e r u t t e lin viaggio
GRAMMATICA in chiaro
Laura Allevi Marilena Cappelletti Alessandra De Gianni Angelo De Gianni Marta De Pascalis
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a m m gra
LIBRO DIGITALE
zip
MAPPE schemi tabelle per richiamare alla mente in modo rapido regole e particolarità della lingua italiana
e
Il piacere di apprendere
ESERCIZI DIGITALI MAPPE INTERATTIVE
Gruppo Editoriale ELi
e r u t t e lin viaggio Laura Allevi Marilena Cappelletti Alessandra De Gianni Angelo De Gianni Marta De Pascalis
GRAMMATICA in chiaro
45
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Il piacere di apprendere
Gruppo Editoriale ELi
Indice 4 Che cos’è GrammaZip (e come usarlo) L’ALBERO dell’ortografia
7 CeG 8 Il plurale di CIA e GIA/CE e GE 9 GN e NI 10 GL e LI 11 SC: suono dolce e duro 12 SCE e SCIE 13 SCIA 14 QUA, QUE, QUI e QUO 15 CQ 16 Parole capricciose 17 Le doppie 18 Le sillabe 19 L’accento 20 L’apostrofo 21 L’uso dell’H 22 La punteggiatura 24 La lettera maiuscola 25 Discorso diretto e indiretto
L’ALBERO DELLA comunicazionE
27 Elementi della comunicazione 28 Codici 29 Registri linguistici
L’ALBERO DEL lessico
31 32 33 34
Prefissi e suffissi Sinonimi Contrari Omonimi
L’ALBERO della morfologia
36 37 38 39 40 41 42 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59
Le parti del discorso L’articolo Particolarità degli articoli Il nome Il genere dei nomi Il numero dei nomi Tipologie dei nomi L’aggettivo Aggettivi qualificativi Gradi dell’aggettivo qualificativo Forme speciali Aggettivo sostantivato Aggettivi determinativi Aggettivi possessivi Aggettivi dimostrativi Aggettivi indefiniti Aggettivi numerali Aggettivi interrogativi ed esclamativi Analisi dell’aggettivo Il pronome Tipologie dei pronomi Pronomi personali
60 Pronomi relativi 61 Funzioni del CHE 62 Il verbo 63 Mappa del verbo 64 Le coniugazioni 65 Essere e avere 66 I modi del verbo 67 Indicativo 68 Congiuntivo 69 Condizionale 70 Imperativo 71 Infinito 72 Participio 73 Gerundio 74 Il genere del verbo 75 Forme del verbo 78 Dalla forma attiva alla forma passiva 79 Verbi servili 80 Verbi impersonali 82 Analisi del verbo 83 La preposizione 84 Preposizioni semplici e articolate 86 Preposizioni improprie e locuzioni prepositive 87 Preposizioni e ortografia 88 La congiunzione 89 Funzioni delle congiunzioni 90 Le interiezioni o esclamazioni 92 L’avverbio 93 Tipo di avverbio 94 La forma dell’avverbio 95 Gradi dell’avverbio
L’ALBERO DELLA SINTASSI
97 La frase 98 Elementi della frase 99 Il soggetto 100 Tipologie del soggetto 101 Il predicato 102 Il complemento oggetto o diretto 103 Attributo 104 Apposizione 105 Il complemento di luogo 106 Il complemento di tempo 107 Il complemento di specificazione 108 Il complemento di termine 109 Il complemento di mezzo 110 Il complemento di compagnia e di unione 111 Il complemento di modo 112 Il complemento di materia 113 Il complemento di causa 114 Il complemento di fine (o scopo) 115 Il complemento d’agente 116 Il complemento di causa efficiente 117 Tabella dei principali complementi indiretti 118 Il periodo 119 La proposizione principale 120 Proposizioni coordinate e subordinate
Che cos’è GrammaZip (e come usarlo) GrammaZip raccoglie le principali regole della grammatica italiana utilizzando un carattere ad alta leggibilità. Sarà uno strumento utile, che ti accompagnerà nel ripasso e nel rinforzo delle regole della lingua italiana! L’ALBERO DELLA SINTASSI
O L’ALBER o ic DEL less O SIGNIFICAT LETTERALE O E FIGURAT
PREDICATO NOMINALE E PREDICATO VERBALE
GENERICO SPECIFICO
PERIODO
OMONIMI
SINTAGMI
PREFISSI SUFFISSI
COMPLEMENTO OGGETTO
FRASE
SOGGETTO
CONTRARI
SINONIMI
APPOSIZIONE
LESSICO
30
Grazie alle MAPPE potrai facilmente ripassare o ricordare le principali regole grammaticali.
4
COMPLEMENTI INDIRETTI
ATTRIBUTO
SINTASSI
96
Nelle pagine introduttive troverai gli ALBERI delle cinque sezioni tematiche. •ORTOGRAFIA •COMPRENSIONE •LESSICO •MORFOLOGIA •SINTASSI
I box ATTENZIONE ti aiuteranno a ricordare meglio le eccezioni e alcune regole importanti.
I box RICORDA ti aiuteranno a fissare nella mente alcune particolarità, anche grazie a qualche strategia!
Le TABELLE e gli SCHEMI saranno strumenti utili per una rapida consultazione.
5
L’ALBERO DELL’ORTOGRAFIA SS LL TT GG MM BB
HO HAI HA HANNO
L’ UN’ DELL’ ALL’ SULL’
mar-tel-lo
CA CO CU GA GO GU
caffè Perù virtù città studierò
GN NI
SCE SCI SCHE SCHI
ORTOGRAFIA
6
CHE CHI GHE GHI
: , ; ! ?
GLI LI CU QU CQU CE CI GE GI
L’ALBERO DELL’ORTOGRAFIA
CeG Le lettere C e G hanno un suono dolce
duro
davanti
davanti
alle vocali e•i cestino gelato ciliegia vigile
alle vocali a•o•u cane gatto baco spago culla guscio
alla lettera h oche chiavi gheriglio maghi
a un’altra consonante crosta magro bocca globo
7
L’ALBERO DELL’ORTOGRAFIA
IL PLURALE di
CIA e GIA
Le parole che, al singolare, terminano in -CIA e -GIA
se prima della sillaba -CIA • -GIA hanno una vocale, mantengono la I e hanno il plurale in -CIE • -GIE camicia bugia
se prima della sillaba -CIA • -GIA hanno una consonante, perdono la I e hanno il plurale in -CE • -GE
camicie bugie
lancia frangia
lance frange
CE e GE Di solito, all’interno di una parola, le sillabe CE e GE non vogliono la I. pancetta, ingenuo, sincero, sorgente, docente, angelo…
!
RICORDATI DELLE ECCEZIONI! •p asticciere, cieco, cielo, specie, crociera, arciere, società, superficie, sufficienza, insufficienza, inefficienza, deficienza… ATTENZIONE • effigie, igiene, igienico, igienista, formaggiera, raggiera…
8
L’ALBERO DELL’ORTOGRAFIA
GN E NI Il digramma GN è sempre seguito da una sola vocale. cicogna, pugnale, castagne, cigno, magnolia, gnu…
* RICORDA
Il diagramma GN non vuole mai la I.
!
RICORDATI DELLE ECCEZIONI! • compagnia • alcune voci dei verbi “disegnare”, “sognare”, “consegnare”: noi disegniamo, che noi disegniamo, ATTENZIONE che voi disegniate, noi sogniamo… noi consegniamo…
In alcune parole il suono GN è sostituito da NI. genio, giardiniere, colonia, geranio, matrimonio, niente, macedonia, riunione, condominio, straniero…
* RICORDA
Si scrivono con NI alcuni nomi propri. Daniele, Sonia, Germania, Polonia… Ma altri si scrivono con GN. Ignazio, Agnese, Spagna…
9
L’ALBERO DELL’ORTOGRAFIA
GL e LI Il gruppo GL ha un suono duro
dolce
quando è seguito dalle vocali A • E • O • U gladiolo, glutine, gloria, inglese… ma anche glicine, negligente…
quando è seguito dalla vocale I famiglia, bavaglia, figlio, coniglio, luglio, foglie, bottiglia…
!
Il suono LI va usato al posto di GLI: • a inizio di parola: lievito, liana, lieto… • quando la L è doppia: allievo, sollievo… ATTENZIONE • i n alcune parole: alieno, aliante, veliero, cavaliere, candeliere, ciliegia, petrolio, milione, dalia, vigilia, domicilio…
* RICORDA
10
Si scrivono con LI alcuni nomi propri. Attilio, Giulio, Sicilia, Emilia, Cecilia… Ma altri si scrivono con GLI. Gigliola, Guglielmo, Puglia, Cagliari…
L’ALBERO DELL’ORTOGRAFIA
SC:
suono dolce e duro
Il gruppo consonantico SC ha suono dolce quando è davanti alle vocali E • I. SCE
SCI
scelta, pesce, ascella, ascesa, crescere, miscela, scelta, sceriffo, scettro, vascello, ruscello, fuscello, mascella…
nascita, scivolo, scialle, sciocco, sciroppo, sciupare, sciabola, scimmia, sciarpa, sciame, sciolto, pesciolino…
Il gruppo consonantico SC ha suono duro quando è davanti alle vocali A • O • U. SCA
SCO
SCU
scatola, burrasca, scatto, scaldare, scarica, scarpa, scavare, tasca, scarabeo…
scoglio, bosco, scontro, scopa, scotto, scovolino, scovare, casco, scoiattolo…
scudo, scuse, scuce, scusami…
Il gruppo consonantico SC ha suono duro quando è davanti alla lettera H. SCHE
scherzo, scheda, schema, schedario, schedina, maschera, scheggia, scheletro…
SCHI
schiarire, taschino, schiena, schiattare, schifare, schiodare, schivare, maschio, schizzinoso, schivo, vischio…
Il gruppo consonantico SC ha suono duro quando è davanti alle consonanti. scrivania, scrittoio, scrittore, descrizione, scriba…
11
L’ALBERO DELL’ORTOGRAFIA
SCE e SCIE Il suono SCE si scrive sempre senza la I. nascere, conoscenza, scelta, ruscello, scettro…
* RICORDA
Fanno eccezione: SCIENZA E I SUOI DERIVATI SÌ
scienza scienziato scientifico fantascienza
NO
scenza scenziato scentifico fantascenza
COSCIENZA E I SUOI DERIVATI SÌ
incoscienza coscienzioso cosciente incosciente SÌ
USCIERE
12
NO
incoscenza coscenzioso coscente incoscente NO
USCERE
L’ALBERO DELL’ORTOGRAFIA
SCIA Le parole che finiscono in -SCIA al plurale non vogliono la I. SINGOLARE
fascia biscia ascia coscia galoscia angoscia liscia
PLURALE SÌ
fasce bisce asce cosce galosce angosce lisce
PLURALE NO
fascie biscie ascie coscie galoscie angoscie liscie
! ATTENZIONE ALL’ECCEZIONE!
La parola scia al plurale diventa scie.
I verbi che terminano in -SCIARE perdono la I al futuro presente e al condizionale presente. Infinito presente lasciare
Tempo futuro lascerò lascerai lascerà lasceremo lascerete lasceranno
Tempo condizionale lascerei lasceresti lascerebbe lasceremmo lascereste lascerebbero
rovesciare
rovescerò rovescerai rovescerà rovesceremo rovescerete rovesceranno
rovescerei rovesceresti rovescerebbe rovesceremmo rovescereste rovescerebbero 13
L’ALBERO DELL’ORTOGRAFIA
QUA, QUE, QUI
e
QUO
La Q è una consonante speciale: non la troviamo mai da sola, è sempre seguita dalla U e da una delle altre vocali A • E • I • O.
QU QUA
quaderno quadro quattordici quattro quanto qualunque qualità quadrante quarzo equatore
* RICORDA
14
QUE
questionario questo quello questione quesito questura liquefatto questore cinque ovunque
La consonante Q raddoppia solo in un caso. soqquadro
QUI
aquila quiz equinozio equino equilatero liquido equipaggio equivoco quiete quindici
!
QUO
quoziente equo liquore obliquo quotidiano sequoia ventriloquo quotato iniquo quota
I suoni QUI, QUO, QUA e QUE sono sillabe, perciò non devi mai ATTENZIONE dividerle.
L’ALBERO DELL’ORTOGRAFIA
CQ Nelle parole in cui il suono Q è rafforzato, invece di raddoppiare la lettera si mette la C davanti alla Q. acquisire, acquistare, acquietare, piacque (piacere), nacque (nascere), giacque (giacere), tacque (tacere), dispiacque (dispiacere), compiacque (compiacere)… Tutte queste parole sono verbi.
! ATTENZIONE
Si scrivono con CQ i nomi che appartengono alla famiglia di acqua. Alcuni sono derivati, altri sono composti. NOMI DERIVATI
acquaio acquario risciacquo acquazzone acquerugiola
subacqueo acquitrino acquerello acquolina acquedotto
NOMI COMPOSTI
acquamarina acquavite acquasantiera acquasanta acquaforte acquaragia acquedotto
Anche alcuni aggettivi che derivano dalla parola acqua si scrivono con CQ. acquoso, acquifero, acqueo, acquatico…
* RICORDA
Nella divisione in sillabe devi sempre separare la C dalla Q. 15
L’ALBERO DELL’ORTOGRAFIA
parole capricciose Alcune parole si definiscono “capricciose” perché non seguono la regola QU + vocale, ma si scrivono con CU + vocale. NOMI
cuore batticuore circuito rubacuori cuoco cuoio scuola prescuola doposcuola
* RICORDA
16
AGGETTIVI
arcuato vacuo innocuo cospicuo promiscuo
Il suono CU raddoppia solo in un caso. taccuino
VERBI
percuotere rincuorare scuoiare cuocere scuocere riscuotere evacuare
!
Puoi consultare sempre il dizionario se hai dubbi su come scrivere ATTENZIONE queste parole.
L’ALBERO DELL’ORTOGRAFIA
le
DOPPIE
In alcune parole il suono delle consonanti è più forte. Questo rafforzamento corrisponde nella scrittura a un raddoppiamento della consonante che, quindi, viene scritta due volte. terra, colla, mattone, pallone, cappello, cassetta, attaccapanni, carrozzella PER NON SBAGLIARE
La lettera B non raddoppia mai davanti a -ILE. invisibile, abile, potabile, mobile… La lettera G non raddoppia mai davanti a -IONE. stagione, prigione, regione… La lettera Z non raddoppia mai nei gruppi -ZIA -ZIO -ZIE. negoziante, spazio, notizie…
!
Le parole che derivano da altre che contengono ZZ non raddoppiano. tappezzare tappezziere pazzia pazzo ATTENZIONE ALLE ECCEZIONI! corazza corazziere
* RICORDA
Alcune parole, quando si uniscono per formarne una nuova, raddoppiano la consonante con cui inizia la seconda parola. su porre supporre sopra tutto soprattutto cosiddetto né meno nemmeno così detto frattempo o vero ovvero fra tempo sebbene da prima dapprima se bene e come eccome là su lassù 17
L’ALBERO DELL’ORTOGRAFIA
le
SILLABE
Le sillabe sono gruppi di lettere che si pronunciano insieme e contengono sempre una vocale. Le parole possono essere: monosillabe (formate da una sillaba) bisillabe (formate da due sillabe) trisillabe (formate da tre sillabe) quadrisillabe (formate da quattro sillabe) plurisillabe (formate da più sillabe)
no, sì, tre pa-ne, mo-to, can-to ma-ti-ta, ca-pan-na, pol-ve-re e-le-fan-te, ac-que-rel-li, pa-net-to-ne cal-co-la-tri-ce, ip-po-po-ta-mo, ab-bi-glia-men-to
Se devi dividere una parola in sillabe, per esempio per andare a capo, ricordati che: • l e doppie si dividono sempre, anche il gruppo CQ. pal-la, ca-pel-li, ac-quaz-zo-ne • l a S seguita da una o più consonanti non si divide mai da esse.
bo-sco, po-sti-no, na-stro • l a vocale a inizio di parola seguita da una sola consonante forma
una sillaba. a-mi-co, u-va, o-ro-lo-gio • i gruppi GN, GL, GR, TR, DR, BR, PR, FR, STR, CH, GH non si dividono.
bru-co, stra-da, gno-mo, o-che • l e lettere L, M, N, R si dividono dalla consonante che segue.
pal-ma, for-ti-no, an-tro • i gruppi di vocali che si pronunciano separatamente (iato) si dividono.
ma-e-stra, po-e-ta, te-a-tro • i gruppi di vocali che si pronunciano insieme (dittonghi e trittonghi)
non si dividono. piu-mi-no, pie-ga, fiu-me 18
L’ALBERO DELL’ORTOGRAFIA
l’ACCENTO L’accento tonico è il segno grafico che indica la sillaba su cui cade con più forza la voce. Metti sempre l’accento: •q uando cade sull’ultima sillaba. città, martedì, caffè, onestà, virtù, papà, falò •s u alcuni monosillabi. più, può, ciò, già, giù •s ui composti di tre, re, blu, su. trentatré, viceré, rossoblù, lassù •s u alcuni monosillabi, per distinguerli da altri che hanno diverso significato e funzione. e = congiunzione è = verbo essere di = preposizione semplice dì = nome (giorno) da = preposizione semplice dà = verbo dare la = articolo determinativo là = avverbio di luogo li = pronome lì = avverbio di luogo se = congiunzione sé = pronome personale si = particella pronominale sì = affermazione ne = particella pronominale né = congiunzione te = pronome tè = nome (bevanda)
* RICORDA
L’accento tonico può cadere anche sulla terzultima sillaba (tàvolo) o sulla penultima sillaba (candèla). In questi casi non è obbligatorio scriverlo.
19
L’ALBERO DELL’ORTOGRAFIA
l’Apostrofo L’apostrofo ( ’ ) è il segno grafico che indica la caduta (o elisione) della vocale finale di una parola davanti a un’altra parola che inizia con una vocale. Metti sempre l’apostrofo: •c on gli articoli LO, LA, UNA. l’indiano, l’auto, un’orsa •c on le preposizioni articolate composte con LO e LA. nell’orto, dell’uomo, all’entrata, sull’auto •c on gli aggettivi quello/a, questo/a, bello/a, santo/a. quell’albergo, quest’idea, bell’abito, sant’Antonio •c on gli aggettivi buona, alcuna, ciascuna, nessuna. buon’amica, ciascun’alunna, nessun’altra •c on i pronomi MI, TI, CI, SI, VI, NE. m’è capitato un guaio, che cosa t’è successo? •c on la particella CI davanti al verbo essere. c’è, c’era, c’erano
* RICORDA
La caduta di una vocale o della sillaba finale di una parola si chiama troncamento e non vuole mai l’apostrofo. Si troncano: • l’articolo uno (un orso) •g li aggettivi maschili bello, grande, buono, santo, alcuno, ciascuno, nessuno (buon cuore, san Francesco, ciascun libro) • le parole tale e quale (tal era, qual è) • i nomi signore, professore, dottore… seguiti dal nome proprio (il signor Mario, il dottor Molteni)
! ATTENZIONE
20
Si scrivono con l’apostrofo (non con l’accento!) anche alcuni troncamenti. dai da’ dici di’ un poco un po’ fa’ stai sta’ vai va’ fai
L’ALBERO DELL’ORTOGRAFIA
L’USO DELL’H La lettera H è detta “muta”, perché non ha suono e non si pronuncia. Viene usata solo come segno grafico: • con C e G per produrre il suono duro con le vocali E e I •p er distinguere le forme del verbo avere (ho, hai, ha, hanno) da parole che si pronunciano allo stesso modo (o, ai, a, anno) HO O HAI AI HA A HANNO ANNO
indicativo, presente, 1a pers., sing. alternativa tra due scelte indicativo, presente, 2a pers., sing. preposizione articolata (A+I) indicativo, presente, 3a pers., sing. preposizione semplice indicativo, presente, 3a pers., plur. nome comune, indica una frazione temporale
Ho una sorella. Inglese o francese. Hai telefonato a Lucia? Vado ai giardini. Ha l’auto nuova. Vado a scuola. Hanno superato l’esame. Una volta all’anno faccio un viaggio.
• nelle interiezioni esclamative: ah, ahi, ehi, oh, uh, deh… • i n alcune parole latine o straniere compare come lettera iniziale
Noi siamo discendenti dell’homo sapiens. Ho soggiornato all’hotel Miralago. Mia cugina Aurora fa la hostess.
21
L’ALBERO DELL’ORTOGRAFIA
la
punteggiatura
La punteggiatura serve a regolare la lettura delle parole e delle frasi, in modo da riprodurre l’intonazione espressiva del parlato. È caratterizzata da un ricco sistema di segni.
SEGNI
.
,
punto fermo
virgola
:
punto e virgola
due punti
…
!
?
punto esclamativo
punto interrogativo
–
* RICORDA
puntini di ospensione
“”
lineetta
22
;
‘’
«»
virgolette alte virgolette basse
L’uso della punteggiatura ha poche regole fondamentali, che vanno rispettate; per il resto è un fatto soggettivo e personale: si può dire che dipenda dallo stile di ognuno di noi.
L’ALBERO DELL’ORTOGRAFIA
A ogni segno corrisponde un uso preciso. SEGNO
USO
punto fermo virgola
. ,
due punti
:
punto e virgola punto interrogativo punto esclamativo puntini di sospensione lineetta
; ? ! …
virgolette alte
virgolette basse
al termine della frase • per separare elementi di un elenco • per separare una frase dall’altra • per isolare un inciso • per introdurre un elenco • prima di una spiegazione • prima del discorso diretto per fare una pausa all’interno del discorso al termine di una domanda per concludere le esclamazioni per lasciare un discorso in sospeso
–
• per isolare un inciso • prima dei discorsi diretti
“” ‘’
• per dare risalto a un nome
«»
o a espressioni particolari •p er evidenziare una citazione, cioè una frase tratta da un altro libro per racchiudere un discorso diretto
!
Non mettere la virgola: • tra soggetto e predicato • tra predicato e complemento oggetto •d avanti a né, o, oppure, se usati ATTENZIONE in un elenco
23
L’ALBERO DELL’ORTOGRAFIA
la lettera
MAIUSCOLA
Le lettere dell’alfabeto possono essere scritte in caratteri minuscoli o MAIUSCOLI. La lettera maiuscola è obbligatoria: •a ll’inizio di un testo. C’era una volta… Quella mattina… •a ll’inizio di una frase Mio zio è molto simpatico. •d opo il punto fermo, il punto esclamativo, il punto interrogativo. Luigi ride. Lola piange. Che sonno! Sono stanco! Nevicherà? Io spero di sì! •d opo i due punti e le virgolette nel discorso diretto. La mamma dice: “Prendi la merenda!” •n ei nomi propri, anche geografici. Carla, il cane Toby, Milano, il Lazio, Tamigi, Giotto… •n ei nomi delle festività. Natale, Capodanno, Ferragosto… •n ei nomi dei popoli antichi. Romani, Micenei, Babilonesi… •n ei nomi mare, lago, oceano se accompagnati dal nome proprio. Mare Mediterraneo, Oceano Indiano, Lago di Garda… • i n nomi che indicano zone geopolitiche (non quando sono punti cardinali). il Nord, il Sud, l’Est, l’Ovest, il Mezzogiorno, l’Oriente, l’Occidente… •n ei titoli dei libri, dei film, delle canzoni, dei giornali, delle opere artistiche. Il giardino segreto, Il Corriere della Sera…
24
L’ALBERO DELL’ORTOGRAFIA
DISCORSO
DIRETTO
E
INDIRETTO
Il discorso diretto e il discorso indiretto sono modi diversi per riportare le parole pronunciate da qualcuno. Ehi, vuoi venire al parco sabato?
Luca chiede: “Ehi, vuoi venire al parco sabato?”. Laila risponde: “Certo, ci vediamo alle 16!”. Luca chiede: – Ehi, vuoi venire al parco sabato? Laila risponde: – Certo, ci vediamo alle 16! Luca chiede: «Ehi, vuoi venire al parco sabato?». Laila risponde: «Certo, ci vediamo alle 16!».
Certo, ci vediamo alle 16!
Luca chiede a Laila se vuole andare al parco sabato. Lei risponde di sì e che si vedranno alle 16.
il discorso INDIRETTO riporta le parole di chi parla facendole riferire da qualcun altro, che le riformula
il discorso DIRETTO riporta direttamente le parole di chi parla, esattamente come sono state pronunciate 25
L’ALBERO DELLA comunicazionE
CODICE
CANALE
REGISTRO MESSAGGIO
EMITTENTE
DESTINATARIO
COMUNICAZIONE
26
L’ALBERO della comunicazionE
elementi della comunicazione Gli elementi della comunicazione sono
il messaggio
il destinatario
ciò che si vuole comunicare, il contenuto della comunicazione
colui/colei che riceve il messaggio
l’emittente colui/colei che manda il messaggio
Il mezzo che porta il messaggio dall’emittente al destinatario si chiama canale. Sono canali: la televisione, la radio, il telefono, il cellulare, il giornale, le riviste, l’aria…
27
L’ALBERO della comunicazione
codici Ci sono diversi sistemi per comunicare, cioè diversi linguaggi o codici per trasmettere, far passare una comunicazione dall’emittente al destinatario.
Il codice può essere scritto fatto di parole scritte verbale
orale fatto di parole pronunciate
sonoro fatto di suoni
visivo fatto di immagini e simboli
gestuale fatto di gesti o espressioni
28
!
Perché il messaggio “comunichi” è importante che emittente ATTENZIONE e destinatario conoscano entrambi il codice utilizzato.
L’ALBERO della comunicazionE
registri linguistici Un messaggio può essere comunicato in diversi modi, a seconda della situazione e del destinatario. Queste diverse modalità di comunicazione si definiscono registri linguistici.
Il registro linguistico può essere
formale
informale
si utilizza con persone che non si conoscono, con le quali non si è in confidenza: insegnanti, adulti, nelle comunicazioni ufficiali…
si utilizza con persone che si conoscono bene: familiari, amici…
è il registro del tu è il registro del lei, del voi
Gentilissimo Sindaco, le scrivo per farle presente che noi bambini non abbiamo un campo per giocare a calcio. Le chiedo, se possibile, di sistemare il prato in via…
Che ne pensi di un campetto da calcio qui?
Sai che sballo per noi!
29
L’ALBERO DEL lessico SIGNIFICATO LETTERALE E FIGURATO GENERICO SPECIFICO
OMONIMI
SINONIMI
PREFISSI SUFFISSI
LESSICO
30
CONTRARI
L’ALBERO DEL lessico
prefissi
e
suffissi
I prefissi sono particelle che si aggiungono alle parole prima della radice e che ne modificano forma e significato. s- garbo sub- acqueo in- verosimile stra- parlare anti- aereo pre- visione
sgarbo subacqueo inverosimile straparlare antiaereo previsione
I suffissi sono particelle che si aggiungono alle parole dopo la radice e che ne modificano forma e significato. paur -oso giardin -iere mugg -ito dent -ista mar -ino trasport -abile
pauroso giardiniere muggito dentista marino trasportabile
!
La radice è la parte invariabile della parola e ne indica il significato. bambin- a bambina educat- o ATTENZIONE educato parl- eranno parleranno
31
L’ALBERO DEL lessico
sinonimi I sinonimi sono parole che, pur essendo diverse nella forma, hanno lo stesso significato o un significato simile. Possono avere dei sinonimi: I NOMI GLI AGGETTIVI I VERBI GLI AVVERBI
casa abitazione, dimora, residenza vestito abito, indumento, capo ampia larga, grande, vasta simpatico espansivo, estroverso, cordiale dare donare, offrire, dispensare fare realizzare, preparare, costruire molto tanto, parecchio, assai adagio lentamente, piano, gradualmente
* RICORDA
32
Usare i sinonimi permette di non fare ripetizioni nei testi scritti, diversificando il linguaggio in base alle sfumature di significato.
L’ALBERO DEL lessico
CONTRARI I contrari sono parole che hanno significati opposti. Possono avere dei contrari: I NOMI GLI AGGETTIVI I VERBI GLI AVVERBI
* RICORDA
luce silenzio giusto felice partire salire lentamente lontano
buio rumore sbagliato triste tornare scendere velocemente vicino
In alcuni casi i contrari si formano con i prefissi. in- sicurezza insicurezza im- probabile improbabile dis- approvare disapprovare s- fortunatamente sfortunatamente
33
L’ALBERO DEL lessico
OMONIMI Gli omonimi sono parole uguali nella forma, ma che hanno significati diversi. Per capire il significato degli omonimi è necessario considerare sempre la frase in cui sono inseriti. Oggi alle tre ho lezione di piano. piano = strumento musicale Camminiamo piano, per non calpestare i fiori. piano = avverbio di modo Amo leggere i racconti gialli. amo = voce del verbo amare Hai messo l’amo sulla lenza? amo = ago ricurvo per pescare La zia ha preparato il riso con i piselli. riso = cereale Ho riso fino alle lacrime. riso = voce del verbo ridere
* RICORDA
34
Si dicono “omonimi” anche persone, animali o luoghi che abbiano lo stesso nome proprio oppure racconti e film che abbiano lo stesso titolo. Il film “Harry Potter e la pietra filosofale” è tratto dall’omonimo libro.
L’ALBERO della morfologia
PREPOSIZIONI
PRONOME AGGETTIVO
CONGIUNZIONI AVVERBI
NOME
VERBO ESCLAMAZIONI
ARTICOLO
VARIABILI
INVARIABILI
PAROLE
MORFOLOGIA
35
L’ALBERO DELla morfologia
le PARTI del
discorso
Le parole della lingua italiana sono suddivise in
PARTI VARIABILI
PARTI INVARIABILI
• articolo • nome • aggettivo • pronome • verbo
• avverbio • preposizione • congiunzione • esclamazione
cambiano di: • genere • numero • modo • tempo
non si modificano e presentano una sola forma
Il ragazzo cammina velocemente per la strada deserta. Le ragazze camminavano velocemente per le strade deserte.
36
L’ALBERO DELla morfologia
l’ARTICOLO L’articolo è la parte variabile del discorso che precede e precisa il nome. Si trova sempre davanti al nome e con lui concorda nel genere e nel numero.
L’articolo si classifica in
DETERMINATIVO
il
lo
la
INDETERMINATIVO
un
PARTITIVO
del della dello dei delle degli
uno
i
una
gli
le
un’
37
L’ALBERO DELla morfologia
PARTICOLARITà DEGLI
ARTICOLI
Gli articoli partitivi del, della, dello, dei, delle e degli sono anche preposizioni articolate. Se sono articoli partitivi, puoi sostituirli con alcuni, un po’… Matteo vuole della cioccolata. Matteo vuole un po’ di cioccolata. Simona ha visto degli amici. Simona ha visto alcuni amici.
L’articolo determinativo trasforma in nome qualunque parte del discorso. Il giallo è un colore caldo. Non capisco il perché del tuo rimprovero.
Gli articoli lo, la, le, gli sono anche pronomi. Aspetto il treno, ma non lo vedo arrivare. articolo
nome
pronome
verbo
* RICORDA
Quando sono articoli vengono sempre prima del nome.
Gli articoli indeterminativi hanno solo il singolare; per fare il plurale, si usano i partitivi. Il nonno mangia un panino. Il nonno mangia dei panini.
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L’ALBERO DELla morfologia
IL
NOME
Il nome è la parte variabile del discorso che permette di denominare cose, persone, animali, idee, concetti, stati d’animo e azioni.
Il nome si classifica per
FORMA
genere
TIPOLOGIA
numero
maschile
singolare
femminile
plurale
STRUTTURA
comune
primitivo
proprio
derivato
concreto
alterato
astratto
composto
individuale collettivo
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L’ALBERO DELla morfologia
IL
GENERE DEI NOMI
I nomi si distinguono anche in base al genere. MASCHILE
FEMMINILE
INDIPENDENTE
PROMISCUO
COMUNE
nomi che indicano una persona o un animale maschio nomi che indicano una persona o un animale femmina nomi che hanno forme diverse per il maschile e per il femminile nomi che hanno una sola forma, sia per il maschile che per il femminile nomi che hanno la stessa forma, sia per il maschile che per il femminile
!
il postino il cane la dottoressa la pecora il padre • la madre il fratello • la sorella il gorilla maschio il gorilla femmina la volpe maschio la volpe femmina il pianista • la pianista il pediatra • la pediatra
I nomi di cosa sono solo maschili (il tavolo) o femminili ATTENZIONE (la sedia).
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L’ALBERO DELla morfologia
IL
NUMERO DEI NOMI
I nomi si possono distinguere in base al numero. VARIABILI
INVARIABILI
DIFETTIVI
SOVRABBONDANTI
!
nomi che hanno sia il singolare sia il plurale nomi che hanno un’unica forma per il singolare e per il plurale nomi che hanno solo il singolare o solo il plurale
il quadro, i quadri la lepre, le lepri lo zio, gli zii la città, le città il film, i film il lunedì, i lunedì
nomi che hanno due forme di plurale
Alcuni nomi hanno il singolare maschile e il plurale femminile. il centinaio, le centinaia ATTENZIONE l’uovo, le uova
il latte il coraggio le forbici gli occhiali il corno i corni, le corna i muri, le mura il muro gli ossi, le ossa l’osso
* RICORDA
Alcuni nomi hanno il plurale irregolare rispetto alla forma singolare. l’uomo, gli uomini il tempio, i templi il dio, gli dèi
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L’ALBERO DELla morfologia
TIPOLOGIE DEI NOMI I nomi si possono distinguere in base alle tipologie. COMUNE PROPRIO
CONCRETO
ASTRATTO
INDIVIDUALE COLLETTIVO
indica persone, animali, cose in modo generico indica persone, animali, cose in modo specifico
il dottore, il gatto, la città Carlo, Argo, Milano
indica persone, animali, cose che esistono nella realtà e che possiamo percepire con i cinque sensi indica idee, concetti, sentimenti che non possiamo percepire con i cinque sensi
la maestra, la rondine, il mare
indica una sola persona, un solo animale, una sola cosa indica un insieme di persone, animali, cose della stessa categoria
la nonna, il leone, il libro la squadra, il branco, la biblioteca
* RICORDA
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il coraggio, la tristezza, la libertà
Il nome collettivo indica tanti elementi anche al singolare. il gregge (= tante pecore)
L’ALBERO DELla morfologia
I nomi si possono distinguere in base alla struttura. PRIMITIVO
DERIVATO
ALTERATO
è un nome formato solo da radice e desinenza e non deriva da nessun altro nome è un nome che deriva da un nome primitivo ed è formato, oltre che da radice e desinenza, anche da un suffisso
è un nome che, con l’aggiunta di un suffisso, assume un significato alterato rispetto al nome primitivo
mar-e cavall-o tavol-o latt-eri-a pan-ettier-e scarp-ier-a
quaderno quadernetto = alterato vezzeggiativo quadernino = alterato diminutivo quadernone = alterato accrescitivo quadernaccio = alterato dispregiativo
!
RICORDATI DEI FALSI ALTERATI! • un lampone non è un grosso lampo • un pulcino non è una piccola pulce ATTENZIONE • una focaccia non è una brutta foca • un mulino non è un piccolo mulo
* RICORDA
Non tutti i nomi hanno tutti gli alterati. 43
L’ALBERO DELla morfologia
COMPOSTO
è un nome formato dall’unione di più parole
cassaforte nome + aggettivo sempreverde avverbio + aggettivo pescecane nome + nome saliscendi verbo + verbo passaporto verbo + nome mezzanotte aggettivo + nome dormiveglia verbo + verbo buttafuori verbo + avverbio soprammobile preposizione + nome messinscena verbo + preposizione + nome
!
OCCHIO AL PLURALE! • S e composto da nome + aggettivo, modifica le desinenze di entrambi. cassaforte casseforti ATTENZIONE terrecotte terracotta • Se composto da nome + nome, modifica la desinenza del secondo nome. arcobaleno arcobaleni cavolfiore cavolfiori • Attenzione al plurale delle parole composte con capo, di norma si modifica solo la desinenza finale. capogiro capogiri capoluogo capoluoghi • Se capo è riferito a una persona, si modifica solo la desinenza di questa parola. capoclasse capiclasse capotreno capitreno
44
* RICORDA
In caso di dubbi, consulta il dizionario.
L’ALBERO DELla morfologia
l’AGGETTIVO L’aggettivo è la parte variabile del discorso che accompagna il nome e ne indica una caratteristica.
hanno lo stesso genere e lo stesso numero del nome che accompagnano nel giardino sorgeva una casa disabitata (genere: femminile numero: singolare)
Gli aggettivi
possono trovarsi prima o dopo il nome che accompagnano è una magnifica giornata (prima del nome) è una persona gentile (dopo il nome)
si classificano in QUALIFICATIVI
DETERMINATIVI
indicano le qualità del nome a cui si riferiscono
indicano in modo specifico alcuni aspetti del nome a cui si riferiscono
* RICORDA
Alcuni aggettivi qualificativi hanno una sola forma per il maschile e per il femminile. intelligente, felice, gentile, facile… 45
L’ALBERO DELla morfologia
aggettivi
qualificativi
Gli aggettivi qualificativi si classificano in base alla struttura e possono essere
PRIMITIVI
DERIVATI
ALTERATI
COMPOSTI
sicuro
si ottengono modificando il primitivo insicuro
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derivano da: • un nome sole solare • un verbo amare amabile
derivano dal primitivo, non ne modificano il significato ma danno sfumature
diminuitivi
accrescitivi
piccolino
curiosone
sono formati dall’unione di due aggettivi agrodolce, bianconero
vezzeggiativi
dispregiativi
palliduccio
furbastro
L’ALBERO DELla morfologia
gradi dell’aggettivo
qualificativo
L’aggettivo qualificativo può esprimere il grado della qualità descritta oppure fare un confronto. GRADO POSITIVO GRADO COMPARATIVO
esprime una qualità senza fare confronti • di maggioranza esprime un confronto • di minoranza • di uguaglianza
GRADO SUPERLATIVO
esprime una qualità al massimo o al minimo grado
•a ssoluto
(massimo o minimo grado senza confronto) • r elativo (massimo o minimo grado nel confronto con un gruppo)
Alice è simpatica. Alice è più simpatica di Giulia. Alice è meno simpatica di Sara. Alice è simpatica come Lucia. Alice è simpaticissima.
Alice è la più simpatica fra le mie amiche.
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L’ALBERO DELla morfologia
forme
SPECIALI
Alcuni aggettivi hanno forme speciali di comparativo e di superlativo. COMPARATIVO DI MAGGIORANZA
alto basso grande piccolo buono cattivo
forma normale più alto più basso più grande più piccolo più buono più cattivo
* RICORDA
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forma speciale superiore inferiore maggiore minore migliore peggiore
SUPERLATIVO ASSOLUTO
forma normale altissimo bassissimo grandissimo piccolissimo buonissimo cattivissimo
forma speciale sommo infimo massimo minimo ottimo pessimo
Le forme maggiore, minore, migliore, peggiore, superiore, inferiore sono già di grado comparativo, quindi NON possono essere scritti insieme a più o meno. NO Il mio impegno è più maggiore del tuo. SÌ Il mio impegno è maggiore del tuo.
L’ALBERO DELla morfologia
aggettivo
sostantivATO
L’aggettivo qualificativo può avere la funzione di nome quando viene usato da solo e preceduto da un articolo: si definisce aggettivo sostantivato. Mi sono fermato a contemplare l’azzurro del cielo. aggettivo sostantivato La nonna dice che i giovani di oggi sono senza regole. In questa frase, il termine “giovani” è un aggettivo, ma indica “ragazzi giovani”. L’aggettivo giovani ha preso quindi il posto del nome ed è un aggettivo sostantivato (sostantivo = nome).
!
L’aggettivo sostantivato si usa anche per indicare il nome dei popoli. gli Egizi uomini dell’Egitto uomini della Mesopotamia ATTENZIONE gli Assiri i Romani uomini romani
* RICORDA
Solo i nomi dei popoli antichi si scrivono con la maiuscola. i Sumeri, i Babilonesi… le spagnole donne spagnole (no maiuscola)
49
L’ALBERO DELla morfologia
aggettivi
determinativi
Gli aggettivi determinativi indicano in modo specifico alcuni aspetti del nome a cui si riferiscono e sono di più tipologie. POSSESSIVI
indicano a chi appartiene una cosa, una persona o un animale
Giacomo gioca sempre con il nostro pallone. Mi piace il tuo cane.
DIMOSTRATIVI
indicano la posizione nello spazio e nel tempo di una cosa, una persona o un animale rispetto a chi parla indicano in modo generico una quantità o una qualità di cose, persone o animali
Questo libro è piuttosto interessante. Il cappotto è di quella signora.
INDEFINITI
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NUMERALI
introducono una domanda
INTERROGATIVI
indicano in modo preciso una quantità
ESCLAMATIVI
introducono un’esclamazione
Durante la lezione di musica alcuni alunni suonavano il flauto. Ho qualche moneta nel salvadanaio. Mi mancano quindici figurine per completare la raccolta. Elena ha trentadue anni. Quale dolce preferisci? Quante pagine devi leggere? Quanta fretta! Che noia!
L’ALBERO DELla morfologia
aggettivi
possessivi
Gli aggettivi possessivi indicano a chi appartiene una cosa, una persona o un animale. Sono quasi tutti variabili e concordano nel genere e nel numero con il nome a cui si riferiscono. SINGOLARE
maschile mio tuo suo nostro vostro loro* proprio altrui*
femminile mia tua sua nostra vostra loro* propria altrui*
PLURALE
maschile miei tuoi suoi nostri vostri loro* propri altrui*
femminile mie tue sue nostre vostre loro* proprie altrui*
!
Gli aggettivi loro* e altrui* sono invariabili. Altrui significa “di un altro”/“degli altri” e si usa quando il possessore è diverso da chi parla e da chi ascolta. Rispetta le opinioni altrui. ATTENZIONE Suo si usa quando il possessore è uno solo. Loro si usa quando i possessori sono più di uno. Il suo parere è che le loro motivazioni sono giuste. Proprio si usa quando il soggetto e il possessore coincidono o quando il verbo è impersonale. Bisogna fare il proprio dovere.
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L’ALBERO DELla morfologia
aggettivi
dimostrativi
Gli aggettivi dimostrativi indicano la posizione nello spazio e nel tempo di una cosa, una persona o un animale rispetto a chi parla. Sono variabili e concordano nel genere e nel numero con il nome a cui si riferiscono. SINGOLARE
maschile questo quello (quel) stesso medesimo
femminile questa quella stessa medesima
PLURALE
maschile questi quelli stessi medesimi
femminile queste quelle stesse medesime
!
L’aggettivo questo indica una cosa, una persona o un animale vicino a chi parla. Quello (quel) indica una cosa, una persona o un animale lontano da chi parla e da chi ascolta. ATTENZIONE Questo libro va riposto su quello scaffale. Stesso e medesimo indicano la somiglianza o l’identità tra cose, persone o animali. Ci vediamo domani alla stessa ora di oggi.
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L’ALBERO DELla morfologia
aggettivi
indefiniti
Gli aggettivi indefiniti indicano in modo generico una quantità o una qualità di cose, persone o animali. Sono quasi tutti variabili e concordano nel genere e nel numero con il nome a cui si riferiscono. SINGOLARE
maschile alcuno certo poco tanto parecchio molto troppo altrettanto tutto altro vario ciascuno nessuno
femminile alcuna certa poca tanta parecchia molta troppa altrettanta tutta altra varia ciascuna nessuna
PLURALE
maschile alcuni certi pochi tanti parecchi molti troppi altrettanti tutti altri vari
femminile alcune certe poche tante parecchie molte troppe altrettante tutte altre varie
!
Gli aggettivi ogni, qualche, qualunque, qualsiasi sono aggettivi indefiniti invariabili. ogni bambino/ogni bambina… ATTENZIONE Ciascuno e nessuno hanno solo il genere singolare. ciascun albero, nessuna paura… 53
L’ALBERO DELla morfologia
aggettivi
numerali
Gli aggettivi numerali indicano in modo preciso una quantità. Gli aggettivi numerali si classificano in
CARDINALI
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indicano la quantità precisa degli elementi uno, due…
!
Gli aggettivi cardinali sono invariabili tranne uno (una) ATTENZIONE e mille (mila).
MOLTIPLICATIVI
definiscono una quantità indicando di quante volte è maggiore rispetto a un’altra doppio, triplo…
DISTRIBUTIVI
sono locuzioni che indicano come sono distribuiti gli elementi a due a due, uno alla volta…
ORDINALI
indicano la posizione di un elemento in una serie primo, secondo, terzo…
FRAZIONARI
indicano una o più parti di un tutto un quinto, tre ottavi…
COLLETTIVI
indicano una quantità numerica di persone o cose considerate nel loro insieme un paio, una dozzina…
L’ALBERO DELla morfologia
aggettivi interrogativi eD escLamAtivi Gli aggettivi interrogativi introducono una domanda. MASCHILE
singolare che…? quale…? quanto…?
plurale che…? quali…? quanti…?
FEMMINILE
singolare che…? quale…? quanta…?
plurale che…? quali…? quante…?
Che libro leggi? Quali progetti hai in testa? Quanti anni hai?
Gli aggettivi esclamativi introducono un’esclamazione. MASCHILE
singolare che…! quale…! quanto…!
plurale che…! quali…! quanti…!
FEMMINILE
singolare che…! quale…! quanta…!
plurale che…! quali…! quante…!
Che idea! Quale onore averti con noi! Quanta fretta!
55
L’ALBERO DELla morfologia
analisi dell’aggettivo Per svolgere l’analisi grammaticale dell’aggettivo procedi con ordine.
Classifica l’aggettivo e indica se è DETERMINATIVO
QUALIFICATIVO se è qualificativo, stabilisci il grado: • positivo • comparativo • superlativo
se è determinativo, continua la classificazione: • possessivo • dimostrativo • indefinito • numerale • interrogativo • esclamativo
poi stabilisci il genere: • maschile • femminile
infine stabilisci il numero: • singolare • plurale • invariabile
casa bellissima le nostre cartelle 56
b ellissima: aggettivo qualificativo di grado superlativo, femminile, singolare. n ostre: aggettivo determinativo, possessivo, femminile, plurale.
L’ALBERO DELla morfologia
iL
pronome
I pronomi sono parti variabili del discorso che sostituiscono un altro elemento della frase, di solito il nome o un aggettivo.
* RICORDA
AGGETTIVO
Il mio cane si chiama Bill.
I pronomi sono utili per evitare ripetizioni.
Il mio si chiama Full.
PRONOME
* RICORDA
Per capire se è un pronome, poniti questa domanda: “vicino c’è un nome?”. Se la risposta è SÌ, allora è un aggettivo. Se la risposta è NO, allora è un pronome.
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L’ALBERO DELla morfologia
tipologie dei
pronomi
Il pronome si distingue in base alle tipologie e può essere POSSESSIVO
mio, tuo, suo…
DIMOSTRATIVO
questo, quello, ciò…
INDEFINITO
molto, alcuno, nessuno… nulla, niente, qualcuno, qualcosa, chiunque, ognuno…
NUMERALE
uno, due, tre… primo, secondo, terzo…
INTERROGATIVO
che, quale, quanto, chi
ESCLAMATIVO
che, quale, quanto, chi
RELATIVO
sostituisce una o più parole per evitare ripetizioni e mette in relazione due frasi: che, il quale, la quale, i quali, le quali, cui, chi
PERSONALE soggetto io, tu, egli… noi, voi, essi… complemento me, mi, te, ti, lui, lei… noi, ce, ci, voi, ve, vi, essi, loro…
* RICORDA
È facile ricordare i pronomi: sono spesso uguali agli aggettivi! 58
L’ALBERO DELla morfologia
pronomi
personali
FUNZIONE DI SOGGETTO
io tu egli, lui, esso ella, lei, essa noi voi essi, loro esse, loro
FUNZIONE DI COMPLEMENTO
me te lui, sé (stesso) lei, sé (stessa) noi voi loro, essi, sé (stessi) loro, sé (stesse)
Corrispondono alle 6 persone del verbo e si usano al posto del nome di chi compie l’azione: Io leggo. Tu corri. Egli legge. Noi mangiamo. Voi dormite. Essi salutano.
* RICORDA
mi ti lo gli la
mi ti lo, gli, si, ne la, le, si, ne ci, ce vi, ve li, si, ne le, si, ne
Servono per precisare su chi cade l’informazione espressa dal verbo: Mattia gli ha prestato un libro. A loro piace la pallavolo. Parlano spesso di noi.
“me”, “a me” “te”, “a te” “lui” “a lui” “lei”
le ci vi li le
“a lei” “noi”, “a noi” “voi”, “a voi” “loro” “loro” 59
L’ALBERO DELla morfologia
pronomi
relativi
INVARIABILI
CHE
CUI CHI
si usa come soggetto: Ho visto il film che ti piace tanto.
si usa come complemento oggetto: È questo il libro che mi hai prestato. è sempre complemento indiretto: L’amico di cui ti ho parlato arriva domani. significa “colui che”, “colei che”, “coloro che”: Vorrei dirti chi mi ha svelato il tuo segreto. VARIABILI
IL QUALE LA QUALE I QUALI LE QUALI
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possono essere usati come soggetti:
possono essere usati come complementi:
Sara ha un amico, il quale fa di tutto per essere simpatico. La cuoca, la quale ha cucinato ieri sera, si chiama Jenni. Il mio vicino di casa ha due cani, i quali abbaiano tutta la notte.
Il compito, del quale ti ho parlato, è lunghissimo. La cena, alla quale ti ho invitato, sarà alle ore 20:00. Le scarpe, delle quali ti ho parlato, sono rotte.
L’ALBERO DELla morfologia
funzioni del
CHE
Il CHE può avere più funzioni. AGGETTIVO O PRONOME INTERROGATIVO AGGETTIVO O PRONOME ESCLAMATIVO PRONOME RELATIVO
introduce una domanda: aggettivo Che zaino hai comprato? pronome Che fate domani sera? introduce un’esclamazione: aggettivo Che libro interessante! pronome Che fai! sostituisce una o più parole per evitare ripetizioni e mette in relazione due frasi: Il fiore, che è sbocciato ieri, mi ha provocato allergia.
CONGIUNZIONE
collega due frasi: Spero che tu sia sincero.
* RICORDA
CHE è pronome relativo quando nella frase può essere sostituito con “il quale”, “la quale”… senza stravolgerne il significato. Ho visto Edoardo, che andava in piscina. SÌ Ho visto Edoardo, il quale andava in piscina. Mi sembra che stia per piovere. NO Mi sembra il quale stia per piovere.
61
L’ALBERO DELla morfologia
il
VERBO
Il verbo è la parte variabile del discorso che indica, collocandola nel tempo, un’azione, uno stato, un modo di essere o semplicemente l’esistenza della persona, dell’animale o della cosa di cui si parla.
Il verbo è formato da RADICE che non cambia e dà il significato del verbo salt- are salt- iamo salt- a
62
DESINENZA che cambia e dà indicazioni sulla persona, sul tempo e sul modo del verbo dorm -ire dorm -irai dorm -ivate
L’ALBERO DELla morfologia
MAPPA del verbo Il verbo è una parte variabile del discorso che si identifica attraverso
CONIUGAZIONE 1a -are 2a -ere 3a -ire propria: • essere • avere
MODO finito indicativo
TEMPO semplice composto
PERSONA singolare: 1a io 2a tu 3a egli, ella
congiuntivo condizionale imperativo
plurale: 1a noi 2a voi 3a essi, esse
indefinito infinito participio gerundio
63
L’ALBERO DELla morfologia
le
CONIUGAZIONI
I verbi si dividono in tre coniugazioni in base alla desinenza del modo infinito al tempo presente.
ARE
ERE
IRE
1a coniugazione
2a coniugazione
3a coniugazione
cammin - are gioc - are studi - are
ved - ere legg - ere chied - ere
* RICORDA
64
I verbi ESSERE e AVERE hanno una coniugazione propria.
cap - ire costru - ire sent - ire
L’ALBERO DELla morfologia
essere
e
avere
I verbi essere e avere possono essere usati con significato proprio o con funzione di ausiliari. SIGNIFICATO PROPRIO
ESSERE
AVERE
Quando è usato da solo e significa: “esistere”, “stare”, “trovarsi”, “apparire”. Maria è in giardino con la nonna. Quando è usato da solo e significa: “possedere”, “ottenere”, “provare”, “sentire”. Oggi ho proprio freddo.
* RICORDA
FUNZIONE AUSILIARE
Quando si unisce ad altri verbi per formare i loro tempi composti. Domenica sono andata in montagna. Quando si unisce ad altri verbi per formare i loro tempi composti. Zio Andrea ha comprato una moto nuova.
I verbi essere e avere, quando sono usati con significato proprio, hanno tempi semplici e tempi composti. I tempi composti del verbo essere si formano con l’ausiliare “essere”. Ieri non sono stato bene. I tempi composti del verbo avere si formano con l’ausiliare “avere”. La signora Giovanna ha avuto una promozione.
65
L’ALBERO DELla morfologia
i
modi
del
verbo
I modi del verbo possono essere FINITI
66
INDEFINITI
definiscono in modo chiaro la persona e il tempo in cui si compie l’azione
esprimono l’azione in modo generico, non specificano la persona ma solo il tempo
• indicativo • congiuntivo • condizionale • imperativo
• infinito • participio • gerundio
L’ALBERO DELla morfologia
Indicativo Il modo indicativo è il modo della realtà: indica azioni certe che sono avvenute nel passato, che avvengono nel presente o che avverranno nel futuro. Il modo indicativo è formato da 4 tempi semplici
4 tempi composti
presente io parlo io temo io sento imperfetto io parlavo io temevo io sentivo
passato prossimo io ho parlato io ho temuto io ho sentito
* RICORDA
L’imperfetto e il trapassato prossimo sono i tempi della “V”.
passato remoto io parlai io temetti io sentii futuro semplice io parlerò io temerò io sentirò
trapassato prossimo io avevo parlato io avevo temuto io avevo sentito trapassato remoto io ebbi parlato io abbi temuto io ebbi sentito
!
Il futuro e il futuro anteriore sono i tempi ATTENZIONE dell’accento.
futuro anteriore io avrò parlato io avrò temuto io avrò sentito 67
L’ALBERO DELla morfologia
congiuntivo Il modo congiuntivo è il modo della possibilità: si usa per esprimere un dubbio, un desiderio, una speranza… È spesso introdotto da congiunzioni come che, se, benché, sebbene… Il modo congiuntivo è formato da 2 tempi semplici
2 tempi composti
presente (che) io parli (che) io tema (che) io senta imperfetto (che) io parlassi (che) io temessi (che) io sentissi
! ATTENZIONE ALLE DESINENZE DEL CONGIUNTIVO PRESENTE!
68
passato (che) io abbia parlato (che) io abbia temuto (che) io abbia sentito
*
trapassato (che) io avessi parlato (che) io avessi temuto (che) io avessi sentito
RICORDA
L’imperfetto e il trapassato sono i tempi della “SS”.
1a CONIUGAZIONE
2a CONIUGAZIONE
3a CONIUGAZIONE
(che) io (che) tu (che) egli (che) noi (che) voi (che) essi
(che) io (che) tu (che) egli (che) noi (che) voi (che) essi
(che) io (che) tu (che) egli (che) noi (che) voi (che) essi
-i -i -i -iamo -iate -ino
-a -a -a -iamo -iate -ano
-a -a -a -iamo -iate -ano
L’ALBERO DELla morfologia
condizionale Il modo condizionale si usa per esprimere azioni che potrebbero verificarsi solo a certe condizioni.
Il modo condizionale è formato da 1 tempo semplice presente io parlerei io temerei io sentirei
1 tempo composto passato io avrei parlato io avrei temuto io avrei sentito
!
La 1a persona plurale del condizionale è: SÌ noi parleremmo – temeremmo – sentiremmo NO noi parleremo – temeremo – sentiremo ATTENZIONE (futuro semplice del modo indicativo)
* RICORDA
Spesso una frase con il verbo al condizionale è collegata a una frase con il verbo al congiuntivo, che esprime la condizione da soddisfare. Se avessi finito i compiti, guarderei un film. congiuntivo
condizionale Il condizionale presente si usa anche quando si vogliono fare richieste con gentilezza. Mi presteresti la tua gomma, per favore? 69
L’ALBERO DELla morfologia
imperativo Il modo imperativo si usa per esprimere un comando, un ordine, un divieto, un consiglio…
Il modo imperativo è formato da 1 tempo semplice
presente (1a coniugazione) parla (tu) parlate (voi)
* RICORDA
presente (2a coniugazione) temi (tu) temete (voi)
presente (3a coniugazione) senti (tu) sentite (voi)
Il modo imperativo ha solo la seconda persona singolare e la seconda persona plurale; la prima persona non esiste, perché non si possono dare ordini a se stessi. Per le altre persone si usano le forme del congiuntivo. Mi mostri un documento! congiuntivo presente Per le forme negative si usa: • non + imperativo per la seconda persona plurale. Non copiate! (voi) • non + infinito per la seconda persona singolare. Non copiare! (tu)
70
L’ALBERO DELla morfologia
infinito Il modo infinito esprime un’azione senza specificarla perché non dà informazioni sulla persona e sul numero. La forma all’infinito ci dice a quale coniugazione appartiene il verbo.
Il modo infinito è formato da 1 tempo semplice presente parlare temere sentire
* RICORDA
! ATTENZIONE
1 tempo composto passato avere parlato avere temuto avere sentito
L’infinito può anche svolgere la funzione di nome ed è spesso preceduto dall’articolo determinativo. Il nuotare fa bene alla salute. Mangiare bene è sempre un piacere.
Quando vuoi sapere il significato di un verbo, devi cercare sul dizionario la forma all’infinito presente. Ebbe guardato guardare (infinito)
71
L’ALBERO DELla morfologia
PARTICIPIO Il modo participio si concorda nel genere e nel numero al nome cui si riferisce.
Il modo participio è formato da 2 tempi semplici
presente parlante temente senziente
* RICORDA
passato parlato temuto sentito
Le forme del participio possono essere usate con funzione di nome o di aggettivo. Hai rovesciato tutto il contenuto del barattolo. (nome) participio passato di contenere con funzione di nome Il grillo parlante è un personaggio della storia di Pinocchio. (aggettivo) participio presente di parlare con funzione di aggettivo Il participio passato si usa per la formazione dei tempi composti insieme ai verbi ausiliari essere e avere. Maria è andata a scuola in bus. Ho mangiato un ottimo gelato.
72
L’ALBERO DELla morfologia
gerundio Il modo gerundio si usa quando si vogliono indicare due azioni in relazione tra loro oppure quando si vuole indicare un’azione in svolgimento.
Il modo gerundio è formato da 1 tempo semplice presente parlando temendo sentendo
1 tempo composto
*
Il gerundio è il modo di “ND”.
RICORDA
passato avendo parlato avendo temuto avendo sentito
!
La relazione tra le due azioni può essere: C orrendo sulla strada sterrata, • di causa mi sono slogato la caviglia. Ho capito la lezione di storia, ATTENZIONE • di mezzo ascoltando la tua spiegazione. Camminava fischiettando. • di modo P asseggiando sulla spiaggia, • di tempo abbiamo visto l’alba. Per esprimere un’azione in svolgimento, al gerundio si affianca il verbo stare. Sto leggendo un bel libro d’avventura. 73
L’ALBERO DELla morfologia
il
generE
del
verbo
In base al genere, un verbo può essere transativo e intransativo. • TRANSITIVO
a un complemento oggetto che risponde H alla domanda: “chi?”, “che cosa?”.
Il gatto ha graffiato (chi?) Paola. Il verbo permette che l’azione compiuta dal gatto si realizzi su una persona (Paola). • INTRANSITIVO
Il verbo permette che l’azione compiuta da Lucia si realizzi su un oggetto (una mela).
Non ha un complemento oggetto.
La zia è partita. La pioggia cade. Nicola riposa.
Il soggetto compie un’azione che si riferisce soltanto a se stesso; l’azione non si realizza su un oggetto o su un’altra persona.
74
Lucia mangia (che cosa?) una mela.
L’ALBERO DELla morfologia
FORME
del
verbo
La lingua italiana prevede l’uso del verbo secondo tre forme: attiva, passiva e riflessiva. FORMA ATTIVA il soggetto compie l’azione Pietro legge un libro. Pietro compie l’azione di leggere un libro.
Il protagonista della frase è attivo, cioè compie l’azione espressa dal verbo.
* RICORDA
Nella forma attiva il soggetto compie l’azione. 75
L’ALBERO DELla morfologia
FORMA PASSIVA il soggetto subisce l’azione I funghi sono raccolti dal nonno. I funghi subiscono l’azione di essere raccolti dal nonno. I protagonisti della frase sono passivi, cioè subiscono l’azione espressa dal verbo.
* RICORDA
Nella forma passiva il soggetto subisce l’azione e ha come ausiliare il verbo essere. Ester è interrogata dal maestro. L’albero fu colpito da un fulmine. I verbi intransitivi non hanno la forma passiva.
!
NON CONFONDERE LA FORMA PASSIVA CON UN TEMPO COMPOSTO DELLA FORMA ATTIVA! Prova a sostituire il verbo essere con il verbo venire: se la frase conserva un senso logico, allora il verbo ATTENZIONE è nella forma passiva. La palla è calciata da Mirko. La palla viene calciata da Mirko. Funziona? SÌ! Allora è un verbo in forma passiva. Anna è uscita con le amiche. Anna viene uscita con le amiche. Funziona? NO! Allora è un tempo composto di un verbo in forma attiva. 76
L’ALBERO DELla morfologia
FORMA RIFLESSIVA il soggetto compie un’azione rivolta verso se stesso Maurizio si lava. Maurizio compie l’azione di lavare se stesso.
Il protagonista della frase agisce su di sé, cioè compie un’azione su se stesso.
*
I tempi composti dei verbi riflessivi hanno sempre l’ausiliare essere. Eva si era preparata per tempo. A volte, la particella che accompagna il verbo può essere anche in una posizione diversa. Preparati! Laviamoci. Pettinatevi!
!
Il verbo è riflessivo quando la particella che lo accompagna significa “se stesso/a”, “me stesso/a”…
RICORDA
SÌ Arianna si pettina (pettina se stessa).
ATTENZIONE SÌ Io mi preparo (preparo me stesso).
NO La mamma mi pettina. NO Io mi lavo le mani.
Il verbo è in forma riflessiva quando le particelle pronominali che lo accompagnano (mi, ti, ci, si, vi) hanno la funzione di complemento oggetto. 77
L’ALBERO DELla morfologia
dalla forma ATTIVA alla forma PASSIVA Per trasformare una frase dalla forma attiva alla forma passiva sono indispensabili due dati: • il verbo deve essere transitivo; • il complemento oggetto deve essere chiaramente espresso.
SÌ Claudio lancia il pallone. (verbo transitivo + complemento oggetto) NO Claudio parte per Savona. (verbo intransitivo) NO Claudio beve. (verbo transitivo senza complemento oggetto) DALLA FRASE ATTIVA ALLA FRASE PASSIVA
Frase attiva: Frase passiva:
Il maestro L’orchestra
dirige è diretta
l’orchestra. dal maestro.
CHE COSA È ACCADUTO?
Il soggetto è diventato complemento d’agente. Il complemento oggetto è diventato soggetto. Il verbo è diventato di forma passiva con l’ausiliare essere + participio passato del verbo della frase attiva.
!
Con il procedimento contrario si può trasformare una frase passiva in attiva. L’incendio è spento dai pompieri. I pompieri spengono l’incendio. ATTENZIONE 78
L’ALBERO DELla morfologia
VERBI SERVILI I verbi servili servono ad arricchire e rinforzare il significato del verbo, espresso all’infinito, che accompagnano.
I verbi servili sono POTERE
VOLERE
DOVERE
seguiti da un verbo all’infinito Posso uscire? Dovrei studiare. Vogliono andare al cinema.
* RICORDA
I verbi servili possono essere usati anche da soli, con significato proprio. Devo molto al mio allenatore. Da voi vorrei solo la verità. Faccio come posso.
79
L’ALBERO DELla morfologia
VERBI impersonali I verbi impersonali indicano azioni che non si possono attribuire a un soggetto ben precisato, nemmeno sottinteso, e si usano solo alla terza persona singolare. Fanno parte dei verbi impersonali varie categorie di verbi. VERBI CHE INDICANO FENOMENI ATMOSFERICI
piovere tuonare nevicare albeggiare
Piove da due giorni. Tuona da far paura. Nevica, finalmente! Albeggia sulle creste dei monti.
I VERBI USATI ALLA TERZA PERSONA SINGOLARE
bisognare sembrare succedere accadere bastare
80
Bisogna partire in fretta. Sembra che tu abbia finito i compiti. Succede che il tempo si sta guastando. Accadde che arrivò suo padre. Basta che la smetti!
L’ALBERO DELla morfologia
ESPRESSIONI PARTICOLARI COME
è necessario è bello è meglio è opportuno conviene è utile
È necessario partire presto domani. È bello lavorare con gli amici! È meglio non pensarci più. È opportuno pagare quei debiti. Studiare tutti i giorni conviene. È utile non danneggiare gli attrezzi.
QUALUNQUE VERBO USATO ALLA TERZA PERSONA SINGOLARE, PRECEDUTO DA “SÌ”
si dice si nasce si racconta si vive si muore si cresce si vocifera
Si dice che tu sia un bugiardo. Si sa dove si nasce… Si racconta di un vecchio signore che… Si vive una sola volta. Si muore in guerra! Si cresce in famiglia. Si vocifera che tu sia poco affidabile.
81
L’ALBERO DELla morfologia
ANALISI Del VERBO Per svolgere l’analisi grammaticale del verbo procedi con ordine.
1. cerca la forma all’infinito del verbo per scoprirne la coniugazione hanno bevuto infinito: bere, 2a coniugazione 2. individua il modo del verbo da analizzare hanno bevuto modo indicativo 3. scopri di quale tempo dell’indicativo si tratta hanno bevuto tempo passato prossimo 4. individua la persona e il numero del verbo da analizzare hanno bevuto 3a persona plurale 5. infine scrivi: hanno bevuto: voce del verbo bere, 2a coniugazione, modo indicativo, tempo passato prossimo, 3a persona plurale.
partiresti: voce del verbo partire, 3a coniugazione, modo condizionale, tempo presente, 2a persona singolare. avendo parlato: voce del verbo parlare, 1a coniugazione, modo gerundio, tempo passato. 82
L’ALBERO DELla morfologia
la
PREPOSIZIONE
La preposizione è la parte invariabile del discorso che si mette prima (= premette) di una parola (nome, pronome, aggettivo, verbo all’infinito) per collegarla e metterla in relazione con un’altra.
Le preposizioni possono essere PROPRIE
semplici
IMPROPRIE
articolate
sono avverbi, aggettivi e participi usati con funzione di preposizione
formate da preposizioni semplici + articoli
83
L’ALBERO DELla morfologia
PREPOSIZIONI SEMPLICI e articolate Le preposizioni semplici sono: DI, A, DA, IN, CON, SU, PER, TRA, FRA. L’amica di Gianni è andata a vivere in Francia. Il vento soffia tra gli alberi. Siamo stati da Mario con i nonni. Metti il libro su quel mobile. Vado a Roma per frequentare l’università.
* RICORDA
Le preposizioni semplici sono invariabili nel genere e nel numero.
!
Davanti ai nomi propri si utilizzano le preposizioni semplici. SÌ Vado da Federico. ATTENZIONE NO Vado dal Federico.
Le preposizioni articolate si formano unendo le preposizioni semplici con gli articoli determinativi (il, lo, la, i, gli, le, l’). +
GLI DEGLI Le La ricetta DI Il cane Le cinghie La torta biciclette degli del nonno. dello zaino. della festa. dei cugini. spaghetti. + IL LO LA I GLI AL ALLO ALLA AI AGLI Ci vediamo Sono A Vado al Andremo Scrivo alla ai giardini arrivato cinema. allo zoo. lavagna. pubblici. agli scogli. 84
IL DEL
LO DELLO
LA DELLA
I DEI
LE DELLE Le foto delle vacanze. LE ALLE Dai un aiuto alle compagne.
L’ DELL’ Gli alunni dell’altra classe. L’ ALL’ Guarda all’interno.
L’ALBERO DELla morfologia
+
IL DAL
LO LA I GLI DALLO DALLA DAI DAGLI Prendi Torna DA Ero dal Vai dalla Dagli errori il libro presto dai dentista. tua amica. si impara. dallo zaino. giardinetti. + IL LO LA I GLI NEL NELLO NELLA NEI NEGLI Negli zoo La penna La gente IN La mela è Nello si possono zaino c’è il è nella lavora nel cestino. vedere panino. giacca. nei campi. le zebre. + IL LO LA I GLI COL – – COI – Coi Vado al CON compagni – – – parco col vado cane. d’accordo. + IL LO LA I GLI SUL SULLO SULLA SUI SUGLI Vado Sulla C’è un È caduta Non SU spesso cattedra disegno la neve sui dormire sullo non c’è sul muro. monti. sugli allori! scivolo. un libro.
LE L’ DALLE DALL’ Rientrerà Non lo vedo tardi dalle dall’altro gare. giorno. LE L’ NELLE NELL’ Nelle I girini palestre vivono si sudava. nell’acqua. LE –
L’ –
–
–
LE SULLE
L’ SULL’
Sulle piste Sull’albero vedo pochi spuntarono sciatori. i fiori.
!
Le preposizioni articolate sono variabili nel genere ATTENZIONE e nel numero. Analisi grammaticale delle preposizioni articolate: DAL: preposizione articolata, maschile, singolare, formata da DA + IL. DELLA: preposizione articolata, femminile, singolare, formata da DI + LA. ALLE: preposizione articolata, femminile, plurale, formata da A + LE. 85
L’ALBERO DELla morfologia
PREPOSIZIONI improprie e locuzioni prepositive Le preposizioni improprie sono aggettivi, avverbi e participi usati come preposizioni. AVVERBI AGGETTIVI PARTICIPI PRESENTI E PASSATI
davanti, dietro, sopra, sotto, intorno, contro, prima, dopo… lungo, salvo, secondo, lontano, vicino… durante, mediante, eccetto, escluso
Dopo una gara faccio la doccia. Lungo il fiume spuntavano i salici. Durante la festa ho visto Marta.
Le preposizioni improprie introducono sempre un complemento.
Alcune espressioni formate da più parole, in cui almeno una parola è una preposizione, si chiamano locuzioni prepositive e svolgono la funzione di una preposizione. sotto a, sopra a, al di fuori di, di fronte a, in base a, per mezzo di, a causa di, lontano da, a forza di, a proposito di… A causa del tuo modo di fare ho litigato con Paolo. Voglio stare lontano dai pericoli. A forza di ripetere, so la poesia a memoria.
86
L’ALBERO DELla morfologia
PREPOSIZIONI
e
ORTOGRAFIa
Un bel dì vedremo…
Questa palla è di Silvia.
Di’ tutto quello che sai!
preposizione semplice
è un nome, significa “giorno”, e vuole l’accento
è un verbo (imperativo di dire) e vuole l’apostrofo
Zoe non dà il meglio di sé! Arrivo adesso da Roma.
Da’ una penna a Giulio.
preposizione semplice
è un verbo (indicativo di dare) e vuole l’accento
Vado a scuola in bici.
preposizione semplice
è un verbo (imperativo di dare) e vuole l’apostrofo Paolo ha un nuovo gioco.
è un verbo, (indicativo di avere) e vuole l’h 87
L’ALBERO DELla morfologia
la
congiunzionE
La congiunzione è una parte invariabile del discorso che unisce una parola a un’altra o una frase a un’altra. unisce due parole Marco e Luca sono amici. unisce due frasi Sono molto stanco perché ieri ho fatto tardi.
Le congiunzioni possono essere COORDINANTI uniscono parole con la stessa funzione o frasi dello stesso tipo I miei cibi preferiti sono la pizza e le lasagne. pizza e lasagne sono due nomi (stessa funzione) La giornata è stata pesante, ma è stata utile. le due frasi unite da ma sono simili per struttura perché entrambe hanno senso da sole
88
SUBORDINANTI uniscono due frasi che dipendono l’una dall’altra Mentre piove rimango in casa. la frase rimango in casa può esistere anche da sola; invece Mentre piove dipende da rimango in casa e non ha senso da sola
L’ALBERO DELla morfologia
funzioni
delle
congiunzioni
Le congiunzioni possono essere raggruppate in base alla loro funzione. UNISCONO
e, anche, inoltre, né, neanche, nemmeno…
Non voglio né posso.
CONGIUNGONO IN ALTERNATIVA
o, oppure, ovvero, altrimenti
Verrete o rimarrete a casa?
CONGIUNGONO IN CONTRAPPOSIZIONE
ma, tuttavia, però, pure, eppure…
Me lo ha detto, però non mi interessa.
CONCLUDONO
dunque, quindi, pertanto, perciò, allora…
Vado al mare, quindi devo preparare le valigie.
SPIEGANO
cioè, ossia, vale a dire…
Tornerò tardi, cioè dopo le 22.
METTONO IN CORRISPONDENZA
e… e, sia… sia, o… o, né… né, non solo… ma anche
Mi piacciono sia storia sia geografia.
SPIEGANO LA CAUSA
perché, poiché, siccome, dato che, dal momento che…
Dato che non sei pronto, ti interrogherò domani.
SPIEGANO UNO SCOPO
perché, affinché…
Ho chiamato Giulia affinché mi aiutasse.
INDICANO UN TEMPO
quando, mentre, finché, appena, ogni volta, prima che, dopo che…
Ti telefonerò quando sarò in aeroporto.
89
L’ALBERO DELla morfologia
LE INTERIEZIONI O ESCLAMAZIONI Le interiezioni sono la parte invariabile del discorso che esprime sensazioni o stati d’animo: gioia, sorpresa, meraviglia, rabbia, dolore, noia, paura… Ahi! Uffa!
Evviva!
Ah! Mah!
Le interiezioni producono una carica espressiva nelle frasi e, nella lingua parlata, danno un’intonazione precisa alla frase. Peccato! Abbiamo perso! Hai finito in tempo, ottimo! Caspita! Non me l’aspettavo! Coraggio, ce la puoi fare! Bah, non saprei cosa dirti… Ehilà! Quanto tempo!
90
L’ALBERO DELla morfologia
Le interiezioni possono essere: PROPRIE formate da semplici suoni Bah!, Uh!, Puah!, Ah!, Oh!, Ehi!, Ahimè!, Uffa!, Boh!…
IMPROPRIE formate da aggettivi, nomi, verbi, avverbi Basta!, Ottimo!, Accipicchia!, Aiuto!, Bravo!, Forza!, Evviva!…
LOCUZIONI ESCLAMATIVE formate da due o più parole o brevi frasi Che guaio!, Al ladro!, Che male!, Che fortuna!, Povero me!, Mamma mia!…
Sono interiezioni anche le parole onomatopeiche usate nei fumetti. crash, boom, gulp, sob, slurp, ssst, sigh, zac…
91
L’ALBERO DELla morfologia
l’avverbio L’avverbio è la parte invariabile del discorso che serve per arricchire il senso della frase; si aggiunge a: • un VERBO • un AGGETTIVO • un NOME • un altro AVVERBIO • un’intera FRASE per completarne o modificarne il significato. Ho imparato velocemente la lezione. Sono piuttosto bravo a cucinare. Luca è quasi padre. Vengo abbastanza volentieri. Non amo viaggiare in aereo.
92
verbo (imparare) aggettivo (bravo) nome (padre) avverbio (volentieri) intera frase
L’ALBERO DELla morfologia
TIPI
di
AVVERBIO
A seconda del significato esistono diversi tipi di avverbi.
AVVERBIO
DI MODO
velocemente, volentieri, educatamente…
DI TEMPO
prima, dopo, oggi, spesso, tardi…
DI LUOGO
dietro, qui, lì, sotto, dappertutto…
DI QUANTITÀ
tanto, nulla, abbastanza, molto…
DI DUBBIO
forse, magari, eventualmente…
DI AFFERMAZIONE
sicuramente, appunto, sì, proprio…
DI NEGAZIONE
nemmeno, neppure, affatto, non, neanche…
INTERROGATIVO ED ESCLAMATIVO
perché…? come…!
93
L’ALBERO DELla morfologia
lA
formA
dell’AVVERBIO
Gli avverbi vengono classificati anche in base alla loro forma. SEMPLICI
forma degli avverbi
nascono direttamente in questa forma
presto, oggi, bene…
derivano da aggettivi qualificativi con l’aggiunta del suffisso -mente (o, più raramente, -menti)
leggermente, certamente, parimenti…
derivano da sostantivi con l’aggiunta del suffisso -oni
gattoni, bocconi…
ALTERATI
si formano con l’aggiunta di suffissi diminutivi, accrescitivi o peggiorativi
pochino, benone, benino, malaccio…
COMPOSTI
nascono dall’unione di due o più parole
perfino, dappertutto…
DERIVATI
* RICORDA
94
Gruppi di parole che svolgono la stessa funzione degli avverbi si chiamano locuzioni avverbiali. all’improvviso, senza dubbio, in abbondanza, da lontano, all’antica, di tanto in tanto, alla carlona, di soppiatto, terra terra, alla svelta, faccia a faccia, di bene in meglio… Poco fa (= prima) abbiamo incontrato Luca. Non mi è sembrato per niente (= affatto) felice.
L’ALBERO DELla morfologia
GRADI
dell’AVVERBIO
Molti avverbi possono esprimere il loro significato secondo diverse sfumature di intensità. POSITIVO
lentamente di maggioranza più lentamente di/che…
gradi degli avverbi
COMPARATIVO di minoranza di uguaglianza
meno lentamente di/che…
SUPERLATIVO
relativo
il più lentamente possibile
assoluto
lentissimamente, molto lentamente, assai lentamente…
tanto lentamente quanto… così lentamente come…
95
L’ALBERO DELLA SINTASSI PREDICATO NOMINALE E PREDICATO VERBALE PERIODO
COMPLEMENTI INDIRETTI
SINTAGMI COMPLEMENTO OGGETTO
FRASE
ATTRIBUTO
APPOSIZIONE
SINTASSI
96
SOGGETTO
L’ALBERO DELla sintassi
la
FRASE La frase è
composta da sintagmi
un insieme di parole in ordine
cioè parti della frase che forniscono informazioni
che concordano fra loro con significato logico
Giorgia
1° sintagma Chi?
ha preparato
un dolce
con le fragole.
2° sintagma Che cosa fa?
3° sintagma Che cosa?
4° sintagma Con che cosa?
97
L’ALBERO DELla sintassi
elementi
della
frase
Gli elementi della frase sono
SOGGETTO
persona, animale o cosa che compie l’azione o di cui si parla nella frase
PREDICATO verbale
nominale
indica l’azione compiuta dal soggetto
indica chi è, com’è o che cos’è il soggetto
COMPLEMENTI
sintagmi che si aggiungono al soggetto e al predicato per completarne il significato, possono essere
complemento diretto o oggetto complementi indiretti
* RICORDA
98
L’elemento fondamentale della frase è il verbo.
L’ALBERO DELla sintassi
il
soggetto
Il soggetto è la persona, l’animale o la cosa che compie l’azione o di cui si parla. Il soggetto
concorda con il predicato nel genere e nel numero Alice arriva puntuale a scuola. I ragazzi arrivano puntuali a scuola.
compie l’azione con i predicati espressi nella forma attiva Matilde legge il libro.
subisce l’azione con i predicati espressi nella forma passiva Il libro è letto da Matilde.
!
Il soggetto non ha un posto fisso nella frase, di solito è vicino al verbo, ma si può trovare anche: • all’inizio della frase Tommaso ha finito il suo lavoro. Poco fa ha telefonato il nonno. ATTENZIONE • alla fine della frase Domenica io e Giulio andremo a pescare. • in mezzo alla frase
* RICORDA
Il soggetto non è mai preceduto da una preposizione. 99
L’ALBERO DELla sintassi
tipologie del soggetto Il soggetto può essere
un nome o un pronome, ma anche altre parti del discorso sostantivate, cioè con la funzione di nome La luna splende nel cielo. • un nome Voi avete vinto la partita. • un pronome Il rosso è un colore primario. • un aggettivo Giocare piace a tutti i bambini. • un verbo Il peggio è passato. • un avverbio Gli è un articolo maschile. • un articolo Tra è un sinonimo di fra. • una preposizione • una congiunzione Il perché mi sfugge. Un “oh” ruppe il silenzio. • un’esclamazione
!
Il soggetto manca del tutto con i verbi impersonali. Piove da un’ora. ATTENZIONE Bisogna impegnarsi di più.
100
sottinteso, cioè non scritto ma comprensibile dal predicato Ho dimenticato il diario. (chi ha compiuto l’azione di dimenticare? Io)
L’ALBERO DELla sintassi
il
predicato Il predicato può essere
VERBALE
NOMINALE
indica l’azione: • compiuta dal soggetto (forma attiva) Paolo studia l’inglese. • subita dal soggetto (forma passiva) L’inglese è studiato da Paolo.
! ATTENZIONE
indica: • chi è o che cos’è il soggetto (VERBO ESSERE + NOME) Sara è un medico. Le rose sono fiori. • c om’è il soggetto (VERBO ESSERE + AGGETTIVO) La giornata è afosa.
Il verbo essere è predicato verbale quando: • è usato come ausiliare nei tempi composti. La comitiva è entrata nel museo. (ausiliare) predicato verbale • significa “stare”, “esistere”, “trovarsi”, “appartenere”. Il cane è in giardino. (si trova) predicato verbale
101
L’ALBERO DELla sintassi
il
complemento oggetto o diretto Il complemento oggetto
indica la persona, l’animale o la cosa su cui ricade direttamente l’azione compiuta dal soggetto
può essere espresso solo dopo i verbi transitivi
risponde alle domande Chi? Che cosa?
!
Non è mai introdotto da una preposizione ed è costituito da: Simona compra le fragole. • un nome Non ho incontrato nessuno. •u n pronome
ATTENZIONE
o da altre parti del discorso con funzione di nome: Io preferisco il verde. • un aggettivo Paolo ama leggere. • un verbo Hai scelto il meglio. • un avverbio Vorrei sapere il perché. • una congiunzione
Analisi logica della frase Chiara scrive una poesia.
102
Chi compie l’azione?
Chiara
soggetto
Che cosa fa?
scrive
predicato verbale
Che cosa scrive?
una poesia.
complemento oggetto
L’ALBERO DELla sintassi
attributo L’attributo è un aggettivo qualificativo, possessivo, dimostrativo, indefinito… che precisa una caratteristica di una parte della frase. PRECISA UNA CARATTERISTICA DEL
SOGGETTO
Un lungo viale conduce alla stazione.
PREDICATO NOMINALE COMPLEMENTO
Michele è un bravo tennista. OGGETTO (DIRETTO) Oggi ho comprato alcune mele. INDIRETTO Anna studia con una sua compagna.
lungo: attributo del soggetto bravo: attributo del predicato nominale alcune: attributo del complemento oggetto sua: attributo del complemento indiretto
103
L’ALBERO DELla sintassi
apposizione L’apposizione è un nome che si aggiunge a un altro nome per precisarlo meglio. L’apposizione aggiunge un’informazione al
COMPLEMENTO
SOGGETTO Il fiume Tamigi attraversa Londra.
fiume apposizione del soggetto
OGGETTO Durante la passeggiata ho incontrato nonna Amalia.
INDIRETTO Giacomo ha telefonato al dottor Rossi.
nonna
dottor
attributo del complemento oggetto
attributo del complemento indiretto
* RICORDA
104
L’apposizione può precedere o seguire il nome a cui si riferisce.
L’ALBERO DELla sintassi
il
complemento
di
luogo
Il complemento di luogo indica il posto, la località, lo spazio in cui si svolge l’azione espressa dal predicato e può essere
complemento di STATO IN LUOGO
complemento di MOTO A LUOGO
complemento di MOTO DA LUOGO
complemento di MOTO PER LUOGO
risponde alla domanda Dove?
risponde alla domanda Verso dove?
risponde alla domanda Da dove?
risponde alla domanda Attraverso dove?
Analisi logica della frase Abito a Londra. Chi compie l’azione?
Io
soggetto sottinteso
Che cosa faccio?
abito
predicato verbale
Dove abito?
a Londra.
complemento di stato in luogo
Analisi logica della frase La comitiva è rientrata dalla Spagna. Chi compie l’azione?
La comitiva
soggetto
Che cosa ha fatto?
è rientrata
predicato verbale
Da dove è rientrata?
dalla Spagna.
complemento di moto da luogo
105
L’ALBERO DELla sintassi
il
complemento
di
tempo
Il complemento di tempo può essere di
TEMPO DETERMINATO indica quando avviene l’azione espressa dal predicato
TEMPO CONTINUATO indica quanto tempo dura l’azione espressa dal predicato
risponde alla domanda Quando?
risponde alla domanda Per quanto tempo?
Analisi logica della frase Stefano ha compiuto gli anni la scorsa settimana. Chi compie l’azione?
Stefano
soggetto
Che cosa ha fatto?
ha compiuto
predicato verbale
Che cosa ha compiuto? gli anni
complemento oggetto
Quando?
complemento di tempo determinato + attributo
la scorsa settimana.
Analisi logica della frase Il sindaco ha parlato per un’ora.
106
Chi compie l’azione?
Il sindaco
soggetto
Che cosa ha fatto?
ha parlato
predicato verbale
Per quanto tempo?
per un’ora.
complemento di tempo continuato
L’ALBERO DELla sintassi
il complemento di specificazione Il complemento di specificazione
indica in modo preciso di chi o di che cosa si sta parlando
* RICORDA
risponde alle domande Di chi? Di che cosa?
Il complemento di specificazione è introdotto dalle preposizioni di • dei • dello • della • dei • degli • delle.
Analisi logica della frase Questo libro è di Riccardo. Di che cosa si parla?
Questo libro
soggetto + attributo
Che cosa fa? è
predicato verbale (significa “appartiene”)
Di chi?
complemento di specificazione
di Riccardo.
Analisi logica della frase La lezione di geografia è stata interessante. Di che cosa si parla?
La lezione
soggetto
Di che cosa?
di geografia
complemento di specificazione
Com’è?
è stata interessante. predicato nominale 107
L’ALBERO DELla sintassi
il
complemento
di
termine
Il complemento di termine
indica la persona, l’animale o la cosa su cui “termina” l’azione espressa dal predicato
* RICORDA
risponde alle domande A chi? A che cosa?
Il complemento di termine è introdotto dalle preposizioni a • ai • al • allo • alla • ai • agli • alle.
Analisi logica della frase Federico presta i suoi giochi al suo amico Giorgio. Chi compie l’azione?
Federico
soggetto
Che cosa fa?
presta
predicato verbale
Che cosa presta? i suoi giochi
complemento oggetto + attributo
A chi? al suo amico Giorgio.
complemento di termine + attributo + apposizione
!
Il complemento di termine può essere formato anche da un pronome personale come mi, ti, ci, vi, le, gli, loro. Marina ti (a te) ha regalato un libro. ATTENZIONE Ho chiamato Marta e le (a lei) ho fatto gli auguri. Abbiamo visto Loris e gli (a lui) abbiamo dato il tuo regalo. 108
L’ALBERO DELla sintassi
il
complemento
di
MEZZO
Il complemento di mezzo
indica la persona, l’animale o la cosa che permette di compiere l’azione espressa dal predicato
* RICORDA
risponde alle domande Per mezzo di chi? Per mezzo di che cosa?
Il complemento di STRUMENTO indica lo strumento specifico che permette di compiere l’azione e risponde alla domanda “Con che cosa?”.
Analisi logica della frase Sara è andata a scuola in bicicletta. Chi compie l’azione?
Sara
soggetto
Che cosa ha fatto?
è andata
predicato verbale
Dove? Per mezzo di che cosa?
a scuola in bicicletta.
complemento di moto a luogo complemento di mezzo
Analisi logica della frase Ho aggiustato il mobile con il cacciavite. Chi compie l’azione?
(Io)
soggetto sottinteso
Che cosa ho fatto?
ho aggiustato
predicato verbale
Che cosa ho aggiustato? il mobile Con che cosa? con il cacciavite.
complemento oggetto complemento di strumento 109
L’ALBERO DELla sintassi
complemento di compagnia e di unione il
Il complemento di COMPAGNIA
Il complemento di UNIONE
indica la cosa insieme a cui viene compiuta l’azione
indica la persona o l’animale insieme a cui si trova chi compie l’azione
risponde alla domanda Con che cosa?
risponde alla domanda Con chi?
Analisi logica della frase Lucia è partita per il mare con i suoi amici. Chi compie l’azione?
Lucia
soggetto
Che cosa ha fatto?
è partita
predicato verbale
Verso dove? Con chi?
per il mare complemento di moto a luogo con i suoi amici. complemento di compagnia + attributo
Analisi logica della frase Io e Silvia abbiamo preparato il pollo con le patatine. Chi compie l’azione?
Io e Silvia
soggetto
Che cosa abbiamo fatto?
abbiamo preparato predicato verbale
Che cosa abbiamo preparato? il pollo complemento oggetto Con che cosa? con le patatine. complemento di unione 110
L’ALBERO DELla sintassi
il
complemento
di
modo
Il complemento di modo
indica il modo in cui si svolge l’azione espressa dal predicato
risponde alle domande Come? In che modo?
Analisi logica della frase Quei ragazzi avanzavano in fila indiana. Chi compie l’azione?
Quei ragazzi
soggetto
Che cosa hanno fatto?
avanzavano
predicato verbale
Come? in fila indiana.
complemento di modo + attributo
Analisi logica della frase Abbiamo terminato velocemente il compito. Chi compie l’azione?
(Noi)
Che cosa abbiamo fatto?
abbiamo terminato predicato verbale
In che modo? velocemente Che cosa abbiamo terminato? il compito.
soggetto sottinteso complemento di modo complemento oggetto
!
Il complemento di modo può essere espresso con un nome, ma anche ATTENZIONE con un avverbio. 111
L’ALBERO DELla sintassi
il
complemento
di
materia
Il complemento di materia
indica la sostanza di cui è fatto un elemento
risponde alla domanda Di che materiale è fatto?
* RICORDA
Il complemento di materia è introdotto dalla preposizione di.
Analisi logica della frase Noi usiamo sempre i fazzoletti di carta. Chi compie l’azione?
Noi
soggetto
Che cosa facciamo?
usiamo
predicato verbale
Quando?
sempre
complemento di tempo determinato
Che cosa usiamo? i fazzoletti complemento oggetto Di che materiale sono fatti? di carta. complemento di materia
!
Il complemento di materia può essere usato, in senso figurato, anche per gli esseri viventi. ATTENZIONE Lorenzo ha una volontà di ferro. 112
L’ALBERO DELla sintassi
il
complemento
di
causa
Il complemento di causa
indica il motivo per cui è avvenuta l’azione
risponde alle domande A causa di chi? A causa di che cosa? Per quale motivo?
Analisi logica della frase Il traffico sulla Bologna-Firenze è bloccato per un tamponamento. Di che cosa si parla? Il traffico
soggetto
sulla Bologna-Firenze complemento di stato in luogo
Dove?
Che cosa fa? è bloccato predicato verbale Per quale motivo? per un tamponamento. complemento di causa
!
Il complemento di causa può essere introdotto anche da espressioni come: a causa di, per via di, in seguito a, ATTENZIONE a motivo di, in conseguenza di… 113
L’ALBERO DELla sintassi
il complemento di fine (o scopo) Il complemento di fine (o scopo)
indica l’obiettivo, lo scopo per cui è avvenuta l’azione
risponde alle domande Per quale obiettivo? Con quale scopo?
Analisi logica della frase La signora Antonella ha preparato le valigie per il viaggio. Chi compie l’azione?
La signora Antonella
soggetto + apposizione
Che cosa ha fatto?
ha preparato
predicato verbale
Che cosa ha preparato? le valigie
complemento oggetto
Con quale scopo?
complemento di scopo
!
per il viaggio.
Il complemento di fine, quando è introdotto dalla preposizione da, indica la funzione o lo scopo di un oggetto. ATTENZIONE Ho acquistato un paio di scarpe da ginnastica.
114
L’ALBERO DELla sintassi
il
complemento
d’agente
Il complemento d’agente
indica la persona o l’animale da cui è compiuta l’azione espressa da un verbo in forma passiva Il camion è guidato da Antonio. La cantante è applaudita dal pubblico.
risponde alla domanda Da chi?
Analisi logica della frase Il cartellone sarà completato dai bambini della classe quinta. Di che cosa si parla?
Il cartellone
Quale azione subisce? sarà completato Da chi? Di che cosa?
soggetto predicato verbale
dai bambini complemento d’agente della classe quinta. complemento di specificazione + attributo
* RICORDA
Quando il verbo è usato nella forma passiva, il soggetto subisce l’azione. 115
L’ALBERO DELla sintassi
complemento di causa efficiente il
Il complemento di causa efficiente
indica la cosa da cui è compiuta l’azione espressa da un verbo in forma passiva Il lago fu illuminato dal faro. La strada fu bloccata da una frana.
risponde alla domanda Da che cosa?
Analisi logica della frase Il bosco è stato distrutto dall’incendio. Di che cosa si parla?
Il bosco
soggetto
Quale azione subisce? è stato distrutto
predicato verbale
Da che cosa?
complemento di causa efficiente
dall’incendio.
Analisi logica della frase La manifestazione fu disturbata da un temporale. Di che cosa si parla?
La manifestazione soggetto
Quale azione subisce? fu disturbata Da che cosa? 116
predicato verbale
da un temporale. complemento di causa efficiente
L’ALBERO DELla sintassi
Tabella dei principali complementi indiretti COMPLEMENTO
di luogo
di tempo di specificazione di termine di mezzo di strumento di compagnia di unione di modo di materia di causa di fine (o scopo) d’agente di causa efficiente
DOMANDE A CUI RISPONDE
dove? verso dove? da dove? attraverso dove? quando? per quanto tempo? di chi? di che cosa? a chi? a che cosa? per mezzo di chi? per mezzo di che cosa? con che cosa? con chi? con che cosa? come? in che modo? di che materiale è fatto? a causa di chi? a causa di che cosa? per quale motivo? per quale scopo? da chi? da che cosa?
FRASE DI ESEMPIO
Il cavallo galoppa nella prateria. Lo spettacolo inizia alle 10:30. Il distributore di benzina non è molto lontano. Gli alunni hanno consegnato i quaderni alla maestra. Ho risolto la situazione grazie a Paolo. Ritagliate il bordo con le forbici. La nonna abita con noi. Vorrei una pizza con i funghi. Studiate a memoria la poesia di Leopardi. Durante il pranzo usate i bicchieri di vetro. La partita fu interrotta per la nebbia. Tutto è pronto per la partenza. Luca è stato spinto da Leo. È stato sorpreso dalla pioggia. 117
L’ALBERO DELla sintassi
il
periodo
Il periodo o frase complessa è un enunciato di senso compiuto formato da più frasi semplici in relazione tra loro, collegate con un segno di punteggiatura, con una congiunzione o con un pronome relativo.
Vado da Luisa. (frase semplice)
Mangio le more. (frase semplice)
Le more mi piacciono molto. (frase semplice)
PERIODO Vado da Luisa e mangio le more, che mi piacciono molto.
* RICORDA
!
Una frase semplice è costruita intorno a un solo predicato e si chiama anche proposizione. Il periodo è costituito da tante frasi quanti sono i predicati.
Non c’è frase se non ci sono né il verbo né il soggetto, che può essere sottinteso. SÌ Luca esce. ATTENZIONE NO Luca. SÌ Esce.
118
L’ALBERO DELla sintassi
la
proposizione principale
In un periodo la frase o proposizione principale è quella che contiene l’informazione più importante e può esistere anche da sola. Valerio mangia i fichi che lo zio ha raccolto.
La frase Valerio mangia i fichi ha senso compiuto anche da sola? SÌ, ed è la frase principale. La frase che lo zio ha raccolto ha senso compiuto anche da sola? NO, quindi non è la frase principale.
119
L’ALBERO DELla sintassi
prOposizionI coordinate e subordinate All’interno del periodo, le proposizioni dipendenti sono quelle che non possono esistere da sole. In base a come si collegano alla proposizione principale si dividono in: COORDINATE
ollegate alla principale da una congiunzione C coordinante o da un segno di punteggiatura, come i due punti ( : ) e la virgola ( , ). Le proposizioni coordinate sono sullo stesso piano della principale. Matilde legge un fumetto e mangia un panino. Sandro guarda la televisione: adora le serie televisive. SUBORDINATE C ollegate alla principale da una congiunzione subordinante o da una preposizione. Le proposizioni subordinate dipendono dalla principale. Matilde resta in casa perché sta piovendo. Sandro guarda la televisione sebbene abbia i compiti da eseguire.
!
Le principali congiunzioni coordinanti sono: e, o, anche, ma, però, tuttavia, invece, cioè, allora, infatti, perciò, quindi… ATTENZIONE Le principali congiunzioni subordinanti sono: come, che, quando, sebbene, mentre, perché, poiché, affinché, se, nonostante…
120
letture in viaggio GrammaZip 4/5 Responsabile editoriale: Mafalda Brancaccio Coordinamento e redazione: Valentina Cammilli per Equilibri servizi editoriali Revisione didattica: Nadia Negri Responsabile di produzione: Francesco Capitano Progetto grafico e impaginazione: Barbara Cherici per Equilibri servizi editoriali Illustrazioni: Manuel Berselli Copertina: Barbara Cherici per Equilibri servizi editoriali Stampa: Tecnostampa – Pigini Group Printing Division Loreto – Trevi 22.83.054.0 Font leggimi.ttf, copyright Sinnos soc. coop. sociale ONLUS 2007 www.sinnos.org È assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di questa pubblicazione, così come la trasmissione sotto qualsiasi forma o con qualunque mezzo, senza l’autorizzazione della Casa Editrice. Produrre un testo scolastico comporta diversi e ripetuti controlli a ogni livello, soprattutto relativamente alla correttezza dei contenuti. Ciononostante, a pubblicazione avvenuta, è possibile che errori, refusi, imprecisioni permangano. Ce ne scusiamo fin da ora e vi saremo grati se vorrete segnalarceli al seguente indirizzo: redazione@elionline.com
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4
ISBN per l’adozione: 978-88-468-4271-8
• Letture 4: 264 pagine • Riflessione linguistica 4: 192 pagine • GrammaZip • Grammatica in chiaro 4-5: 120 pagine • Laboratorio di scrittura 4: 144 pagine • Marcovaldo per parlare di… Educazione civica, Arte e Musica 4: 72 pagine
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ISBN per l’adozione: 978-88-468-4272-5
• Letture 5: 288 pagine • Riflessione linguistica 5: 192 pagine • Laboratorio di scrittura 5: 168 pagine • L a Divina Commedia per parlare di… Educazione civica, Arte e Musica : 96 pagine
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Allegato a Letture in Viaggio 4 Non vendibile separatamente