il papà. – Di un principe azzurro – continuò la fata. – Orroreeeee! – gridò la mamma.

Ma io questa storia l’ho già sentita! Sì, però era al contrario. G . Campe ll o, È primavera! – Una storia al giorno, Edizioni EL

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. o s r o cr e

Rosaluna “se l’era presa un sacco”. Questa espressione significa che Rosaluna:

A. a veva messo i regali in un sacco. B. si era offesa. C. era molto contenta. D. aveva preso un regalo speciale. Quale tra questi non è un personaggio della storia?

A. M amma strega. B. Streghina. C. Rosaluna. D. Cornacchia.

Rosaluna è:

A. B. C. D.

una una una una

principessa. fata. strega cattiva. streghina.

La giga è:

A. B. C. D.

un ballo. un menu. un’o rchestra. una canzone.

“Ciascuna strega diede alla streghina il suo regalo”. Con quali parole puoi sostituire “il suo”?

A. B. C. D.

Un. Il proprio. Il loro. Un altro.

METACOGNIZIONE OLTRE IL TESTO

Il brano termina con queste parole: “Ma io questa storia l’ho già sentita. Sì, però era al contrario”. A quale fiaba si riferisce?

A. Cenerentola

C. Hänsel e Gretel

B. Biancaneve

D. L a bella addormentata nel bosco

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GRILLI IN LETTURA!

!

Preg o, no n di st ur ba re

La strega Sibilla e un incauto lavaggio La strega Sibilla balza giù dal letto. Oggi è un giorno speciale: inizia il festival delle Streghe e lei par teciperà alla competizione per il miglior incantesimo. Sibilla è piuttosto ner vosa. “Spero che niente vada stor to!”, sospira. Anche il suo gatto Serafino è ner voso. “Sicuramente qualcosa andrà stor to!” pensa. “Che cosa indosserò?” si chiede poi Sibilla. Decide di provare il suo abito da cerimonia, ma… “Uffa! È macchiato di marmellata!”. Sibilla mette subito l’abito in lavatrice, insieme ai suoi mutandoni e alle sue calze a righe. Poi l’accende. La lavatrice gira, gira, gira. SWISH, SWISH, CLUNK… Quando i vari SWISH, SWISH, CLUNK terminano, Sibilla stende i panni in giardino. Ma… oh, no! Sibilla ha, per sbaglio, lavato anche la sua bacchetta magica!

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“Funzionerà ancora?” si domanda la strega. Sibilla corre ad asciugare la bacchetta. Poi decide di provare un incantesimo. Qualcosa di semplice. Come trasformare una mela in un’arancia. Quindi chiude gli occhi, muove la bacchetta e grida: “ Abracadabra ”! Improvvisamente, in cucina, appare un melo, “Credo che la mia bacchetta non funzioni al meglio!”, borbotta Sibilla. V. Th o m a s , La strega Sibilla e il gatto Serafino La bacchetta magica , I d e e A li

A rte Una strega? Basta un tratto di matita! Vuoi disegnare una strega come questa? Segui i principali passaggi.

1

2

3

4

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LEGGO

, O N E R T IN e r ia g g ia v in barca e...

con L A FANTASIA Andare lontano e tornare vicini! Questo è il viaggio per raggiungere un luogo e poi tornare a casa. Ma… se ti immagini in una foresta, in un castello, su un altro pianeta… stai viaggiando? Sì, con la fantasia! Con l’aiuto dei libri, dei film… si fanno i viaggi più belli.

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IL TEMPO

IL LUOGO

COMPRENDO

METACOGNIZIONE IMPARO A IMPARARE La tar taruga Uga ha fatto un lungo viaggio. È lenta e ha impiegato molto tempo. Per quante stagioni ha viaggiato? In quanti luoghi è andata? acconta la storia. Fai capire bene dove R è stata Uga e in quale periodo.

SCOPERTA!

Luoghi diversi e lo scorrere del tempo si trovano in qualsiasi racconto, vero o fantastico.

MA SARÀ VERO?

Ascolta la storia letta dall’insegnante o sul CD-Audio.

v Testo sulla Guida insegnante e sul CD-Audio.

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VIAGGIARE

UN INCONTRO A SORPRESA Ciao, io sono Ugo, un super bruco! Un giorno stavo giocando con la mia amica lumachina Emma tra i pomodori e le melanzane. A un tratto una strana macchina volante atterrò proprio vicino a noi. – Sembra una cipolla gigante! – disse Emma. Improvvisamente si aprì uno spor tello e uscì un tipo strano, tutto blu. – Come ti chiami? – gli chiese Emma, curiosa. – Mi chiamo ULBOT TUTONAIZRAM, ma se volete potete chiamarmi ULB – disse l’o mino blu. – Vengo da ULBATENAIP. Con il mio OCSID volante posso andare dove voglio, però viaggiare da soli non è diver tente! Volete venire con me? – Sì, che bello! Cer to che veniamo! – gridò Emma. Allacciammo le cinture e… wrooom ! A . Zuc c hi, Super Ugo , La Sp iga Ed izi o n i

PEER teaching

INSIEME è più facile

Come sono strani i nomi scritti in stampato maiuscolo! Leggendoli al contrario, che parole ottieni? S cegli un compagno o una compagna e sfidatevi nel “gioco delle parole al OIRARTNOC”.

COMPRENDERE I l luogo in cui si svolge la vicenda è:

uno strano pianeta. un or to. un’astronave. uali sono gli indizi che Q ti hanno aiutato a capire in quale luogo si svolge la vicenda?

Macchina volante. Pomodori e melanzane. OCSID volante. hi è il protagonista C della storia? . . . . . . . . . . . . . . . . . . ......................................................

hi sono gli altri C personaggi? . . . . . . . . . . . . . . . . . . ......................................................

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VIAGGIARE

IL VIAGGIO DI UGO Eccomi qui, sono ancora io, Ugo! Un giorno stavo sotto l’albero di ciliegie quando tra i rami si incastrò una strana bolla volante che i bambini chiamano palloncino. La sua cordicella penzolava proprio sopra la mia testa, così decisi di afferrarla. Stavo volando! Guardai giù e la mia foglia era diventata piccola piccola. Attraversai tutto l’o r to e arrivai alla fattoria. Ero proprio sopra al pollaio quando… BOOM ! Il palloncino andò a finire sul forcone del contadino e… PATAPUM ! Mi ritrovai con la cordicella in mano e il sedere per terra. AIUTO ! Proprio nel pollaio! Le galline adorano i bruchi grassottelli! – Come sei riuscito a salvar ti? – chiese la lumachina Emma. Ugo si stupì. – Salvarmi? Le galline sono mie amiche ed erano felici di rivedermi! A . Zuc c hi, Super Ugo , La Sp iga Ed izi o n i un

COMPRENDERE Completa con i luoghi in cui si svolge la nuova avventura di Ugo.

All’inizio Ugo è . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Poi Ugo attraversa . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Alla fine Ugo è . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Salto in

ALTO

Q ual è Emma?

A che cosa è legato il palloncino?

I luoghi sono:

fantastici.

realistici.

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VIAGGIARE

GIGI E LA STRADAMATTA C’è una strada che tutti chiamano “stradamatta”. Matta perché? Perché va dove vuole. Quando la prendi non sai mai dove capiterai. Vuoi andare dal panettiere, ma finisci in riva al mare. Vuoi andare a fare la spesa, ma finisci in cima a un monte. Vuoi andare a scuola, ma finisci in un castello. Un giorno Gigi, il taglialegna, va nel bosco a tagliare la legna. È così una bella giornata, gli uccellini cinguettano così bene, i fiori fioriscono così belli! Gigi si distrae e per sbaglio imbocca la stradamatta. Cammina, cammina, Gigi si accorge di aver sbagliato strada. – Beh, vediamo dove mi por ta – dice. Cammina, cammina, sapete dove arriva? Là dove nessuno è mai arrivato, là dove finisce l’arcobaleno e c’è la famosa pentola d’o ro. Gigi acchiappa la pentola e torna a casa. G . Ca mp el l o , È primavera! - Una storia al giorno , E d i z i o ni EL

COMPRENDERE Quanto tempo dura l’avventura di Gigi?

Una giornata.

Tanti giorni.

La stradamatta:

por ta in un luogo preciso. cambia sempre direzione. La stradamatta per Gigi parte dal . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .......................................................... e arriva dove . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..........................................................

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VIAGGIARE

TRINCIASQUALI E LA SUA NAVE C’e ra una volta una nave di pirati che si chiamava Tonno Feroce. I pirati, agli ordini di Capitan Gigi Trinciasquali, avevano accumulato un gran tesoro di dobloni, zecchini, fiorini, talleri e monete d’o ro. Il capitano disse: – Dobbiamo mettere al riparo il nostro tesoro. Troviamo un’isola e sotterriamolo per bene! – Giusto Trinciasquali! – Bella idea capitano! Trovata in mezzo al mare un’isola, vi seppellirono il tesoro, poi tornarono in giro tra le onde. Ma le cose cominciarono ad andare male perché Tonno Feroce era una vecchia nave un po’ malmessa. Dopo tre anni di affari magri, Gigi disse: – Ciurma, sapete che cosa faremo? Torneremo sull’isola dove abbiamo sepolto il tesoro. – Giusto Trinciasquali! – Bella idea capitano! Ma dov’e ra l’isola del tesoro? Il guaio è che nessuno lo ricordava bene.

COMPRENDERE L a storia si svolge tutta nel medesimo tempo? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..........................................................

uanto tempo passa Q dall’inizio della storia alla fine? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .......................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..........................................................

Chi è il protagonista? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .......................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..........................................................

S egna con parentesi nei rispettivi colori l’introduzione, lo sviluppo e la conclusione. un

Salto in

ALTO

Dobloni, zecchini, fiorini, talleri sono:

R. Piumini, C’era una volta, ascolta , E i n a u d i R a g a z z i

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VIAGGIARE

TILDA SULLA LUNA La renna Tilda finalmente può realizzare il suo sogno: andare sulla Luna. È arrivato il momento di par tire. Tilda, nel suo giardino, saluta i suoi amici, ma con la testa è già tra le stelle. Durante il viaggio Tilda immagina creature buffe e misteriose, un paesaggio accogliente. Finalmente il razzo, dopo giorni di viaggio, si posa sul suolo lunare. Tilda scende dalla scaletta: – Questo è un piccolo passo per una renna… – declama, ma poi si interrompe. Si rende conto che non c’è nessuno ad ascoltarla e ci rimane un po’ male. Decide di andare a fare un giro. Il cielo stellato è spettacolare, così vasto da farla sentire piccolissima. Tilda, però, non vede l’o ra di rimettersi in viaggio verso casa perché… non impor ta quanto lontano tu ti spinga in cerca di avventure, SONO GLI AMICI A SCALDARTI IL CUORE. U. Sebas tiano, Tilda e la luna , La Spi g a E d i z i o n i

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COMPRENDERE el testo ci sono parole che N ti fanno capire quanto dura il viaggio di Tilda. Sottolineale. In quale luogo si trova Tilda alla partenza? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ...........................................................

Dove arriva? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ...........................................................

L ’espressione “non vede l’ora” non è collegata al tempo in cui si svolge la vicenda. L’espressione vuol dire che Tilda:

n on riesce a leggere l’o ra. aspetta con impazienza.

S =SENTIMENTI Immagina di atterrare sulla Luna. Vedi un “lunatico”. Sicuramente è diverso da te. Che cosa fai? Ti spaventi? Lo allontani? Gli sorridi? Racconta.


VIAGGIARE

GIOVANNI VUOLE ANDARE SULLA LUNA Giovanni osser va la Luna dalla finestra della sua camera. Ogni sera è diversa. Quando è intera è rotonda. Altre volte è una falce dorata. – Da grande voglio fare l’astronauta per guidare un razzo! Voglio attraversare il cielo come una stella cadente! Voglio passeggiare sulla Luna con il mio cane! – esclama Giovanni. – I primi ad andare sulla Luna sono stati gli Americani, con la missione Apollo 11 – racconta la mamma. – Sono sbarcati sulla Luna e hanno piantato la bandiera americana. Tu seguirai le loro orme. Vivrai in una stazione spaziale. – Che bello! E poi andrò su Mar te! Magdale na, Il cielo e lo spazio , Ed iz i o n i P i e m m e

PEER teaching

INSIEME è più facile

Con un compagno o una compagna leggi i dialoghi dando la giusta intonazione.

COMPRENDERE Per ciascuna frase, scrivi se si riferisce a un tempo passato, presente, futuro.

PASSATO PRESENTE FUTURO Giovanni sogna di fare l’astronauta. Gli Americani sono sbarcati sulla Luna. Giovanni andrà su Mar te. N el racconto Giovanni rimane nello stesso luogo o si sposta in luoghi diversi? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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VIAGGIARE

IL VIAGGIO DI ADELIA Adelia era una principessa, ma di fare la principessa non aveva proprio voglia. Adelia nella sua reggia aiutava i giardinieri. E si diver tiva a osser vare i fabbri che aggiustavano le grandi por te del palazzo. Passava anche molto tempo nelle cucine in compagnia dei cuochi. E tutte le volte che poteva, correva ad aiutare gli stallieri. Finalmente un giorno Adelia pensò: “So fare di tutto: la giardiniera, la stalliera e la cuoca, il falegname, il fabbro e la contadina. Fare la principessa proprio non mi piace”. E decise di andarsene in giro per il mondo. Si mise in viaggio senza dire niente a nessuno. Par tì senza bagagli, senza cavallo e senza corona. Una mattina Adelia si trovò sulla riva di uno stagno. E lì incontrò un rospo. – Baciami, baciami, e diventerò un bellissimo principe – la supplicò il rospo. – E quando sarai un principe, che cosa farai? Il rospo rispose: – Darò feste e balli con mille invitati, avrò ser vi e contadini che lavorano per me.

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VIAGGIARE

Farò costruire strade e ponti per viaggiare sulla mia carrozza. Tutti si inchineranno al mio passaggio. Baciami dunque. – Eh no, caro mio, non ci penso nemmeno! – rispose Adelia. – Di principi e principesse così il mondo non sa che farsene. Ti saluto. Adelia riprese il viaggio e chissà fin dove arrivò. A . V i v a re lli - G. Qu a r z o , Il viaggio di Adelia , N o rd - S u d E d i z i o n i

PEER teaching

INSIEME è più facile

Questa fiaba ve ne ricorda un’altra? Che cosa hanno in comune? In che cosa sono differenti?

COMPRENDERE I n quale luogo non ama stare Adelia?

Questo racconto ha un’introduzione, uno sviluppo e una conclusione. Hai individuato le tre parti? Colora la barra a lato del testo nei rispettivi colori. Chi è la protagonista? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ...........................................................

Chi è il personaggio secondario? Nel racconto si capisce quanto tempo dura il viaggio di Adelia? ................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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In quale luogo si incontrano i due personaggi? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ...........................................................

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VIAGGIARE

LA VASCA DI GAMA Il papà di Ugo raccontò, un giorno, che c’e ra una volta un grande navigatore, chiamato Vasco di Gama. – Che cos’è Gama? – chiese Ugo. – Non lo so – disse il papà. – Forse è un paese... o una città. – Adesso so qualcosa in più – disse Ugo. – Che cosa sai? – chiese il papà incuriosito. – So che i papà non sanno tutte le cose – rispose Ugo. Il giorno dopo, mentre faceva il bagno, Ugo appoggiò le mani sull’o rlo della vasca e disse: – Vasca da bagno, sei la vasca di Gama, grande navigatrice? – Sì – disse la vasca, e cominciò a oscillare su e giù. Si sentiva il rumore delle onde contro lo scafo. Ugo, come un capitano sul ponte di una nave, guardava con occhio scrutatore. – Vedo laggiù un por to! – annunciò. – Bugiardo – disse la vasca. – Non lo vedo, ma c’è! – Così va meglio. La vasca procedeva quieta, e si arenò su una spiaggia. R. Piumini, La vasca di Gama , Emme E d i z i o n i

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COMPRENDERE go vive una strana U avventura di viaggio: è fantastica o reale? . . . . . . . . . . . . . . . . . ...........................................................

I n quale luogo Ugo vive la sua avventura? . . . . . . . . . . . . . . . . . ...........................................................

I n quale luogo immagina di arrivare? . . . . . . . . . . . . . . . . . ...........................................................

asco di Gama è V un personaggio dell’avventura di Ugo? . . . . . . . . . . . . . . . . . ...........................................................

Coding Giocando a “spostare le lettere” di alcune parole se ne possono ottenere altre. sserva l’esempio O e prova anche tu.

maga

Gama

. . . . . ....................................................

vasca

. . . . . ....................................................

nave

. . . . . ....................................................

vedo

. . . . . ....................................................


VIAGGIARE

IL VIAGGIO DELLA FAMIGLIA MIRAGGIO Il signor Gaetano Miraggio voleva fare un viaggio. Così un sabato mattina, lui, sua moglie Mar tina e i figli Giulia e Carlo si misero in cerca di un’agenzia turistica. – Guarda, papà! – esclamò Giulia. Davanti a loro c’e ra la vetrina di un’agenzia turistica. Piccola, nascosta, con un nome strambo: Cammincammina Agenzia Viaggi . Dlindlòn, entrarono. La commessa aveva un calzascarpe in mano. – Ci scusi, pensavamo fosse un’agenzia di viaggi, invece è un negozio di calzature. – No, signore, questa è proprio un’agenzia di viaggi – confermò la commessa. – Mi dica dove desidera andare, e gliene troverò un paio che le calzi a pennello! Io ho scarpe da viaggio. Ogni paio di scarpe comprende andata, ritorno, soggiorno completo. Incredibile! Quel sabato mattina di primavera, la famiglia Miraggio indossò le scarpe. Fecero tre passi, dissero OPLÀ e se ne andarono beatamente in Cina. L. Walte r, Agenzia Cammincammina , E m m e E d i z i o n i

COMPRENDERE ella fantastica avventura della famiglia N Miraggio il viaggio inizia in uno strano luogo. Quale? ...................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Dove termina? . . . .......................................................... ual è il mezzo di trasporto Q offerto dall’agenzia di viaggi? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..........................................................

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EDUCAZIONE CIVICA

SULLE GOBBE DI BIGIOBBE

Leggi la storia. Poi ascoltala letta dall’insegnante o sul CD-Audio.

Stefano aveva paura dei viaggi, anche di quelli cor ti. Aveva paura persino di uscire dalla sua casa. Un giorno Tafu, il suo orsetto di pezza, disse: – Voglio fare un viaggio. – Ma non sai che fuori è pericoloso? – disse Stefano. – C’è gente minacciosa, streghe zannute, belve unghiute. Al mattino, Tafu era scomparso. Allora, siccome voleva molto bene al suo orso, Stefano andò a cercare Tafu. Girò dietro la siepe e trovò un piccolo cammello. Il cammellino sorrise e disse: – Cerchi Tafu, tu? Allora saltami in groppa! – Come ti chiami? – domandò Stefano. – Bigiobbe – rispose quello. – Allora, andiamo? Stefano montò, e Bigiobbe par tì a salti lunghissimi. Saltando, girarono mezzo mondo. Conobbero ventisette amici, videro ottantasette meraviglie, ebbero centosei sorprese. Finché, non avendo trovato Tafu, Stefano disse: – Sono stanco. – Torniamo a casa – propose Bigiobbe. Salta, bisalta, trisalta, tornarono a casa. Stefano rotolò giù dalle gobbe di Bigiobbe, e quando si rialzò, chi c’e ra lì? Tafu.

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STARE BENE CON SÉ E CON GLI ALTRI

– Eri qui! – disse il bambino. – E Bigiobbe dov’è? – Guarda un po’! – disse Tafu, e si trasformò in Bigiobbe. Da quel giorno Stefano non ebbe più paura dei viaggi. Ne fece tanti da non saperli contare. R. Piumini, C’era una volta, ascolta , Einaudi Raga zzi

Che bello viaggiare! Che meraviglia vedere posti nuovi! Quanti bei ricordi quando si torna da un viaggio! Viaggiare ti aiuta a conoscere. Viaggiare ti aiuta a crescere, perché devi affrontare situazioni diverse che non conosci. A volte, però, il viaggio spaventa un po’, perché spaventa la novità! Stefano ha appeso sulla porta della sua cameretta questi cartelli. Colora quello che sceglieresti per la tua camera.

Viaggiare vuol dire vincere le paure.

Viaggiare vuol dire conoscere tanti luoghi.

Ora discuti con l’insegnante, i compagni e le compagne. Avete tutti le stesse idee?

Viaggiare vuol dire fare amicizia con le persone.

Viaggiare vuol dire avere tante sorprese.

Misurarsi con le novità, con le paure e saperle superare poco per volta vuol dire crescere…

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e rc o rs o .

competenze Il viaggio di Ciro Quel giorno por tarono Ciro alla pensione degli animali. – Dobbiamo par tire e non possiamo por tar ti con noi. Però torneremo presto a riprender ti – gli dissero, e andarono. Ciro si sentì improvvisamente triste. Si arrampicò sulla rete e saltò dall’altra par te. Si mise a correre… e correre… e correre sempre di più. Arrivò sotto un grande albero. Un piccolo buco catturò la sua curiosità. Si affacciò e… precipitò. Dopo una lunga discesa si ritrovò in fondo al mare. Si mise a nuotare tra i pesci. Non molto dopo incontrò un sommergibile. Lo fecero salire a bordo, gli diedero da mangiare e lo por tarono alla base, in por to. Alla base, Ciro si mise a dormire in una cesta che per sbaglio venne caricata nel razzo in par tenza per esplorare Mar te. In viaggio, milioni di chilometri lontano dalla Terra, gli astronauti si accorsero di Ciro: – Oh-oh, e adesso? Non sapendo come fare, lo rinchiusero in una stanza. Ciro era triste, tristissimo, chissà quanto era lontano dai suoi cari amici. Poi sentì un rumore familiare. Con tutte le sue for ze, spinse le zampe sulla por ta. Ciro si ritrovò in una camera d’albergo, proprio dove erano i suoi amici. L . Tor tolini, La fuga di Ciro , La Sp i g a E d i z i o n i

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. o s r o cr e

Nel testo non è scritto quanto dura l’avventura di Ciro. In base al racconto, quanto tempo potrebbe avere trascorso Ciro fuori casa?

A. B.

Un’o ra. Alcuni giorni.

C. D.

Poche ore. Un anno.

Come mai Ciro si ritrova in viaggio per Marte?

Perché nessuno si è accor to che Ciro: A. era chiuso nella stanza. C. era nella cesta. B. dormiva. D. era su Mar te. Perché gli amici di Ciro sono in una camera d’albergo?

A. B. C. D.

Perché Perché Perché Perché

non hanno più una casa. volevano stare lontani da Ciro. erano in vacanza. volevano fare uno scher zo a Ciro.

In questo racconto si mescolano avvenimenti fantastici e realistici. Metti una X per ciascuna riga.

Fantastico

Realistico

Ciro è nella pensione per animali. Il viaggio di un razzo verso Mar te. Ciro in viaggio verso Mar te. La presenza degli amici di Ciro in un albergo. Ciro nuota tra i pesci. Ciro, nella sua avventura, si sposta in luoghi diversi. L’avventura di Ciro inizia:

A. B.

nella stanza d’albergo. sotto un albero.

C. D.

nel giardino di casa. nella pensione per animali.

Qual è la corretta successione dei luoghi in cui si reca Ciro dopo essere fuggito?

A. B. C. D.

Sotto un albero, nello spazio, in fondo al mare, in un albergo. In fondo al mare, sotto un albero, nello spazio, in un albergo. In un albergo, sotto un albero, in fondo al mare, nello spazio. Sotto un albero, in fondo al mare, nello spazio, in un albergo.

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GRILLI IN LETTURA! Preg o, no n

di st ur ba re

!

La macchina volante – Il treno è par tito, e ora che facciamo? – disse Harr y. – Harr y! – esclamò Ron, – possiamo volare con la macchina fino al castello! Uscirono dalla stazione, raggiunsero la vecchia Ford Anglia e salirono. Ron premette un bottoncino d’argento sul cruscotto. – Par tenza! – disse. L’auto si sollevò. – Tieniti for te! – gridò Ron, e premette il piede sull’acceleratore. Dopo molte ore di viaggio, un po’ del diver timento era svanito. – Non dovremmo essere molto lontani, non trovi? Qualche minuto dopo videro il castello di Hogwar ts, ma l’auto cominciava a scuotersi perdendo velocità. – Dai, su, ci siamo quasi… – la incitò Ron. Sor volarono il lago… Il castello era davanti a loro. Ron pigiò sull’acceleratore. Ci fu un rumore di ferraglie, un crepitio e il motore si spense del tutto. Con il muso in giù, la macchina cominciò a perdere rapidamente quota. – AT TENTO A QUELL’A LBERO! – gridò Harr y, ma troppo tardi… BANG! Con un tonfo assordante, colpirono il grosso tronco di un vecchio platano. Piombarono a terra con un gran sobbalzo. Non fu proprio l’arrivo trionfale che avevano immaginato! J. K . R o wli n g , Harr y Potter e la camera dei segreti , Salani

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A rte Viaggiare così? Solo al cinema si può! In molti film i personaggi hanno compiuto viaggi con mezzi di traspor to veramente strani. Leggi le brevissime descrizioni e, per ciascuna immagine, scrivi il nome del film da cui è tratta. Scegli tra: UP • La storia infinita • E.T. • Pomi d’ottone e manici di scopa .............. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

L’e xtraterreste, salva i suoi amici usando i suoi poteri per far volare le loro biciclette.

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..........................

Nel film, tre bambini viaggiano su un letto grazie agli incantesimi di un’apprendista strega.

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..........................

Il For tunaDrago viaggia con Bastian nel regno di Fantàsia. .......................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Carl non vuole abbandonare la sua casa, che deve essere abbattuta. Grazie a una grande quantità di palloncini, riesce a sollevarla e a compiere il viaggio che sognava da sempre di fare.

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ERN

O

I

NV

INVERNO : stagione di feste. Inizia con la neve, INVERNO: termina con la pioggerellina. Inizia con sciarpe e guanti, termina con il golfino. Inizia con il profumo di cannella e cioccolata calda, termina con gli scherzi di Carnevale.

Nevica! Fiocchi fiocchi fiocchi fiocchi

di di di di

neve neve neve neve

cadono, scendono, scivolano, coprono.

La neve imbianca, la neve è tanta, la neve canta, la neve incanta! Cuoreparole (poesie di poeti bambini d’Italia) , c o m m e n t a t e d a B. To g no li ni , Mo ndado ri

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LE 4 STAGIONI di un RAMO di melo

ERN

O

I

NV

Inverno È dicembre. L’aria è asciutta, ma il freddo è pungente. Nell’aria volteggia qualche fiocco di neve. Il ramo spoglio del melo si copre con una coper tina bianca. Ora la neve è così tanta che il ramo capisce che tra un po’ sarà Natale. È proprio tornato l’inverno. Torneranno anche le feste. L’ultima mela pende ancora dal ramo, come ultimo ricordo d’autunno. Il frutto ha resistito al peso della neve. Fa tanto freddo, ma le gemme, nel loro cappotto di lanugine bianca, cominciano a prepararsi.

PLIC, PLOC, la neve cade a terra sciolta dal primo sole di gennaio. Si scioglierà tutta? Sul ramo, che cosa guarda il cardellino? Che cosa fa sul ramo il cardellino? Guarda le giornate che si allungano. A. Cr aus az, Le 4 stagioni di un ramo di melo , L’ I p p o c a m p o

Il tuo albero come sta? I rami si sono coperti di neve? Li hai fotografati?

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TEARLNE

O

I

NNA V

Nel palazzo di Babbo Natale SSSSH! Sapete dove siamo? Siamo nella famosa fabbrica di Babbo Natale.

Ecco gli gnomi falegnami che costruiscono i giocattoli di legno.

Ecco gli gnomi sar ti che cuciono orsacchiotti e vestitini.

Ecco gli gnomi pacchettini che impacchettano i regali che il buon vecchio por terà a me, a te, a… chi lo sa?

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TEARLNE

O

NNA V

I

Qui c’è il regalo più grosso di tutti. È un cuscino gigantesco fatto di alghe e di molluschi. E Babbo Natale lo por terà alla balena, perché possa dormire serena.

Lì c’è il regalo più luminoso. È una lanterna che brilla come il sole. E Babbo Natale la por terà al barbagianni, che esce di notte a stendere i panni.

Là c’è il regalo più caldo di tutti. È una coper ta di lana pesante. E Babbo Natale la por terà alla foca che, per il freddo, ha sempre la pelle d’o ca.

C he cosa ci sarà nel tuo regalo? Scrivilo. ............................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . . . ............................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . . . ............................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . . .

Laggiù c’è un regalo che è già impacchettato. Ma pare di cer to il più bello di tutti. Guarda un po’: appeso al nastro c’è un biglietto. E sul biglietto… che sorpresa! C’è il tuo nome! G. Ca m p e llo , È inverno - Una storia al giorno , Edizioni EL

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NOO

CI

NA PV

OEDRA NN

Felice nuovo Anno Nella notte di magia l’anno vecchio scappa via; non sei neppure addormentato che uno nuovo è già arrivato: bello, ricco di giornate, sia d’inverno sia d’e state. Anno allegro e for tunato sia quest’anno appena nato! K. Ja c k s o n

LEGGERE BENE Leggi la poesia con espressione. Imparala a memoria.

L’Anno Vecchio e l’Anno Nuovo hanno perso le loro parole. Luna Blu le ha ritrovate. Di chi sono? Collega scrivendo le lettere. ANNO VECCHIO

Farò in tempo ad andarmene via?

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Saranno stati contenti di me? Avrei potuto fare di più?

ANNO NUOVO

A

C

Oh, guarda! Mi sta lasciando il posto!

B

Mi impegno. Batterò il record di allegria e for tuna.

D


COMPITI PER LE VACANZE

AE NRI AN

O

EI

NP IVF

• Problemi da pag. 45 a pag. 1257 • Riassunti da pag. 203 a pag. 824 • Testo: La Befana Testo: La Befana Se ti scordi di mettere la calza, la Befana si offende, secondo me. Può anche non portarti niente. Ma può darsi che invece te ne metta una lei. La prende dal cassetto e la appende. Non si sa mai con lei. Poi preferisce trovare una tazza di latte e biscotti, insieme alla calza. O del salame. Io ho preparato la calza e ho messo gli avanzi di melanzane alla parmigiana. Speriamo che le piacciano, tanto vanno bene anche fredde. Lo Sc aramazz e, Io credo che la Befana , E d i z i o n i L a p i s

MA BUONE, SO PIÙ S E M I E A VR LLA E R A Z Z MO na La Befa

Che cosa lasceresti tu alla Befana? Indica con una X, poi confrontati con i compagni e le compagne.

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LEGGO Mi tremano

le GAMBE

Di che cosa hai paura? Del buio, dei mostri, degli sconosciuti, di niente… Nei libri hai incontrato tanti mostri. Li hai mai incontrati nella realtà? Nella realtà il “mostro” è in genere una paura che hai dentro di te. La paura è quindi un “mostro”, che però può essere affrontato e vinto.

È orripilante! È orrendo!

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IL SIGNIFICATO DELLE PAROLE

LE ESPRESSIONI FIGURATE

COMPRENDO

Che insolenti! Mi si è ghiacciato il sangue dalla paura!

METACOGNIZIONE IMPARO A IMPARARE Orrendo e orripilante hanno lo stesso significato? Perché uno gnomo dice: “Mi si è ghiacciato il sangue”? Ha davvero i ghiaccioli nelle vene?

SCOPERTA!

Nonostante le immagini, che ti spiegano ciò che accade, per comprendere bene devi conoscere il significato delle parole e delle espressioni figurate.

MA SARÀ VERO?

Ascolta la storia letta dall’insegnante o sul CD-Audio.

v Testo sulla Guida insegnante e sul CD-Audio.

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MI TREMANO LE GAMBE

MOSTRI ACQUATICI Mostri di mare Non vi è mare né oceano al mondo che non nasconda un mostro nei suoi abissi. Si tratti di una piovra gigante o di un viscido, chilometrico serpentone, non c’è mai pace tra le onde per chi va per mare. Uno dei più grossi serpenti di mare mai visti prima si presentò al Vescovo di Uppsala al largo della Svezia tanti, tanti anni fa. Era un rettile orripilante, lungo sessanta metri e grosso altri sei, con il dorso ricoper to da una folta criniera color carota. Tra i mostri marini il “premio antipatia” spetta a Globociccio, informe ammasso molliccio e verdastro, più o meno coper to di peli. I Globocicci sono assai diffusi anche sulle nostre spiagge, dove spesso si chiamano Carlo o Francesca. Se vengono calpestati mentre sonnecchiano al sole, possono essere molto pericolosi. C. e J. Hawkins , Storie di mostri e fantasmi , E i n a u d i R a g a z z i

COMPRENDERE Non sei ancora capace di cercare il significato delle parole sul vocabolario. Però puoi comprenderlo dal contesto, cioè da ciò che stai leggendo. G li “abissi” sono: “Orripilante” significa:

la super ficie del mare.

il fondo del mare.

molto vecchio.

spaventoso.

on quale parola potresti sostituire la parola “dorso”? …………………. . . . . . . . . . . . . . . . . .......................................................... C E piovra “gigante”? Piovra …………………. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ......................................................... L a frase “non vi è mare né oceano al mondo che non nasconda un mostro” vuol dire che:

tutti i mari nascondono un mostro. nessun mare nasconde un mostro.

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MI TREMANO LE GAMBE

Mostri di lago

COMPRENDERE

Il mostro d’acqua dolce più famoso sulla terraferma è senza dubbio Nessie. Nessie è un mostro femmina. Abita a Loch Ness, in Scozia, quindi è una vera scozzese. È una lucer tolona dal collo anguilliforme, con fauci formidabili e pinne poderose. Nessie adora emergere all’improvviso dalle calme e gelide acque di Loch Ness. Spaventa a mor te i turisti che buttano le immondizie nel lago o che fanno il bagno troppo al largo. Il suo compor tamento è cambiato nel tempo. Da giovane, infatti, andava ben più per le spicce: afferrava il colpevole e lo trascinava nelle profondità di Loch Ness. Per il poveretto non c’e ra alcuna speranza di sopravvivere.

P er ciascuna parola, individua il significato tra le definizioni. Poi colora il pallino nello stesso modo.

C. e J. Hawkins , Storie di mostri e fantasmi , E i n a u d i R a g a z z i

Terraferma Anguilliforme Fauci T erra che non si muove. Grande bocca. T erra che emerge dalle acque. L ungo e simile a un serpente. ello stesso colore D dell’anguilla. Grandi denti. on quale espressione C potresti sostituire “Da giovane… andava ben più per le spicce” senza modificare il significato della frase?

a giovane agiva D più in fretta. a giovane ci D pensava a lungo.

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MI TREMANO LE GAMBE

MOSTRI CASALINGHI Mocciolonis, il mostro del raffreddore

PEER teaching

INSIEME è più facile

Nel racconto oltre ad “aggregarsi” e “prediligere”, avete trovato altre parole di cui non avete capito bene il significato? Se sì, sottolineatele e poi cercate insieme una definizione.

Anche quest’inverno Mocciolonis è sempre in cerca di un luogo caldo per passare l’inverno. Al sopraggiungere dei primi freddi, cerca la casa adatta per ripararsi. Si nasconde nelle scuole, nei cinema e nei parchi in attesa di una famiglia cui aggregarsi: di solito predilige quelle con tanti bambini. Arrivato in casa, non esce più fino a primavera. È un ospite par ticolarmente indesiderato: costringe tutti a starnutire e a soffiarsi il naso in continuazione. Grandi scienziati e famosi dottori hanno cercato in tutti i modi di sconfiggerlo senza esiti positivi. Fai molta attenzione: quest’inverno Mocciolonis potrebbe scegliere proprio casa tua. S. Ma rij a n o v i c , Guida pratica per grandi e bambini ai mostri di casa , A p e J u n i o r

COMPRENDERE “Aggregarsi” significa:

affezionarsi. entrare a far par te di un gruppo.

“Prediligere” significa:

preferire. detestare.

In questo racconto il verbo “riparare” significa “trovare un rifugio”. Quale altro significato ha? …………………. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ........................................................... In quale tempo è ambientato il racconto? …………………. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ............................................................. Quali sono i luoghi frequentati da Mocciolonis? …………………. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ............................................................ Qual è il suo luogo preferito? …………………. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ............................................................

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MI TREMANO LE GAMBE

Tele Comandis, il mostro della televisione Tele Comandis ha un aspetto mite, ma è molto potente. Si nasconde tra i cuscini del divano e, appena sei seduto, ti mette in mano il telecomando. Ti costringe ad accendere la televisione e a rimanerci incollato per ore e ore, a guardare qualsiasi programma. Non ti lascia giocare e non ti lascia fare i compiti. Quando sei sotto l’influenza di Tele Comandis non riesci a fare nient’altro. Nonostante questo mostro sia conosciuto da anni, non è ancora stato trovato un valido antidoto. Per difender ti devi semplicemente spegnere la televisione quando finisce il tuo programma preferito. S. Marijanov ic, Guida pratica per grandi e bambini ai mostri di casa , Ape Ju n ior

COMPRENDERE Le espressioni evidenziate nel testo sono chiamate “espressioni figurate” perché permettono di “figurare”, cioè di immaginare una situazione. he cosa significano queste espressioni figurate? C In quali situazioni le useresti? Racconta.

Dacci un taglio!

S =SENTIMENTI

Camomillati! Chiudi il becco! Un “antidoto” è:

un veleno.

un rimedio.

Quale trasmissione ti fa “rimanere incollato/a” alla televisione? Tele Comandis influenza anche te?

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MI TREMANO LE GAMBE

COME INDIVIDUARE I FANTASMI Una luce pallida, una corrente d’aria gelida che passa sotto a una por ta chiusa… Un rumore di passi dietro le spalle, vicino, sempre più vicino, il cane che guaisce, la maniglia della por ta che gira… e vi convincete di aver visto un fantasma! Non fidatevi troppo di voi. Magari fosse così facile vedere un fantasma! Gli spettri si camuffano quando escono dall’oltretomba. Per avvistare le creature dell’A ldilà, bisogna essere dei dritti! Molti di loro sono un po’ snob. Perciò non aspettatevi di trovarli nei posti alla moda, frequentati da tante persone o dove la gente fa un sacco di baccano per nulla. Niente da fare. Frequentate invece i posti di uno chic più discreto: i vecchi alberghi carichi di storia, le residenze signorili e un po’ misteriose. C. e J. Hawkins, Storie di mostri e fantasmi , E i n a u d i Ragazzi

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COMPRENDERE “Oltretomba” è sinonimo, cioè ha lo stesso significato, di “aldilà”. Ma qual è questo significato?

I l mondo dove si pensa continui la vita dopo la mor te. I l luogo dove vengono costruite tante tombe. Chi è una persona “snob”?

na persona che si U sente superiore. na persona molto U maleducata. E una persona “chic”?

U na persona malvestita. na persona molto U elegante.


MI TREMANO LE GAMBE

LA MUMMIA La mummia abita in Egitto dentro una piramide. Se non viene disturbata, è del tutto innocua e se ne resta a riposare tranquilla nel suo comodo sarcofago d’o ro. Succede però che gli uomini entrino nella piramide e tocchino gli antichi tesori che vi sono custoditi. Molto spesso si mettono pure a leggere ad alta voce gli antichi papiri che sono riposti accanto al sarcofago, e questa è la cosa peggiore da fare perché, a quel punto, la mummia si sveglia immediatamente. Una volta desta diventa molto ner vosa, e la sua tremenda ira non si può più fermare. Potrebbe stritolare all’istante in un abbraccio chi ha osato entrare in casa sua. L’unico modo per farla ragionare è gettarsi ai suoi piedi giurando di essere suoi schiavi e ser virla per il resto della propria vita. F. Sillani, Il piccolo libro dei mostri , E m m e E d i z i o n i

PEER teaching

COMPRENDERE “Riposto” vuol dire:

buttato via.

sistemato in ordine.

Il contrario di “innocuo” è:

agitato.

dannoso.

Il contrario di “desto” è:

silenzioso.

addormentato.

INSIEME è più facile

Nelle piramidi si trovano sarcofagi e papiri. Entrate anche voi in una piramide e fate “la caccia al tesoro”! Colorate in rosso il pallino del sarcofago e in verde quello dei papiri.

Q ual è il contrario di “peggiore”? ................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

D i quale luogo parla questo racconto? ................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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MI TREMANO LE GAMBE

NEL CIELO DELLA NOTTE Rino il gar zone non aveva mai capito a che cosa ser vissero le filastrocche, fino a una cer ta notte. Quel giorno si era molto diver tito alla fiera del paese e non si era accor to di aver fatto tardi. La notte era scesa, e la via era illuminata solo dalla luna. C’e rano ombre, e strani uccelli che volavano nel buio. C’e rano scricchiolii e fruscii che mettevano paura. Quando poi entrò nel bosco, gli sembrò per fino che gli alberi lo spiassero. Allora Rino pensò di recitare una filastrocca che parlava di un eroe coraggioso. Subito si sentì meglio, il suo passo divenne più leggero e la notte meno scura. S. Bo rd i g li o n i , L’alfabeto delle fiabe , E m m e Edi zi o ni

COMPRENDERE C hi è il protagonista del racconto? .................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

I n quale momento della giornata si svolge la vicenda principale? .................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

I n quale luogo? .................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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un

Salto in

ALTO

S ai che cos’è uno “scricchiolio”? E un “fruscio”? Completa in modo opportuno.

Senti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .......................................................... della ghiaia e . . .......................................................... delle foglie mosse dal vento.


MI TREMANO LE GAMBE

TANTA PAURA PER NULLA! Alice, Lorenzo e i loro genitori sono in vacanza in Scozia. Il loro albergo è vicino al castello di Lossy-Tale. Si dice che vi abiti il fantasma del barone Mac Fur y! È sera. Nell’o scurità compare una sagoma bianca che aleggia per la stanza! Lorenzo batte i denti. È il barone! Con i suoi capelli tutti bianchi! Lorenzo e Alice si tirano le coper te fin sopra la testa. – Se stiamo zitti – bisbiglia Lorenzo, – non ci troverà. La mattina dopo i bambini si precipitano in sala da pranzo. – Papà, mamma… l’abbiamo sentito! E… visto! – ansima Lorenzo. Dalla por ta entra l’albergatore! Sulla sua spalla è appollaiato un pappagallo bianco. – Questo sciocco uccello va in giro di notte! Spero non vi abbia disturbato. Alice e Lorenzo si guardano e scoppiano a ridere: “Ma allora era lui il fantasma di questa notte!”

COMPRENDERE hi sono i personaggi C di questo racconto? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .......................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..........................................................

Chi sono i protagonisti? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .......................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..........................................................

In quale luogo si svolge la vicenda? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..........................................................

Come sostituiresti la parola “aleggia”?

ola muovendo molto V rumorosamente le ali. Vola muovendo leggermente le ali. Qual è una “sagoma”?

R. Zilio, Tu ci credi ai fantasmi? , D e A g o s t i n i

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MI TREMANO LE GAMBE

VORREI FAR PAURA Un uomo voleva aggredire e derubare di notte i passanti. Nessuno doveva riconoscerlo e tutti dovevano avere paura di lui. Per questo si travestì da brigante. Si abbassò il cappello sulla fronte, si legò un fazzoletto sulla bocca e inforcò gli occhiali scuri. Poi prese un randello e andò allo specchio. Ma a questo punto cominciò a gridare “Aiuto!” a più non posso e si nascose dentro all’armadio per la paura che si era fatto da solo. Dopo un po’ di tempo provò a uscire dall’armadio, perché gli mancava l’aria. Piano piano, riaprì la por ta. Subito, però, vi si rincantucciò dentro perché lo specchio stava proprio lì di fronte e gli rimandava un’immagine terrificante. La faccenda andò per le lunghe e l’uomo uscì dall’armadio dopo ventiquattro ore di inutili tentativi. Una volta uscito, decise di cambiare mestiere. U. Wölfel, Storie un po’ matte , Nuov e Edizion i R oma n e

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COMPRENDERE In questo racconto:

• c ’è un’introduzione? Sì No Se sì, sottolineala. • c ’è una conclusione? Sì No Se sì, sottolineala. ai una definizione D della parola “randello”. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..................................................

on quale espressione puoi C sostituire le parole “A più non posso”?

voce bassa perché A non riusciva a urlare. A voce alta senza fermarsi.


MI TREMANO LE GAMBE

HO TANTA PAURA Alessia ha paura del buio profondo che nella notte inghiotte il mondo e trasforma ogni forma e ogni rumore in una scena da film dell’o rrore. Una notte si sveglia: deve fare pipì. Si alza, fa un passo, ma poi, lì per lì, la paura l’afferra. Quell’o mbra cos’è? Un ladro, un mostro, un lupo… Chi è? Alessia trema. Un raggio di luna compare un attimo, per sua for tuna. L’o mbra era solo un attaccapanni. Alessia si muove, ma quanti affanni! La luna osser va, da dietro le tende. Sussurra: basta! Ci vuole un lumino. E posa una stella sul comodino. C. I ngr ao, Mal di paura , Ed izion i Co r s a re

COMPRENDERE C hi è la protagonista? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . uale personaggio aiuta Q la protagonista? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . n “affanno” è “una difficoltà di U respiro” oppure “una preoccupazione”. Alessia ha tanti affanni. Significa che ha . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

95


A C I LOG

! ! ! e t n me

Gira da molti secoli una notizia falsa: gli orchi mangiano i bambini. Non è affatto vero! Ecco cos’è stato trovato da un importante “orcologo” (lo studioso di orchi) in una cavernosa cucina orchesca: una ricetta! Studiando attentamente il testo, l’orcologo si è accorto che la ricetta contiene anche modi di dire ed espressioni in linguaggio figurato.

Nella caverna dell’Orco Bislacco 1 2 3 4 5 6

Mettere le pere con le mele .

Rompere le uova nel paniere. Prendere una

PATATA BOLLENTE .

Fare un minestrone .

Infine mettere il cacio sui maccheroni. Se necessario, riscaldare la mine stra .

Sai abbinare ciascuna spiegazione al modo di dire? Collega numerando.

R ovinare i progetti di qualcuno. C ompletare bene il proprio lavoro. R ifare spesso la stessa azione. U na situazione molto difficile. M ettere insieme due cose che non c’e ntrano niente l’una con l’altra. M escolare tutto insieme.

96


L’orcologo ha trovato anche il diario di Orco Bislacco. Mancano però tutte le parole polisemiche. Poffarbacco, che cosa sono le parole polisemiche? Sono quelle che si scrivono nello stesso modo, ma hanno significato diverso a seconda del contesto. Vuoi un esempio? L’orco mette il sale nella minestra. L’orco sale le scale.

Completa le frasi con parole polisemiche. Poi, per ciascuna parola, colora nello stesso modo i pallini delle due frasi in cui si trova.

D al vulcano sopra la mia caverna è uscita molta ................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . : è un fiume rosso. Sulla . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . d’ingresso della mia caverna c’è scritto “Non disturbare”. S ono inciampato, sono caduto come una pera matura e ho rotto le . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . dei miei occhiali: erano di vetro e non di plastica. Il mio amico Orco Piagnone . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . i calzini con il sapone di muschio. O gni settimana Orco Fumigno mi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . dodici uova di drago per la mia frittata. D alla finestra vedo i miei amici Orco Piagnone e Orco Fumigno che salgono piano piano lungo il sentiero. Come sono . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . , non arriveranno mai! S crivi le tre parole polisemiche che hai trovato. ........................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

................................................................

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..........

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e rc o rs o .

competenze Temporale estivo Ieri sera abbiamo avuto una paura tremenda. È scoppiato un temporale terribile, il cielo era pieno di fulmini, e tutte le luci si sono spente di colpo. Eravamo appena saliti nelle nostre camere e il nonno è venuto a prenderci con una candela accesa. Ha dato a ciascuno di noi un por tacandela. Ci ha proposto di scendere in salotto con lui e la nonna, per aspettare che si calmasse la tempesta. Io ero contento perché per una volta nemmeno i grandi facevano i coraggiosi. Siamo scesi tutti in fila indiana, vicini al fuoco che la nonna aveva acceso nel vecchio caminetto. Il nonno ci ha raccontato delle storie di quando era piccolo. Veniva in questa casa in estate con i suoi cinque fratelli e i suoi cugini. Facevano un sacco di monellerie, e questo è strano perché tutto somiglia a queste vacanze, alle nostre, salvo per il fatto che siccome la piscina comunale non esisteva, andavano a fare il bagno nel fiume. Poi la nonna ci ha preparato una cioccolata calda, e la luce è ritornata. Rientrati nelle nostre camere, ci siamo addormentati subito, senza farci scher zi. C. Moundlic , Lo slip da bagno , Il li b ro d e g li St i v a li

98


. o s r o cr e

Eravamo appena saliti nelle nostre camere.

Con quale espressione puoi sostituire la parola monellerie?

A. Buone azioni. B. Birichinate. C. Bugie. D. Spor t.

Q uesta frase ti fa capire che il protagonista è in vacanza:

Quali bambini sono in fila indiana?

A.

C.

B.

D.

In questa casa dove si trova la camera del protagonista?

A. In cantina. B. Vicino al salotto. C. Al primo piano. D. In una casetta accanto a quella dei nonni.

A. da solo con il nonno. B. da solo con i nonni. C. dai nonni, ma non da solo. D. d ai nonni con cinque fratelli e i suoi cugini. Metti in ordine cronologico, cioè di tempo, gli avvenimenti, numerando da 1 a 5.

Il protagonista beve la cioccolata. Scoppia il temporale. Le luci si spengono. Ritorna la luce. Il protagonista scende in salotto.

METACOGNIZIONE OLTRE IL TESTO Por tacandela è un nome composto, cioè formato da due parole: por ta e candela.

Quale tra questi è un nome composto? A. B. C. D.

Lavatrice. Scarabocchio. Cavatappi. Lampadario.

Il protagonista ha avuto paura. Che cosa lo ha spaventato?

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ........................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ........................................................

Nella poesia che hai letto a pagina 95 anche Alessia ha paura. Di che cosa?

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ........................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ........................................................

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GRILLI IN LETTURA! Preg o, no n di st ur ba re

!

Il mostro della lavatrice Il mistero del calzino scomparso è continuato per mesi, ma ieri, il colpo di scena! C’è un mostro nella lavatrice! È un mostro mangia calzini! Va matto, stramatto per tutti i calzini puzzolenti! – Andiamo a vedere, mamma! – ho esclamato. – Sì, ma dammi la mano, non si sa mai! – ha risposto la mamma. Che soddisfazione, per una volta lei ha paura e io no! – Vieni mamma! Non avrai paura di un mostro trita-calze! – Sì, del resto non può essere troppo grosso. I buchi della lavatrice sono così piccoli! – ha far fugliato lei. – Forse è un mostro insetto – ho aggiunto io. – Odio gli insetti, mi fanno paura più dei mostri! – ha risposto la mamma. – Questo mostro, per me, ha una bocca piena di denti aguzzi divora-calzini. – E il corpo? – Il corpo sarà senz’altro tondo tondo, con tutte le centrifughe che fa! Dobbiamo stanarlo! Ho un’idea! – Va bene, all’attacco con il nostro piano, allora! – ha aggiunto la mamma. – Quale calzino mettiamo come esca? – Mettiamo i tuoi collant, mamma, quelli lunghi, così li scambierà per tagliatelle, molto, molto appetitose. – Che meraviglia, andiamo! Ma c’è davvero, Leonardo, il mostro?! – Cer to che c’è, mamma, ma ormai non fa più paura! M. Mon a r i - E . D a v i d d i , Il mostro della lavatrice , F ra nc o Co s i mo Pani ni

100


A rte Mostri in pixel art Sai come si chiama la tecnica con cui sono stati fatti i disegni qui a lato? Pixel ar t! I pixel sono minuscoli quadretti che permettono di rappresentare le immagini sul computer.

Vuoi divertirti a disegnare un mostro mostruoso con la pixel art? Prima di dare inizio al tuo capolavoro, osserva l’esempio per imparare la tecnica.

A. 5 B. 1

2 3

2

A. B.

Coding 1 Prendi un foglio a quadretti abbastanza grandi. 2 Disegna un quadrato lungo 15 quadretti e largo 15 quadretti. 3 Scrivi una lettera accanto a ciascuna riga, par tendo dall’alto. 4 Per ciascuna riga troverai le indicazioni per i quadratini che dovrai colorare.

A. B. C. D. E. F. G. H. I. L. M. N. O. P. Q.

5 4 3 3 1 3 1 3 3 1 1 2 2 2 3 4 5 7

6 1 1 1 1 1 1 2 12 1 1 1 1 1 1 2 4

4 5 1 2 4

1 1 1 1 1

3

3

1 10 8 7 7 6 4 2

1 1 1 1 1 1 1

101


LEGGO IO

+ TE = NOI

102

Che bello quando si trovano degli amici! Si condividono segreti. Si litiga. Si fa pace. Si diventa grandi insieme! L’amicizia deve essere un cerchio che si allarga, un cerchio che si apre, un abbraccio che aiuta.


INFORMAZIONI ESPLICITE

INFORMAZIONI IMPLICITE

COMPRENDO

METACOGNIZIONE IMPARO A IMPARARE “Leggi” le immagini. Puoi ricavare alcune informazioni certe, cioè esplicite. Che cosa fanno i bambini? Puoi capire con certezza se i tre bambini sono amici o fratelli o …………. . . . ...............................................

SCOPERTA!

Dalle immagini puoi ricavare le informazioni cer te. Solo il racconto della situazione ti fa dedurre anche le informazioni nascoste, cioè implicite.

MA SARÀ VERO?

Ascolta la storia letta dall’insegnante o sul CD-Audio.

v Testo sulla Guida insegnante o sul CD-Audio.

103


IO + TE = NOI

UN LUPO E UN CONIGLIO AMICI? C’e ra una volta un coniglio che non aveva mai visto un lupo… e un lupacchiotto che non aveva mai visto un coniglio. Un giorno si incontrarono. – Sei per caso un coniglio? – chiese il lupo. – Sì, e mi chiamo Tom – rispose il coniglio. – E tu, sei forse un lupo? – Sì, ma non ho nome – rispose il lupo. – A volte capita – disse il coniglio. – Che ne dici se ti chiamassi Lulù? – Per me va benissimo – disse il lupo. – È vero che i lupi mangiano i conigli? – chiese Tom. – Pare di sì – rispose Lulù, – ma io non ne ho mai mangiati. – Comunque – disse Tom, – io non ho paura di te. Davvero. Tom insegnò a Lulù a giocare a biglie, a leggere, a contare, a pescare e a mangiare i pesci. Lulù insegnò a Tom a correre molto veloce, molto più veloce degli altri conigli. Tom e Lulù divennero grandi amici. H.G. Solotaref f, Lulù , B omp ia n i

104

COMPRENDERE L’introduzione contiene due informazioni esplicite, cioè informazioni che puoi chiaramente trovare nel testo. ompleta. C • I l coniglio non aveva ………. . . . . . . . . . . . . . . .............................................................

• Il lupacchiotto

………………................

………. . . . . . . . . . . . . . . . . ..........................................................

nche la conclusione ti dà A un’informazione esplicita. Quale? ………. . . . . . . . . . . . . . . . . . . ......................................................... ………. . . . . . . . . . . . . . . . . . . .........................................................

Due informazioni esplicite sono che: • il coniglio si chiama Tom; • i l lupo non ha mai mangiato un coniglio. S ottolinea nel testo, nei rispettivi colori, le parole o le frasi che danno queste informazioni.


IO + TE = NOI

UN ORSO PER AMICO Tanto tempo fa, dentro una quercia, vivevano un orso molto saggio e un piccolo scoiattolo. Una mattina, quando il sole iniziò a brillare, lo scoiattolo pulì un po’ dal gelo il vetro per vedere fuori e… una magia tutt’attorno al loro albero! La neve era arrivata di notte. Ma… anche il raffreddore dell’o rso.

COMPRENDERE Nel testo sono state tolte due parole. Hai però tutte le informazioni per poterle capire e scrivere. La conclusione, invece, contiene un’informazione implicita, cioè un’informazione che puoi ricavare solo se hai capito ciò che è successo nel racconto. L’orso dice: “Una cosa dura per sempre”.

E... E... E... ETCIÙ! E un orso con il . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . deve stare a letto fino a che non guarisce. Così lo scoiattolo gli rincalzò le coper te, prese un grande respiro e gli disse d’un fiato che si sarebbe diver tito per tutti e due. Corse, si rotolò, fece degli orsi di neve! Gli venne improvvisamente un’idea: “Potrei prendere un fiocco di . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . e por tarlo a casa per l’o rso!”. – Orso! – urlò entrando. – Ti ho por tato la neve! Ma dove stava il fiocco di neve… adesso non c’e ra nulla. – La neve va e viene – disse l’o rso, – ma una cosa dura per sempre. Io e te.

A che cosa si riferisce? Alla vita. All’amicizia.

Ricava un’altra informazione implicita. Lo scoiattolo porta un fiocco di neve all’orso. Perché?

P erché lo considera un amico. Per dimostrare che ha nevicato. un

Salto in

ALTO

Che cosa vuol dire “rincalzò”?

R. Br ight, La neve in tasca , Fa ta tr a c

105


IO + TE = NOI

CON GLI AMICI IMPARO – Ciao, che cosa fai qua? – Volevo nuotare, ma non sono capace. – Se vuoi, ti insegno io. – Oh, sì! – V ieni qui sulla riva dello stagno. Io sono Alber to. – E io mi chiamo Filippo. – M a che cosa vedo? Devo avere le traveggole. C’è un pesce che insegna a nuotare a un uccellino. Voglio guardare da vicino. – C iao, mi chiamo Rosa. Posso nuotare con voi? – V ieni, inizia la lezione di nuoto per principianti. – Rosa, tu sai nuotare? – Un pochino. – Però non sai volare. – E tu sai volare, Alber to?

PEER teaching

INSIEME è più facile

Formate un gruppo in cui ciascun bambino e ciascuna bambina ricopre il ruolo di uno dei personaggi. Leggete con intonazione ed espressione. Imparate a memoria le parti e drammatizzate la scena.

106

S =SENTIMENTI Se ti insegna un compagno o una compagna, pensi di imparare di più o di meno?


IO + TE = NOI

– U n po’, ma non più di un metro… Però non so correre. – Prova, ti aiutiamo noi! – C he bello! Che cosa possiamo fare ancora insieme? – Possiamo fare tantissime cose insieme! F. Ka rl Wa e c h t e r, Voglio un amico per giocare , Ba b a li b ri

COMPRENDERE Ciascun amico insegna agli altri ciò che sa fare. Utilizza le informazioni esplicite e implicite per dire ciò che sa fare e ciò che non sa fare ciascun animale.

Sa fare

Non sa fare

Q uanti sono i personaggi? C ’è un protagonista o i personaggi hanno tutti la stessa importanza? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ...........................................................

Q ual è il luogo in cui si svolge la vicenda? .... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ...........................................................

Q ual è il tempo? .... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Una mattina. Una sera. Non si può capire.

.... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

alle informazioni esplicite D puoi individuare i nomi dei personaggi. Per ciascun animale, scrivi il nome comune e, accanto, il nome proprio.

n pesce insegna a nuotare a un uccellino. U Il maiale dice che “ha le traveggole”. Vuol dire che il maiale pensa di:

vedere una situazione sbagliata. non vedere bene. avere qualcosa nell’o cchio.

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ........................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ........................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ...........................................................

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IO + TE = NOI

HO TROVATO UN AMICO Era un cane che non aveva né mamma né papà né padroncino né padroncina. Non aveva nessuno. Due cose però le aveva. Aveva fame, tanta fame. E aveva sete, tanta sete. Era agosto, faceva tanto caldo. Stava mangiando un filo d’e rba. A un tratto sentì una vocina di bambino che diceva: – Ma sei un cagnolino o una pecorella? Non ho mai visto un cane che mangia l’e rba. – Sono un cagnolino, ma ho tanta sete e spero che il fresco dell’e rba mi disseti un po’. – Aspettami qui, torno subito. Dopo pochi minuti il bambino tornò con il suo secchiello pieno d’acqua. Come scodinzolava felice il cagnolino e come era felice il bambino di averlo saputo aiutare! I suoi genitori gli permisero di por targli tutti i giorni da bere e da mangiare. I due diventarono inseparabili. V. La m a rqu e , Storie di animali per bambini senza animali , Ein a ud i R a g a z z i

COMPRENDERE S crivi I accanto all’informazione implicita, cioè l’informazione non chiaramente scritta nel testo; E accanto all’informazione esplicita, cioè chiaramente scritta nel testo.

Completa le due informazioni.

Informazione esplicita: Il bambino è felice perché . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .........................................................

Il cagnolino è un cane abbandonato. Il bambino por ta da bere al cagnolino.

Informazione implicita: Il cane è felice perché . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .........................................................

108


IO + TE = NOI

IL NEGOZIO DELL’AMICIZIA Daniele entrò nel negozio che vendeva animali. – Vorrei dare un’o cchiata, se possibile – disse Daniele, con una vocetta timida, al signore che lo fissava da dietro il bancone. – Cerchi qualcosa di par ticolare? – Beh, pensavo… un cane. Quanto costano i cuccioli? – Dipende – disse l’uomo. – Se vuoi un cane che sia tutto tuo, devi pagarlo. Se sei disposto a sacrificare due mesi di “paghetta”; significa che fai le cose seriamente. Ti occuperai dell’animale come si deve. Ma Daniele desiderava qualcuno che gli facesse compagnia subito. – Forse un cane non è esattamente quello che desideri, vero? – Che cosa vuole dire? – Tu vuoi qualcuno che venga insieme a te, che faccia le cose che fai tu. Tu vuoi un amico! Daniele arrossì e disse: – E quanto costa un amico? F. H ughes, Un amico in affitto , Mon d a d o ri

COMPRENDERE Q uali informazioni puoi ricavare dal testo? Metti una X per ciascuna riga.

Daniele si sente solo. Daniele vuole un amico. Daniele è figlio unico. Il negoziante capisce il desiderio di Daniele.

Si può Non si può ricavare ricavare

S =SENTIMENTI Secondo te, quanto “costa” un amico o un’amica? Quanto vale?

109


IO + TE = NOI

FILIPPO E SAMIR Filippo dal balcone osser vava la gente nella piazza. Poiché si annoiava, chiese al nonno di poter scendere. C’e ra un bambino seduto sul marciapiede che faceva scoppiare dei palloni di chewing gum. Era davvero bravo! Arrivato in strada, Filippo si fermò dietro di lui. – Perché non ti fai avanti? – disse il bambino senza voltarsi verso Filippo. – Come fai a sapere che sono qui? – chiese sorpreso Filippo. – Ti ho visto uscire con la coda dell’o cchio. – Ma come fai a fare questi palloni giganti con il chewing gum? Il bambino, che si chiamava Samir, gli fece scoppiare un pallone vicino al naso, accompagnandolo con una bella risata. I bambini si sedettero l’uno accanto all’altro e furono subito amici. N . Pe re go, Un’amicizia insolita , Ed izi o n i Pa o li n e

110

COMPRENDERE L a storia si svolge in luoghi differenti: quali? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ........................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ...........................................................

he cosa incuriosisce C Filippo? Sottolinea nel testo le parole che ti danno questa informazione esplicita. Perché Filippo si annoiava? (informazione implicita)

Perché: e ra sul balcone. n on era con un amico. Come puoi chiamare il “chewing gum” in italiano? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ...........................................................


IO + TE = NOI

PROVERBI SBAGLIATI Dice un proverbio dei tempi andati: “Meglio soli che male accompagnati”. Io ne so uno più bello assai: “In compagnia lontano vai”. Dice un proverbio, chissà perché: “Chi fa da solo fa per tre”. Da questo orecchio io non ci sento: “Chi ha cento amici fa per cento”. Dice un proverbio con la muffa: “Chi sta solo non fa baruffa”. Questo, io dico, è una bugia: “Se siamo tanti, si fa allegria”. G. Rodar i

COMPRENDERE Con questa poesia l’autore vuole dire che:

i proverbi sono impor tanti. l’amicizia è impor tante. I “tempi andati” sono:

il tempo sprecato. il passato. i momenti tristi.

“Ieri ho fatto baruffa con mio fratello” vuol dire che con mio fratello:

ho festeggiato e cantato. ho litigato e abbiamo alzato le mani. ho giocato e vinto.

PEER teaching

INSIEME è più facile

Inventate uno o più proverbi sull’amicizia.

111


IO + TE = NOI

IL PICCOLO PRINCIPE E LA VOLPE – Buon giorno! – disse la volpe. – Buon giorno – rispose il Piccolo Principe. Ma non vide nessuno. – Sono qui – disse la voce. – Sotto il melo… – Chi sei? – domandò il Piccolo Principe. – Sei molto carino. – Sono una volpe – disse la volpe. – Vieni a giocare con me – le propose il Piccolo Principe. – Sono così triste... – Non posso giocare con te – disse la volpe, – non sono addomesticata. – Ah! Scusa! – fece il Piccolo Principe. Ma dopo un momento di riflessione soggiunse: – Che cosa vuol dire “addomesticare”? – È una cosa da molto tempo dimenticata – disse la volpe. – Vuol dire “creare dei legàmi“… – Creare dei legàmi?

COMPRENDERE Chi sono i protagonisti? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ......................................................... L a volpe dice: “In principio tu ti siederai un po’ lontano da me” perché:

ha paura del Piccolo Principe. per diventare amici bisogna conoscersi poco per volta. v uole guardare il Piccolo Principe con la coda dell’o cchio.

112


IO + TE = NOI

– Cer to – disse la volpe. – Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini e non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo. – Comincio a capire – disse il Piccolo Principe. La volpe tacque e guardò a lungo il Principe. – Per favore… addomesticami – disse. – Che cosa bisogna fare? – domandò il Piccolo Principe. – Bisogna essere molto pazienti – rispose la volpe. – In principio tu ti siederai un po’ lontano da me. Io ti guarderò con la coda dell’o cchio. Ma ogni giorno tu potrai seder ti un po’ più vicino.

PEER teaching

INSIEME è più facile

Leggete a voce alta, con la giusta intonazione, solo i dialoghi. Chi fa il Piccolo Principe? Chi fa la volpe? un

Salto in

ALTO

L eggi le due parole con il diverso accento. LÉGAMI • LEGÀMI Che cosa significano?

A . de Saint-Exu p é r y, Il Piccolo Principe , Bo m p i a n i

Q uale, tra questi personaggi, esprime un pensiero della volpe?

Io sarò tua amica per sempre.

Io sono triste.

Non voglio essere legata.

113


e rc o rs o .

competenze La volpe e il tomte La volpe vive nel bosco. Quando scende la sera esce dalla sua tana. Che fame! Dove troverà qualcosa da mangiare? La volpe lo sa benissimo. Shhhhh, Mickel! Non far ti sentire! Vai quatto quatto fino alla fattoria degli uomini! – Attente, galline, sto arrivando! Ma chi è che si avvicina piano piano, passo dopo passo, nella neve? È il tomte, il vecchio gnomo che durante la notte veglia su questa fattoria. Ti sei spaventato, Mickel? Non ti era mai capitato di incontrarlo, di notte, quando si muove silenzioso nel cor tile della fattoria? Il tomte sa che una volpe può avere tanta fame. Ma le galline della fattoria non deve prenderle nessuno, hai capito, Mickel? – Vieni, amico mio, ti darò un po’ di zuppa di avena. Ogni sera i bambini della fattoria lasciano una scodella di zuppa d’avena allo gnomo guardiano. Loro il tomte non l’hanno mai visto, ma sanno bene che c’è. – È buona, Mickel, sai? Mangiala insieme a me, te la do volentieri, anche ogni sera, se vuoi. Ma tu prometti di lasciare in pace le nostre galline. – Sì sì, va bene, vedremo – dice la volpe. – Grazie per la cena. Oooh, che notte luminosa! È una notte di volpi e di gnomi che diventano amici. A. Lin d g re n , La volpe e il tomte , I l Gi o c o d i L e g g ere Edi zi o ni

114


. o s r o cr e

Chi è Mickel? A. La volpe. B. Il tomte.

Per chi i bambini lasciano C. Una gallina. D. Un bambino.

Chi è il tomte? A. B. C. D.

Uno gnomo. Una volpe. Un bambino. Un contadino.

Per Per Per Per

la volpe. le galline. lo gnomo. gli animali notturni.

galline, sto arrivando!”?

A piccoli saltelli. Piano piano, di nascosto. Camminando a quattro zampe. Con la coda tra le zampe.

Quale informazione puoi ricavare da ciascuna frase? Metti una X per ciascuna riga.

A. B. C. D.

Chi pronuncia la frase: “Attente,

Che cosa significa “quatto quatto”?

A. B. C. D.

una scodella d’avena?

A. B. C. D.

Informazione esplicita, cioè chiaramente scritta nel testo.

Il narratore. Il tomte. La volpe. Le galline.

Informazione implicita, cioè non chiaramente scritta, ma che si può ricavare dal testo.

Il tomte è un vecchio gnomo. Il tomte è generoso. La volpe ha fame. La volpe non era amica dello gnomo.

METACOGNIZIONE OLTRE IL TESTO

Secondo te, qual è stato lo scopo dell’autore? Suggerire che: A. n on ci si può fidare delle persone troppo furbe. B. l’amicizia può nascere anche tra individui molto diversi.

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GRILLI IN LETTURA! Preg o, no n di st ur ba re

!

Mix e Max amici per la pelle Potrei dire che Mix è il gatto di Max oppure che Max è l’umano di Mix, ma, come ci insegna la vita, non è giusto che una persona sia padrona di un’altra persona o di un animale. Quindi diciamo che Max e Mix, o Mix e Max, si vogliono bene. Max e Mix, o Mix e Max, vivevano in una casa, in una strada fiancheggiata da alti ippocastani. Questi splendidi alberi erano la gioia di Mix e la grande preoccupazione di Max. Quando Mix era piccolino, approfittando di una distrazione di Max, uscì in strada e si arrampicò sui rami più alti di un ippocastano. Una volta lassù, scoprì che scendere era più difficile che salire. Perciò, tenendosi ben stretto al ramo, cominciò a miagolare per chiedere aiuto. Max, che era altrettanto piccolino, salì sull’albero deciso a ripor tare giù Mix. Ma quando arrivò ai rami più alti guardò in basso ed ebbe le ver tigini. Così scoprì che nemmeno lui era capace di scendere. Nel frattempo, sul ramo più alto dell’ippocastano, Max teneva stretto Mix. E gli diceva: – Mix, promettimi che non ti arrampicherai mai più in cima a un albero senza prima aver imparato a salire e scendere dai rami più bassi. Questo Max lo disse perché Mix era suo amico. Gli amici si danno man for te, si insegnano tante cose, condividono i successi e gli errori. L. Sep ú lv e d a , Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico , G u a n da

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A rte Il braccialetto dell’amicizia Costruisci un braccialetto dell’amicizia e donalo alla tua migliore amica o al tuo migliore amico.

Coding Procurati: • a lcuni grossi bottoni colorati con i buchi grandi, meglio se con due fori (ne ser viranno almeno 8).

• u n cordoncino di pelle o un filo di cotone resistente o un cordoncino elastico.

1 Fai un nodo nel cordoncino dopo circa 6 cm (la lunghezza di una gomma). 2 Poi infila i bottoni fino a quando il braccialetto sarà abbastanza lungo. 3 Fai un altro nodo per impedire che i bottoni escano dal braccialetto, lasciando anche da questa par te (la destra) un pezzo di cordoncino lungo come quello che hai lasciato a sinistra. 4 Taglia il cordoncino che avanza.

3

4

1

2

Il tuo braccialetto è pronto!

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LE

C

AR

NEVA

Arlecchino è nato a Bergamo, ma vive a Venezia. È famoso per il suo vestito di cento colori. Era molto povero e allora la mamma gli cucì un vestito con tanti pezzi di stoffa regalati dai suoi amici. Colombina è la fidanzata di Arlecchino. È una servetta furba e intelligente.

Dottor Balanzone è nato a Bologna, sotto le torri della Garisenda e degli Asinelli. È un dottore che dice di sapere molte cose, ma poi le sa veramente? Ciò che è certo è che è brontolone e noioso.

Pulcinella scende dal Vesuvio e si tuffa nel mare di Napoli. È un gran furbone. Per un piatto di spaghetti farebbe qualsiasi cosa!

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LE

C

AR

NEVA

Meneghino dove sta? Attaccato a una guglia del Duomo di Milano. È un servo un po' rozzo, ma saggio. Difende i servi come lui e prende in giro i ricconi.

Rugantino a Roma è conosciuto da tutti. Sembra un po' "bulletto", vuole fare "il duro", ma in realtà è un fifone.

Beppe Nappa è un servitore pigrissimo. Si sposta solo sui carretti della sua Sicilia. Dove ama stare? In cucina, perché è molto goloso!

onosci una maschera tradizionale della tua città o della tua regione? C Se tu dovessi vestirti con gli abiti di una maschera tradizionale, quale sceglieresti? Perché?

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LEGGO A-MICI ANIMALI Io leggo solo libri che mi fanno ridere.

FAVOLE

Io voglio sapere tutto sugli animali.

Io sogno con le fiabe.

Nella biblioteca questi bambini trovano i libri che vogliono. I gusti sono tanti… i libri sono anche di più!

RIDERE

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INFORMAR

E


L’ARGOMENTO: CIÒ CHE L’AUTORE SCRIVE

LO SCOPO: PERCHÉ L’AUTORE SCRIVE

MAGHI

COMPRENDO FATE

VIAGGI

ANIMALI

METACOGNIZIONE IMPARO A IMPARARE Se leggi il titolo di un libro puoi conoscere l’argomento? Puoi capire se l’autore lo ha scritto per diver tire, informare, commuovere…? C’è una par te del libro che ti può aiutare: è il breve riassunto che in generale è scritto in una par te della coper tina.

SCOPERTA!

Gli autori scrivono di argomenti diversi (animali, fate...) con scopi differenti (diver tire, informare…).

MA SARÀ VERO? Ascolta la storia letta dall’insegnante o sul CD-Audio.

v Testo sulla Guida insegnante e sul CD-Audio.

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A-MICI ANIMALI

IL GATTO OSIRIDE Mia nonna ha un gatto che abita da lei però è mio. La storia è cominciata con la nonna che ha letto un libro sugli Egizi, dove si parlava di animali sacri. Si parlava anche di gatti. Un giorno la nonna mi fa: – Ti piacerebbe avere un gatto? – Cer to, nonna. – Anche a me piacerebbe che tu avessi un gatto. Avrei già pronto un bellissimo nome: Osiride, un antico dio egizio. Poi abbiamo cambiato discorso e io ai gatti non ho più pensato. Il giorno dopo, la nonna mi ha telefonato per dirmi che aveva una sorpresa per me. Allora io sono corsa da lei. – Entra! – mi ha detto la nonna. – Il tuo gatto è in cucina che beve il latte. Non si può nemmeno immaginare quanto è bello Osiride. È un po’ bianco e un po’ nero. Ha il musetto tutto nero, le punte delle orecchie bianche e gli occhi verdi come due pietre luccicanti. Appena l’ho visto ho capito subito che gli ero simpatica. A . Viv are lli, La nonna di Elena , Fel tr i n e lli Ki d s

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COMPRENDERE Il desiderio di una bambina di avere un gatto è l’argomento di questo testo. S ottolinea in arancione le parole che ti fanno capire l’argomento del testo. el testo c’è una precisa N descrizione del gatto Sottolineala in giallo. ual è il gatto Osiride? Q Cerchialo.

un

Salto in

ALTO

uale tra questi è un Q monumento degli antichi Egizi?


A-MICI ANIMALI

FERMATI, PAPÀ! – I cani – disse la mamma – pensano che i padroni siano degli dèi. Qualunque cosa fanno è straordinaria. Non immaginano di poter venire delusi o imbrogliati. Eravamo stati zitti un po’ pensando alla stessa cosa. Un cane grosso, un cane lupo, che avevamo visto sul ciglio dell’autostrada. – Fermati, fermati! – avevo detto al papà. Ma lui non si era accor to di niente perché guardava avanti. – Che cosa? – aveva detto, senza spostare lo sguardo dall’asfalto. – Niente – aveva detto la mamma. E dalla sua espressione avevo capito che anche lei aveva visto, ma era troppo tardi. Forse se ci fossimo fermati sarebbe scappato, non sapendo chi eravamo. O peggio, sarebbe corso dalla par te sbagliata, sotto le macchine. Avevo pensato tanto a quel cane, a che cosa avrei fatto se l’avessimo preso. B. M asini, Amico d’estate , Ed izion i E L

COMPRENDERE Q ual è lo scopo dell’autrice, cioè perché ha scritto questo racconto?

P er far piangere i bambini. Per insegnare che non si abbandonano gli animali. Per raccontare la storia di un cane. I l bambino dice al papà: “Fermati, fermati” perché:

h a paura che il papà faccia del male al cane. v orrebbe prendere con sé il cane. h a paura che il cane scappi.

S =SENTIMENTI È facile dimostrare amicizia a un compagno o a una compagna. Come dimostreresti tu l’amicizia a un cane o un altro animale?

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A-MICI ANIMALI

LE OPINIONI DI UN GATTO Caro Gianni, io sono un gatto gentile e di buona famiglia. Mia madre era la gatta più grassa di tutta Por ta Venezia. I vecchi gattoni di Milano si ricordano ancora della coda di mio nonno, che era lunga quaranta centimetri. Sembrava più la coda di un cavallo che la coda di un gatto. Io potrei diventare un gatto famoso perché so parlare e scrivere. Suono un poco anche il pianofor te, a quattro zampe. Quando io suono, però, tu ti arrabbi e mi cacci giù dalla tastiera. Perché? La mia musica forse non ti piace, ma a me non piace la tua, perciò siamo pari. Quando tu suoni, dovrei forse cacciar ti dalla tastiera a scapaccioni come tu fai con me? Di un’altra cosa mi devo lamentare: tu usi sempre il mio cuscino, e questo non è giusto.

COMPRENDERE Q uale di questi gatti esprime lo scopo per cui Pinni scrive a Gianni?

Ti scrivo perché ti voglio bene.

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Ascolta la storia della mia famiglia.

Ascolta le mie ragioni.


A-MICI ANIMALI

Non faccio in tempo ad appisolarmi che subito mi cacci giù. Poi ti accomodi sul cuscino con tutto il fondo dei calzoni. Questo non è gentile. Io ti lascio il letto, il divano e la sedia a sdraio, tu potresti anche lasciarmi il mio cuscino. Infine ti faccio sapere che la carne cruda non mi piace più tanto. Perciò ti prego di farla cuocere con il burro, un poco d’o lio e un rametto di salvia. Adesso ti saluto e vado un po’ a spasso. Accendi la stufa elettrica, perché quando torno voglio scaldarmi. Ieri sera sono tornato tutto bagnato e mi sono preso un tremendo raffreddore. Tuo affezionatissimo Gatto Pinni G. Rodar i, Fiabe lunghe un sorriso , E i n a u d i R a g a z z i un

Salto in

ALTO

i sono oggetti attorno a te C che hanno la tastiera?

on quale espressione C potresti sostituire la parola “appisolarmi”?

S e hai letto con attenzione puoi completare le informazioni.

• Il gatto è raffreddato perché

A ddormentarmi profondamente. I ncominciare un sogno. Fare un sonnellino.

. . . . . . ..........................................................

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..........................................................

• Il nonno di Pinni viveva a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ........................................................... • A Pinni non piace mangiare . . . . . . . . . . . . . ........................................................... • A Pinni piace mangiare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .......................................................... .

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A-MICI ANIMALI

UN LUCERTOLONE TRASFORMISTA Diciamolo una volta per tutte: i camaleonti non vinceranno mai un concorso di bellezza! Con una lingua incredibilmente lunga che si srotola in un lampo, le buffe corna e i grandi occhi sporgenti che ruotano di qua e di là, questi lucer toloni non sono cer to una meraviglia. Però i camaleonti in una cosa sono imbattibili: sono più bravi di qualsiasi altro animale a cambiarsi i vestiti in un batter d’o cchio. Se si sentono in pericolo, si mimetizzano con l’ambiente circostante e in un baleno cambiando il colore della pelle: rosa, turchese, arancione e una miriade di altri fantastici colori. Se facessi a gara con il tuo camaleonte a chi riesce a cambiarsi per primo, di cer to vincerebbe lui. L . O v e rd e c k , L a m a t e m a t i c a d e l l a b u o n a n o t t e , Va l l a rd i

PEER teaching

INSIEME è più facile

Ecco alcuni quesiti di matematica. Riuscite a risolverli tutti?

Principiante: se il tuo camaleonte ha 2 occhi rotanti, 2 buffe corna e 1 lingua lunghissima, quante par ti del corpo strane ha? Apprendista: la lingua dei camaleonti è lunga il doppio del loro corpo. Se il tuo camaleonte è lungo 50 centimetri, quanto è lunga la sua lingua? Provetto: se il tuo camaleonte può mostrare 9 colori e tu hai una scatola di 24 matite colorate, quanti colori puoi usare più di lui? L. Ov erdec k, La matematica della buonanotte , Va lla rd i

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COMPRENDERE Lo scopo dell’autrice è:

r accontare la storia di un camaleonte. d are informazioni sui camaleonti. i nvitare a rispettare i camaleonti.


A-MICI ANIMALI

IL COLORE DEL CAMALEONTE Il camaleonte cambia colore secondo dove si trova. Una volta un giovane camaleonte, che non voleva cambiare colore, si arrampicò sulla foglia di un ramo deciso a restare lì per sempre. Era primavera, e il camaleonte aveva un bel colore verde. Venne l’e state, la foglia manteneva il suo bel colore verde. Ma in autunno la foglia diventò gialla, e giallo divenne il camaleonte. Poi la foglia diventò rossa, e rosso il camaleonte. E un giorno il vento dell’inverno soffiò via la foglia dal ramo. Il camaleonte volò via con lei, sulla terra marrone. E marrone diventò il camaleonte. Sulla terra trovò un amico al quale raccontò un Salto in ALTO il suo desiderio di non cambiare più colore. L’amico gli spiegò che questo non era possibile. In questo brano, come Gli propose, però, di stare sempre insieme, così in quello precedente, si almeno avrebbero cambiato colore insieme. parla di un camaleonte. In quale dei due Il camaleonte accettò, e da quel giorno cambiò racconti il camaleonte colore insieme al suo amico. è il protagonista di una storia fantastica?

L. Lionni, L e f a v o l e d i F e d e r i c o , Ein a u d i

COMPRENDERE I l camaleonte cambia colore. Scrivi il nome della stagione e il luogo in cui il camaleonte si trova.

..................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

...............................................

...............................................

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ....

...............................................

..................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

...............................................

...............................................

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ....

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A-MICI ANIMALI

VOLA , VOLA , PICCOLO GRILLO Al piccolo grillo Piripì era sempre piaciuto volare. E un giorno ci riuscì per davvero: state a sentire come. Grillo Piripì era andato con la sua mamma alla fiera del paese, e lì, tra bancarelle di giocattoli, giostre e nuvole di zucchero filato, si era perso. Ma il piccolo, coraggioso grillo non si era dato per vinto: aveva deciso di ritrovare la mamma a ogni costo. Con i soldini datigli dalla mamma si comperò un bel palloncino colorato da Orso Gino. Afferrò il filo del palloncino con le zampette e poi via, in alto, verso il cielo! Galleggiò nell’aria, finché non scorse la sua mamma, che lo stava cercando. – Mamma, sono quassù! – gridò felice il piccolo grillo. Piripì atterrò leggero sull’e rba, e un secondo dopo riabbracciava la sua mamma. G. Cavie zel, Storie piccine… aspettando la nanna , Mondolibri

COMPRENDERE hi è il protagonista C della storia? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ........................................................

I l protagonista è un personaggio realistico o fantastico? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ........................................................

Piripì si è perso. Dove? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ........................................................

uale elemento non è citato Q nel testo?

L eggendo hai avuto alcune informazioni su Piripì. Indica con una X le informazioni vere.

Piripì: d esidera volare. r iceve soldi dalla mamma. b uca un palloncino con le zampette. c ompra un palloncino.

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A-MICI ANIMALI

IL PARCO DI NOÈ Noè e gli animali vivevano nel Parco di Noè. Una mattina Noè stava stendendo il bucato, quando arrivarono i pinguini Flip e Flap e avevano un’aria molto triste. – Che cosa c’è? – chiese Noè. – Non abbiamo un posto dove nuotare – disse Flip. – Gli elefanti hanno fatto schizzare fuori dalla piscina tutta l’acqua – disse Flap. – Hm – disse Noè. – Vedrò cosa posso fare. Noè entrò in casa e prese una tinozza. Poi la riempì d’acqua e fece una splendida piscina per i pinguini. – Grazie, Noè! –disse Flip. – Ora possiamo nuotare ogni giorno – disse Flap. Noè sorrise. Poi diede un’o cchiata ai suoi panni stesi ad asciugare. – Potete usare la mia tinozza tutti i giorni… tranne il giorno del bucato! – disse. G. Adams - S. You n g, U n a n n o p i e n o d i s t o r i e , Mo n d a d o ri

COMPRENDERE L a storia di Flip e Flap è una storia vera o fantastica? ................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

N el testo sono evidenziate alcune parole di Noè. Le dice perché:

ha bisogno anche lui di un giorno per il bagno. vuole imparare a nuotare. deve lavare i panni. La parola bucato ha due significati. Scrivi sul quaderno una frase per ciascuno di essi.

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A-MICI ANIMALI

LA STORIA DEL CAGNOLINO CON L’OSSO C’e ra una volta un cagnolino che aveva trovato un osso. Poi arrivò un cane grande, gli ringhiò, digrignò i denti, lo guardò con occhi minacciosi e por tò via l’o sso al cagnolino. Il cane grande voleva gustarsi l’o sso. Ma arrivò un altro cane grande, che voleva a sua volta l’o sso. I due cani grandi ringhiarono, digrignarono i denti e si guardarono con occhi minacciosi. Si muovevano in cerchio intorno all’o sso e ognuno dei due cercava di addentare l’altro. Poi il cagnolino s’infilò tra i due cani grandi, afferrò l’o sso e corse via veloce. I due cani grandi non si accorsero di nulla. Continuarono a girare in tondo, ringhiando, digrignando i denti e guardandosi con occhi minacciosi. Però non c’e ra più nessun osso. Perché se l’e ra già divorato il cagnolino! U. Wölfel, 28 storie per ridere , K a l a n d ra k a

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COMPRENDERE iò che accade nel racconto C potrebbe accadere nella realtà? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..........................................................

I cani grossi non si accorgono del cagnolino perché:

il cagnolino è piccolo. loro stanno litigando ferocemente. girano in tondo. Il cane “digrignò i denti”, cioè:

ostrò i denti pronto m a mordere. fece battere i denti. spalancò la bocca. Completa.

Cagnolino è un cane piccolo; un cane grosso è un . . . . . . . . . . . . . . . . ...................................................... ; un cane brutto e cattivo è un . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ...................................................... .


A-MICI ANIMALI

LA GABBIETTA DI FELICE Felice è contrario a tenere gli uccelli in gabbia, non riesce a capire nemmeno come lo si possa immaginare. Tenere un uccellino intrappolato in una gabbia?! – No, proprio no – ripete Felice, – gli uccelli sono fatti per volare liberi! Un bel giorno però torna a casa con una gabbia, rotonda, antica, di legno, e l’appende vicino alla finestra. Ci infila un nido, ci mette una piccola ciotola con il miglio, un’altra con l’acqua, un’altalena, un rametto da beccare. E a chi gli chiede una spiegazione risponde: – Ho compiuto un atto di generosità. Quando guardo questa gabbia sono contento di me stesso. Potrei metterci un uccellino e farlo diventare uno schiavo, invece la lascio vuota. Grazie a me un uccellino resta libero. Non è molto, ma è già qualcosa!

COMPRENDERE F elice compera una gabbietta per uccelli. Qual è?

Leggendo questo brano hai potuto capire che Felice e l’autore hanno lo stesso scopo. Quale tra queste frasi ti fa capire lo scopo?

li uccelli devono avere G gabbie attrezzate. G li uccelli non devono essere tenuti in gabbia. L e gabbie per gli uccelli devono essere grandi.

J. Reynard, Animalia , Ein a u d i R a ga zz i

S =SENTIMENTI Felice dice di aver compiuto un atto di generosità. Secondo te, perché? Perché nella gabbietta c’è anche l’altalena per gli uccellini. Perché la gabbietta rimane vuota. Perché nella gabbietta gli uccellini trovano il cibo.

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EDUCAZIONE CIVICA

Leggi la storia. Poi ascoltala letta dall’insegnante o sul CD-Audio.

UN ARMADILLO NELLA STALLA Afferrammo la prima cosa che ci capitò sottomano, un uovo sodo. Armand annusò l’uovo, lo rotolò tra le zampe, poi ruppe il guscio. Mangiò con entusiasmo, senza smettere di grugnire. Quando ebbe finito, si ritirò in un angolo della sua gabbia. Si raggomitolò con aria infelice. Lo fissai e pensai al suo ambiente. Viveva sotto terra. Era un animale notturno. Gli piaceva dormire in un cunicolo tutto il giorno. Invece eravamo in piena luce. Ovvio che apparisse infelice. – Penso che abbia bisogno di un buco per terra, una tana per dormire – dissi. – Non ce l’abbiamo. – Se lo lasciassi andare – risposi speranzosa, – se ne potrebbe scavare una. – Non posso lasciarlo andare così. È il mio Armand! Dobbiamo costruirgliene una. Sospirai. Cercammo in giro del materiale. Trovammo vecchi giornali e un pezzo di coper ta. Mettemmo questi oggetti nella gabbia. Poi cominciammo ad appallottolare la car ta. Lui la trascinò, con la coper ta, in un angolo della gabbia. Nel giro di pochi minuti si costruì una specie di nido. Poi rimase immobile. Dal cumulo venivano lievi ronfate. – Ecco – sussurrò Travis, – vedi com’è contento? J. Kelly, Il mondo curioso di Calpurnia , Sa la n i

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STARE BENE CON SÉ E CON GLI ALTRI

Gli animali ci fanno compagnia, gli animali ci incuriosiscono. Che cosa possiamo e dobbiamo dare noi agli animali? Dobbiamo rispettarli. Che cosa vuol dire? Questi bambini hanno idee differenti. Che cosa ne pensi? Quali idee condividi?

Se gli animali vivono con noi, devono avere ciò che serve loro.

Solo alcuni animali possono vivere in casa.

Tutti gli animali possono vivere in casa.

Anche gli animali, come noi, sono a volte felici e a volte tristi. Ora discuti con l’insegnante, i compagni e le compagne. Avete tutti le stesse idee?

Rispettare gli animali vuol dire rispettare sia l’ambiente sia le loro esigenze se vivono con noi.

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e rc o rs o .

competenze Nerone e Budino Nerone di giorno era veramente il cane più feroce di tutto il vicinato. Nessuno poteva fare un passo senza il suo permesso. Nessuno poteva nemmeno tossire o starnutire se lui non voleva. Ma la notte Nerone diventava un altro e per fino il ronzio di una mosca o di una zanzara poteva spaventarlo. Una notte, mentre nella cuccia tremava come al solito, sentì un rumore completamente diverso. Nerone cacciò fuori il naso dalla cuccia. Che cosa vide? Un’o mbra enorme e mostruosa gli stava di fronte. – Chi va là? – chiese Nerone e la paura lo fece quasi ululare. – Sono Budino – rispose una voce profonda. – Budino?! – fece Nerone pieno di stupore. – E che cosa saresti? – Sono un toro. Di notte sono feroce, anzi ferocissimo. Ma di giorno ho paura di tutto. Per questo mi chiamano Budino. – Amico mio, che for tuna aver ti incontrato! Tu hai paura di giorno, io ho paura di notte. Mettiamoci insieme e saremo invincibili. Così Nerone e Budino rimasero insieme e continuarono ad aiutarsi l’un con l’altro. E tutti li chiamarono “I due senza paura”. A. N a n e t t i , Nerone e Budino , E m m e E d i z i o n i

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. o s r o cr e

In questo racconto lo scopo dell’autrice è far riflettere su due “cose”. Indica quali sono.

A. Il cane e il toro sono animali feroci. B. Anche gli individui più aggressivi possono avere paura. C. L’amicizia aiuta a superare le paure. D. N on bisogna avere paura di nulla. Chi sono i protagonisti di questo racconto? . ............................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . . . . . . . . . . . . . ............................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . . . . . . . . . . . .

Quale di queste espressioni spiega perché il toro è chiamato Budino?

A. Tremolante come un budino. B. Dolce come un budino. C. S curo come un budino al cioccolato. D. Fresco come un budino. Perché “Nerone cacciò fuori il naso dalla cuccia”?

A. Perché aveva visto un’o mbra. B. Perché aveva sentito uno strano rumore. C. Perché sapeva che stava arrivando Budino. D. Perché stava facendo la guardia.

Quando Nerone dice: “Chi va là?”:

A. B. C. D.

fa paura. ha paura. è minaccioso. è tranquillo.

Perché Nerone e Budino vengono chiamati “I due senza paura”?

A. Perché quando uno ha paura l’altro ha coraggio. B. Perché non hanno più paura di nulla. C. Perché non hanno mai avuto paura. D. Perché insieme sono for ti e tutti i nemici scappano. Che cos’è il “vicinato”?

A. La persona che abita di fronte. B. Le persone amiche. C. L’insieme delle persone che abitano vicine. D. L’insieme delle persone che hanno gli stessi gusti.

METACOGNIZIONE OLTRE IL TESTO Questo brano è narrato in terza persona. Tra i brani che hai letto in questa sezione solo uno è, invece, raccontato in prima persona. Quale? Se non ti ricordi vai a controllare. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ........................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ...........................................................

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GRILLI IN LETTURA! Preg o, no n di st ur ba re

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!

Tuffy, siamo alle solite! – Bene – ha detto Ellie. – Oggi possiamo por tare Tuff y dalla veterinaria. Tuff y? Veterinaria? Con i miei ar tigli ho fatto un vero combattimento corpo a corpo. Quando finalmente mi ha tirato fuori dalla credenza buia sotto il lavello, il suo maglione era a brandelli. Non era molto contenta. – Vieni fuori di lì! È solo la vaccinazione programmata da tempo. Niente di grave! Voi le avreste creduto? Io non ero per niente tranquillo. Quando siamo arrivati dalla veterinaria ero ancora molto sospettoso. Allora sono stato un po’ scor tese nella sala d’attesa. Embè? Odio aspettare rinchiuso in un traspor tino con la grata. È stretto lì dentro. Fa caldo. Ed è noioso. Dopo essere rimasto seduto fermo in silenzio per un milione di minuti, chiunque inizierebbe a fare i dispetti a chi gli sta intorno. Non c’è da stupirsi se, quando la veterinaria mi si è avvicinata con il suo lungo e spaventoso ago, fossi leggermente di cattivo umore. Non avevo intenzione di graffiarla così in profondità, comunque. O di rompere tutte quelle bottigliette di vetro. O di far cadere giù dal tavolo la costosa bilancia per gatti nuova di zecca. O di rovesciare tutto quel liquido disinfettante.


In ogni caso, non sono stato io ad aver stracciato in mille pezzi la mia car tella. È stata la veterinaria. Da oggi non mi vuole vedere mai più! A . F i n e , Confessioni di un gatto killer , So n d a E d i z i o n i

A rte Quadri gatteschi Si sa che i gatti si accucciano ovunque, ma questi hanno un pochino esagerato, come Tuff y. Osser va che cosa è successo in questi quadri. Sotto a ciascun quadro “autentico” scrivi il titolo, poi inventa tu un titolo per il quadro “gattesco”. I due titoli autentici sono: La Gioconda e Dama con l’e rmellino .

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Dipingi anche tu un quadro “gattesco”.

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RA

P

RI

MAVE

PRIMAVERA : inizia con le vacanze di Pasqua, PRIMAVERA: termina con le vacanze estive. Inizia con i fiori, termina con i primi frutti. Inizia con la pioggerellina, termina con il sole caldo.

Marzo Mar zo, pazzo, picchiatello, luce chiara, cielo terso e poi nubi di traverso, acquazzone, vento, ombrello, si scompiglia l’universo. E poi, ancora, tempo bello. M. L . Gi ra ld o , Rime per tutto l’anno , Gi u n t i J u n i o r

Aprile Aprile, l’incer to, non sa cosa fare. Gli piace la pioggia la grandine bianca il vento le nubi il sole le viole… Por tate l’o mbrello perché pioverà! Por tate il cappello gran caldo farà… K. Jac kso n

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LE 4 STAGIONI di un RAMO di melo

RA

P

RI

MAVE

Primavera È arrivato mar zo. La fine pioggerella ha convinto le gemme ad aprirsi. Ma… questa mattina ha nevicato. L’inverno non vuole saperne di andarsene. Ma la primavera si è difesa e nel pomeriggio ha vinto la par tita. Che bella stagione! Ritornano le rondini e i piccoli insetti. Ormai le giornate sono lunghe come le notti. Giorno per giorno le foglie si aprono. I boccioli dei fiori crescono a vista d’o cchio, facendosi strada tra le foglie. Il canto degli uccelli annuncia la primavera. E il ramo del melo? È coper to di bellissimi fiori bianchi. C’è un via vai di api in cerca di polline. Grazie a loro i fiori si trasformeranno in mele. Maggio è alla fine; non tutti i fiori sono diventati mele, ma già si intravvedono quelle che stanno crescendo. A . Cr aus az, Le 4 stagioni di un ramo di melo , L’ I p p o c a m p o

E il tuo albero? È coperto di tenere foglioline? Ha fiori colorati? Foto: quante ne hai fatte?

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PA

SQUA

Chi fa le uova di cioccolato? A Pasqua si mangia l’uovo di cioccolato. Sapete chi lo fa? Le fabbriche di uova di cioccolato, diranno i più ingenui.

Vorrei chiarire una volta per tutte che le uova di cioccolato che si fanno nelle fabbriche saranno, sì, buone, ma sono solo delle imitazioni. Imitazioni di che cosa? Che domande! Imitazioni del vero uovo di cioccolato. E torniamo alla prima domanda: chi fa l’uovo di cioccolato? La gallina di cioccolato, naturalmente.

La gallina di cioccolato vive in una fattoria non molto lontano da casa mia. Razzola nel cor tile insieme alle altre galline, dorme nel pollaio insieme alle altre galline, mangia insieme alle altre galline, ma in una mangiatoia tutta sua. Perché, mentre le altre galline mangiano grano e miglio, lei mangia latte e cacao.

140


Quando viene il momento giusto, la gallina di cioccolato si accovaccia nella paglia e chiude gli occhi. Dorme? Ma no, sta per fare l’uovo. Ci siamo quasi… Ancora un attimo… Ecco: cioccodè!

PA

S Q UA

G. Campe llo, È primavera! - Una storia al giorno , Ed i zioni EL

ccolato? io c i d a v o e dalle u c s almente! a r n u i t h a n C i t fonden I pulcini

Pulcini fondenti Tre piccole uova decorate con eleganti car tine dorate. La chioccia le ha scovate. La chioccia le ha covate. E all’improvviso, inaspettati, tre piccoli pulcini sono nati. Tre piccoli pulcini, ma, accidenti, sono tre cioccolatini fondenti! M. H ion , Filastrocche delle stagioni , Mo t t a J u n i o r

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LEGGO

BAMBINI e BAMBINE come ME

sserva attentamente le illustrazioni senza O leggere il racconto. Immagina che cosa può essere successo. Poi leggi.

I bambini giocavano a palla dietro la casa. Un tizio protestò. I bambini non dovevano urlare così for te. Andarono sulla strada con i pattini a rotelle. Il tizio aprì di nuovo la finestra e protestò. I bambini andarono al parco con la corda lunga per saltare. Proprio allora il tizio voleva passeggiare per il parco. Protestò di nuovo, ma i bambini non lo sentirono perché dovevano stare attenti alla corda. Il tizio cercò di por tare via la corda ai bambini. La corda gli si avviluppò intorno alle gambe, poi intorno alla pancia e infine intorno alle braccia. I bambini e tutte le persone presenti nel parco risero e risero. U . Wö lf e l, 28 storie per ridere , Kalandrak a

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TUTTO CIÒ CHE MI DICE IL TESTO

COMPRENDO

METACOGNIZIONE IMPARO A IMPARARE Che cosa hai capito dalle immagini? Che cosa hai capito leggendo il racconto?

SCOPERTA!

Leggere per capire un racconto vuol dire “entrare veramente nella storia”.

MA SARÀ VERO? Ascolta la storia letta dall’insegnante o sul CD-Audio.

v Testo sulla Guida insegnante e sul CD-Audio.

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BAMBINI E BAMBINE

ANCHE I SUPEREROI SONO STATI BAMBINI Tu conoscerai cer tamente le avventure dei vari Supereroi. Ma forse non sai che anche loro sono stati bambini e, come tutti noi, hanno avuto le loro belle avventure da piccoli. Spiderman, da piccolo, ovvero Spiderboy, aveva grossissimi problemi a scuola. Non riusciva quasi mai ad aprire la car tella, che era sempre imbrattata di ragnatele appiccicose. Superman, ovvero Superboy, non veniva mai invitato a giocare a nascondino perché si muoveva più veloce della luce e gli altri bambini erano stufi di perdere sempre! E il piccolo Hulk, ovvero Little Hulk? Per anni non ha mai mangiato una noce perché ogni volta che provava ad aprirne una schiacciandola con un pugno il risultato era una poltiglia totalmente immangiabile.

COMPRENDERE

V. Ci a rd i - M . Ma la v a s i , Favole via e-mail , Edi zi o ni G IV

C hi, tra i piccoli Supereroi, ha questi “problemi”?

• Velocità por tentosa: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . • Car tella sporca di ragnatele: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . • Mano potente: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Con quale parola puoi sostituire “ovvero”?

cioè

144

infatti

davvero

Le avventure dei piccoli Supereroi si trasformano in disavventure perché:

u n bambino non può essere un supereroe. i loro superpoteri creano dei problemi.


BAMBINI E BAMBINE

DANIEL = HARRY POTTER Daniel è il bambino che è diventato Harr y Potter. A scuola Daniel non era bravo in niente. Aveva un problema che gli rendeva difficile anche scrivere o allacciarsi le scarpe. Ma Daniel aveva sempre saputo di voler recitare. Per caso par tecipò ai “provini” per interpretare Harr y Potter, il maghetto adorato da milioni di lettori in tutto il mondo. Daniel non aveva molta fiducia in se stesso, ma il regista lo convinse. Appena Daniel entrò nella stanza tutti furono d’accordo. Quel ragazzino doveva interpretare Harr y Potter. E lui lo fece. Harr y cresceva e Daniel con lui. Daniel è contento di aver recitato in Harr y Potter non perché è diventato famoso, ma perché in questo modo ha trovato fiducia in se stesso. B. Brooks , Storie di bambini che hanno il coraggio di essere unici , Salani

COMPRENDERE C hi è il protagonista del racconto? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . La frase “Harry cresceva e Daniel cresceva con lui” significa che:

aniel ha interpretato Harr y in tutti i film della lunga D serie del maghetto. Il maghetto nel film magicamente cresceva di statura.

Qual è il significato della parola “provino” in questo contesto?

Pubblicità di un film. Prova a cui viene sottoposto chi vuole fare l’attore.

145


BAMBINI E BAMBINE

COMPRENDERE

ANGELICA Che cosa succede se ti chiamano Angelica e tu sai che sei tutta diversa? L’A ngelica di questa storia non aveva i riccioli biondi e gli occhi azzurri. Non le piacevano i vestiti con il pizzo intorno all’o rlo. Capelli cor ti, pelle sempre un po’ abbronzata, por tava solo jeans e scarpe da tennis, e sopra magliette e felpe, possibilmente blu. Era bravissima a salire la per tica e ad appendersi alle funi ai giardini, e faceva la capriola a testa in giù. – Angelica – la chiamava la mamma. Le altre mamme si voltavano cercando con lo sguardo una bambina-bambola che si avvicinasse saltellando, tutta pulita, sorridente. E invece ecco che arrivava di corsa quella specie di maschiaccio blu. – Come mai mi hai chiamato così? – chiese una volta alla mamma. – Perché eri il mio angelo, il mio tesoro. B. M asini, Bambine , Ed izion i EL

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S ottolinea le descrizioni di Angelica seguendo le indicazioni.

il suo aspetto l’abbigliamento ciò che ama fare ual è la bambina-bambola Q che si aspettano le mamme ai giardini?

S =SENTIMENTI Ti piace il tuo nome? Se potessi cambiarlo che nome sceglieresti? Ti chiamano tutti con il tuo nome o lo abbreviano? Se hai risposto sì, ti piace questa cosa?


BAMBINI E BAMBINE

MICHELE Ho quasi otto anni, mi chiamo Michele e credetemi, non è affatto facile por tare tutti i giorni un nome del genere. Tutto a causa di mio nonno Michele, il padre di mio padre, che è mor to poco prima che nascessi. Visto che la mamma era sicura di aspettare una bambina ha accettato. E quando sono nato ormai era troppo tardi per rimangiarsi la parola. Per rendere la cosa più carina, la mamma mi ha ribattezzato Michelino. Ben presto trasformato in “Michelino pasticcino della mamma” da mio fratello Mar tino, dodici anni, che mi detesta. Ma io lo detesto ancora di più. Bisogna dire che dopo le vacanze, passo in seconda elementare. Sono il più basso di tutta la classe, non ho ancora perso un solo dente e, per completare il quadro, ho “qualche difficoltà in scrittura”. È ciò che era scritto sulla mia pagella =SENTIMENTI a fianco di: “alunno distratto, sognatore, Michele ha alcune difficoltà ma molto gentile con i suoi compagni.” a scuola.

S

C. Moundlic , Lo slip da bagno , Il Libro c o n g li S t i v a li

Tu in che cosa ti senti “INO”? In che cosa ti senti “ONE”?

COMPRENDERE L e parole “dopo le vacanze” ti fanno capire che questi fatti si svolgono:

all’inizio dell’anno scolastico. alla fine dell’anno scolastico. a Natale.

Michele ha conosciuto il nonno? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .........................................................

L a mamma di Michele non era convinta di chiamare il suo bambino Michele. Sottolinea in rosso la frase che contiene questa informazione implicita.

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BAMBINI E BAMBINE

GAIA E SERENA Gaia e Serena erano due gemelle identiche che litigavano sempre. Avevano cominciato quando ancora erano nella pancia della mamma. Si spingevano via con i minuscoli pugni e si schiacciavano i piedi l’una contro l’altra. Non c’e ra spazio abbastanza per due. O meglio, c’e ra, ma ciascuna ne voleva di più. Quando nacquero la faccenda continuò in un altro modo quasi uguale. Loro erano due, la mamma era una, e insomma, bisognava contendersela, attirare la sua attenzione. Così era tutta una gara a chi strillava di più e a chi faceva le facce più buffe. E avanti così, a chi faceva prima a imparare a stare in piedi, a camminare. La gara era anche a dire le parole dei bambini.

COMPRENDERE Chi sono le protagoniste di questo racconto? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..........................................................

Qual è l’argomento di questo brano?

R accontare la vita di due gemelle. R accontare la rivalità tra due gemelle. R accontare la diversità tra due gemelle. Con quale espressione potresti sostituire la parola “contendersela”?

U bbidirle. L itigare per averla per sé. N on guardarla in faccia.

148


BAMBINI E BAMBINE

Parole che non capisce nessuno tranne la mamma e il papà, e qualche volta i nonni. Chiaro che le due gemelle non erano né Gaia né Serena. Erano sempre come due piccole guerriere pronte a scendere in campo per conquistarsi la mamma e il papà. Con il tempo queste piccole battaglie quotidiane cominciarono a lasciare il loro segno anche sulle facce delle due bambine. Erano sempre pronte anche a farsi piccoli sgarbi, a rubarsi le cose, a voltarsi le spalle. Alla fine, come succede a volte quando si litiga, non si ricordavano nemmeno più il perché di quella gara continua. Quale gara? Avere un pezzo di mamma più grande. B . M a s i n i , Bambine , E d i z i o n i E L

el testo si legge “Chiaro che le due gemelle non erano N né Gaia né Serena”. La frase significa che le bambine:

n on avevano questi nomi. non erano felici e allegre. Quale tra queste bambine non può essere Gaia o Serena?

PEER teaching

INSIEME è più facile

Giocate con “Gli strani indovinelli”. Chiedete a un compagno o a una compagna di individuare il significato di parole che pronunciavate da piccoli e che capivano solo i vostri cari. Chi ne indovinerà di più?

149


BAMBINI E BAMBINE

VOGLIO UN’ALTRA MAMMA! Vivo in una casetta circondata da alberi. Sul castagno vicino alla mia casa si nasconde il nido di cardellini. È una parola difficile da dire, “car-del-li-ni”. Sono uccellini tutti gialli che depongono uova azzurre. Oggi ho proprio voglia di salire sul castagno per vedere se ci sono i piccoli nel nido. E se andassi a prendere la scala appoggiata sul retro della casa? – Joseph! – urla la mamma. – Lascia stare quella scala. Lo sai che non si sale sulle scale! Non voglio sentire! Non voglio sentire! Esagera sempre mia madre. Se avessi le ali me ne volerei lontano da qui! Con la testa bassa alla fine esclamo: – Mi dici sempre “no”! Non posso mai fare niente. Sei cattiva e io voglio un’altra mamma! – Molto bene – dice lei. – Conosco una mamma che forse potrebbe fare al caso tuo. È una mamma tricheco che vive sui ghiacci del Polo Nord. Che cosa ne pensi? E pensando al Polo Nord, mi vengono le lacrime agli occhi. N . R ober t, Vo g l i o u n ’a l t r a m a m m a ! , L u p o g u i d o un

Salto in

ALTO

COMPRENDERE sserva il disegno: O l’illustratore non ha rispettato le informazioni esplicite del testo. Trova i tre errori e circondali.

D ividi in sillabe il nome di questi animali.

pipistrello . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ciuffolotto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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aquilotto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .......................................................... fringuellino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .........................................................


BAMBINI E BAMBINE

UFFA I MIEI FRATELLI! I miei fratelli grandi non mi prendono più in giro, ma si diver tono a fare le cose proibite. – Giovanni, fai la linguaccia a quella signora che sta passando. Io tiro fuori la lingua e la signora passa via dicendo a voce alta che i ragazzi d’o ggi sono maleducati. E loro a ridere. – Giovannino, conosci le parolacce? – Cer to! – E allora diccene un po’. E poi: – Giovanni, tu che sei svelto, vai a prendere tre cioccolatini, che ce li mangiamo. Sai contare fino a tre? – Cer to che so contare fino a tre. Prendo tre cioccolatini. Anzi, ne prendo quattro. – Ma ti avevamo detto tre – protestano i miei fratelli. – Sì, ma due sono per me che li sono andati a prendere. – Questo bambino sta crescendo troppo in fretta – commenta mio fratello Luca sottovoce. Ma io l’ho sentito lo stesso. Andare d’accordo con i fratelli è una cosa bella, ma per ora faccio a modo mio. L. Tumiati, L a p a c e è b e l l a , G iu n ti J u n i o r

COMPRENDERE Chi è il protagonista di questo racconto? Chi racconta che cosa accade? Il narratore e il protagonista, in questo racconto, sono la stessa persona? Con la frase “Questo bambino sta crescendo troppo in fretta” Luca vuole dire che:

iovanni è diventato G più alto. G iovanni è diventato più furbetto. G iovanni ha imparato a contare fino a quattro.

PEER teaching

INSIEME è più facile

Leggete il brano a voce alta con espressione. Un bambino o una bambina interpreta Giovanni, un altro o un’altra i fratelli.

151


BAMBINI E BAMBINE

QUANDO SI PERDE UN DENTE Scopri che cosa fanno i bambini in altri Paesi del mondo quando perdono un dente. Io vengo dalla Romania. Mi chiamo Luminita. Il dentino caduto lo lancio dietro le spalle e dico:

Corvo, corvo prendi il dente da latte e portami un dentino di ferro. Io sono Alicia e vengo da El Salvador. Se perdo un dente, sono supersicura che di notte arriva un coniglietto, se lo prende e mi lascia un regalino.

Ciao, io mi chiamo Didier e vengo dalla Costa d’A vorio. Io lancio il dentino in alto e dico:

Aquila, aquila, prendi il mio dente e portamene uno nuovo.

Io sono Camille e abito a Parigi, in Francia. Quando mi cade un dente, lo metto sotto il cuscino. Di notte arriva una topina, la Petite Souris, che prende il dentino e mi lascia un soldino oppure un dolcetto. M. G. Be r t a ri n i , Alizé contro Per fidia , La Spi g a Edi zi o ni

COMPRENDERE Osserva sul planisfero i luoghi dove sono nati i bambini, poi completa con il nome del bambino.

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El Salvador

Romania

.................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . .....................................................

Francia

Costa d’A vorio

.................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . ....................................................


BAMBINI E BAMBINE

.. .. .............................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Lui è cinese e io italiano. Tu sei cattolica, lui musulmano. Scarpette lucide o lacci sciolti, a tutti il diritto di esser accolti. Una poesia è fatta di versi, come i bambini, tutti diversi. Ognuno e tutti siamo impor tanti, dobbiamo accoglierci tutti quanti! A . Sar fatti, C h i a m a i l d i r i t t o , r i s p o n d e i l d o v e re , Mon d a d or i

Filastrocca per tutti i bambini senza frontiere e senza confini: per Alexandru, per Alam, Farhana per Fahmid, per Fatema, Pia e Adriana. Perché alla fine quello che resta è che se nasce un bambino è una festa. C. Ga llu s , F i l a s t ro c c h e d i b e n v e n u t o , Mo tta Juni o r

COMPRENDERE S econdo te, qual è lo scopo per cui sono state scritte queste due poesie? Per indicarlo, quale titolo sceglieresti? Indica con una X, poi scrivilo.

Nomi di bambini Tutti diversi, tutti impor tanti I bambini sono tutti diversi

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A C I LOG

! ! ! e t n me

Una classe si è divisa in gruppi. Ciascun gruppo deve trovare un gioco linguistico da sottoporre agli altri. Se capitasse a te di partecipare a questa sfida, come te la caveresti? I bambini e le bambine del gruppo dei gufi hanno proposto questo gioco.

Parole in trappola! In ciascuna parola ne è nascosta un’altra. Trovala e scrivila.

BUIO

VIPERA

GUFO

L AVAGNA

E ora… più difficile! Ciascuna parola ne nasconde addirittura due! Trovale e scrivile.

ROMANO FIORE TRENO LUCERTOL A PINOCCHIO

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Ecco i giochi del gruppo degli scoiattoli. Sai che cos’è un rebus?

Rebus-mania Osserva i disegni e le lettere e usali per formare parole o frasi.

6, 4 + Un

m +

............ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

è uscito di casa

8, 5 +

con gli 6, 6 sc e le

r +

...........................................................................................

+ r te

......... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

7 ca per guardare una stella

. . .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

.

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e rc o rs o .

competenze Una partita a Monopoli Oggi Carletto, Vincenzo e Bruno sono venuti a giocare a Monopoli a casa mia. Ogni tanto lo facciamo, ma non così spesso. Infatti litighiamo sempre e poi per un paio di settimane non ci parliamo più. Anche la par tita di oggi è finita male. Carletto ha abbandonato ben prima della fine. Se n’è andato via dicendo che l’avevamo imbrogliato. In realtà è lui che non capisce il gioco: continua a comprare tutto, e poi naturalmente fallisce. Bruno, invece, ha dovuto sborsare un sacco di denaro e la sua par tita ha cominciato a traballare. Vincenzo, invece, non sa contrattare. Dopo una quindicina di giri, ero proprietario di un sacco di caselle. Davanti a me c’e rano mazzette spesse di soldi finti. La morale è questa: ho vinto io la par tita, ma ho perso i miei amici per le prossime due settimane almeno. Hanno detto che sono un vampiro, un avaro con il por tafogli al posto del cuore. Poi se ne sono andati anche loro. Cer to un po’ li capisco: mi ha fatto piacere vincere, però in cer ti momenti mi facevo schifo da solo. Infatti il Monopoli è un gioco feroce, dove per arricchir ti devi succhiare il sangue degli altri. Spero che nella vita vera sia diverso, non soppor terei di dover rovinare la vita a qualcuno per stare bene io! S. Bordiglion i, Diario di Giulio, Top Secret , E d i z i o n i E L

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. o s r o cr e

Monopoli è un gioco:

A. in cui i giocatori formano una squadra. B. in cui ciascun giocatore gioca per se stesso. C. p er cui è consigliata la presenza di un adulto. D. c he non si può fare in ambienti chiusi. In base al testo riesci a dedurre quale di queste immagini si riferisce al Monopoli?

L’espressione “sei un avaro con il portafogli al posto del cuore” si usa per persone che:

A. p or tano sempre il por tafogli nel taschino. B. spendono molti soldi per comprare ciò che piace. C. s ono ricchi e sono molto generosi. D. h anno tanti soldi e non aiutano gli altri. Nel testo quali parole spiegano l’espressione “essere un vampiro”?

Che cosa significa, in questo racconto, la parola “fallire”?

A. B. C. D.

Vincere tanti soldi. Perdere tutti i soldi. Nascondere i soldi. Farsi prestare i soldi.

Con quali parole potresti sostituire “non sa contrattare”?

A. Non conosce il denaro. B. Non sa ottenere un buon prezzo. C. Non sa risparmiare. D. Non sa pagare.

A. M i ha fatto piacere vincere. B. Monopoli è un gioco feroce. C. Per arricchir ti devi succhiare il sangue degli altri. D. In cer ti momenti mi facevo schifo da solo.

METACOGNIZIONE OLTRE IL TESTO

Con questo gioco il protagonista ha capito che:

A. è brutto guadagnare tanti soldi facendo soffrire gli altri. B. non si devono spendere tanti soldi per “cose” inutili. C. non si deve cercare di avere tanti soldi per stare bene. D. non ci si deve vantare di avere oggetti costosi.

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GRILLI IN LETTURA! Preg o, no n di st ur ba re

!

I giocattoli buttati Un bambino ricco si stancava subito dei suoi giocattoli, perché gliene davano sempre di nuovi: così buttava quelli di prima dalla finestra. Un bambino che abitava lì vicino, e giocattoli non ne aveva, raccoglieva i giocattoli e li teneva, poi chiamava altri bambini a giocare con lui, ed erano contenti. Erano così contenti che le loro risate furono sentite dal bambino ricco, che uscì dalla sua casa, si avvicinò, e che cosa vide? Tanti bambini che giocavano con i giocattoli che lui aveva buttato via. Allora entrò e disse: – Questi giocattoli sono miei: li rivoglio. E ripor tò i giocattoli nella sua camera: ma lui non sapeva cosa farsene, perché era solo. Dopo due giorni accadde una cosa strana. Annoiati dal non far niente, i giocattoli si misero in movimento. Di notte, zitti zitti tornarono nella casa di fronte. E al mattino dopo, molto contento, il bambino povero chiamò i suoi amici e ricominciarono a giocare. – Ma sono miei – disse il bambino ricco, – li rivoglio! – Prima di por tarli via, gioca un po’ con noi! Lui si fermò e giocò, e si diver tì talmente che non por tò più via i giocattoli, ma tornò a giocare ogni giorno con i nuovi amici: e contento era lui, contenti loro e contenti anche i giocattoli. R . P i u m i n i , C ’e r a u n a v o l t a , a s c o l t a , E i n a udi Rag azzi

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A rte I giochi nascosti Un famoso pittore, Pieter Bruegel, in questo quadro ha nascosto, ma non troppo, tanti, ma proprio tanti giochi!

Osserva attentamente il quadro.

Hai trovato questi giochi nel quadro? Circondali.

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riassumere... p e r

R A C C O N TA R E in BREVE le STORIE

Prima di girare il film, il regista ha preparato lo stor yboard , cioè il riassunto del film. SMONT AGGIO

FRAS

E CH IA

SEQU

160

ENZE

TRAM

A

VE

Leggi ciascuna frase e collegala al disegno corrispondente, numerando.

1 2 3 4 5 6

Pongo e Peggy si incontrano. Nascono i cuccioli. Crudelia Demon fa rubare i cani. Il gatto Tibbs trova i cuccioli. Tutti i cuccioli scappano. I cani si ritrovano a casa tutti insieme.


METACOGNIZIONE IMPARO A IMPARARE S e devi raccontare la storia di Cappuccetto Rosso, è importante dire che:

la bambina incontra il lupo? la nonna indossa una cuffietta? il lupo mangia la nonna?

SCOPERTA!

Per riassumere una storia devi raccontare solo i fatti più impor tanti.

MA SARÀ VERO?

Cominciamo con il racconto “all’osso”, cioè raccontato in breve. La luna una notte va davanti a una casa. Una bambina esce per andare a scuola. Non può passare perché c’è la luna. Esce dalla finestra e sale fino in cielo. Le cose tornano a posto: la luna è di nuovo nel cielo.

Chiaro? Sì! Bello? Insomma… Ora ascolta il racconto come lo ha scritto l’autore.

v

Comunicazione aumentativa per lo sviluppo del linguaggio. Testo sulla Guida insegnante e sul CD-Audio.

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1° STEP

LA TRAMA

La trama Secondo te, che cos’è la trama di un racconto?

È l’insieme dei fatti impor tanti che sono narrati. È l’insieme di tutti i fatti che sono narrati, anche quelli non impor tanti.

Le immagini rappresentano i fatti di un racconto, cioè la trama. Riesci a capire la storia guardando le immagini? Prova a raccontarla con parole tue.

1

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4 162

3

5


1° STEP

LA TRAMA

GLI OCCHIALI DELLA MAESTRA Leggi due volte il racconto.

La maestra Brigitta si accorge di aver perso gli occhiali! Senza gli occhiali la maestra non vede bene da vicino. È un vero guaio, perché aveva deciso di leggere ai bambini una pagina di un libro molto interessante. E ora che cosa si fa? Ma i bambini gridano in coro: – Maestra ti aiutiamo noi! – e par tono veloci alla caccia degli occhiali. Le ricerche sono ben organizzate, i bambini sono tanti e hanno occhietti acuti e molto attenti. Evviva! Dentro un cespuglio, in cor tile, Emma trova gli occhiali che la maestra aveva perso mentre giocava a palla. La maestra Brigitta è felice! – Maestra, per una volta siamo stati noi ad aiutare te! – esclama Emma, consegnandole gli occhiali ritrovati. I bambini sono tutti molto contenti di questo lieto fine. Ora andranno tutti insieme nella biblioteca di classe a leggere con la maestra. N. Cos ta, Tutti a scuola! Maestra, mi aiuti? , E m m e E d i z i o n i

Guardando le immagini della pagina precedente avevi capito bene la trama?

No

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1° STEP

LA TRAMA

GRANDINE O PERLE?

T

RAMA

Leggi due volte il racconto.

La grandine è come la pioggia, ma invece dell’acqua cadono perle. Come, perle? Ma sì, perle dure, bianche e tonde, che sono gelide come il ghiaccio. Sapete perché? Perché sono fatte di ghiaccio. Quel giorno la grandine cadde in un paese di ricconi, che amano i gioielli più di qualunque altra cosa. A vedere la grandine i ricconi gridarono: – Perle! E si avventarono a raccattare tutti i chicchi senza sapere che erano di ghiaccio. Si spintonarono, si tirarono sberle in faccia e pugni in pancia. E alla fine, tutti pesti e malmenati, ebbero le tasche piene di grandine. Contavano i chicchi e dicevano: – Io ho più perle di tutti. – Bugiardi, sono io il più ricco. Alla fine le perle si sciolsero e diventarono acqua. E i ricconi tornarono a casa con il muso più lungo che mai e le tasche bagnate. G. Campe llo, È autunno - Una storia al giorno , Ed i zioni EL

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Ora sai che la trama è l’insieme dei fatti impor tanti narrati. I mmagina i fatti. Segna con X i due fatti che NON sono indispensabili per comprendere la trama del racconto.

L a grandine è come la pioggia. I chicchi di grandine sembrano perle, ma sono di ghiaccio. U n gruppo di ricconi scambia i chicchi di grandine per perle. I ricconi gridano: – Perle! I ricconi raccolgono i chicchi di grandine. L e perle si sciolgono. I ricconi tornano a casa delusi e con le tasche bagnate. ileggi le frasi che NON hai R contrassegnato. Puoi capire la trama del racconto?

No


1° STEP

L’OMINO DI NEVE Leggi due volte il racconto.

Una volta a Castro nevicò tanto che i contadini del posto decisero di costruire un uomo di neve. Castro è un paese vicino a Roma. Dopo qualche giorno, però, cominciò a fare caldo e uno disse: – L’uomo di neve si squaglia, si squaglia! Un contadino, disperato, propose: – Mettiamolo nel forno del paese, così si indurisce! – Bene, bravo, facciamo così! – dissero tutti, e infilarono il pupazzo nel forno. Quando tornarono a vedere, al posto dell’uomo di neve c’e ra solo una pozza d’acqua. Intanto cominciava a calare la notte. – Ma che cosa sarà successo? – disse uno, sconsolato. – Vuoi vedere che l’uomo di neve si è arrabbiato perché non tornavamo ed è andato via? – disse un altro. – Sì, però è un bel maleducato – disse un ter zo. – Che bisogno c’e ra di fare la pipì nel forno? La luna nel cielo rideva. F. Lazzar ato, Mille anni di fiabe italiane , E d i z i o n i E L

LA TRAMA

T

RAMA

Completa.

Se riesci a riconoscere i fatti impor tanti individui la . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. del racconto. S egna con X i tre fatti che NON sono indispensabili per comprendere la trama del racconto.

I n un paese i contadini costruiscono un pupazzo di neve. C astro si trova vicino a Roma. Il pupazzo di neve comincia a sciogliersi. G li abitanti del paese mettono il pupazzo di neve nel forno pensando che si indurirà. Il calore scioglie il pupazzo di neve. È quasi sera. G li abitanti del paese trovano solo una pozza d’acqua. L a luna nel cielo ride. ileggi le frasi che NON hai R contrassegnato. Puoi capire la trama del racconto?

No

165


2° STEP

LE SEQUENZE

Le sequenze Secondo te, in un racconto la sequenza è:

ciascuna azione del protagonista.

ciascun fatto impor tante.

L e immagini rappresentano le sequenza del racconto. Colora con colori differenti le cornici delle sequenze.

1

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4 166

3

5


2° STEP

LE SEQUENZE

LA TACCHINA MANGIAFIORI Leggi due volte il racconto.

C’e ra una tacchina che viveva con altri tacchini in un allevamento di tacchini. Ma, mentre gli altri tacchini becchettavano il becchime che preparava l’allevatore, lei, la tacchina, becchettava i fiori. – Come fai a becchettare quella roba disgustosa? – dicevano gli altri tacchini. Becchettava ciclamini. – Il becchime è molto meglio – dicevano gli altri tacchini. Becchettava rose rosse. – Che schifezza, hai gusti proprio strani – dicevano gli altri tacchini. Becchettava viole viola. – Bleah, robaccia – dicevano gli altri tacchini. Un giorno, per i tacchini (a dir la verità per le tacchine) venne il momento di fare l’uovo. Tutte le tacchine fecero l’uovo marroncino, del colore del becchime. E la nostra tacchina? Lei fece un uovo meraviglioso: bianco e giallo, come le margherite, e fucsia, come i ciclamini, e rosso, come le rose, e viola come le viole. E tutti i tacchini lo guardavano a becco aper to. G . Campe ll o, È primavera! - Una storia al giorno , E d i z i o n i E L

Hai ritrovato nel racconto le diverse sequenze? Sì Ora indicale nel racconto colorando le parentesi. Utilizza i colori con i quali hai evidenziato le diverse sequenze nelle immagini.

No

167


2° STEP

LE SEQUENZE

LA VECCHINA E IL DRAGO Leggi due volte il racconto.

Gli abitanti del villaggio erano costretti a rifugiarsi sulle montagne per qualche tempo e a lasciare case, campi e lavoro perché un enorme drago usciva dalle acque del mare e divorava chiunque si fosse trovato nei paraggi. Solo una vecchina rimaneva nella sua casa, perché, diceva, oramai non aveva più nulla da perdere. Un giorno gli abitanti, stanchi di questa situazione, la implorarono di aiutarli a risolvere la questione. La vecchina chiese ai bambini di appendere vicino alla sua casa lunghe strisce di stoffa rossa. Proprio in quel momento il drago uscì dall’acqua. Subito fu accecato dal colore rosso, che lo colpì agli occhi, abituato com’e ra al buio dei fondali marini! Spaventato, il mostro fuggì e non fece più ritorno a quel villaggio indiavolato… lasciando liberi e in pace i suoi abitanti! M. B ia n ch i, D i r i t t i i n g i o c o , MC E d i t ri c e

In quante sequenze è stato diviso il racconto? . . . . . . . . . . . . . .......... Vuol dire che i fatti principali sono . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ......... Colora le parentesi utilizzando colori diversi.

168

Osserva le immagini della pagina seguente: rappresentano le sequenze del racconto. Ne manca una. Individuala, poi colora le cornici delle sequenze con gli stessi colori che hai usato per le parentesi.


2° STEP

LE SEQUENZE

Hai individuato la sequenza che manca? Pensa a che cosa succede e poi disegna.

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5

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2° STEP

LE SEQUENZE

MARCOLFO SULLA LUNA L eggi due volte il racconto.

Marcolfo spesso andava a rubare la frutta e la verdura nelle terre degli altri, e nessuno era mai riuscito a prenderlo sul fatto. Una notte andò nei campi con il carretto e il forcone a prendersi il grano che il vicino aveva appena mietuto. Proprio quella notte il vicino era stato a trovare i suoi amici, e tornando a casa passò attraverso il campo di grano, per fare prima. Marcolfo lo vide e si spaventò a mor te: c’e ra la luna piena e ci si vedeva quasi come di giorno, perciò il contadino l’avrebbe riconosciuto di sicuro. Allora prese con il forcone una gran bracciata di rovi e di sterpi e li lanciò verso la luna, per oscurarla. Ma un rovo gli si impigliò nella manica e anche Marcolfo fu trascinato su, su… Così si ritrovò sulla luna, graffiato e pieno di spine e se guardi in alto vedrai che è ancora lì. F. Lazzar ato , Al buio - Fiabe notturne da tutto il mondo , Mo n d a d o ri

Colora le parentesi utilizzando colori diversi. Poi completa.

Hai evidenziato le sei . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . del racconto. Le sequenze rappresentano i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . principali.

170


2° STEP

LE SEQUENZE

Colora le cornici delle sequenze con gli stessi colori che hai usato per le parentesi. Pensa a che cosa succede nelle due sequenze mancanti e poi disegna.

1

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3

4

Le tacchine guardano la tacchina e il suo uovo a becco aper to

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2° STEP

LE SEQUENZE

LA TOPINA SCALATRICE L eggi due volte il racconto.

Nella soffitta di una grande casa di campagna, c’e ra un vecchio pendolo che instancabilmente, giorno e notte, sussurrava con voce gradevole il suo TIC-TAC, TIC-TAC, TIC-TAC. Sul bel quadrante decorato con mazzolini di fiori dipinti, giravano le due lancette aguzze. Il grosso pendolo di rame oscillava. Un colpo a destra, un colpo a sinistra, dentro il bel mobile di mogano intarsiato. Un giorno la topina più imprudente della soffitta decise di arrampicarsi su quell’o rologio. Ma all’una esatta un bel tocco suonò, tanto squillante che la bestiola, colta dal panico, precipitò e fece una gran capriola! A. Or si, Mamma Oca, fiabe e filastrocche , Arnoldo Mon d a d or i Ed itore

172

S

EQUENZE

I l racconto è composto da tre sequenze. Osserva i disegni e racconta brevemente quello che accade in ciascuna sequenza. Segna con parentesi colorate i “pezzi” del racconto che corrispondono alle sequenze.


2° STEP

LE SEQUENZE

LA BANDA DEGLI ANIMALI Leggi due volte il racconto.

Un giorno gatti e cani che sapevano suonare e cantare meravigliosamente sfidarono la fata della primavera in una gara di musica. La fata rispose loro con il canto degli uccelli, con il fruscio del vento, con il rumore dell’acqua e con i mille altri suoni che la primavera por ta con sé. Gatti e cani capirono subito di essere stati sconfitti. Per punizione, la fata tolse loro voce e strumenti, e li condannò a miagolare e ad abbaiare in eterno. S. Bordigl ion i, L’alfabeto delle fiabe , E m m e E d i z i o n i

S

EQUENZE

I n questo racconto puoi individuare quattro sequenze. Osserva i disegni e racconta brevemente quello che accade in ciascuna sequenza. Poi segna con parentesi colorate i “pezzi” del racconto che corrispondono alle sequenze.

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3° STEP

LA FRASE CHIAVE

LA MERENDA DI ISABELLA Prima leggi solo il racconto: non leggere le parti evidenziate in azzurro. Poi leggi una sequenza alla volta e per ciascuna, nella parte in azzurro, segna la frase chiave, cioè quella che spiega in breve il fatto principale.

Isabella era molto golosa. Un pomeriggio decise di prepararsi una ricca merenda. S’intrufolò in cucina con il cestino di vimini e lo riempì di ogni sor ta di leccornie. Quando il cestino fu pieno fino all’o rlo, uscì in giardino e si sedette all’o mbra di un pergolato d’uva. Isabella fa una ricca merenda in giardino. Isabella prende tanti dolci in cucina. Con aria soddisfatta, Isabella tirò fuori dal cesto la crostata e, proprio mentre stava per addentarla, vide scendere dal pergolato un grosso ragno nero e peloso che penzolava appeso alla sua ragnatela e che andò a posarsi nel bel mezzo della fetta di tor ta. I sabella vede un ragno appeso a una ragnatela. U n ragno si posa sulla fetta di torta di Isabella. La golosona non ci pensò due volte e scappò via a gambe levate. Isabella scappa per la paura. Isabella non pensa al ragno. A. Or s i , Mamma Oca, fiabe e filastrocche , Arn o ld o Mo n d a d o ri E d i t o re

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3° STEP

LA FRASE CHIAVE

GIULIO CONIGLIO IMPARA A NUOTARE P rima leggi solo il racconto: non leggere le parti evidenziate in giallo. Poi leggi una sequenza alla volta e per ciascuna, nella parte in giallo, segna la frase chiave.

Che caldo… Il topo Tommaso ha detto agli amici che è la giornata ideale, per andare a nuotare! – È un’idea fantastica – risponde subito l’o ca Caterina, che adora l’acqua. Topo Tommaso e i suoi amici vanno a nuotare. Oca Caterina adora l’acqua. Appena arrivati al fiume, Caterina e Pippo Porcello si buttano subito in acqua. Pippo Porcello ha preso il salvagente a fiori. – È solo per sicurezza – dice. – Perché io so nuotare benissimo anche senza… Pippo Porcello sa nuotare benissimo. Pippo Porcello si tuffa con il salvagente a fiori. Ma il povero Giulio Coniglio proprio non ce la fa, ha troppa paura. Poi finalmente si rassicura: fa un bel respiro profondo e si tuffa nel fiume. – Avevate ragione, amici. Nuotare è davvero meraviglioso! Giulio Coniglio fa un respiro profondo. Giulio Coniglio, il fifone, si butta nel fiume. N. Costa, Giulio Coniglio, storie per un anno , F ra n c o Pa n i n i Ragazzi

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3° STEP

LA FRASE CHIAVE

IL MAGO GON GUONG P rima leggi solo il racconto: non leggere le parti evidenziate in rosa. Poi leggi una sequenza alla volta e per ciascuna, nella parte in rosa, segna la frase chiave.

Un ricco mercante vide dei pescatori di perle che uscivano dal mare. Il mercante, che era molto avido, pensò: “Se io potessi scendere laggiù, e starci molto tempo, chissà quante perle potrei prendere…“ n ricco mercante voleva andare sott’acqua U a pescare tante perle. Un ricco mercante vide i pescatori di perle. Il giorno dopo andò dal grande mago Gon Guong. – Mago, come posso stare nell’acqua senza respirare? I l mercante chiese al mago Gon Guong di farlo stare sott’acqua senza respirare. Gon Guong è un grande mago. Il mago lo por tò in cima a una scogliera e gli disse: – Guarda giù – e gli diede una spinta. Il mago porta il mercante su una scogliera. Il mago butta giù il mercante da una scogliera. Il mercante sprofondò, e si trasformò in un mostro verde e nero, che non aveva bisogno dell’aria. Il mercante sprofonda nel mare. I l mercante si trasforma in un mostro che non ha bisogno dell’aria.

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3° STEP

LA FRASE CHIAVE

Subito si mise a cercare perle, e ne trovò mille in poco tempo. Il mercante pesca tante perle. Il mercante cerca le perle. Ma quando provò a uscire dal mare per venderle, s’accorse che non poteva stare sulla terra, perché era diventato una creatura marina, e l’aria lo soffocava. I l mercante è diventato una creatura marina. I l mercante prova a uscire dall’acqua perché soffoca. Allora si disperò, ma non c’e ra niente da fare, Gon Guong se n’e ra andato. Gon Guong se ne va. Il mercante si dispera inutilmente. R. Piumini, Storie in un fiato , Ein a u di R a g a z z i

L eggi e poi scrivi di seguito, sul quaderno, le frasi chiave che hai segnato. Riesci a capire la trama del racconto?

Le frasi chiave in ordine sono lo smontaggio del racconto, cioè la “catena” dei fatti più impor tanti.

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4° STEP

LO SMONTAGGIO

LA CASA L eggi due volte il racconto.

Quando vennero ad abitare nel condominio di via Pirandello, il signor Pino e la signora Pina si accorsero subito che la nuova casa era strana, molto strana. Un giorno il signor Pino stava leggendo il giornale a tavola e lasciò cadere inavver titamente un po’ di pepe sul pavimento. Il mattino seguente, la signora Pina passò l’aspirapolvere. Giunta nel punto dove c’e ra il pepe, l’aspirapolvere incominciò etcì a starnutire, e poi a starnutire più for te etcì etcì etcì! La signora Pina, spaventata, corse a telefonare all’e lettricista. – Corra, il nostro aspirapolvere è ammalato. – Non mettetelo vicino agli altri elettrodomestici, altrimenti li contagia – disse l’e lettricista. – Comunque arrivo subito. Infatti arrivò di corsa. Poi toccò l’aspirapolvere con il suo cacciavite e si sentì: et… et… Solo mezzo starnuto. E l’aspirapolvere tornò a funzionare in modo naturale. A. Bor s ani, La casa Asac , Sa l a n i

178

S

MONTAGGIO

L a parte evidenziata in giallo è indispensabile per comprendere la trama del racconto? . . . . . . . . . . . . . . . . ..........................................................

Le parti azzurre evidenziano i fatti principali di ciascuna sequenza. Ti aiutano a trovare:

le frasi chiave. le frasi inutili.

Per fare lo smontaggio devi: • leggere attentamente; • d ividere il racconto in sequenze (cioè individuare i fatti principali); • s crivere per ciascuna sequenza una frase chiave.


4° STEP

LO SMONTAGGIO

Per ciascuna sequenza, completa la frase chiave. Disegna tu la conclusione.

• Il signor Pino lasciò cadere

.............................

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .......................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .......................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..........................................................

• L a signora Pina passò ........................................

................................................

che cominciò

.................................

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• L a signora Pina telefonò

......................................

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• L’e lettricista

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• L’aspirapolvere

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Leggi di seguito tutte le frasi chiave.

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4° STEP

LO SMONTAGGIO

LE PENNE DI GALLINA L eggi due volte il racconto.

Un giorno Manuel vede Didi scendere giù da un mucchio di terra in groppa a una gallina che sbatte le cor te ali. – Lascia perdere – dice Manuel. – In questo modo non riuscirai a volare! Salta giù, io so come fare! – Abbassati un po’, signora gallina – dice Manuel. Poi le strappa alcune penne dalla coda. La gallina schiamazza impaurita, ma Didi la rassicura. Con le penne della gallina Manuel costruisce uno strano arnese. – Pensi che con questo riusciremo a volare? – chiede Didi. – Cer to – dice Manuel. Manuel e Didi si lanciano giù da un mucchio di terra con il loro deltaplano di penne. Eccoli che volano. La gallina li guarda a becco aper to. E. Mose r, Manuel e Didi - Avventure d’estate , Einaudi Raga zzi

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S

MONTAGGIO

L eggi le parti evidenziate. Ti aiutano a scrivere le frasi chiave. Sul quaderno completa le frasi chiave per fare lo smontaggio.

1. Manuel vede… 2. Manuel dice a Didi che non riuscirà a… 3. Manuel… 4. Manuel con le… 5. Manuel e Didi… 6. Manuel e Didi…


4° STEP

LO SMONTAGGIO

LA CASA NEL TRONCO L eggi due volte il racconto.

I giorni e le notti ormai sono piuttosto freddi. Manuel e Didi cercano un caldo riparo. Trovano un tronco cavo: è adattissimo. Manuel e Didi si accomodano dentro la loro nuova casa. Però non riescono ancora a scaldarsi. – Ci occorre una bella stufa! – esclama Manuel. Allora si mettono a cercare una stufa ed ecco che incontrano una lepre. – Vieni con noi! – dice Manuel alla lepre. – Guarda, quella è la nostra casa! Ti va di vederla dentro? Siccome la casa le piace un sacco, la lepre decide di restare per la notte. Manuel e Didi si appoggiano alla calda pelliccia. Ah! È davvero molto meglio di una stufa! E. Mos er, Manuel e Didi - Avventure d’autunno , Einaudi Raga zzi

S

MONTAGGIO

L eggi le parti evidenziate. Ti aiutano a scrivere le frasi chiave. Sul quaderno completa le frasi chiave per fare lo smontaggio.

1. Manuel e Didi cercano… 2. Manuel e Didi non… 3. M anuel e Didi cercano… e… 4. Manuel dice alla lepre di… 5. La lepre… 6. Manuel e Didi si…. alla pelliccia che…

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e rc o rs o .

competenze Un premio per Ricciolina Leggi due volte il racconto.

Ricciolina Pungiunpo’ cerca un vestito per il gran Ballo in maschera. Idea! Si rotolerà ben bene sull’e rba coprendosi di margherite bianche e azzurre! La far falla Volinda la guarda diver tita e dice: – Brava Pungiunpo’! – e si appoggia sulla schiena di Ricciolina, così sembrerà che le siano spuntate le ali. Pungiunpo’ è così graziosa che al Ballo in maschera vince il primo premio. L’o rchestra Formicolì suona a tutto spiano. G . Ca v i e z e l, Storie piccine… aspettando la nanna , Mo ndo li bri

Colora in rosso la parentesi della sequenza che non è importante per capire la storia di Ricciolina. F ai lo smontaggio scrivendo una frase chiave per ciascuna sequenza importante.

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1.

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2.

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3.

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4.

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. o s r o cr e

Nino e Alì L eggi due volte il racconto.

Il pinguino Nino vuole fare un viaggetto in un posto caldo. Sale sulla sua barchetta e il vento lo spinge lontano dalla riva. Quando la barchetta arriva su una spiaggia c’è il sole e fa molto caldo. Nino cammina sulla sabbia e incontra il cammello Alì. Nino apre il suo zaino. Dentro ci sono un limone e un bel pezzo di ghiaccio. Il ghiaccio è freddo, molto freddo e trasparente. Con il ghiaccio e il limone i due amici si fanno due ghiaccioli e li mangiano contenti sotto una palma. L’o mbra della palma è davvero fresca. Altan, I viaggi del pinguino Nino , F ra n c o Co s i m o Pa n i n i

In questo racconto puoi individuare quattro sequenze importanti e due sequenze descrittive che non servono per capire la trama. Segna con parentesi colorate i “pezzi” del racconto che corrispondono alle quattro sequenze importanti. Fai lo smontaggio scrivendo una frase chiave per ciascuna sequenza.

1.

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2.

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3.

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4.

................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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Lavorare SUL TESTO

Ora che hai imparato a: leggere abbastanza bene; c omprendere ciò che hai letto; r iassumere... … puoi LAVORARE SU UN TESTO. Vogliamo provare?

IL PALAZZO DI DIAMANTE C’e ra una volta un re che voleva il palazzo più bello del mondo. – Non solo deve essere bello – disse ai muratori. – Deve essere il più prezioso del mondo. Altrimenti vi taglierò la testa. I muratori si misero al lavoro. Fecero un palazzo tutto di diamante. – Mirabellissimo! – disse il re, e vi entrò subito. Era davvero fatto tutto di diamante, anche il trono, anche il letto e persino il water.

184

Leggi più volte rispettando i segni di punteggiatura. Rileggi dando espressione alla lettura.


Ma quando andò in bagno a fare pipì si accorse che anche la por ta era trasparente (ovvio, era di diamanti!). Erano trasparenti anche le pareti. I sudditi si erano radunati intorno al palazzo e ridevano come matti. – Guardate il re che fa la pipì! Allora il re, tutto rosso per la vergogna, si fece fare una casa di mattoni.

SCRIVERE Sul quaderno scrivi quale può essere stato il pensiero del re quando ha sentito che tutti i suoi sudditi ridevano di lui.

G. Campe ll o, È inverno - Una storia al giorno , E d i z i o n i E L

COMPRENDERE Il palazzo è trasparente perché:

non ha por te. è tutto di diamante.

l a por ta del bagno è di diamante. è “mirabellissimo”.

Il protagonista:

s i accorge del proprio errore.

sì no

c erca rimedio al proprio errore.

sì no

tiene conto delle reazioni degli altri.

sì no

R

IASSUMERE

Le frasi chiave dello smontaggio non sono in ordine. Colora con colori diversi le parentesi che corrispondono alle sequenze. Poi numera le frasi chiave e colora il con gli stessi colori che hai usato per le parentesi.

Quando il re va a fare pipì tutti lo vedono. Il re fa costruire un palazzo di mattoni. Un re vuole un palazzo bello e prezioso. I muratori costruiscono un palazzo fatto tutto di diamanti.

185


Lavorare SUL TESTO

In queste pagine trovi un racconto abbastanza lungo. Non vi sono immagini che ti aiutano a comprendere “a colpo d’occhio” qual è l’argomento. Ti devi affidare alla lettura. Leggi il racconto tante volte quante ti servono per comprenderlo. Ti sarà chiesto poi di LAVORARE SUL TESTO.

nticipazione di lettura. Nel testo troverai alcune parole A incomplete, ma tu riuscirai ugualmente a leggerle.

CAPPUCCETTO LENTO C’e ra una volta una bambina così poco dinamica, che tutti la chiamavano Cappuccetto Lento. Un giorno, mentre inseguiva senza successo una lumaca che passava davanti a casa sua, la mamma la chiamò: – Cappuccetto Lento, vieni subito qui! – Arrivo! – rispose la bambina e si mise in marcia. Un’o ra dopo aveva già percorso quasi un metro, quando la mamma si stancò di aspettare e la venne a cercare. – Figlia mia, un po’ di sprint! – brontolò la povera donna. Poi le diede un cestino con una tor ta da por tare alla nonna nel bosco. – E mi raccomando, sbrigati, che la tor ta non deve stare troppo fuori dal frigo! La bambina rassicurò la mamma: sarebbe stata velocissima. Per cominciare prese una rincorsa di due centimetri e si slanciò in avanti. Cioè, a lei sembrò di slanciarsi in avanti. In realtà andava così piano, che al suo confronto la lancetta delle ore in un orol … . . . . . . . . . . . . . . . . . . . meccanico era una lepre. Un centim … . . . . . . . . . . . . . . . . . . . alla volta, la bambina riuscì a entrare nel bosco e ad arrivare fino a una radura piena di fiori chiusi.

186


Lavorare SUL TESTO – Oh, sono chiusi! – pigolò Cappuccetto Lento. I fio …................... erano chiusi perché ormai era calata la notte e, di solito, con il buio le marghe …........ . . . . . . . . . . . chiudono le corolle. La bambina si sedette scontenta sotto un albero, si arrotolò ben bene dentro la sua mantellina e si addormentò, pensando che era stata davvero sfor t … . . . . . . . . . . . . . . . . . . . In realtà aveva avuto una bella for tuna: un lupo l’aveva aspettata tutto il giorno nella radura per divorarla. Se n’e ra andato solo verso sera, stufo di aspettare! Il giorno dopo, Cappu … . . . . . . . . . . . . . . . .. . . ripar tì verso la casa della nonna. Giunse là dopo neanche una settimana e bussò alla por ta tutta contenta. La nonna l’accolse con un bel sorriso, che però si smor zò parecchio davanti alla tor ta ammuffita. Cappuccetto Lento restò una settimana a casa della nonna per riposarsi, dopo la corsa terribile che aveva fatto nel bosco. Ritornò a casa in auto, accompagnata da un cacciat …......... . . . . . . . . . . amico di sua nonna. E meno male, perché sennò, lenta com’e ra, avrebbe passato almeno un mesetto lì! S. Bordiglioni, La congiura dei Cappuccetti , E d i z i o n i E L

•Q uesto racconto ti è piaciuto di più o di meno della fiaba “classica” di Cappuccetto Rosso? Perché?

Quante volte hai letto il racconto? . . . . . ...........................................................

Su quali parole sei “inciampato/a”? Sottolineale. Sei riuscito/a a leggere in modo scorrevole?

sì no Sei riuscito/a a dare espressione alle parole pronunciate dalla mamma e da Cappuccetto Lento?

sì no

187


Lavorare SUL TESTO COMPRENDERE Quali tra questi elementi non sono citati nel racconto?

La radura è:

un luogo con il terreno duro e roccioso. una par te del bosco senza alberi. N el testo c’è scritto: “La bambina si sedette scontenta sotto un albero (…) pensando che era stata davvero sfortunata”. Perché Cappuccetto prova questi sentimenti?

P erché deve piegare la mantellina. Perché non può raccogliere i fiori. Perché non ha incontrato il lupo. Perché la casa della nonna è ancora lontana. La frase “al suo confronto la lancetta delle ore in un orologio meccanico era una lepre” vuol dire che quella lancetta dell’orologio sembra muoversi:

188

v elocemente. lentamente. a salti come una lepre. c on una manovella meccanica.

una grande caverna. un campo coltivato.

La torta è ammuffita perché:

nel bosco tutto ammuffisce. C appuccetto Lento impiega tanti giorni per por tarla alla nonna. C appuccetto Lento è rimasta una settimana dalla nonna. la mamma l’ha cucinata male. Qual è il lupo del racconto?

Che paura! Il cacciatore!

Ecco, la vedo!

Sento il rumore di un’automobile...

Mi sono proprio stufato!


R

Lavorare SUL TESTO IASSUMERE

Completa le frasi chiave.

• • • • • • • •

Cappuccetto Lento è una bambina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ............................................ La mamma le dà . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ............................................. Cappuccetto Lento riesce ad arrivare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ............................................. Nella radura i fiori sono . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .............................................. Cappuccetto Lento si ferma a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .............................................. Il lupo se ne . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ............................................. Cappuccetto Lento consegna alla . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .............................................. Il cacciatore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..............................................

SCRIVERE Questa è la storia di Cappuccetto Veloce. Osserva le immagini e scrivi la storia sul quaderno.

1

2

3

4

Sottolinea solo i nomi.

lumaca • giunse • bambina • velocissima • corolla • fiori • lento

189


ES

TATE

ESTATE : che strana questa stagione. ESTATE: Fine della scuola, inizio delle vacanze, fine delle vacanze, inizio della scuola!!

Madama Estate Madama Estate gira per il mondo e ritorna una volta all’anno, dopo aver percorso il mappamondo, per festeggiare il suo compleanno. Quando lei viene, io sono contento e ho sempre tanta voglia di giocare, nuoto nell’acqua, corro come il vento, e gioco con la sabbia in riva al mare. C. Clé m e n t , Storie per tutte le stagioni , Einaudi Ragazzi

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LE 4 STAGIONI di un RAMO di melo

ES

TATE

Estate È giugno. Le mele si sono fatte rotonde e il ramo sostiene il loro peso. Arriva il giorno più lungo dell’anno: il 21 giugno, solstizio d’e state. Arriva anche una luce strana: la prima grandinata. Ma per for tuna le mele non sono cadute. È luglio, fa molto caldo. L’aria è pesante, ha sete anche il melo. Le mele e gli uccellini sull’albero si fermeranno anche loro per una breve vacanza estiva? A . Cr aus az, Le 4 stagioni di un ramo di melo , L’ I p p o c a m p o

Non dimenticare il tuo albero! Vai a trovarlo qualche volta. Anche gli alberi soffrono, sai, se non vedono i loro amici.

191


Ecco l’ultima PAGINA! Ricordi?

UNO, DUE… CENTO GIORNI!!! lettura a p. 8

Insieme ai compagni e alle compagne, hai trascorso a scuola più di 100 giorni!

CHE COSA HAI IMPARATO CON

E

?

A leggere (meglioooooooo!) A comprendere (meglioooooooo!) A riassumere (meglioooooooo!)

Allora meriti…

TANTI GIORNI DI VACANZA!


IL

LETTURE 2

e LA

Responsabile editoriale: Mafalda Brancaccio Coordinamento redazionale: Nicoletta Baldini Redazione: Nicoletta Baldini, Camilla Di Majo, Nadia Negri Responsabile di produzione: Francesco Capitano Progetto grafico: I Nani Grafici Impaginazione: SKAKO di Veruska Formelli Illustrazioni: Tommaso Gianno, Maria Elena Gonano, Manuela Leporesi, Sara Torretta, Una Woods Copertina: Elisabetta Giovannini Ricerca iconografica: Nicoletta Baldini Referenze iconografiche: Shutterstock Stampa: T ecnostampa – Pigini Group Printing Division Loreto – Trevi 22.83.072.0 Per esigenze didattiche i testi sono stati quasi tutti ridotti e/o adattati. L’editore è a disposizione degli aventi diritto tutelati dalla legge per eventuali e non volute omissioni o errori di attribuzione. È assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di questa pubblicazione, così come la trasmissione sotto qualsiasi forma o con qualunque mezzo, senza l’autorizzazione della Casa Editrice. Produrre un testo scolastico comporta diversi e ripetuti controlli a ogni livello, soprattutto relativamente alla correttezza dei contenuti. Ciononostante, a pubblicazione avvenuta, è possibile che errori, refusi, imprecisioni permangano. Ce ne scusiamo fin da ora e vi saremo grati se vorrete segnalarceli al seguente indirizzo: redazione@elionline.com

Tutti i diritti riservati © 2022 La Spiga, Gruppo Editoriale ELi info@gruppoeli.it EquiLibri • Progetto Parità è un percorso intrapreso dal Gruppo Editoriale ELi, in collaborazione con l’Università di Macerata, per promuovere una cultura delle pari opportunità rispettosa delle differenze di genere, della multiculturalità e dell’inclusione. Si tratta di un progetto complesso e in continuo divenire, per questo ringraziamo anticipatamente il corpo docente e coloro che vorranno contribuire con i loro suggerimenti al fine di rendere i nostri testi liberi da pregiudizi e sempre più adeguati alla realtà.


IL

CODING DELLA DIDATTICA

METODO TESSITORE

e LA

CLASSE ISBN per l’adozione: 978-88-468-4257-2

/ / / / / /

L etture 2: 192 pagine R iflessione linguistica con Quaderno dei Miei Testi 2: 120 pagine M atematica con Quaderno operativo 2: 168 pagine S toria, Geografia, Scienze 2: 72 pagine Educazione Civica 2-3: 72 pagine Steam 2-3: 48 pagine

CLASSE

#altuofianco

ISBN per l’adozione: 978-88-468-4258-9

/ / / / / / /

L etture 3: 192 pagine T ipologie testuali e Mappe Mentali 3: 48 pagine R iflessione linguistica 3: 120 pagine Q uaderno dei Riassunti e dei Testi 3: 80 pagine M atematica 3: 192 pagine Storia, Geografia, S cienze 3: 240 pagine Quaderno delle Verifiche 3: 72 pagine

K IT DOCENTE comprensivo di guida alla programmazione, / KIT facilitati per alunni/e con BES e DSA e tutto il necessario per il corso.

L IBRO DIGITALE (scaricalo LIBRO scaricalo subito con il codice che trovi / all’interno della coper tina): tina volumi sfogliabili, esercizi interattivi, audiolibri, tracce audio, libro liquido, percorsi facilitati stampabili.

Benvenute e benvenuti al

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un allegro ambiente di apprendimento interattivo, che offre tanti oggetti digitali didattici sotto forma di gioco o attività. Bambine e Bambini si diver tiranno ad aiutare chef Alfredo: prepareranno insieme a lui tante “ricette” diver tenti, organizzeranno feste a tema, allestiranno grandi eventi per tante discipline scolastiche, nelle sale o all’aper to! Potranno così rinfor zare le abilità e verificare le competenze in tutte le materie attraverso le tante prove proposte in cucina, facendo ogni volta attenzione al guastafeste Splat , sempre in agguato!

o in nc TO lo I al TU R ) l t RA DP 78 de G .d, 19 to NE , I / is O . 3 27 vv PI c 6 ro M . 2, PR sp A rt D e si C (A .6, r A n

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lu ra V 4, I 2 vo ide o rt. A to ns mp A N l. U 2 es co ca 2 e .r. L 7Qu da ri 97 I s L A 25 è fuo /1 3 EL E 8-4 63 O 6 LL -4 RI 8 G -8 I L 97 8

www.gruppoeli.it

PREZZO MINISTERIALE

ISBN 978-88-468-4257-2


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